Christian Forcellini traccia un primo bilancio dell’esperienza a Londra 2012

Christian Forcellini traccia un primo bilancio dell’esperienza a Londra 2012

 Al termine delle gare dei “suoi” atleti, in attesa della Cerimonia di Chiusura di domenica prossima il Capo Missione sammarinese a Londra 2012 Christian Forcellini è pronto a tracciare un primo bilancio dell’entusiasmante esperienza olimpica.
Forcellini, Presidente della Federazione Sammarinese Tennis e già capomissione ai Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009 era stato anche atleta olimpico a Barcellona ’92 dove in coppia con Gabriel Francini aveva giocato il torneo di doppio di tennis.
 
Christian Forcellini: “Quando si tirano le somme di un’esperienza tanto grande e tanto formativa è veramente difficile trovare punti negativi. Volessi far capire come mi sento non farei altro che parlare di sensazioni positive e di emozioni che ho vissuto una dopo l’altra cominciando dalla Cerimonia d’apertura fino ad arrivare alla gara incredibile di Alessandra Perilli. Ho avuto la fortuna di avere con me quattro ragazzi e altrettanti tecnici di grandissima umanità con i quali abbiamo instaurato subito un rapporto meraviglioso, di grande complicità e con i quali siamo riusciti a vivere momenti di assoluta serenità, scherzo e allegria alternati a quelli, precedenti le gare, di concentrazione e a volte anche di isolamento. Il gruppo ai Giochi Olimpici è importantissimo perché di fatto ci si trova a vivere assieme per un mese ed è impensabile vi siano frizioni all’interno. Per questo devo ringraziare moltissimo Chiara Miari Fulcis che nel ruolo di attachè mi ha aiutato moltissimo, con entusiasmo e sempre con il sorriso sulle labbra e Giuliano Toccaceli, Alberto Andrucziewicz, Max Di Mito, Andrea Parenti, il massaggiatore Marino Muccioli e l’addetto stampa Alan Gasperoni che sono stati straordinari compagni d’avventura. Il CONS, che devo ringraziare ancora oggi per avermi scelto ormai un anno fa, mi è stato molto vicino, mi ha messo in condizione di operare al meglio e credo che in termini organizzativi i risultati si siano visti. Rischierò di sembrare buonista ma anche dal punto di vista sportivo sono molto soddisfatto dei risultati. Andrea Parenti che ha aperto il nostro calendario è stato mostruoso nella sfida testa a testa con il coreano Im, certamente avrebbe potuto fare di più nella prima fase della gara, quella che decide gli avversari degli scontri diretti ma per assurdo è andata bene così, visto che incontrare Im che aveva appena stracciato tutti i record olimpici e mondiali ci ha dato grandissima visibilità a livello internazionale. Non dimentichiamo poi l’ottimo risultato dello scontro nel quale è stato eliminato per pochi punti. Clelia Tini e Martina Pretelli sono due ragazze molto giovani alle quali auguro di riuscire a prendere parte ad altre edizioni delle Olimpiadi. Hanno dato tanto, si sono allenate con grande serietà e non hanno lasciato nulla al caso. Clelia Ha ottenuto un risultato buono, in linea con i suoi tempi ed ha chiuso poco sotto metà della classifica, Martina è stata sfortunatissima, esclusa per 17 centesimi di secondo dal primo turno dei 100 metri donne dopo aver corso l’unica batteria nella quale spirava vento contrario. Un capitolo a parte lo merita Alessandra Perilli. Ritornare a casa con un quarto posto fa molto male, la medaglia era ad un soffio e sicuramente non era impensabile riuscire a portarla a casa ma al di là dell’obiettivo mancato resta la grande soddisfazione per aver ottenuto il miglior risultato sammarinese di sempre ai Giochi Olimpici. Credo che ci accorgeremo solo in futuro cosa sia riuscita a fare questa ragazza.
Se devo accennare ad un momento particolarmente emozionante, escludendo per ovvi motivi lo shoot off di Alessandra Perilli, penso alla Cerimonia d’Apertura, entrare all’Olympic Stadium, davanti a un pubblico che pareva impazzito, con gli occhi del mondo puntati addosso e marciare dietro la nostra bandiera è stato meraviglioso. Per quei momenti, ma anche per tutte le altre occasioni in cui abbiamo avuto la possibilità di indossare i suoi abiti, dobbiamo ringraziare di cuore l’azienda Salvatore Ferragamo e in particolare Massimo Ferragamo”. 

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