Commissione Consiliare Permanente igiene e sanita’, sicurezza, politiche sociale, sport. Seduta del 9 maggio, mattina. Report SMNA

Commissione Consiliare Permanente igiene e sanita’, sicurezza, politiche sociale, sport. Seduta del 9 maggio, mattina. Report SMNA

COMUNICATO STAMPA

COMMISSIONE
CONSILIARE PERMANENTE IGIENE E SANITA’, PREVIDENZA E SICUREZZA
SOCIALE, POLITICHE SOCIALI, SPORT; TERRITORIO, AMBIENTE E AGRICOLTURA

LUNEDI’
9 MAGGIO – MATTINA

I lavori della
Commissione consiliare partono dall’esame del
Comma 3, la
m
ozione,
conseguente alla trasformazione dell’interpellanza d Rete
sull’investimento dei fondi pensione in gestori internazionali e
sull’incarico di consulenza attivato dal Comitato Esecutivo Iss. Il
dibattito si conclude con la decisione del segretario di Stato per la
Sanità,

Francesco Mussoni
,
di organizzare un’audizione con il consiglio di Previdenza in
Commissione consiliare a giugno.

Si
passa quindi al

Comma 2,

dedicato a quattro progetti di legge su volontariato e
associazionismo: il primo presentato dalla maggioranza, il secondo
dalle segreterie di Stato per la Sanità e la Cultura, il terzo da
Upr e l’ultimo da Civico 10.
Filippo
Tamagnini
,
Pdcs, relatore del Pdl dei gruppi di maggioranza, auspica all’inizio
del dibattito che “
ci
sia la possibilità di unire in un unico Pdl gli sforzi di tutti”.
L’invito è accolto: i segretari di Stato Mussoni e
Giuseppe
Maria Morganti
,
annunciano il ritiro del proprio progetto normativo, in quanto
integrato dalla proposta della maggioranza. Anche i commissari di Upr
e Civico 10,
Nicola
Selva

e
Franco
Santi
,
concordano nel ritirare i propri progetti di legge, riservandosi la
presentazione di emendamenti per modificare la versione dei gruppi di
maggioranza. I lavori si concludono poco dopo l’avvio dell’esame
dell’articolato che riprenderà nel pomeriggio.

Di
seguito una sintesi degli interventi della mattina.

Comma 3Mozione,
conseguente alla trasformazione dell’interpellanza presentata dal
Consigliere Elena Tonnini per chiarimenti sull’investimento dei
fondi pensione presso gestori internazionali e sull’incarico di
consulenza attivato dal Comitato Esecutivo Iss”.
Elena
Tonnini, Rete: “
La nostra interpellanza nasceva a seguito di
una verifica rispetto all’investimento di 10 milioni su un fondo
lussemburghese, quindi estero. L’interpellanza voleva capirne
l’intento e perché era stato nominato un tecnico. La risposta
all’interpellanza è molto tecnica e punta sul concetto delle forme
alternative di investimento. Noi ci siamo confrontati con i nostri
tecnici, come Beppe Scienza, che ha sottolineato i rischi di queste
forme di investimento. Rispetto a questo fondo non si sa cosa ci sia
dentro. 

Questa opacità è un rischio elevato. Ci sono cose prive di
benchmark, non quotate. Non è inoltre liquidabile. Condividiamo però
la scelta del Consiglio di previdenza di diversificare i fondi. Il
secondo punto importante: è stata data la gestione in mano a un
tecnico. Non dico che il Consiglio di previdenza non si debba
appoggiare a un tecnico. Però poi la gestione la deve fare
direttamente, sentito il tecnico. Così avrebbe un controllo continuo
e specifico, quindi trasparente, su quello che avviene. Chiedo al
segretario di Stato di capire cosa è successo in questi mesi con i
10 milioni, dove sono, se i fondi sono tornati e sono stati
reinvestiti. Come mai si è evitato di gestire direttamente in fondi?
Si vuole considerare questa opzione? Si sta continuando a investire
altri fondi in questo tipo di titoli? Quanti? Dove?

Franco
Santi, Civico 10: “
Il Consiglio per la previdenza e il comitato
amministratore di Fondiss necessitano di una struttura specializzata,
quindi di un supporto tecnico, per poter predisporre una serie di
investimenti che rispondono all’esigenza della diversificazione,
che è una buona cosa. Abbiamo fatto assieme a Rete e Sinistra Unita
una proposta per poter garantire l’investimento delle risorse che
lo Stato ha in questo settore, per fare una sorta di società di
gestione unica. La proposta non è stata accolta dal governo”.

Francesco Mussoni, Segretario di Stato alla Sanità: “La
risposta all’interpellanza mi sembrava esaustiva. Il ragionamento
di Santi e Tonnini è condivisibile in parte, come indirizzo. Avere i
fondi pensione investiti nelle nostre banche è stato in passato
importante, ma in una logica di prospettiva può essere sbagliato.
Sia per un fatto di rendimenti, che di sicurezza. Altrimenti il
rischio delle banche diventa il rischio dei fondi pensione. Oggi
l’investimento fuori dal Paese è il 3,5%, quindi quasi nullo. Il
gestore ha sede legale a Londra, il fondo in Lussemburgo. Prima
dell’investimento i 10 milioni risultavano depositati sui conti
correnti nelle banche sammarinesi. Il tasso era quello dello 0,20 a
sei mesi. Si commenta da sé. 

Oggi solo il 3,75% dei fondi pensione è
stato realmente diversificato. Il resto rimane investibile in
liquidità. Sarebbe opportuno procedere ancora con la
diversificazione dei rischi. E’ nell’interesse dei lavoratori e
dei pensionati. Il Consiglio di previdenza continuerà in questo
senso con un nuovo regolamento. Il processo dovrebbe avvenire
gradualmente, senza stravolgere l’assetto attuale. Mi viene
riferito che il Consiglio di previdenza non ha un atteggiamento
superficiale su questo tipo di operazione. Confermo l’indirizzo
politico, rispetto a questo investimento sono a disposizione per
fornire informazioni nuove, che al momento non ho. Il Consiglio di
previdenza, credo, sarà lieto di fare audizioni”. 

Elena
Tonnini, Rete
: “Mi aspettavo qualche risposta in più. Il
segretario di Stato ha letto l’interpellanza, che avevo già letto.
Non ci sono state risposte alle mie domande. C’è l’intenzione di
continuare in questo indirizzo? Le risposte che ci sono state date
fanno emergere i rischi che ci sono. Il profilo di rischio non è in
linea con le necessità dei fondi dei nostri lavoratori, che devono
essere trasparenti. E’ una scelta inopportuna e discrezionale.
Questo fondo è rischioso e pericoloso, perché è opaco. I fondi
possono essere dall’altra parte del mondo, probabilmente lo sono.
Non esistono solo due opzioni: le banche sammarinesi o i rischi. Per
esempio la gestione diretta attraverso titoli di altri Stati, altri
tipi di diversificazione” .

Guerrino Zanotti, Psd:
“Rispetto all’attività del Consiglio di previdenza ci deve
essere chiarezza e trasparenza negli investimenti. Le risorse sono
dei lavoratori, non sono risorse loro. Il Consiglio per la
previdenza, che gestisce risorse ingenti, le uniche vere nella
Repubblica, ha una responsabilità enorme. Pesa su di esso il fatto
di dover rendere conto di una gestione che non è utile affinché i
fondi accantonati diano la prospettiva che si pensa. Ha quindi
necessità di essere, diciamo, performante. Questa decisione, da
quanto so, è stata travagliata all’interno del Consiglio di
previdenza. Si stanno valutando altri tipi di investimenti per
seguire i principi della sana gestione, quindi diversificare al
massimo, sia come tipo di investimento che come luogo. Sarebbe utile
un riferimento in aula del Consiglio di previdenza”. 

Franco
Santi, Civico 10:
“Dobbiamo ragionare a 360°. E’ importante
ragionare sul sistema bancario e finanziario sammarinese. Si parla
del futuro di tutti noi. Mi sento di denunciare ancora una volta una
mancanza della politica in questo Paese in merito a queste
problematiche. La previdenza è collegata a questo aspetto. Avevo
chiesto al segretario di Stato indicazioni su un possibile testo di
riforma perché bisogna trovare ormai una sintesi fra le forze
politiche. Siamo già in ritardo per intervenire sulla riforma delle
pensioni. In questo Paese siamo abituati a rinviare le cose difficili
e complesse, come questa”. 

Augusto Michelotti, Sinistra
Unita: “
Questa dei 10 milioni era stata presentata come una
prova, un esperimento. Sembra sia andata bene. C’è stato un
ritorno del 18% annuo. Mi sembra addirittura una cosa spropositata.
C’è però un problema di trasparenza. Chiedo al governo se questo
esperimento sarà portato avanti ancora, e in dimensioni diverse”. 

Francesco Mussoni, Segretario di Stato alla Sanità “Mi
piace l’idea di Zanotti per un’audizione in Commissione. Chiedo
al presidente di fissare l’audizione con il consiglio di Previdenza
in Commissione Sanità per i primi di giugno. Porterò proposte in
tema di Sanità. La situazione in questo momento è stabile, sotto
controllo. Nel referendum su Fondiss emerse la paura di avere
investimenti sbagliati fuori dal territorio. Oggi mi fa piacere
sentire invece che l’indirizzo deve essere quello. Non possiamo
pensare che il Consiglio di previdenza faccia scelte improvvisate. Il
fatto di avere un consulente è fisiologico. Chi voleva spaventare la
gente con il referendum su Fondiss oggi dice che bisogna
diversificare”. 

Elena Tonnini, Rete: “Sulla
possibilità di fare una Commissione straordinaria con il Consiglio
di previdenza, credo sia opportuno. Che non si arrivi però in
Commissione con un blocco da 80 pagine da valutare. L’eventuale
relazione andrebbe depositata 3 o 4 giorni prima, per permettere ai
commissari di prepararsi. Dico al segretario che quella di rimanere
all’interno del territorio è una lotta che avete fatto voi, non
noi. Concordo con Santi quando dice che uno studio sul sistema
finanziario va fatto. Perché le banche verrebbero messe in
difficoltà”.

Comma 2. Esame in sede referente dei
progetti di legge:

a) i) Progetto di legge “Legge in materia di
associazionismo” (presentato dai Gruppi Consiliari della
Coalizione San Marino Bene Comune)

ii) Progetto
di legge “Legge sul Volontariato” (presentato dalla Segreteria di
Stato per la Sanità e Sicurezza Sociale e dalla Segreteria di Stato
per l’Istruzione e la Cultura) /RITIRATO

b) Progetto di
legge “Legge sulle Associazioni non lucrative e sulle Fondazioni”
(presentato dal Gruppo Consiliare Unione per la Repubblica) /RITIRATO

c) Progetto di
legge “Legge sul volontariato e l’associazionismo e la Consulta”
(presentato dal Gruppo Consiliare di Civico10) /RITIRATO

Dibattito:

Oscar Mina, Pdcs,
presidente:
“Sarà un dibattito unico sui quattro progetti di legge, visto che
la materia è comune. Informo sulla richiesta pervenuta da Patrizia
Gallo, per la Commissione Pari opportunità, di partecipare alla
riunione odierna. Dovrebbe arrivare a minuti a titolo consultivo. Vi
è stato già consegnato il primo progetto con il testo emendato”.

Filippo Tamagnini, Pdcs,
legge la relazione del
Pdl di maggioranza
: “Il
progetto di legge sull’associazionismo è teso promuovere
l’associazionismo sociale e culturale in Repubblica, quale strumento
di aggregazione tra persone che, senza fini di lucro, si impegnano a
favorire la socializzazione, l’integrazione e la crescita culturale
dei cittadini. Le tipologie associative disciplinate alla presente
legge sono così classificate: associazionismo del volontariato
sociale e solidale; associazioni e cooperative sociali e culturali
senza fini di lucro; associazioni socio-culturali. Sono escluse dalla
presente normativa partiti e movimenti politici, associazioni
professionali, sindacali e dei datori di lavoro, sportive, gli enti
ecclesiastici e religiosi, gli enti creditizi senza fine di lucro, i
trust, le fondazioni. Le tipologie associative potranno usufruire di
agevolazioni in relazione al proprio status di iscrizione al registro
di associazioni no profit che viene istituito all’articolo 12. Una
novità rilevante riguarda la redazione del bilancio che, nel caso di
associazioni con ricavi inferiori a 25 mila euro, potrà essere fatto
avvalendosi del supporto dell’ufficio di Segreteria della Consulta,
alleggerendo enormemente le pratiche burocratiche. 

L’articolo 7
identifica altre agevolazioni riguardanti imposte e tasse e la
concessione in uso di sale e attrezzature di proprietà dello Stato.
Viene inoltre istituito un fondo per la promozione delle attività
delle associazioni, gestito dalla Consulta, qui viene dato mandato di
destinare direttamente i fondi alle associazioni che presenteranno
progetti negli ambiti previsti dalla proprie finalità. Viene rivista
la nomina del presidente della Consulta e del Coordinamento che sarà
composta da 7 rappresentanti nominati tra i presidenti delle
associazioni. Nell’articolo 19 si dà mandato alla Consulta di
promuovere tutte le attività utili allo sviluppo della cultura del
gratuito, della solidarietà, dell’accoglienza e della mondialità.
La normativa attuale riguardo la nomina del presidente della Consulta
verrà applicata alla scadenza naturale degli attuali organismi della
Consulta. In via transitoria, invece, le associazioni attualmente
iscritte alla Consulta verranno automaticamente iscritte nel Registro
delle associazioni no profit sulla base della finalità indicata
dallo Statuto.

Oltre ai progetti
di legge delle segreterie, di C10 e Upr, sappiamo ci sono emendamenti
presentati anche da altre forze politiche, speriamo ci sia la
possibilità di unire in un unico Pdl gli sforzi di tutti”.

Giuseppe Maria Morganti,
segretario di Stato per l’Istruzione:

“Il testo che abbiamo sottomano ha richiesto molta elaborazione. Lo
Stato ha impegnato una riforma degli istituti che regolano i rapporti
con l’associazionismo e su questo argomento si sono sedimentate una
serie di proposte per favorire una maggiore integrazione del no
profit nella realtà sociale della Repubblica. Ciò ha consentito di
giungere ad una sintesi che richiederà ulteriori interventi, frutto
del dibattito della Commissione. Siamo al lavoro per giungere ad un
testo condiviso al mille per mille. Il testo integra il Pdl della
maggioranza, ma agisce nella direzione di unificare il testo già
presentato congiuntamente segreteria con la Sanità sul volontariato.
Ci sono alcune novità che prendono origine dai testi presentati e
giacenti negli anni e dalle proposte fatte dai rappresentanti di C10
e di Upr che hanno presentato altri Pdl in materia. Il confronto con
tutte le forze politiche è stato serrato e tutti hanno portato
sollecitazioni che sono state acquisite per quanto possibile.
Obiettivo è dare forza e sostanza al lavoro della Consulta delle
associazioni, se ha potere di gestire risorse anche in termini di
personale. 

L’articolo 7 con incentivi e aiuti alla associazioni:
monofase agevolata, utilizzo di strutture e personale pubblico,
possibilità di avere rimborsi defiscalizzati fino a 5 mila euro. C’è
un emendamento che ne chiede l’abolizione, ma è una possibilità
introdotta per le società sportive, mi sembrerebbe incongruo
renderlo possibile per loro e non per le altre associazioni no
profit. Quindi introduciamo anche la possibilità di detrazioni dei
costi per chi si iscrive alle attività delle associazioni. La
Consulta viene enormemente potenziata, le associazioni tramite i loro
rappresentanti potranno gestire un fondo loro, dato alla gestione
diretta dalla Consulta. Il fondo è costituito anche da altre azioni:
una piccola percentuale dei risultati attivi delle singole
associazioni, patrimoni conseguenti allo scioglimento di associazioni
etc. Le funzioni della Consulta sono quelle di coadiuvare le singole
associazioni, per esempio, chi non può rivolgersi ad un avvocato”.

Osca Mina, Pdcs,
presidente: “Chiedo al segretario di Stato di precisare che
progetto di legge ii) sia ritirato”.

Francesco Mussoni, segretario di
Stato per la Sanità
: “Chiedo
il ritiro del progetto integrato in questo testo unico che recepisce
il progetto sul volontariato già discusso in Commissione. C’è
grande soddisfazione del lavoro svolto con la segreteria per la
Cultura e i tecnici, è un grande risultato. Sono stato presidente
della Consulta delle associazioni per diversi anni e uno dei temi era
quello di dare strumenti e autonomia alla Consulta e questo Pdl
coglie questo obiettivo. E’ un progetto che qualifica il mondo
dell’associazionismo e del volontariato che per la prima volta viene
riconosciuto nel Paese in modo ufficiale seguendo le direttive della
definizione dell’Ue, quale una della dimensioni principali della
democrazia e della partecipazione attiva. Si vuole dare una risposta
organica al no profit e al terzo settore che come governo e
maggioranza riteniamo un settore fondamentale che può dare molto in
termini di solidarietà e donazione e può anche dare, con dovuta
maniera, un aspetto di tangibilità economica quale portatore di
valori e di economie nel Paese. E’ un inizio molto importante per
questo Pdl, per lavorare nel terzo settore nei prossimi anni”.

Oscar Mina, Pdcs, presidente:
“Riconfermo il ritiro sul progetto del volontariato. Passiamo al
punto B e do la parola al commissario Selva per Upr per la
presentazione del Progetto ““Legge
sulle Associazioni non lucrative e sulle Fondazioni”.

Nicola Selva, Upr:
“E’ un settore che sta progressivamente aumentando nel Paese, si
tratta di progetti costituiti sotto forma di associazioni, il no
profit sta andando in netta controtendenza rispetto alla crisi
economica che non l’ha frenato, anzi ha dato una spinta alle
associazioni di volontariato attive sul territorio. La legge cercava
di dare organizzazione a tutta la tematica. Ci sono a San Marino
numerose associazioni, oltre le 200, il nostro approccio su questa
legge si fonda sul pieno riconoscimento, sulla tutela della
Repubblica e delle sue associazioni verso la libertà di
associazione, quale libertà giuridica. Molti aspetti sono stati
recepiti nella proposta della maggioranza, molte cose andrebbero
puntualizzate, visto l’importanza della legge e gli aspetti recepiti,
ritiro il nostro Pdl e mi riservo successivamente di presentare
emendamenti”.

Franco Santi, C10: “Anche
il movimento C10 ha presentato nel mese di marzo 2014 un testo che
voleva raggiungere diversi obiettivi, che sono quelli di dare
organicità al settore, riuscire a mettere insieme tutte le norme che
regolavano i vari aspetti, ma anche cercare di realizzare
collaborazione e interconnessione tra le varie associazioni, per
combattere la dispersione di risorse. In questa fase di dibattito
vorrei soffermarmi su alcuni aspetti centrali: si vuole dare la
possibilità ai cittadini di aggregarsi per scopi senza lucro, per
finalità legate alla cultura, all’hobbistica etc., temi molti
importanti da un punto di vista educativo. Nel Pdl ci sono tutte una
serie di possibilità e deroghe rispetto al lavoro subordinato che
dal mio punto di vista diventa un ossimoro. Come C10 abbiamo proposto
emendamenti specifici nella speranza che la Commissione possa
lavorarci meglio. Sul discorso contributi: in analogia alla legge
sullo sport c’è un tetto di 5 mila euro come contributi o rimborsi
spesa. 

Non si può fare un’analogia tra attività sportiva e quella
di volontariato. Qui si parla di gratuità,s copi filantropici, etc.
mentre l’associazone sportiva ha come finalità la promozione dello
sport. Se poi vogliamo introdurre elementi di business, benissimo, ma
ci sono altre forme giuridiche. Qui invece stiamo parlando di
solidarietà e principi di gratuità. Condivido invece le
agevolazioni per il settore, ma non l’apertura ai dipendenti pubblici
e pensionati fino a quel limite di 5 mila euro, come contributo e/o
rimborso spese per prestazioni: è una cosa che non va bene con le
finalità dell’associazionismo. Poi si dice persino che un socio può
diventare dipendente e questo è molto sbagliato. Ritireremo il
nostro progetto ma presenteremo emendamenti in questo senso”.

Massimo Cenci, Ns:
“Condivido l’impostazione per arrivare ad un unico Pdl. D’accordo
con quanto detto da Morganti, ora facciamo un ragionamento
sull’impostazione attuale. Vorrei però puntualizzare che abbiamo
inserito in questa legge elementi che non sono esattamente propri,
abbiamo copiato sulla normativa fiscale articoli di un’altra legge.
Mi piacerebbe fare un ragionamento per riportare nell’ambito corretto
anche questi articoli. Stiamo discutendo di tre normative di tre
soggetti diversi, magari potremmo avere più tempo per studiare
emendamenti”.

Oscar Mina, Pdcs, presidente:
“Sono d’accordo e sono in favore di fare una pausa alla fine della
discussione con l’elenco defgli emendamenti e vedremo di sospendere
qualche minuto nel corso dell’esame dei vari elementi”.

Elena Tonnini, Rete: “Ci
sono diversi punti positivi nella legge, il fatto di cercare un testo
condiviso e trovare agevolazioni per le associazioni, per esempio. Ma
sul concetto proprio di volontariato e associazionismo ho fatto
fatica a rispecchiarmi. Si parla molto di solidarietà, lasciando
intendere che associazionismo vale come una sorta di servizio alla
persona che possa anche sostituire lo Stato, per esempio, a supporto
dei disabili. Poi sono anche previsti contributi che rischiano di
essere di fatto prestazioni a pagamento, quale lavoro subordinato.
Bisogna veder che tipo di associazioni nasceranno poi con queste
condizioni. 

Poi ci sono associazioni nate su filantropia e altruismo,
temi non affrontati dalle politiche. E’ difficile inserire questo nel
vostro concetto di prestazione. La politica forse non ha bene in
mente quanto è articolato l’associazionismo. Con questa legge
serviranno curriculum, iscrizioni… di fatto è un deterrente per i
volontari. Si parla di lavoro retribuito, con il rischio di
distorsione. Meccanismi che vanno ad appesantire molto per quelle
realtà che vogliono occuparsi di volontariato gratuito. E’ un
paradosso interno alla legge. Qualcuno potrà avere un lavoro e anche
un secondo stipendio con il “volontariato” nelle associazioni”.

Guerrino Zanotti, Psd:
“Ci si è avvicinati al volontariato con l’obbligo di adeguarsi
alle direttive Moneyvall, poi sono stati introdotti interventi che
vanno sicuramente ad agevolare il lavoro delle associazioni
nell’ambito del volontariato con interventi mirati che valorizzano
senza meno un ambito della vita del Paese assolutamente prezioso.
Contributo dei 5 mila euro: per dare costanza e regolarità
all’impegno dei volontari, ma i compensi sono limitati alla
necessità. Questa legge piuttosto vuole portare alla luce e far
emergere se ci sono questi compensi. Una volta che sono tracciati in
una legge ed erogati, è giusto e necessario che emergano anche
all’interno delle possibilità economiche di chi percepisca questi
compensi. Si vuole far emergere situazioni già esistenti e dargli
legalità e trasparenza. Valuteremo gli emendamenti per
l’accoglimento eventuale”.

Giuseppe Morganti, Segretario di
Stato alla Cultura: “
La finalità era definire i parametri
entro cui stare. Va considerato che le nostre associazioni sono
piccole, ma non tutte. Carità senza confini e l’associazione
oncologica, per esempio, hanno dimensioni per cui una gestione
corretta delle attività deve avvenire anche attraverso personale
vero e proprio, oltre che volontari. A San Marino, senza questi
dispositivi, ‘Medici senza frontiere’ potenzialmente non potrebbe
esistere. Si andrà sempre di più verso una situazione con
associazioni che dovranno contare sulle proprie risorse interne.
Quindi bisogna andare verso sostentamenti che non sono le
sponsorizzazioni. Questo è lo spirito, questa è la filosofia. Va
consentito uno sviluppo all’attività intermedia che vorrebbe
operare in campo artistico e sociale”.

San Marino, 9 APRILE 2016/01

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