Chieste le dimissioni di Macina e Masi

Chieste le dimissioni di Macina e Masi

PDCS – NPS – ANS – Sxl – POP – NS


Comunicato stampa congiunto

La Cogetech se n’è andata, rimangono le responsabilità del governo
Tutti i partiti di opposizione a Borgo Maggiore per spiegare il non rispetto della legge sui giochi
e le manovre occulte per favorire partners non affidabili

Un libretto che sarà spedito a tutti i sammarinesi, filmati e slide che illustrano senza ombra di dubbio le forzature e le illegalità del governo nel passaggio di gestione dei giochi, ma soprattutto una serata appositamente organizzata per spiegare ai cittadini sammarinesi una sordida storia che sembra non avere mai fine.

Questi gli strumenti scelti dai partiti di opposizione per spiegare ai sammarinesi il “gioco sporco” del governo, che finora non ha mai accettato neppure il confronto politico e che – fatto gravissimo – ha tenuto all’oscuro perfino il Consiglio Grande e Generale su scelte e decisioni che coinvolgono l’intero Paese.

La Cogetech, azienda italiana che opera nel settore dei giochi se n’è andata alla vigilia della presa in carico del prezioso regalo fattole dal governo: segno evidente che le critiche dell’opposizione sulla sua inaffidabilità finanziaria e sulla sua incompatibilità, erano assolutamente fondate. E’ vero dunque che ci sono state delle pressioni politiche “forti”, ma sono bastate le grida dell’opposizione per scatenare una tale reazione, o piuttosto c’è sotto ben altro, molto più grave?

Il governo dovrà rispondere. E dovrà anche spiegare molte altre questioni evidenziate mercoledì sera, nella sala ex International da Augusto Casali (NPS), Pasquale Valentini (PDCS), Angela Venturini (Pop), Marco Arzilli (NS), Monica Bollini (SxL) e Glauco Sansovini (AN).
Innanzi tutto, perché Rovereta è diventata una sede fissa, quando avrebbe dovuto essere provvisoria, in quanto si è sempre parlato di Città come sede opportuna per i giochi; con quale criterio sono stati scelti i partners privati, escludendo soggetti sammarinesi importanti e privilegiando invece soggetti stranieri incompatibili con le caratteristiche di legge, come la Cogtech appunto; perché all’improvviso la Cogetech abbia lasciato; perché ha scelto anche il CONS, organismo che ha ben altre finalità, che per altro non si era neppure candidato e che comunque non ha ancora smentito un suo eventuale interesse; perché le sale gioco sono diventate tre, con prospettiva di quattro o anche cinque; quale ratio commerciale abbia indotto lo Stato a distribuire il suo 51% in tre società che saranno competitive tra loro; quali controlli sono stati previsti per evitare infiltrazioni mafiose e riciclaggio di denaro sporco; e infine il governo dovrà dire se corrisponda a verità l’erogazione di una buona uscita alla Giochi San Marino (si dice di diversi milioni di euro) dopo che la convenzione, mai rispettata, era comunque scaduta e quindi la società non aveva diritto a nulla. Ma soprattutto dovrà dire chi ha trattato questo frangente così delicato.

Riusciranno i grandi difensori della Cogetech, i Segretari Tito Masi e Stefano Macina, a rispondere in maniera esauriente, nel prossimo Consiglio, a tutti questi interrogativi? Di certo le opposizioni daranno battaglia e sono ben determinate a chiedere le dimissioni di entrambi gli esponenti di governo. Ma soprattutto a chiedere di far chiudere la saracinesca alla sala di Rovereta, azzerare tutto, dire basta ai giochi e ad una situazione che da troppi anni è stata portata avanti all’insegna della illegalità, delle collusioni tra politica e affari, del non rispetto delle leggi e degli accordi internazionali.

San Marino 10 maggio 2007

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