CGG 27 febbraio, notte

CGG 27 febbraio, notte

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE
Lunedì 27 Febbraio, 2012
In
nottata è proseguita la serie di interventi dei consiglieri per il comma
Comunicazioni. Diversi gli esponenti di maggioranza e minoranza che
hanno preso la parola. Francesca Michelotti ha inoltre  presentato un
odg, firmato da 14 colleghi di opposizione, sui diritti umani, in
particolare per quanto riguarda le coppie di omosessuali e il diritto al
permesso di soggiorno. La seduta riprenderà con gli interventi
rimanenti e la risposta alle interpellanze.

 

Di seguito un riassunto del dibattito notturno.

Simone Celli, Psrs:
“La lettera di Monti è indiscutibilmente un segnale positivo. Mi auguro
possa consentire in tempi celeri la normalizzazione dei rapporti. Ma
rappresenta un punto di partenza, non è assolutamente risolutiva. Emerge
con chiarezza che il riavvio dell’operatività del sistema economico
viene posticipato a ratifica avvenuta. Quindi, anche se la firma degli
accordi dovesse intervenire in tempi rapidissimi, le criticità che fino a
oggi hanno afflitto le nostre aziende rimarrebbero sul tavolo. Nella
sostanza vogliono vedere l’effettiva applicazione degli accordi. Restano
quindi da definire i problemi legati all’esterovestizione e alla
reciprocità bancaria.
Questa fase di monitoraggio del Paese, che
denota una certa mancanza di fiducia da parte italiana, deve essere
affrontata con il contributo di tutte le forze politiche. Da parte
italiana c’è un atteggiamento di grande prudenza. E’ fondamentale
chiarirsi sulla prospettiva del nostro Paese. A riguardo, l’adesione
all’Ue rimane un’opportunità da tenere in seria considerazione. Invito
il Consiglio e il segretario di Stato per gli Affari esteri a mantenere
alta l’attenzione su questo tema. Non entro nello specifico delle ultime
iniziative nel settore bancario, mi chiedo invece se con le evoluzioni
delle ultime settimane abbia recuperato in termini reputazionali o abbia
peggiorato la
situazione. Non condivido il teorema che chi critica
la gestione di Banca centrale sia contro il Paese. Sono d’accordo con il
consigliere Berti che l’attività di ispezione non deve essere
ostacolata, ma credo che le forze di opposizione possono fare le loro
valutazioni, partendo dall’assunto che l’attività ispettiva deve essere
irrobustita. Manca però un progetto di sistema. Il vertice di Banca
centrale poi era stato presentato come molto accreditato in Bankitalia.
Ma non mi pare che, a distanza di 15 mesi dall’insediamento, ci siano
stati passaggi epocali”.

Enzo Colombini, Su:
“Temo che questo dibattito non produca molto e non c’è niente di più
triste di dire a posteriori: avevo ragione. Sulla lettera di Monti c’è
una percezione diversa tra maggioranza e opposizione. Per me è una
significativa apertura di credito e spero che la firma arrivi il prima
possibile, ma ci sono dei tuttavia nella missiva che hanno significati
precisi. Per l’Italia è fondamentale che San Marino non solo completi il
quadro giuridico per lo scambio di informazione, ma che ci sia
effettiva attuazione. Tra qualche mese tireremo le somme. Il nodo è la
credibilità del Paese,  ma operazioni come Criminal Minds o la vicenda
Fingestus sono macigni. Il governo sbaglia a minimizzare e anche il
rapporto del Greco denuncia la scarsa percezione dei fenomeni
corruttivi. Perché le norme non bastano, serve anche un tessuto sociale
attivo. E’ postivo che il Mef sia soddisfatto per la collaborazione sui
reati fiscali, ma che intenzione ha questo governo sull’evasione
fiscale? Sinistra unita vuole una norma precisa per definirla anche in
ambito penale, una sentenza non basta”.

Francesca Michelotti, Su: “La lettera di Monti ha aspetti positivi. E’ un segnale di distensione
perché
riabilita i rapporti tra i due Stati e li riconduce a un livello di
dignità istituzionale. L’auspicio che lui stesso fa di procedere quanto
prima all’accordo sulle doppie imposizioni è un altro segnale positivo.
Con l’esigenza di effettività dei provvedimenti si vuole mettere alla
prova la reale volontà politica che deve sorreggere il percorso del
Paese verso un modello virtuoso. Prendo atto con
soddisfazione della
cautela, perché questo è solo l’inizio di un processo verso cui dobbiamo
accingerci con molta determinazione. Per noi, per la parte di economia
reale, uscire dalla black list è un’esigenza forte. Perché la rinnovata
amicizia di cui ci ha fatto onore il presidente Monti possa trovare
fondamento concreto nelle nostre decisioni, propongo di procedere
all’introduzione del reato di evasione fiscale. La leggerezza in questo
settore danneggia infatti in primis l’Italia. Poi si potrebbe introdurre
il reato di autoriciclaggio, invocato dall’Europa ma ancora da
introdurre nella
stessa Italia. Dobbiamo mettere in campo un’azione
riparatrice, non solo un’azione che si attua nella reciprocità.
Certamente è una strada in salita e la politica deve trovare il nocciolo
duro dell’interesse
dello Stato e difenderlo da interessi più corporativi.
Leggo
poi un ordine del giorno condiviso da 14 consiglieri di opposizione per
risolvere il problema legato alla convivenza di omosessuali. Il
regolamento del permesso di soggiorno non ammette infatti che esista il
modello more uxorio di convivenza per questo tipo di coppia. All’ufficio
Stranieri della Gendarmeria viene giudicata irricevibile la richiesta
di permesso di soggiorno per convivenza di un cittadino straniero dello
stesso sesso del suo convivente residente”.

Luigi Mazza, Pdcs:
“Il dibattito è diverso da quello di qualche settimana fa quando il
governo non era credibile e quindi non ci potevano essere sviluppi
positivi. Ora c’è la possibilità di metterci tutti a un tavolo per un
traguardo importante. Una risposta a quelle forze di opposizione che
volevano le dimissioni di qualche esponente di governo o dei vertici di
Bcsm. La lettera di Monti non cambia molto dei rilievi, li mette in
un’ottica diversa e indica un percorso realistico.
Il problema non è
il governo o questa o quella istituzione, ma è la rivoluzione totale
del sistema. Se siamo tutti d’accordo che il comparto
bancario-finanziario deve cambiare, non lo si fa indebolendo gli organi
di vigilanza. La lettera di Monti riconosce che la strada che stiamo
percorrendo è giusta e ora o si va fino in fondo, e si cambia Stato,
oppure non usciamo dal tunnel. Si deve andare insieme su questo percorso
e lavorare giorno per giorno sui problemi, confrontandoci sulle
scelte”.

Giuseppe Maria Morganti, Psd: “Non
possiamo condividere la critica della maggioranza quando si evidenziano
le negatività della gestione dei governi precedenti e si mette in
risalto l’attività realizzata in questa legislatura. La responsabilità è
della politica che non è riuscita a smarcarsi dai
poteri forti, non
ha saputo gestire la fase di sviluppo. E’ una critica che va spalmata.
Il problema oggi è come ci troviamo di fronte a questa nuova fase. La
lettera di Monti è sotto gli occhi di tutti e
indica la riapertura di
una nuova stagione. Non facciamo gli stessi errori compiuti con il
governo italiano precedente, quando aveva fatto delle aperture di
credito, con la visita del ministro Frattini e la firma dei protocolli,
ma noi non abbiamo saputo coglierle. Ora si è riaperta una possibilità,
su questa dobbiamo avere la capacità di modellare il nostro sviluppo.
Mettiamoci al lavoro, piuttosto che scaricarci responsabilità, nessuno
può infatti scagliare la prima pietra. Ci troviamo di fronte a una
realtà economica ingestibile, le imprese che rimangono non vivono una
fase felice. Abbiamo interi comparti economici che non avranno utili per
i prossimi anni.
Giochiamoci bene questa carta, allora, anche se mi
sembra che le premesse non ci siano ancora. Ci sentiamo dire che i
miracoli fatti da questo governo hanno portato risultati strabilianti.
Usciamo da queste logiche di autoincensamento”.

Fiorenzo Stolfi, Psd:
“Il rapporto con l’Italia è il problema fondamentale, ma una data non è
arrivata. È arrivata una lettera, che è sicuramente positiva, tuttavia
non cambia molto. La missiva è molto cortese, ma nel linguaggio
diplomatico conferma una serie di questioni. Con l’approvazione della
legge sullo scambio di informazioni c’è stato un cambio evidente di
atteggiamento, ma il problema non è tanto la firma, bensì l’uscita dalla
black list. E la lettera di Monti fa intendere che non è imminente e
deve passare per una serie di tappe. Però non sappiamo se le aziende
riescono ancora a resistere. Occore dunque fare tutto quello che è nelle
possibilità di San Marino per convincere l’Italia che la nuova via è
imboccata. La strada però non è piana, ci sono diverse situazioni in
ballo come dimostra la relazione della Dna. Allora dobbiamo dare
risposte, sulla lotta alla criminalità organizzata per esempio, sul
sitema bancario. Dobbiamo espellere le infiltrazioni malavitose,
collaborando con l’Italia. Per cui occorre accelerare sul pacchetto
antimafia. Chi fa danno al Paese non è chi critica, ma chi non fa le
cose. Attaccare Bcsm non è un reato di lesa maestà. Dobbiamo poi
specializzarci nella trasparenza e nella legalità, e dare forza alla
nuova direzione di marcia. Da noi del Psd è arrivato un contributo
spassionato, abbiamo fatto proposte e continueremo a farlo in questo
momento difficile. Uno spirito, questo, che dovrebbe muovere tutti per
la ricerca di vie d’uscita comuni”.

Paolo Crescentini, Psrs:
“Prima che da politico vorrei leggere la lettera di Monti da cittadino
sammarinese. E’ una lettera benaugurante, ci auguriamo si possa arrivare
alla normalizzazone dei rapporti tra i due Paresi. E ritengo che questo
passaggio non si debba caratterizzare con un’etichetta politica. E’ una
vittoria dell’intera Repubblica di San Marino. Il risultato è solo
l’avvio di una partita che ora il Paese e le sue istituzoni dovranno
giocare nel modo migliore. Senza la ratifica da parte del Parlamento
italiano gli accordi non entrano in vigore. C’è quello del 2002 che deve
essere ratificato, così come l’altro in materia radiotelevisiva, tanto
che da 4 anni, se non 5, il contributo per San Marino Rtv finisce nel
decreto Milleproroghe.
Ritengo che le loro Eccellenze, con la lettera
inoltrata al presidente del Consiglio italiano, abbiano dato esempio di
senso di responsabilità. La lettera di Monti ci fa ben sperare e ci dà
consapevolezza che con uno sforzo comune si può andare verso il
traguardo che tutta la realtà sammarinese attende. Finora, solo promesse
e annunci con date mai rispettate. Il gruppo del Psrs è pronto a dare
il proprio contributo nell’interesse del Paese. Siamo disposti a fare
un’ulteriore apertura di credito a questo governo senza avere nulla in
cambio, per giungere alla normalizzazione dei rapporti”.

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