A
quanto ha diffuso San
Marino Rtv, il Presidente di Banca Centrale
della Repubblica di San Marino, prof. Renato Clarizia, pare contestare le affermazioni
di Tito Masi secondo cui Banca d’Italia continua a perseguire l’isolamento
del sistema bancario e finanziario sammarinese. Poi, però, in concreto, il
prof. Clarizia non ha addotto prove così robuste da poter sperare nel
contrario di quanto sostenuto da Masi.
Il
prof. Clarizia ha certamente svolto nel migliore dei modi l’incarico –
certamente – affidatogli dal Segretario di Stato alle Finanze, Pasquale
Valentini, di trattare a suo nome col Ministero dell’Economia (c’è
andato con un plico di documenti; carte che dimostrano i passaggi legislativi e
amministrativi, la sensibile riduzione [!] del segreto bancario, il
lavoro per un nuovo regolamento delle finanziarie). Però non pare che
abbia conseguito altro che una disponibilità a dialogare sulle
cose da fare, ancora una volta, ahimè, sul piano tecnico.
Ed anche per aprire questo dialogo – sul piano non politico –
i tecnici di Tremonti aspettano di verificare ulteriori e concrete
manifestazioni di normalizzazione del sistema, come la creazione della centrale
di rischio e la cessione centralizzata del contante.
La
creazione della centrale di rischio e la cessione
centralizzata del contante sono antiche richieste del sistema
finanziario sammarinese a Banca Centrale. Quel che sorprende è che, anche di
tali realizzazioni, esclusivamente sammarinesi ed
operanti esclusivamente su soggetti sammarinesi, sia stato investito, sia
pure a livello tecnico, il Ministero dell’Economia italiano.
Ritornando all’ambito di competenza
specifica del prof. Clarizia, sorprende che la messa a punto a livello
tecnico – qui sì – del memorandum fra Banca Centrale e Bankitalia segni
ancora una volta il passo, nonostante che Banca Centrale – e con Biagio Bossone
e con Ezio Paolo Reggia e con lo stesso Clarizia – dal novembre 2009 ne
abbia periodicamente annunciato come imminente la stesura
definitiva.