Commissione consiliare Affari interni. Riunione del 9 marzo 2016. SMNA

Commissione consiliare Affari interni. Riunione del 9 marzo 2016. SMNA

COMMISSIONE
CONSILIARE PERMANENTE AFFARI COSTITUZIONALI ED ISTITUZIONALI;
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE; AFFARI INTERNI, PROTEZIONE CIVILE, RAPPORTI
CON LE GIUNTE DI CASTELLO; GIUSTIZIA; ISTRUZIONE, CULTURA, BENI
CULTURALI, UNIVERSITA’ E RICERCA SCIENTIFICA

MERCOLEDI’
9 MARZO – pomeriggio

La Convenzione in Istanbul trova unanime
condivisione da parte della Commissione consiliare permanente riunita
oggi a Palazzo Pubblico. Le seduta odierna infatti si conclude con
l’
approvazione all’unanimità (con 11 voti a
favore) del progetto di legge “Norme di adeguamento
dell’Ordinamento sammarinese alle disposizioni della Convenzione del
Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro
le donne e la violenza domestica”. Viene designata come relatore
unico del provvedimento il consigliere del Pdcs,
Mariella
Mularoni
.
Nel corso dell’esame del provvedimento,
all’articolo 7, “Riservatezza sull’identità dei soggetti
denuncianti o segnalanti”, il consigliere Francesca Michelotti, Su,
presenta in un primo momento un emendamento per prevedere un decreto
delegato volto a disciplinare le modalità con cui assicurare la
riservatezza. L’emendamento viene poi ritirato a seguito della
proposta del segretario di Stato Pasquale Valentini- con cui trova
accordo- per modificare il testo in modo che sia previsto un
regolamento che incarichi autorità giudiziarie e di polizia ad
adottare “misure atte a garantire la riservatezza della persona
fisica che ha denunciato”.
Nella seduta odierna, la
Commissione ha inoltre affrontato dibattiti sui temi del conflitto di
interesse, assunzioni e definizione del fabbisogno nella Pa,
attraverso le mozioni all’ordine del giorno, conseguenti alla
trasformazione delle interpellanze presentate da Rete e dal
consigliere indipendente Luca Lazzari.
L’esame dei progetti di
legge rimasti da esaminare viene rinviato alla seduta di domani
pomeriggio.

Comma 2. Mozione conseguente alla
trasformazione dell’Interpellanza presentata dal Consigliere Gian
Matteo Zeppa per chiarimenti sul “Codice di condotta degli agenti
pubblici” ed in particolare su potenziali conflitti di interesse.
Si associa il Consigliere Grazia Zafferani per richiedere risposta
scritta

Grazia Zafferani, Rete: “Il
conflitto di interesse è un tema delicato preso in seria
considerazione da organismi internazionali, la nostra realtà per sua
natura è portata a sviluppare rapporti parentali che in alcuni casi
possono caratterizzarsi per cattiva fede nelle relazioni con le
istituzioni. Per esempio, se un dipendente Iss che ha legami
parentali con chi ha partecipazioni in società che si occupano di
forniture sanitarie, quali influenze questo può avere nella gestione
degli appalti? Sulla spinta delle indicazioni del Greco San Marino ha
fatto una legge sugli appalti e il codice di condotta degli agenti
pubblici. Una circolare della Dfp ha richiesto di segnalare eventuali
situazioni di incompatibilità e conflitto di interesse. In tutta la
Pa allargata sono giunte 5 segnalazioni di eventuali conflitti di
interesse e una incompatibilità per un dipendente Iss. Chiedo al
segretario di Stato in questi casi come si è proceduto. Risulta
tuttavia che alcuni uffici dell’Iss non abbiano risposto, non
sappiamo cosa ciò comporti. Dalla risposta all’interpellanza si
parlava di avvio di controlli e chiediamo quali siano stati i
risultati. Chiediamo poi chi controlla che la legge venga applicata,
in caso di mancate segnalazioni”.
Gian Carlo
Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni
: “Nella
risposta all’interpellanza del 4 maggio non erano ancora arrivate le
risposte da parte di tutti gli uffici per ritardi. Ad oggi abbiamo
riscontro che tutti gli uffici hanno dato risposte. Il tema
dell’incompatibilità è sempre stato presente nelle normative e
negli intendimenti delle amministrazioni che si sono succedute negli
anni. Dal 2011, con l’adesione al Greco, abbiamo implementato la
normativa con il codice etico di comportamento degli agenti pubblici
in cui il termine incompatibilità è stato ulteriormente
specificato. E’ un tema all’attenzione della segreteria e del
governo. Nella giornata di ieri, in occasione del seminario di
formazione dei dirigenti delle forze di polizia e del settore
pubblico allargato, è stato ripreso e ricordato, e in qualche modo
confermato, che la legge dello scorso anno è in linea con le
direttive generali e con le raccomandazioni per prevenire eventuali
fenomeni corruttivi tra cui anche quello legato alle incompatibilità.
Con accordo sottoscritto ieri dalla segreteria per la Giustizia e
Anac si compie inoltre un passo avanti e si ribadisce la sempre
maggior volontà di introdurre presidi per evitare distorsioni. In
questo senso, anche il provvedimento dello scorso novembre sulla
trasparenza degli atti del governo. Non è che non si stia facendo
niente. Inoltre la legge 141 del 2014 e quelle precedenti, del 2011 e
del 2009, definiscono chiaramente di chi sono le responsabilità. E’
un obbligo la dichiarazione di possibili conflitti di interesse e di
incompatibilità da parte dei dipendenti della Pa. In questi casi, i
dirigenti in primo luogo vigilano sui dipendenti e sui dirigenti
vigila a suo volta il Dipartimento per la Funzione pubblica”.

Francesca Michelotti, Su: “Un punto della risposta
all’interpellanza mi era rimasto oscuro, mi riferisco al punto 5, in
cui gli interpellanti ponevano il quesito se il governo non
ravvisasse, nel cumulo di ruoli all’interno degli organi decisionali,
un aumento del rischio di conflitto di interesse. In occasione della
nomina del presidente della Commissione per la conservazione dei
monumenti ebbi a dire che ravvisavo non tanto un’incompatibilità di
legge, ma una sorta di accanimento terapeutico che si voleva imputare
al dirigente che doveva già occuparsi del catasto. Qui non si tratta
di incompatibilità di interessi ma piuttosto di funzioni, è un
problema di opportunità. Questa sensibilità la Pa la deve avere. Le
incompatibilità si creano al momento in cui si crea il casus belli
in cui uno sente il dovere fare un passo indietro”.
Gian
Carlo Venturini, segretario di Stato
: “Il discorso del
conflitto di interesse e incompatibilità è un tema delicato di cui
la segreteria si è sempre occupata. La correggo Michelotti perché
il dirigente del Catasto non trasmette pratiche alla Commissione
monumenti, è l’Urbanistica che lo fa”.
Grazia Zafferani,
Rete:
“Assolutamente d’accordo con le osservazione del
consigliere Michelotti. Emergono sempre difficoltà nonostante le
leggi fatte, non si capisce mai quali sono poi le responsabilità,
dove si parte e dove si arriva”.

Comma 3. Mozione conseguente alla
trasformazione dell’interpellanza presentata dal consigliere Luca
Lazzari per chiarimenti in merito alle assunzioni nella Pubblica
amministrazione. Non è presente Luca Lazzari, in sua vece parla
Zafferani.
Grazia
Zafferani, Rete:
“Questa
mozione è stata fatta per avere chiarimenti sulle assunzione nella
Pa. Ci sono punti importanti: malgrado il blocco assunzioni, sono
emerse fantasiose forme di reclutamento messe in atto dai governi che
si sono succeduti: convenzioni e contratti ad personam, bandi di
selezioni, collaborazioni professionali, interpelli interni alla Pa
che sembrano fatte su misura, delibere congressuali per nomine”.

Franco Santi, C10:
“Questa mozione ci dà occasione di discutere un tema più volte
all’ordine del giorno in questa legislatura. Si parla
dell’ultimazione della pratica di una riforma che ormai ha diversi
anni e ancora non ha gli strumenti per essere adottata nel pieno
delle proprie funzioni. La segreteria per gli Affari Interni ha
risposto in modo ineccepibile su procedure e normative vigenti, ma
non dà una risposta politica all’inefficacia nel portare a termine
un compito che doveva essere concluso già tre anni fa e sta
bloccando l’attività di riforma delle procedure prevista dalla
legge. E’ una colpa grave che sta mettendo in difficoltà la Pa e sta
facendo emergere problematiche più o meno importanti. Si dice da più
parti che questo fabbisogno è in dirittura d’arrivo chiederei al
segretario quali sono i tempi del fabbisogno”.
Francesca
Michelotti, Su:
“Faccio
i complimenti al segretario di Stato perché la risposta
all’interpellanza è stata esaustiva. Quanto tempo ci hanno messo a
rispondere gli uffici a questa richiesta? Scusi, ma si potrà
rispondere a questo modo? Questa è la base per una tesi di laurea,
non per un documento a contenuto politico. Le domande degli
interpellanti sono pertinenti perché nei governi che si sono
succeduti al blocco delle assunzioni è rimasta massima la
discrezionalità del congresso di Stato per i livelli superiori al
decimo. I concorsi pubblici restano sospesi in attesa dell’araba
fenice del fabbisogno. Arrivare a fine legislatura con un
provvedimento così massiccio sul personale è intollerabile, abbiamo
superato il limite di guardia perché ci stiamo avvicinando alle
elezioni e non è accettabile. E’ buona prassi costituzionale non
fare manovre sul personale prima delle elezioni. Il vostro ritardo è
veramente inaccettabile”.
Gian
Carlo Venturini, segretario di Stato
:
“Il blocco delle assunzioni ha ormai 15 anni, del fabbisogno se ne
parla da tanto. E’ ovvio che bisogna tener conto che i servizi devono
svolgere la loro operatività, in modo particolare l’Iss, ed è
opportuno che le risposte siano date in tempi celeri. La legge dice
come ricoprire un posto vacante, qualora non sia possibile ricorrere
al personale. Le amministrazioni che si sono succedute hanno
applicato la legge per la copertura dei posti vacanti. La volontà di
arrivare ad avere e superare il precariato lo testimonia il titolo 4°
dell’Accordo siglato con i sindacati ‘interventi per evitare
precariato nella Pa’. Nel 2013 si è imposto il problema di dare
attuazione alla riforma della Pa, ma si è aperto in concomitanza il
tema della spending review e con l’Odg approvato dal Consiglio sono
state date indicazioni precise al governo, mettendo in discussione
alcuni settori nella Pa, mi riferisco agli accorpamenti. Diventava
meno semplice parlare del fabbisogno se si andava a modificare la
struttura della Pa come allora previsto. La volontà del governo e
della segreteria di Stato è quella di attuare il fabbisogno. Abbiamo
presentato al sindacato 15 giorni fa un’ulteriore proposta di
fabbisogno dell’Iss, mentre quella della Pa allargata è già data
tempo prima. La finalità dell’accordo siglato con il sindacato è
quella di riaprire concorsi e fermare nuovo precariato. Non è
corretto dire che sono 3-4 anni che non c’è volontà di attuare la
riforma”.
Grazia
Zafferani, Rete:
“Questa
interpellanza voleva fare una riflessione anche sul clientelismo. Il
fabbisogno da 15 anni è nelle parole della politica, forse ci
vorranno 50 anni per la sua definizione”.
Franco
Santi, C10:
“Siamo
tutti consapevoli del percorso normativo fatto in questi anni e della
fatica che la politica sta facendo per superare questo scoglio,
perché la politica stessa per tantissimo tempo si è servita della
Pa come scambio di favori. Ma non avete avuto il coraggio di fare le
cose che andavano fatte. Dalla legge del 2011 ci volevano 3 mesi, se
c’era volontà, per fare il fabbisogno e oggi non ci saremmo sorbiti
l’ennesima stabilizzazione. Il fabbisogno è una delle regole della
riforma per superare il precariato e perché sia vincente la
meritocrazia”.
Gian
Carlo Venturini, segretario di Stato
:
“Forse non mi spiego bene o il consigliere Santi non riesce a
capire. Ho detto prima che con la struttura disegnata della Pa dalla
legge 2011, se questa fosse stata confermata dalla relazione e dagli
input della spending review, forse non in tre mesi, ma avremmo già
definito il fabbisogno”.

Comma 4. Esame progetto di legge
Norme di adeguamento dell’Ordinamento sammarinese alle
disposizioni della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla
prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza
domestica (Convenzione di Istanbul)
Pasquale
Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri:

“Questo provvedimento normativo si inserisce nel percorso che è
stato fatto per la ratifica di quella che va sotto il nome di
convenzione di Instanbul. Per San Marino, con la legge del 20 giugno
2008 n. 97, è già stato avviato questo percorso in modo
significativo, con un primo intervento normativo sistemico sul tema
della lotta alla violenza sulle donne. La convenzione di Instanbul è
stata sottoscritta e ratificata da San Marino recentemente, ma San
Marino l’ha firmata il 30 aprile 2014 . C’è voluto circa un anno per
predisporre gli interventi necessari perché la ratifica fosse
effettiva. Questi interventi inseriti nella normativa hanno notevole
importanza perché adeguano il nostro ordinamento ai dettati della
Convezione stessa. Aspetto fondamentale è che la violenza alle donne
viene portata a livello di violazione dei diritti umani fondamentali,
questo è il salto di qualità più significativo. Le norme nel
dettaglio vanno ad introdurre le fattispecie che per la Convenzione
era opportuno introdurre, estende il concetto alla violenza di genere
e introduce la definizione come la riporta la Convenzione stessa.
Credo che il nostro Paese possa così andare alla pari degli altri
Paesi firmatari nella lotta di questa forma di violenza tra le più
aberranti. Mi fermerei qui e devo annunciare che ho depositato a nome
del governo tre interventi di emendamento che abbiamo valutato
migliorativi del testo stesso, per andare ad attribuire all’Authority
la possibilità di intervenire nei casi di vittime in modo celere e
immediato con interventi di sostegno perché possa ci possa essere
tutta la tutela nei momenti di emergenza che una vicenda del genere
può richiedere”.
Grazia
Zafferani, Rete:

“Ringrazio la segreteria per il capillare lavoro che è stato fatto
per l’adeguamento della normativa ma anche per il confronto con
Authority e Commissione pari opportunità. Chiedo cosa ne pensano i
commissari presenti su una proposta: è possibile raccogliere tutto
su un unico progetto di legge? Fare un testo unico dove inserire
tutte le leggi affini su questo tema e su questo pdl, la legge del
’98 e decreto del 2012, può far avere un lavoro più completo e
semplificare l’accesso alle informazioni. Per il resto ottimo lavoro,
svolto benissimo”.
Alessandro Cardelli, Pdcs:
“Esprimo soddisfazione per questo testo di legge che si rivolge non
solo donne ma a diverse fasce della società. E’ una legge che dà
tutela attraverso la creazione di fondo per dare strumenti a chi si
trova in difficoltà. Altra novità importante è la tutela
dell’anonimato per chi fa denuncia”.
Francesco Morganti,
Psd:
“A nome del Psd esprimo soddisfazione per l’approdo di
questa legge in Commissione 1. Quello affrontato è un tema caro al
Psd che ha promosso la legge del 2008. Ringraziamo i funzionari per
la stesura della legge e auspichiamo che questo Pdl possa trovare
unanimità da parte della Commissione e del Consiglio grande e
generale, quale segnale positivo per la cittadinanza. La violenza di
genere e contro le donne é una problematica non superata dagli
eventi. Il Pdl va a colmare alcune lacune del nostro ordinamento ed
introduce alcune fattispecie, modernizzandolo”.
Roger
Zavoli, Upr
: “Anche io a nome di Upr esprimo soddisfazione per
questo progetto di legge”.
Pasquale Valentini, segretario di
Stato
: “Per ringraziare dell’unanime condivisione
dell’intervento normativo. Voglio non prendermi tutti i meriti, è
sicuramente frutto di una sensibilità che è andata crescendo nel
Paese che ha visto la stessa Commissione per le pari opportunità e
l’Authority avere un ruolo determinante nel sensibilizzare la
popolazione. Ma l’ultimo miglio l’ha fatta la Direzione Affari
giuridici del Dipartimento esteri che ha raccolto le osservazioni
degli organismi internazionali per arrivare al provvedimento che noi
oggi esaminiamo. Volevo sottolineare la sensibilità che emerge dal
provvedimento, volta a eliminare ogni forma di reticenza,
nell’individuare questa forma subdola di violenza, perché sia
denunciato dove si manifesta, ma anche volta a fornire tutti gli
strumenti perché la popolazione conosca questa possibilità. In
questo caso, piuttosto che con un testo unico, questa semplificazione
è aiutata dal fatto che noi creiamo nel territorio dei presidi,
punti in cui queste informazioni possono essere diffuse e dove le
donne possono ricevere indicazioni precise, luoghi in cui rivolgersi
e trovare azioni di accompagnamento e supporto. E’ un percorso che ha
moltissimi aspetti e al suo interno presenta situazioni di sofferenza
che hanno bisogno, oltre che di strutture e soldi, di sensibilità.
E’ doveroso sottolineare questo aspetto. Ci vorrà un po’ di tempo
per implementarlo”.

Dichiarazioni di
voto
Mariella Mularoni, Pdcs: “Esprimo la
piena soddisfazione per il raggiungimento di questo obiettivo. Oggi
si rafforza e conferma la scelta della repubblica di operare per una
maggiore tutela dei diritti umani”.
Francesca Michelotti,
Sinistra Unita: “
Sono certa che in Consiglio si otterrà lo
stesso risultato unanime. Siamo costellati da notizie di femminicidi
e soprusi. C’è un substrato nascosto dalla paura, dalla vergogna,
che dovrebbe emergere. Speriamo che questa legge abbia anche questo
compito, per far fare un passo avanti alla coscienza civile. Dobbiamo
dare un segnale alle nostre ragazze e bambine, ai nostri ragazzi e
bambini, perché la cultura del rispetto dell’altro non è di
genere, interessa tutta la società. Mi resta perplessità per
l’articolo due. La teoria di genere viene semplificata in maniera
troppo radicale. Chiedo, con un appello al Segretario, di riflettere
sui contenuti di quella interpretazione e traduzione del gender
dall’inglese all’italiano. Servirebbe un’interpretazione più
aderente alla percezione all’identità di genere che c’è nella
società moderna. Deve tenere conto dell’omosessualità e dei
transgender. Molta violenza viene riversata su di loro. Non solo
violenza fisica, ma derisione, senso di vergogna. L’abbiamo sentito
anche in questo Consiglio quando si parla di omosessualità”.

Roger Zavoli, Upr: “Esprimiamo soddisfazione per
l’unanimità”.
Michele Muratori, Psd: “Il Psd non
può che votare favorevolmente. Sono soddisfatto dell’unanimità su
tutti gli articoli. E’ sintomo di unione su temi così delicati da
trattare”.
Pasquale Valentini, Segretario di Stato agli
Affari Esteri: “
Siamo soddisfatti di avere migliorato il
contesto normativo per combattere, e spero prevenire, questi
fenomeni. Vale la pena fare uno sforzo per cercare di andare
all’origine delle cause di questa violenza. Ci sono forme sempre
più gravi, aberranti di violenza. C’è una domanda sulla cultura
che occorre diffondere affinché la violenza non sia la modalità con
cui le persone si rapportano fra loro. Il dettato legislativo non
produce questo effetto senza un’azione più profonda che va
all’origine di questi fenomeni. Circa la questione sollevata da
Michelotti, c’è un articolo in cui tutti gli aspetti della
violenza, compreso l’orientamento sessuale, e anche la religione,
vengono toccati”.

San Marino, 9 MARZO 2016/01

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