Come il governo di San Marino ha preso in giro Tremonti sulle residenze

Come il governo di San Marino ha preso in giro Tremonti sulle residenze

Quando nel Transatlantico di Montecitorio un  consigliere della Repubblica di San Marino  lo fermò per  spiegargli  come l’attuale  Governo  sammarinese  stava  dandosi da fare per non recare più distorsioni all’economia  e al fisco italiani, il ministro  dell’Economia  Giulio Tremonti lo liquidò ben presto con un – poco diplomatico –  ‘vada
a prendere in giro
qualcun altro’.

Ieri, attraverso la  Commissione
per gli Affari  Esteri
, si è aperto un varco  nella concessione delle residenze   che  ne  fa intravedere subito  il rilascio per  un mezzo migliaio.  

Già nel dicembre del 2008, a poche settimane dal suo insediamento, Antonella
Mularoni
, Segretario di Stato per gli Affari Esteri, aveva assicurato, in materia, al ministro Tremonti (ogni italiano residente in paese offshore è un potenziale evasore), la massima collaborazione. 

Per avere numeri sul  fenomeno, il governo  promise di mettere  subito mano al censimento della popolazione. Detto censimento, fra l’altro
previsto nel programma di governo, è stato effettuato  solo nel novembre 2010 (i dati sono ancora in fase di elaborazione)  non certo per lo scopo suddetto. Tanto che è stata varata una nuova legge sulle residenze senza aspettare i risultati del censimento.

Legge – in assenza di un accordo con l’Italia sulla esterovestizione,  – subito rivelatasi una nuova furbata governativa,  come già quelle su  trust
e affidamento  fiduciario
.

 

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Accadde oggi, pillola di storia sammarinese

 

 

 

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