Commissione consiliare Affari esteri di San Marino, seduta pomeridiana di lunedì 17 marzo

Commissione consiliare Affari esteri di San Marino, seduta pomeridiana di lunedì 17 marzo

Non passa l’Ordine del giorno presentato dai Gruppi Consiliari di DML e RF

I lavori della II Commissione Consiliare Permanente della data odierna vedono al centro la votazione dell’Ordine del Giorno presentato dai Gruppi Consiliari di DML e RF per impegnare il Congresso di Stato a dare esecuzione a quanto previsto dalla Legge n.40/2023 con riferimento alle testate giornalistiche on-line e per audire nella II Commissione Consiliare Permanente il Comitato di Redazione di San Marino RTV ed il Segretario di Stato con delega all’Informazione, fissando anche apposito dibattito sul tema dell’informazione entro marzo 2025. Al termine del dibattito, l’odg è respinto con 9 voti contrari, 3 voti favorevoli e 1 astenuto. Dal Segretario Pedini Amati e dalla maggioranza l’impegno di invitare il comitato di redazione di San Marino Rtv a riferire in Commissione per chiarire meglio le circostanze denunciate nella propria nota del 2 gennaio scorso.

Di seguito un estratto dei lavori.

Comma 1 – Comunicazioni

Viene formalizzata la creazione di un gruppo di lavoro composto da Antonella Mularoni, Fabio Righi, Alessandro Scarano e Gerardo Giovagnoli per intervenire su Protocollo di Intesa tra il Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino e il Parlamento della Repubblica di Malta.

Comma 2 – Votazione dell’Ordine del Giorno presentato dai Gruppi Consiliari di DML e RF per impegnare il Congresso di Stato a dare esecuzione a quanto previsto dalla Legge n.40/2023 con riferimento alle testate giornalistiche on-line e per audire nella II Commissione Consiliare Permanente il Comitato di Redazione di San Marino RTV ed il Segretario di Stato con delega all’Informazione, fissando anche apposito dibattito sul tema dell’informazione entro marzo 2025.

Fabio Righi (D-ML): “La prima parte dell’odg parte da un’affermazione, dal comitato di redazione di San Marina RTV, che colpisce l’intero quadro politico e noi non ci sentiamo per nulla rappresentati dalle considerazioni che sono state fatte in cui si limita, a detta loro, la libertà di stampa. Si parla di pressioni politiche al fine di cambiare la linea editoriale. Visto e considerato che l’affermazione colpisce tutti, chiediamo l’audizione del comitato di redazione per capire di che cosa stiamo parlando.

L’altra parte dell’ordine del giorno riguarda l’ormai l’annoso tema delle testate online o dei blog che la normativa del 2023 intende in qualche modo disciplinare. È vero che il testo della normativa potrebbe essere considerato fumoso in alcune parti, ma dal nostro punto di vista è chiaro. L’articolo 19 che fa riferimento alle testate online, parlando del controllo dei blog che scrivono ricorsivamente della Repubblica di San Marino, è chiaro nel suo intendimento. Io non so come voi le leggiate, considerate l’imbarazzante tempistica con cui sono usciti gli articoli, non po’ ad orologeria, mi vien da dire, e mi immagino che dopo questo intervento ne usciranno tanti altri, ma non è un problema. Io sottopongo non tanto la questione di GiornaleSM, sottopongo la questione che siamo in una situazione aberrante in cui, in modo abusivo, si svolge un’attività con cui si mina la dignità delle persone e la dignità delle forze politiche.”

Segretario di Stato Federico Pedini Amati: “Parto dalla fine. Per quanto riguarda eventuali accuse riferibili al consigliere Righi può presentare denunce in tribunale come ho fatto io in casi analoghi. Sulla prima parte dell’odg, quello sulla nota del consiglio di redazione della San Marino Rtv, si parla di politica tutta. Non dice maggioranza o opposizione ma parla di ingerenze di partisan che vengono avanti nei vari governi. Nei confronti dei giornalisti non ci dovrebbe essere nessun tipo di ingerenza. Questo l’abbiamo detto in commissione anche con il direttore Roberto Sergio. Quindi se ci sono state, il Cdr venga ad esporle in Commissione. Io su questo non mi sono mai negato. Quindi se la commissione vorrà convocare il Cdr io non ho nessun problema, purché si facciano i nomi e i cognomi perché sennò diventa una farsa. Io avevo scritto una e-mail invitando il Cdr a spiegarmi quali fossero queste ingerenze. Mi è stato risposto: «(…) riteniamo tuttavia che in questo momento sia il irrituale convocare un organismo di rappresentanza dei giornalisti in una struttura ministeriale a seguito di una nota pubblica diffusa dallo stesso».

Sul blog online c’è una sentenza del tribunale a firma del commissario Vico Valentini che dice che i blog non rientrano nelle testate giornalistiche online, quindi tecnicamente non rientrano nella discussione che stiamo facendo. C’è un problema legato a chi scrive ricorsivamente della Repubblica di San Marino? Sì, c’è un problema. Ricorsivamente scrivevano testate giornalistiche online facenti capo a poteri forti o mondi politici particolari. Quello che è strano è che si attacchi in questo caso GiornaleSM con cinque interpellanze, c’è un accanimento al di là degli articoli che lì dentro sono scritti. Che la norma sull’informazione sia carente in diverse parti è vero. Ci sono varie storture. Io chiedo all’aula consigliare di respingere quest’ordine del giorno perché non è applicabile.”

Antonella Mularoni (Rf): “Affrontiamo le due tematiche distintamente. Prima questione, la convocazione dell’audizione del Comitato di redazione di San Marino RTV. Visto che lei ci ha detto che è d’accordo, non capiamo la sua indicazione alla maggioranza è di votare contro all’ordine del giorno o almeno sulle parti condivise se c’è la volontà di capire che cosa è successo e come soprattutto si può lavorare per il futuro per evitare che ci siano delle pressioni o dei comportamenti che possano essere sentiti tali dal comitato di redazione, magari indipendentemente dalla volontà di chi questa pressione o simil pressione l’ha fatta. Invitiamo i colleghi di maggioranza sul primo punto a votare favorevolmente.

Il secondo punto è, dal nostro punto di vista, ancora più delicato perché pone tutta una serie di problemi in un assetto democratico. Intanto chiederei la cortesia a nome del nostro gruppo di mettere a nostra disposizione la sentenza di cui parla il Segretario di Stato. Al di là di questo, il segretario Lonfernini ci dice che i blog rientrano nella legge del 2023. Lei ci dice no. Allora, sarebbe bene che la maggioranza ed il governo si chiarissero molto velocemente al loro interno. Se c’è una lacuna e si è creato un vulnus a quella che era la volontà della maggioranza e del governo dell’epoca, vediamo di intervenire perché i blog siano trattati come devono essere trattati e come tutta l’aula sulla base delle dichiarazioni del segretario Lonfernini aveva ritenuto che quella legge si dovesse interpretare. Qui abbiamo un problema segretario perché ci sono alcuni blog che vengono trattati in un certo modo e altri blog che invece non si possono assolutamente perseguire. Non solo: un blog in particolare riceve finanziamenti in forma diretta o indiretta dalle istituzioni pubbliche, addirittura dagli uffici dello Stato e da società che sono partecipate esclusivamente dal pubblico. Allora, qualcuno che non si deve registrare può prendere i finanziamenti pubblici in forma diretta o indiretta o mascherata? Qui è chiaro che abbiamo un problema che si pone sul piano proprio dell’assetto democratico, perché la stampa è il quarto potere, della tutela del ruolo del giornalista e soprattutto della tutela di tutti i cittadini che hanno diritto ad essere tutelati quando la stampa, qualunque essa sia, scrive delle cose false.”

Matteo Rossi (Psd): “A nome del Partito dei Socialisti Democratici siamo per respingere l’ordine del giorno. Il Segretario ci ha parlato di una sentenza emessa dal tribunale. Sull’audizione del Cdr di Rtv non abbiamo sicuramente nulla da tenere. Credo che la vicenda legata a quel comunicato stampa ci abbia lasciato tutti un po’ perplessi, anche perché si veniva da un momento fortunatamente felice per la Radio televisione di Stato con la nomina di Roberto Sergio quale direttore generale, con un bilancio che finalmente tornava a respirare. Però siamo tutti a disposizione per i chiarimenti e capire anche dal comitato di redazione quali sono le perplessità e le sensibilità da parte dei giornalisti. Sull’altra parte dell’ordine del giorno, io ho apprezzato le parole del segretario Pedini quando dice che, al netto della sentenza che va a colmare un vulnus, c’è qualcosa da mettere a punto in quella legge.”

Gian Matteo Zeppa (Rete): “Su certe dinamiche non c’è maggioranza e opposizione e lo dico per il fatto di non aver sottoscritto quell’ordine del giorno. La prima parte che riguardava il comitato di redazione di RTV sono disposto a sentire il comitato. Sulla seconda parte che riguarda il blog, non si può fare un peso e una misura per ogni situazione. Io credo che ci sono dei problemi sulla legge sull’informazione. Si dovrebbe trovare la quadra come politica per fare in modo di evitare di arricchire gli avvocati. Ci sono stati degli atti veramente pesanti negli anni precedenti, pesanti sulle persone, che andavano a toccare la sfera privata di qualcuno. Perché quella volta non si sono sollevati gli scudi? C’era già la legge. Sul Cdr convochiamoli perché siam stati tirati tutti in ballo e se un comitato di redazione giustamente parla di pressioni politiche che le pressioni politiche vengano fuori. Non che prima si lancia il sasso e poi si nasconde la mano”.

Giuseppe Maria Morganti (Libera): “Questa vicenda si chiarirà in sede in altre sedi, probabilmente presso l’Autorità garante per l’informazione che dovrà definire esattamente quali sono le tutele nei confronti anche di testate che non sono espressamente registrate. Se c’è la possibilità di fare un’audizione per chiarire fino in fondo quelle che sono le ingerenze che potrebbero essere state esercitate su Rtv credo che vada colto come elemento di positività e anche conclusivo del dibattito.  L’applicazione della legge lasciamola fare agli organi che devono tutelare i cittadini, tutelare lo Stato sotto questo profilo. Quindi anche noi siamo dell’avviso di non approvare l’ordine del giorno, ma di ribadire la necessità di chiarire fino in fondo se la politica esercita ingerenze sull’informazione perché sarebbe bene che questo non accadesse.”

Giovanni Francesco Ugolini (Pdcs): “Le spiegazioni esaustive del segretario Pedini ci portano come Partito Democratico Cristiano a respingere l’ordine del giorno, ma nello stesso tempo supportiamo la richiesta del segretario di poter audire in questa commissione il comitato CDR di RTV.”

Fabio Righi (D-ML): “Ho apprezzato molto l’apertura fatta sull’audizione della redazione di RTV, così come la dichiarazione che la normativa oggi ha delle lacune. Io ringrazio anche il segretario quando dice “se si sente offeso denunci”. Assolutamente sì, ma non lo faccio perché poi sono consapevole che il tribunale gli dà ragione. Il problema è istituzionale, il problema è di che cosa opera all’interno dei nostri confini e lo fa impunmente. Questa è la drammaticità della cosa su cui io vorrei riportare l’attenzione. Nell’ordine del giorno si dice semplicemente che il Segretario Pedini ha espresso una posizione, mentre il segretario Lonfermini che era l’estensore del provvedimento normativo dava un’altra interpretazione. Ma non c’è problema, interveniamo di qui in avanti e mettiamoci mano. La richiesta è che la legge si applichi a tutti coloro che svolgono questo tipo di attività. Non è possibile che soggetti che non sono sottoposti alle regole della normativa possano fare quello che vogliono. È vero che ci sono stati tanti che hanno scritto, ma pochi che erano nelle sede dei partiti per la formazione del governo che davano le parole a tizio e a caio se poteva o non poteva parlare. E questo è un altro problema di non poco conto”.

L’ordine del giorno viene respinto con 9 voti contrari, 3 voti favorevoli e 1 astenuto.

La sessione si conclude, come da odg, poco prima delle 15:00.

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