Civico 10 sulle dichiarazioni di Giuseppe Roberti

Civico 10 sulle dichiarazioni di Giuseppe Roberti

Abbiamo potuto leggere sulle pagine de l’Informazione, nei giorni scorsi, delle parole di una gravità inaudita pronunciate in un Intervista dal Sig. Giuseppe Roberti. Un’intervista in cui Roberti ha spaziato dai milioni di Euro che hanno girato sui Conti Correnti legati all’affare Mazzini alla presenza di una fantomatica Loggia Massonica deviata sammarinese formata in parte da personaggi italiani definiti con quello che sembra un eufemismo come “poco raccomandabili”.

Un intervento che contiene impressioni e certezze, o almeno definite tali da colui che si descrive tranquillamente Deus ex Machina di accordi politici e finanziamenti illeciti, o perlomeno dalla finalità moralmente condannabile, sull’utilizzo di quei fondi e sulla loro provenienza.

Impressioni e certezze finora scritte sulle pagine di un giornale, che certamente hanno niente di piu’ che il valore di un’opinione finché non vengono ripetute davanti ad un magistrato, ma che alla luce del silenzio piu’ totale di quelle parti politiche coinvolte da tali dichiarazioni devono far riflettere la popolazione in merito a comportamenti come il finanziamento di viaggi elettorali effettuato tramite finanziamenti milionari provenienti da imprenditori compiacenti, o come la compravendita di licenze, che nella suddetta intervista vengono definiti con tutta tranquillità come “normali”, “usuali”, quando non addirittura “legittimi”.

Per quanto ci riguarda, queste dichiarazioni non fanno altro che ribadire un modus operandi si usuale che ha contraddistinto fino a pochissimo tempo fa (se lo fa ancora oggi, la storia ce lo dirà) i partiti principali che si sono alternati al Governo della Repubblica di San Marino.

Si rende necessaria, in questo senso, una presa di coscienza forte da parte della popolazione, che ancora continua a versare centinaia di voti nei serbatoi di esponenti politici legati ad un sistema che si è retto per decenni sul castello di clientelismo e malaffare che ci ha portato oggi in una situazione di crisi profondissima da cui a fatica stiamo cercando di uscire.

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