Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino:
«Non svenderemo i gioielli di famiglia e non finanzieremo la spesa pubblica. E se è scritto nella legge, il testo va affinato. Ma il provvedimento è necessario»/
Ifp, il governo “frena”: «Forzature mai» /
Il segretario Felici ritarda l’esame in commissione: «Prima il dibattito nel Paese»
Troppo caos
sull’Ifp e il governo risponde a
tono alla campagna di informazione
promossa dai movimenti
contro la nascita dell’Istituto finanziario
pubblico: non porterà
per il momento il progetto di
legge in commissione e promuoverà
il dibattito nel Paese.
«Non lo vogliamo congelare ma
è un provvedimento troppo importante
perché venga forzato:
non venderemo i gioielli di famiglia
e non lo useremo per finanziare
la spesa pubblica».
Il
segretario di Stato alle Finanze
Claudio Felici rompe il silenzio
dell’Esecutivo sulla nascita
dell’istituto finanziario pubblico
e chiarisce: «Sappiamo anche
noi che non servono altri
carrozzoni a questo Paese: non
voglio essere ricordato come
l’abominevole uomo dell’Ifp».
Insomma, tanto tuonò che
piovve. Mentre Civico 10, Sinistra
unita, Rete e l’associazione
Sottomarino si sono scatenati
nella campagna di informazione
contro l’Istituto, e anche la
più mansueta (e più vicina alla
maggioranza, pur dai banchi
dell’opposizione) Intesa ha
chiesto ieri di congelare la discussione
sull’Ifp almeno fino
alla decisione sui tagli alla spesa
pubblica, il governo fa un
passo indietro. E oggi, Felici
chiederà ufficialmente alla
maggioranza di «ritardare» l’esame
del progetto di legge in
commissione, «e di aprire un dibattito
nel Paese:
c’è troppa
strumentalizzazione
da parte
dei movimenti.
Noi, invece, vogliamo
che le cose
vengano fatte
bene. (…)
Leggi l’articolo con l’intervista pubblicato dopo le ore 15