Civico10: interpellanza centri estivi

Civico10: interpellanza centri estivi

I sottoscritti Consiglieri,

premesso che

a. in data 11 febbraio 2014 il Congresso di Stato con delibera n.46 ha disposto gli importi delle quote d’iscrizione ai Centri Estivi per l’anno 2014 inclusi anche i costi per la refezione;

b. il costo dei Centri Estivi disposto nella delibera summenzionata è superiore del 100% rispetto alla precedente delibera del 25 febbraio 2013 nella quale il costo della quota di iscrizione per un turno a tempo pieno di due settimane era € 65,00 contro la quota odierna del 2014 pari ad € 130,00;

c. il costo della refezione ha subito un incremento più modesto pari a € 2.00 per ogni turno di due settimane ma rimanendo comunque costi non rimborsabili;

d. anche il costo per ogni pasto consumato dal personale di servizio ha subito un aumento del 50% passando da € 2,00 a € 3,00 per il 2014;

considerata inoltre l’assoluta non accettabilità di questa logica di aumento repentino e di importo così massiccio del costo per un servizio sociale di fatto essenziale per tante famiglie composte da genitori che lavorano e che non hanno a disposizione altri mezzi familiari come nonni o parenti per il periodo estivo e che quindi non possono tenere a casa i bambini per ragioni oggettive. Una non accettabilità aggravata dal fatto che l’aumento è uguale per tutti, a prescindere dalla condizione economica delle famiglie,

interpellano il Governo per conoscere

1. se le spese relative alle quote di iscrizione ai Centri Estivi per l’anno 2014 potranno essere dedotte assimilando tali costi alle passività deducibili elencate al comma 5 dell’allegato A della Legge 16 dicembre 2013 n.166 che recita “Le tasse scolastiche annuali e gli altri oneri assimilati per l’iscrizione e la frequenza a corsi professionali, di istruzione secondaria o universitaria fino ad un importo massimo di €5.000,00”
o eventualmente al comma 6 che menziona “Le rette per la frequenza di asili nido”;

2. se, qualora la risposta alla precedente domanda avesse esito negativo, è intenzione del Governo emettere, a norma del punto 7 dell’articolo 14 della citata legge, un decreto delegato per modificare lo stesso allegato A e/o per “integrare e modificare altresì le modalità di applicazione delle stesse,…”;

3. se tali spese risultano comunque deducibili a norma del punto 1 comma a) del medesimo articolo 14 andando però, in tale maniera, a ridurre il valore massimo di deduzione già spettante per legge;

4. se è possibile, per andare incontro alle esigenze economiche dei genitori, impostare il costo della refezione, di cui alla premessa c., con la modalità “a consumo”, ossia permettere al genitore di pagare una quota calcolata sull’effettivo consumo ed utilizzo della refezione da parte dell’iscritto;

5. ipotizzando due settimane piene formate quindi da 10 giorni non festivi, il costo di refezione per ogni iscritto a tempo pieno è pari ad € 4,20 al giorno di cui € 0,50 per la merenda, come si concilia questo costo con quello invece menzionato in premessa e. per il quale, ogni pasto consumato dal personale di servizio, costa invece € 3,00. Se con il termine “pasto” viene inteso solamente il pranzo e per quale motivo il costo è inferiore a quello pagato dagli iscritti;

6. se, in un’ottica di contenimento/razionalizzazione delle spesa, sia stata esplorata la possibilità di diversa articolazione organizzativa per la gestione del personale scolastico nel periodo estivo, ad esempio, valutando la possibilità di affiancare insegnanti di ruolo a quelli non in organico che lavorano nei Centri Estivi o valutando l’introduzione di eventuali corsi interni per innalzare ulteriormente il livello di qualità del servizio erogato.

San Marino 26 marzo 2014

Andrea Zafferani

Mimma Zavoli

Si associano i Consiglieri Franco Santi e Luca Santolini per la risposta scritta

 

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