Commissione Consigliare finanze

Commissione Consigliare finanze

COMUNICATO

La Commissione Consigliare finanze ha esaminato oggi 6 ottobre 2010 il progetto di legge ‘Modifiche alla Legge 29 giugno 2005 n. 96’ (Statuto della Banca Centrale della Repubblica di San Marino).
Il progetto di legge presentato dai rappresentanti consiliari dei Democratici di Centro Pier marino Mularoni e Giovanni Lonfernini è particolarmente attuale in quanto affronta il problema delle relazioni fra Banca Centrale e il Consiglio Grande e Generale ed in particolare prevede che entro il 31 dicembre di ogni anno Banca Centrale sia chiamata a riferire in Commissione Finanze e Esteri riunite congiuntamente o in Consiglio Grande e Generale sulla situazione del sistema bancario e finanziario. Inoltre il provvedimento prevede che i dipendenti di Banca Centrale siano in possesso della cittadinanza sammarinese o della residenza anagrafica con obbligo di residenza effettiva in Repubblica. Queste proposte sono dettate dalla necessità di rafforzare il flusso delle informazioni al Consiglio Grande e Generale quale organo nominato dai cittadini e composto sia dalla maggioranza che dall’opposizione e di garantire la tutela della riservatezza delle informazioni gestite dai dipendenti della Banca Centrale, attraverso la loro residenza effettiva a San Marino durante l’espletamento del loro mandato.
Anche di fronte alla disponibilità dimostrata dal Consigliere Pier Marino Mularoni, quale relatore della legge, ad accogliere osservazioni e suggerimenti avanzati dalle forze di maggioranza, il progetto è stato bocciato con 8 voti contrari, 6 favorevoli e 1 astensione. I membri della maggioranza presenti erano 9.
Ancora una volta e nonostante il disastro dell’azione politica di questo governo sul fronte della gestione finanziaria e del rapporto con l’Italia, questa maggioranza continua a procedere a testa bassa e senza un progetto di tutela dell’economia del Paese.
Al secondo punto dell’ordine del giorno è stato esaminato il progetto di legge ‘Disposizioni per il rafforzamento dell’autonomia
della Banca Centrale ed aggiornamenti statutari’ presentato dal Congresso di Stato. L’obiettivo dichiarato dal governo è quello di accogliere e dare attuazione alle azioni raccomandate dal Fondo Monetario Internazionale a seguito delle risultanze della Valutazione sulla stabilità del sistema finanziario (fsap) del 3 febbraio 2010.
Il progetto di legge non raggiunge minimamente l’obiettivo in quanto:
1) non interviene per prevenire che la vergognosa situazione della decapitazione dei vertici di Banca Centrale successa ad inizio 2010 per volontà di questo governo, possa ripetersi.
2) Non affronta il nodo cruciale della non indipendenza del Consiglio Direttivo
3) Il progetto di legge del governo non elimina l’arbitrarietà con cui gli ispettori della vigilanza e lo stesso direttore generale possono essere rimossi dall’incarico.
4) Il progetto di legge recepisce alcuni cambiamenti raccomandati dal FMI, ma tralascia quelli fondamentali. In particolare non prevede:

a. che il Consiglio Direttivo assuma piena responsabilità per tutte le funzioni della Banca centrale, rimuovendo dallo statuto ogni riferimento al Coordinamento della Vigilanza. Tale mancata previsione non permette di risolvere il problema serissimo della non accountabilitity della Vigilanza nei confronti del Consiglio Direttivo e della deresponsabilizzazione del Consiglio Direttivo nei confronti del parlamento in materia di Vigilanza.
b. che sia sottratto al Governo il potere di concedere le licenze bancarie per trasferirlo alla Banca Centrale e renderlo da questa esercitabile in via esclusiva e sulla base di criteri oggettivi, di merito e trasparenti, di cui poi render conto pubblicamente, in primo luogo al Consiglio Grande e Generale.
c. che il Direttore Generale diventi membro del Consiglio Direttivo a tutti gli effetti (con potere di voto).

6. Il FMI lamenta il fatto che il Direttore Generale non gode di adeguata protezione contro il rischio di rimozione arbitraria. Per tutta risposta, il progetto di legge propone un quorum rafforzato (unanimità dei presenti alla riunione ) per la rimozione dello stesso dalle sue funzioni. E’ un passo indietro: nell’attuale statuto la possibilità di rimozione non è evocata. In pratica, il Direttore Generale (che è anche capo della Vigilanza) potrà essere rimosso, per ragioni politiche o perché fa ‘troppo bene’ il suo lavoro, o semplicemente per spoil system.
7. Il progetto di legge non affronta quanto richiesto dai Democratici di Centro e cioè la necessità di prevedere un sistema di audizioni d’innanzi al Consiglio Grande e Generale, periodiche e anche su sollecitazione della stessa Banca Centrale che la rendano direttamente e obbligatoriamente responsabile verso il Consiglio Grande e Generale.

Ancora una volta si procede a colpi di maggioranza, per difendere posizioni di potere e di interesse, su argomenti molto importanti e delicati e senza un progetto complessivo di intervento.

Il Presidente dei Democratici di Centro Pier Marino Mularoni ritiene che: ‘purtroppo siamo lontani del recepimento delle raccomandazioni del Fondo Monetario e dal presunto adeguamento agli standard internazionali che la maggioranza falsamente rivendica.
Il governo procede a vista e senza un obiettivo, insistendo nella sua arroganza e autoreferenzialità nonostante che a due anni dal suo insediamento nessun obiettivo, sbandierato in campagna elettorale, sia stato conseguito; nonostante che il rapporto con l’Italia sia ai livelli minimi mai raggiunti e che il Paese stia sempre più scivolando verso il baratro. Finalmente, purtroppo è una magra consolazione, è chiaro chi vende fumo e racconta favole ai sammarinesi.’

Movimento dei Democratici di Centro

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