Civico 10 interviene su ‘Conto Mazzini’

Civico 10 interviene su ‘Conto Mazzini’

Conto Mazzini: la giustizia faccia il suo corso, la politica non deve ingerire

La sollecitazione giunta oggi da parte di un autorevole commentatore sulla stampa è degna di attenzione. 

Si chiede, in sostanza, alle forze politiche e alle istituzioni di prendere posizione relativamente a quanto sta succedendo sul “processo Mazzini”: a giudicare dal resoconto di alcuni organi di stampa e dalle interviste fatte persino dalla Tv di Stato agli avvocati difensori delle persone incriminate, sembrerebbe che tutto l’impianto accusatorio scricchioli, che molte cose siano state inventate, che i funzionari pubblici abbiano lavorato in maniera a dir poco approssimativa e che le detenzioni carcerarie siano state basate sul nulla.

È inutile sottolineare che quello che leggiamo ci preoccupa.

Non tanto nel merito: è chiaro che gli avvocati difensori tirano l’acqua al loro mulino e sfruttano ogni occasione per cercare di smontare le accuse. Semmai la stampa avrebbe il compito di sentire entrambe le campane, se vuole fare un buon servizio alla verità. Ma, al di là di questo, il giudizio finale spetta al Magistrato decidente, in cui nutriamo piena fiducia e che, siamo certi, saprà valutare le cose al di là degli ovvi strilli di parte.

Siamo preoccupati perché, anche qui come in Italia, si sta sviluppando la tendenza a fare processi sugli organi di stampa anziché in Tribunale. Ad esprimere sui giornali e persino alla Tv di Stato le considerazioni che dovrebbero rimanere nelle aule di giustizia. Ad indirizzare, tramite queste dichiarazioni, l’opinione pubblica cercando di inculcarle l’idea che tutto sia fatto male, quasi in maniera persecutoria, senza basi; o che gli incriminati siano delle vergini senza alcuna responsabilità.

Noi pensiamo che la politica non debba ingerire in nessun modo su questi processi, ma semplicemente rispettare le decisioni della Magistratura che si formano “nel” processo ed a seguito del processo, e non sui giornali. Un processo che ha le sue regole e, tanto più in una vicenda così complessa, i suoi necessari tempi. Non ha senso prendere delle posizioni per chi, come noi, non conosce le carte processuali perché non ne ha titoli: noi possiamo solo manifestare piena fiducia nel lavoro dei Magistrati e attendere che arrivino le sentenze. Sperando che lo facciano nel più breve tempo possibile.

Quello che però la politica dovrebbe fare, ed è una cosa che abbiamo espresso più volte anche in Commissione Giustizia, è intervenire negli ambiti di sua competenza. In questo caso mettere in piedi delle norme per evitare quello che dicevamo sopra: che i processi vengano fatti sui media, anziché nelle aule di giustizia. Ma anche per evitare che funzionari pubblici di indubbia professionalità, dopo mesi o anni di indagini approfondite e complesse, possano essere liberamente messi alla berlina come fossero dei dilettanti allo sbaraglio.

Questo è inaccettabile e, nel manifestare piena fiducia anche nei confronti dei funzionari pubblici e di autorità di vigilanza e controllo che svolgono ogni giorno il loro lavoro con professionalità ed attenzione, chiediamo ancora una volta alla politica di prendere in mano questa questione e porre in essere norme chiare per evitare questa deriva mediatica che danneggia prima di tutto la fiducia nelle istituzioni.

Comunicato stampa

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