Ci vogliono piu’ maestri e meno soldati. Salotto di Villa Manzoni. Ente Cassa Faetano

Ci vogliono piu’ maestri e meno soldati. Salotto di Villa Manzoni. Ente Cassa Faetano

Comunicato stampa

Ci vogliono più
maestri e meno soldati!

Farhad Bitani, figlio
di una delle più potenti famiglie di
mujaheddin
residente a Kabul, oggi rifugiato politico, racconta a Villa Manzoni
il vero, terribile volto, del fondamentalismo islamico.

San Marino, 29 giugno 2015

Arrivano tanti
soldi in Afghanistan. Tantissimi! Ma neanche un soldo viene speso per
sfamare la povera gente, per creare ospedali e scuole, per far
crescere i bambini. Tutti finiscono per arricchire chi è già ricco
e potente, e per comprare armi.

Non
abbiamo bisogno di
kalashnikov,
ma di maestri. Solo con la cultura e la conoscenza si può
sconfiggere il fondamentalismo, e con esso il terrorismo
internazionale” spiega Farahd Bitani al folto pubblico del salotto
letterario di Villa Manzoni, promossa dall’Ente Cassa di Faetano –
Fondazione Banca di San Marino.

Lui,
ex capitano dell’esercito afghano, ormai rifugiato politico da un
paio di anni, ripudiato dalla sua famiglia perché non accetta più
l’oppressione che c’è nel suo Paese, gira tutto il mondo per
diffondere un nuovo messaggio di pace, di rispetto degli altri, di
solidarietà verso i più poveri e bisognosi.

“Nel
Corano non c’è scritto che bisogna uccidere. Al contrario, c’è
scritto che non devi uccidere se vuoi conquistarti il paradiso. I
fondamentalisti usano la maschera, impongono le loro regole per
generare paura e poi fare il loro comodo”.

In
Afghanistan si uccide, si lapidano e si violentano le donne, si
stuprano i bambini. Per questo Bitani lancia forte il grido a tutta
la comunità internazionale: “Basta con le armi!”

Invece,
proprio sul fronte internazionale si sottovaluta il pericolo del
terrorismo, non si fanno abbastanza controlli e si allevano nuovi
kamikaze ormai in tutti i Paesi occidentali. Intanto, migliaia di
profughi abbandonano il loro Paese con il miraggio di entrare in
Europa dai confini ungheresi: 3600 chilometri a piedi, un anno di
cammino. Hanno una probabilità del venti per cento di sopravvivere a
fame e stenti, ma nel loro paese, di sicuro, morirebbero.

E’
una testimonianza potente e toccante quella che lascia Farhad a San
Marino. Tutti acquistano il suo libro “L’ultimo lenzuolo bianco.
L’inferno e il cuore
dell’Afghanistan”
 (editore
Guaraldi). E lui, a tutti, lascia una dedica nella sua lingua madre.

Info per la Redazione:

Davide Cavalli –
Comunicazione Ente Cassa di Faetano e Villa Manzoni

comunicazione@ecf.sm
– cell 366 8706268

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