Commissione consiliare Esteri. Accordi con l’Italia per la ratifica

Commissione consiliare Esteri. Accordi con l’Italia per la ratifica

 

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE
ED IMMIGRAZIONE, SICUREZZA E ORDINE PUBBLICO, INFORMAZIONE

 

MARTEDI’
19 GIUGNO

 

            Rapporti
bilaterali con l’Italia protagonisti della
seduta odierna della commissione Affari esteri. Tre gli accordi in esame: la
Convenzione per evitare le doppie imposizioni e per prevenire le frodi fiscali,
con relativo Protocollo aggiuntivo, firmata a Roma il 21 marzo 2002, e
Protocollo di modifica della Convenzione predetta, firmato a Roma il 13 giugno
scorso; l’accordo tra i due governi in materia di cooperazione economica,
firmato a San Marino il 31 marzo 2009; e quello in materia di collaborazione
finanziaria, firmato a San Marino il 26 novembre 2009.

            E’ stato il segretario di Stato per
gli Affari esteri, Antonella Mularoni, a presentarli in Aula ed è poi seguito
un dibattito di seguito riassunto.

 

Antonella
Mularoni, segretario di Stato per gli Affari esteri
: “L’ultima firma è molto importante, anche perché
sblocca la ratifica delle altre intese. Fin dal 2002 San Marino ha tergiversato
e poi è stato introdotto lo standard Ocse 2005 che prevedeva cambiamenti
nell’articolo sullo scambio di informazioni. San Marino ha ancora tergiversato,
ma con questa legislatura è partito il negoziato che si è concluso con la firma
con l’Italia, particolarmente sentita dagli investitori, ma anche dai
sammarinesi. E’ importante conoscere il regime fiscale applicabile. Dunque
siamo soddisfatti.

Solo la notizia della firma ha già avuto effetti
positivi e cambiato lo sguardo da parte degli organi di stampa specializzati,
come Sole 24 Ore e Italia Oggi. Certo il lavoro non è terminato, come ha anche
scritto il premier Mario Monti nella lettera che ha inviato ai Capitani
reggenti. Il primo appuntamento fondamentale è con l’Ocse sull’effettività
dello scambio di informazioni. Il problema principale era che con Roma era
venuta meno la fiducia, ma ora abbiamo dimostrato di essere coerenti e
determinati. E l’approvazione a larga maggioranza di alcuni provvedimenti è
un’ulteriore garanzia. Speriamo che il percorso continui in questo modo.

La convenzione del 2002 è nota da tempo, è
strutturata sui testi Ocse, ma tiene anche conto delle peculiarità di San
Marino. Ci sono da chiarire alcuni aspetti legati all’esterovestizione, dunque
il dialogo deve continuare per dare certezze alle imprese. Per quanto riguarda
i frontalieri nel 2009 c’è stata una forte chiusura da parte del ministero
italiano dell’Economia. Nell’accordo c’è l’impegno da parte dell’Italia per
varare una legge specifica, dunque è fondamentale l’attività dei parlamentari
italiani. La possibilità della franchigia rimane. Sulla ratifica dell’accordo
c’è molta attenzione da parte del Parlamento italiano, per l’uscita dalla black
list entro qualche mese.

Gli altri due accordi assicurano una stretta
collaborazione economica e sviluppo per San Marino. Già si lavora con le
autorità italiane per favorire la collaborazione che sarà di vantaggio per
entrambi. I rapporti tra le due banche centrali sono già più stretti e si sono
risolti alcuni nodi come quello sulle banconote di grosso taglio. A breve
arriverà in commissione la convenzione monetaria, fondamentale per allargare il
mercato di riferimento del sistema bancario. Servono maggiore professionalità e
l’individuazione di nicchie diverse”.

Enzo
Colombini, Su
: “Sono contento di essermi
sbagliato quando ero perplesso sulla firma. E’ un elemento fondamentale. La
massima collaborazione e trasparenza nei rapporti con l’Italia deve
condizionare sempre più la nostra economia. Mi dispiace che non ci sia
chiarezza per i frontalieri, una materia che dobbiamo concordare con il governo
italiano, come fatto dalla Svizzera. Se si va avanti per conto proprio,
infatti, si rischiano tassazioni diverse tra i lavoratori.

Il memorandum in materia sanitaria è molto
importante per trovare sviluppo in accordo con il sistema italiano per la
nostra struttura che è sovradimensionata a causa della mania di grandezza di
qualche segretario di Stato.

Dovremmo definire anche la questione legata alla
viabilità. San Marino potrebbe diventare un punto di riferimento per le regioni
limitrofe e per l’entroterra. Non pregiudichiamoci la possibilità di un
collegamento ferroviario”.

Maria
Luisa Berti, Ns
: “Esprimo soddisfazione
per la firma. Abbiamo riconquistato credibilità di sistema. Condivido quanto
espresso dal segretario di Stato Mularoni sulla volontà concreta di portare
avanti un sistema Paese diverso dal passato. Ora l’obiettivo principale è
l’uscita dalla black list”.

Roberto
Giorgetti, Ap
: “L’accordo segna un punto
di passaggio radicale. Condivido l’approccio del segretario di Stato, che ha un
merito importante e che definisce il tutto come un percorso. L’opposizione, non
sempre e nella stessa misura, ha dato il suo apporto. Non siamo però di fronte
a un punto di arrivo, ma di partenza. Il percorso è iniziato nel 2008 con
momenti molto difficili. La situazione era pesante, il Paese non era adatto a
inserirsi nella comunità internazionale. Sono serviti un grande sforzo e un
salto culturale. Ora sono necessari altri passaggi, non solo l’uscita dalla
black list, ma il rilancio dei rapporti con l’Italia è avviato. Anche
l’approccio mediatico è diverso. C’è ancora lavoro da fare per dare continuità
al percorso”.

Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs:
“Mercoledì 13 giugno è una data che rimarrà nella nostra storia. Credo che
questo accordo vada anche a normalizzare i rapporti tra i due Stati che negli
ultimi anni si erano deteriorati. Grazie quindi al lavoro del governo e del
segretario di Stato per gli Affari esteri, delle forze di maggioranza e al
contributo costruttivo di tutte le forze politiche che hanno dimostrato un
senso di responsabilità che servirà per il futuro del Paese”.

Pier Marino Menicucci, Upr:
“Il nostro principio è che tutto quello che è buono per il Paese deve essere
valutato positivamente, anche se siamo forza di opposizione. Quello che ha
portato a un clima nuovo è anche il fatto che quasi tutta la totalità dei
consiglieri hanno approvato ripetutamente una serie di provvedimenti e un
assetto legislativo nuovo. Auspichiamo che in tempi brevi si possa arrivare
alla ratifica e anche all’uscita dalla black list. Non per fare polemica, ma
vogliamo dire che questo accordo si firma in un momento in cui il Paese ha
visto una situazione crescente di grande difficoltà, in cui ha subito colpi
forti e gravi, da cui sarà difficile riprendersi se non cambieranno i rapporti
in tempi brevi”.

Giuseppe Maria Morganti, Psd:
“Se si esclude la parte relativa allo scambio di informazioni, che noi abbiamo
già introdotto, l’accordo non ha effetti immediati sotto il profilo formale.
Occorre la ratifica dei Parlamenti, noi facciamo bene a procedere subito,
speriamo quello italiano faccia altrettanto. Grazie alla legge promossa dal
nostro partito, è possibile applicare le regole Ocse sullo scambio di
informazioni e non è un fatto secondario. Non voglio sottolineare meriti, ma la
maggioranza non ha avuto lungimiranza, è stata schiacciata dai poteri del
Paese. Non bisogna dimenticare che ha fatto numerosissimi errori. L’apertura avuta
dal governo Berlusconi è stata subito bruciata per scelte che hanno riguardato
Banca centrale e i rapporti finanziari, tuttora i più critici, tra i due Stati.
Un altro provvedimento importante è quello sulle rogatorie, grazie al quale le
relazioni nel campo giudiziario sono migliorate enormemente. Come opposizione
non ci siamo mai tirati indietro davanti a questo tipo di provvedimenti, lo
stesso vale per quelli relativi all’interscambio commerciale. Ci auguriamo di
andare avanti, con l’introduzione del reato fiscale inserito nella riforma
tributaria. E non faremo mancare il nostro contributo anche in questo caso.
Vorrei infine chiedere se la parte dell’accordo sull’esterovestizione renderà
possibile per le nostre imprese operare in Italia”.

Glauco
Sansovini, (Ans)
: “Oggi, per il risultato raggiunto, dobbiamo
ringraziare il segretario di Stato per gli Affari esteri, Antonella
Mularoni, che ha fatto un lavoro ottimo. Considerando anche il momento critico
che in questi anni ha attraversato l’Italia, la crisi di governo e la precarietà,
lavorare per arrivare a questa firma non deve essere stato facile.
Indubbiamente, c’è ancora da fare per non buttare all’aria quello che abbiamo
ottenuto. Dobbiamo metterci al tavolo con l’Italia per spiegare le nostre scelte.
Non deve essere una vittoria dell’una o dell’altra parte, ma di tutti i
cittadini e della nostra Repubblica”.

Germano de Biagi, Psrs:
“Mi associo al risultato da parte mia e del mio gruppo. Noi non partecipiamo
alla classifica dei più bravi e di chi ha contribuito di più, ma ci
accontentiamo di aver dato il nostro piccolo contributo, quando il governo se
lo meritava o era necessario. Però vorrei ricordare una cosa. Siamo un Paese
piccolo che si é retto su un’economia per 30 anni in grado di portare, anche in
mezzo a tante distorsioni, molto benessere. Sicuramente ci saranno stati grandi
e tanti errori, ma quando si decide di cambiare lo si deve fare creando un
modello di sviluppo diverso. Noi invece abbiamo navigato a vista, finora. Non
si può dire che va bene distruggere le banche e le imprese che danno sospetto.
Allora capisco perché a San Marino l’unica azienda che tira sia la Pubblica
amministrazione, mi auguro ci siano i mezzi per poterla ancora sostenere, ma ho
i miei dubbi. Ve ne rendete conto in che stato sono le altre aziende,
martoriate e che possono avere problemi di esterovestizione? Oggi la nostra economia
è in ginocchio. Ben venga aver firmato l’accordo, ma non si deve dimenticare
che il prezzo pagato è stato alto e mi auguro non si debba continuare così. Mi
congratulo ancora con il segretario di Stato per aver portato avanti il
risultato, mi auguro che la sua forza di volontà e tenacia ci consenta di
recuperare quella normalità di cui necessitano le nostre aziende. Mi auguro
possa avvenire presto la ratifica da parte italiana e l’uscita dalla black list
e che il governo possa trovare un progetto di sviluppo realizzabile e con i
piedi per terra, altrimenti rischiamo un crac a tutti i livelli”.

Massimo
Cenci, Nps
: “La firma ha un’importanza straordinaria, dalla
visita dell’allora ministro Frattini sembra passata una vita. Ma lì forse è
partita la svolta. Non esistono più punti di arrivo, ma delle traiettorie da
seguire. Il quadro di accordi e la diversa considerazione da parte degli
organismi internazionali danno un’iniezione di fiducia. E’ vero che è mancata
lungimiranza, ora usiamola per costruire la San Marino di domani. Ci aspettano
anni comunque difficili, ma dobbiamo progettare la nuova Repubblica”.

Francesca
Michelotti, Su
: “C’è soddisfazione da parte di tutti per questo
successo aspettato da tanto. Le nostre critiche servivano da pungolo. San
Marino è stato una sorta di capro espiatorio per la politica italiana in crisi,
eravamo l’ultimo dei pedoni che poteva essere sacrificato senza penalità. E
dovevamo farci perdonare molte cose: eravamo impresentabili. La politica ha
delegato ai tecnocrati come Fantini e ai poteri forti, bancari principalmente,
la gestione della res pubblica.

Dobbiamo misurarci sempre con le nostre dimensioni, il
nostro potenziale finisce quando pestiamo i piedi a qualcuno. L’obiettivo dell’Italia
era tenerci in purgatorio, ma ora il purgatorio è finito.

Questo governo ha comunque sbagliato molto, ha dato
risposte arroganti e supponenti, altre umilianti. Non c’è stata linearità nella
rappresentazione della nostra sovranità. E questa firma arriva in un momento in
cui alcune componenti sane dell’economia sono andate perdute”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato per gli
Affari esteri, replica
: “Il
lavoro e la fatica fatta in questi anni sono serviti a metabolizzare che il
cambiamento era inevitabile. Ci si sottopone spesso a critiche, anche in
quest’Aula, consapevoli delle difficoltà da compiere per riuscire a traghettare
il Paese sull’altra sponda. Il segnale dato in questa legislatura all’Italia è
che, se certe collaborazioni sono arrivate dal tribunale e dalle istituzioni, è
perché la politica non si è mai permessa di interferire. Al contrario, ha dato
l’input della massima collaborazione nel rispetto degli standard internazionali.
E in questo senso abbiamo avuto dei riscontri positivi dalla Guardia di finanza
e dalle forze dell’ordine italiane. Ora i presidi devono essere rafforzati e,
una volta entrati nella white list italiana, non si deve tornare indietro.

Mi sento prestata alla politica per lo stretto tempo
necessario. Ma vorrei non si pensasse che, per la prossima legislatura, tutti i
rappresentanti che sceglieremo saranno indifferenti per l’Italia. Rivolgo un
appello a tutte le forze politiche: quando dovranno scegliere il prossimo
governo, considerino che tutte le persone contano. Da parte italiana, molti
settori politici pensavano che San Marino fosse irrecuperabile, abbiamo dovuto
dimostrare il contrario.

Non voglio fare polemiche sugli errori legati ai
vecchi vertici di Banca centrale, ho idee molto diverse dall’opposizione. Non
mi dimentico che i precedenti vertici potevano evitare la fuoriuscita dei
capitali di Crrsm; sono quelli che se non fossimo intervenuti noi, San Marino
sarebbe stata fuori dal sistema dei pagamenti. Se da 57 finanziarie siamo
arrivati a una trentina non lo dobbiamo a loro. Respingo questa santificazione.
Non ci è mai stato spiegato poi da loro perché certe ispezioni non si facevano
e i risultati erano così scarsi.

Sui frontalieri aggiungo che San Marino sarebbe
contento di fare un accordo bilaterale, ma l’Italia ha detto no. L’accordo
italo-svizzero è datato e l’Italia ci ha detto che vuole rinegoziare anche
quello. A una trattativa si va in due, quando una parte è molto rigida su un
aspetto, probabilmente bisogna accettare la strada definita. Rispetto al
collegamento con Rimini, sulla possibilità di siglare l’accordo viario, i
contatti sono in corso, curati dalla segreteria di Stato per il Territorio. I
problemi sono legati ai costi. La monorotaia per San Marino avrebbe costi molto
alti sui tracciati in salita. Nessun progetto è comunque da sottovalutare.

Quanto poi ai discorsi di prospettiva, siamo tutti
d’accordo. La volontà di governo e maggioranza sarà quella di coinvolgere
sempre l’opposizione sui progetti legati all’adeguamento agli standard
internazionali. Il consigliere Morganti mi domandava, sull’articolo 5, se
risolveva i problemi di stabile organizzazione. In alcuni atti, arrivati ad
aziende sammarinesi, veniva sollevato il problema dell’assenza di un accordo.
Dal momento che questo sarà operante, la situazione sarà sicuramente più
chiara.

Sul mondo bancario e finanziario, da un recente
riferimento del presidente di Abs, mi risulta che abbia resistito all’impatto
molto forte dello scudo fiscale, e che, per fortuna, non è stato colpito dalle
problematiche legate alla finanza speculativa, diversamente da quanto succede
negli altri Paesi occidentali. E’ chiaro che il momento non è semplice.
Tuttavia, il sistema è più sano rispetto a quelli convertiti alla finanza
speculativa. Con Banca centrale, come Comitato per il credito e il risparmio,
stiamo lavorando per essere sicuri che, dopo l’azione di pulizia, si possa
aprire una fase nuova di collaborazione rinnovata con l’Italia. Certo, il nostro
sistema deve dotarsi al suo interno di professionalità in grado di proporre
strumenti nuovi, dobbiamo avere un’apertura che prima non abbiamo avuto.
Evitiamo toni pessimisti e autolesionisti, le risorse le abbiamo. Il momento
più difficile è alle spalle, di fronte c’è la luce. Sta a noi lavorare per
raggiungerla”.

Glauco Sansovini, (Ans) replica:
“Concordo con il consigliere Michelotti che il nostro territorio ha risorse
limitate, in cui però i disonesti hanno grandi opportunità. Non concordo invece
con il collega De Biagi che il precedente periodo ha portato benessere. Ha
portato sfacelo a causa di pochi faccendieri senza scrupoli aiutati anche da
politici sammarinesi. Ci sono stati 200 milioni inesigibili di Iva non pagata,
centinaia di colate di cemento, otto mila appartamenti sfitti, casupole non
adatte alle famiglie. Queste sono le conseguenze di quel periodo”.

Germano De Bigi, Psrs, replica:
“Il consigliere Sansovini vive in un altro mondo. Non ci sto che si vomiti sui
cittadini delle cose e che si faccia di tutta l’erba un fascio. Oggi ci sono
famiglie che fanno la fame e prima non c’erano. Per un nuovo periodo serve un
sistema economico che dia da mangiare al popolo. Oggi c’è uno stato di povertà.
La nostra economia è distrutta e dobbiamo fare in fretta a trovare un nuovo
sistema”.

Maria Luisa Berti, Ns, replica:
“Il Paese è in estrema difficoltà, ma una certa economia è passata ed è
necessario troncare con il passato che ha provocato danni irreparabili, di cui
anche la politica è responsabile. Non sto con De Biagi, sto con Sansovini”.

 

            Terminato
l’esame degli accordi bilaterali con l’Italia, la commissione è passata alle
pratiche di concessione di residenza anagrafica. Accolta con 8 voti favorevoli
e 4 astenuti quella di Enrico Cenni, sospesa per ulteriori informazioni quella
di Valter Mancini.

            La
commissione ha poi approvato con 8 voti favorevoli e 5 astenuti il progetto di
legge “Modifiche alla legge 19 aprile 1979 n. 13 Legge per la regolamentazione
delle missioni diplomatiche e degli uffici consolari”. Il consigliere Giovanni
Francesco Ugolini è stato designato relatore. Disco verde anche per il progetto
di legge “Modifica della legge 28 giugno 2010 n. 118 e successive integrazioni
e modifiche (Legge sull’ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica)
e del decreto delegato 26 novembre 2010 n. 86 e successive integrazioni e
modifiche”. La normativa, ha spiegato il segretario di Stato Mularoni, “risolve
il problema di intervenire sull’automatismo nella conversione dei permessi di
soggirono in residenza, dando alla commissione Esteri la possibilità di
valutare le domande in base ai criteri della legge del 2010”. Il progetto di
legge è stato approvato con 8 voti favorevoli, due contrari e due astenuti.
Relatore di maggioranza sarà Glauco Sansovini (Ans), per la minoranza Enzo
Colombini (Su). Rinviato, infine, l’esame dei progetti di legge presentati dal
Partito socialista riformista sammarinese “Disciplina sulla concessione di
residenza anagrafica” e “Integrazione nell’Unione europea”.   

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