ALBANI: DIVENTIAMO
AMBASCIATORI DEL SISTEMA TITANO
San
Marino, 13 mag. – Maggiore informazioni e comunicazione all’esterno per
fare capire che le regole sono cambiate. Sul Titano per un convegno organizzato
per celebrare il “matrimonio” tra dottori commercialisti e ragionieri
commercialisti, finalmente uniti in un solo ordine, il presidente del Consiglio
nazionale italiano dei dottori commercialisti e degli esperti contabili,
Claudio Siciliotti, sottolinea la necessita’ di “eliminare il
pregiudizio” nei confronti di San Marino. “Negli anni-
spiega- sono stati attirati capitali con il prezzo dell’opacita’ finanziaria,
ma ora e’ stata imboccata un’altra strada. E farlo capire e’ dovere non tanto
dei governanti ma dei professionisti” che dunque devono farsi portavoce
del cambiamento. Anche per illustrare alla controparte italiana le opportunita’
di business che offre la
Repubblica. “Il problema- aggiunge- non e’ essere un
paradiso fiscale, io non mi scandalizzo se uno Stato sovrano applica una
tassazione inferiore e se le imprese che in quel Paese producono pagano meno
tasse. Non e’ normale invece non fornire
informazioni sui soci e sui movimenti di denaro“. Secondo Siciliotti
“gli abusi a San Marino non ci sono piu’, ma e’ rimasto il
pregiudizio”. Per cui serve “un’adeguata comunicazione sui
cambiamenti fatti”.
Siciliotti sottolinea anche l’importanza del “ruolo sociale prima
che tecnico” del commercialista, di una professione che deve essere
“piu’ rivolta alle esigenze del cliente che alle risposte alle sue
domande”, e il valore dell’unita’. Per poi esprimere qualche perplessita’
sulla normativa antiriciclaggio italiana e non nascondere il timore che il Bel
Paese “diventi povero se non si fanno le riforme di cui ha bisogno”. La
sua e’ stata una vera e propria lectio magistralis”, commenta il
presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili
sammarinesi, Marino Albani, sottolineando come la professione abbia
subito negli ultimi tempi “un’accelerata: diventiamo commercialisti a livello
internazionale”. E infatti l’ordine italiano ha prontamente riconosciuto
quello sammarinese, nato dopo 8 anni di percorso e con gia’ 120 iscritti.
“Speriamo che sia di buon auspicio per i rapporti bilaterali, cosi’ si
potra’ lavorare meglio”. I due ordini infatti contano di mettere in campo iniziative
concrete affinche’ siano piu’ chiare le possibilita’ di investimento nei due
territori. “Noi commercialisti- conclude Albani- dobbiamo essere
ambasciatori del sistema San Marino, non delle sue nefandezze, ma
di quello che c’e'”.