Commissione consiliare Sanità di San Marino, seduta di martedì 25 febbraio

Commissione consiliare Sanità di San Marino, seduta di martedì 25 febbraio

La IV Commissione Consigliare Permanente si riunisce mettendo al centro il comma numero 1, dedicato alle “Comunicazioni”

Rimandato invece – precisa il report di Askanews – alla convocazione di giovedì 27 febbraio il comma 2, incentrato sull’esame in sede referente dei provvedimenti in materia di politica della casa. Tre sono quelli depositati: a) Progetto di legge “Aggiornamento delle disposizioni in materia di edilizia sovvenzionata” (presentato dal Gruppo Consiliare di Domani – Motus Liberi) b) Progetto di legge “Interventi straordinari per emergenza casa” (presentato dalla Segreteria di Stato per il Territorio) c) Progetto di legge “Misure urgenti per il diritto all’abitare” (presentato dal Gruppo Consiliare Movimento Civico RETE). I lavori si aprono però con il comma numero 1 dedicato alle “comunicazioni”.

Comma 1 – Comunicazioni

Il tema della libera professione medica è al centro dell’intervento di Miriam Farinelli (RF), che chiede che fine abbia fatto il regolamento che dovrebbe disciplinare la materia. “Vorrei porre l’accento su un problema: la regolamentazione della libera professione medica dei sanitari dipendenti. Libera professione che consente di offrire prestazioni sanitarie in autonomia. Modello che garantisce flessibilità. Solo per ricordare che negli ultimi anni la condizione del personale sanitario è cambiata. Dopo l’abrogazione, siamo andati a ripescare un decreto del 1991. La nuova regolamentazione si sente nominare da tempo e doveva già far parte del programma dei Governi. A cosa serve la libera professione? Chi pensa sia solo un metodo per fare cassetto, si sbaglia. E’ una modalità che aumenta la casistica, obbliga all’aggiornamento, tiene viva la professione. Può portare beneficio alla situazione economica dell’ISS. La domanda che mi sono fatta è: che fine ha fatto questo regolamento? Quando conosceremo il testo e quando potrà essere applicato?”

Emanuele Santi (Rete) punta il dito sulla questione dei mancati versamenti contributivi elencando una serie di numeri e criticando il Governo “che non sta facendo nulla”: “Faccio riferimento alla risposta del Segretario Canti in materia di contributi non pagati. Al febbraio 2025, ci sono numeri impietosi. Qui parliamo di 2.018 soggetti non residenti che non sono in regola con i pagamenti della gestione separata. Se contiamo che abbiamo 5mila società, allora parliamo di 2 società su 5. L’ammanco, solo dei non residenti, è di 4 milioni e mezzo. Di fronte a questi dati, un Governo serio avrebbe dovuto già prendere delle misure. I residenti non in regola con la gestione separata sono 559: 853mila euro. Il totale della gestione separata con 5 milioni e 400mila euro non pagati. Poi ci sono i contributi non versati. Lo scandalo vero è che nella legge sviluppo non siamo stati capaci di fare delle proposte che mettessero un argine. Parliamo di 162 operatori economici che non pagano da tre mesi, un totale di 1 milione di euro. Noi abbiamo 258 operatori che non pagano i contributi da sei mesi per un totale di 6 milioni di euro. Sono numeri che dovete avere sulla coscienza. Ci sono 11 milioni e mezzo tra gestioni separate e contributi non pagati, solo negli ultimi mesi. Questo non è accettabile. Lavoratori autonomi che non versano da almeno 3 scadenze: abbiamo 101 posizioni per un milione di euro. Lavoratori autonomi che non versano da più di 6 mesi: abbiamo 94 posizioni per un totale di 1 milione e 600mila euro. Un totale di 2 milioni e 600mila euro. Siamo quasi a 14 milioni di euro. Sono questioni che dovremo affrontare a breve in questa Commissione, perché sono molto, molto rilevanti”.

Matteo Casali (RF) torna ad affrontare il tema della gestione rifiuti, “sparito completamente dai radar”. “In Commissione abbiamo audito il direttore dell’AASS, erano emerse delle criticità, era stata messa in discussione anche dalla maggioranza l’affidabilità della realtà consulente della precedente Segreteria di Stato. Era emerso che il porta a porta, descritto inizialmente come non praticabile, era stato rivalutato. E si era detto che entro il 2024 si sarebbe giunti alla decisione politica. E’ un discorso rimasto in sospeso, non vorrei che qualcuno in maggioranza cerchi tempo per leccarsi le ferite appellandosi a qualche cavillo solamente per salvarsi la faccia. Tante cose sono rimaste sul tavolo: come strutturare le ipotesi di tariffa puntuale, ad esempio”. Quindi Casali si sofferma su quello che definisce “il caso Bevere”: “Emerge che il dottor Bevere aveva raggiunto gli obiettivi contrattuali, dunque non esistevano possibilità di impugnare il contratto. Per conseguire un risultato meramente politico e di promessa elettorale – con un partito di maggioranza che ha basato la sua intera campagna su un capro espiatorio – abbiamo appreso che Bevere da direttore generale diventerà consulente, con quali denari non lo sappiamo. Intanto personaggi sinistri si aggirano sulle possibili nomine. Bella vittoria politica di quel partito che ha basato la sua campagna sulla cacciata di Bevere e ora lo deve pagare come consulente! Nel frattempo la sanità è migliorata di un grammo?”

Anche Michela Pelliccioni (D-ML) pone l’accento sulle questioni sanitarie: “Si è parlato di un rinnovo del Comitato esecutivo dell’ISS e di un contratto di collaborazione che riguarda Bevere. Avremmo anche in questo caso la necessità di capire in che modo maggioranza e Governo abbiano provveduto a questa riorganizzazione, alla conferma del Comitato esecutivo ISS. Rispetto alla figura del direttore generale, sarebbe utile capire come verrà declinato e quali sono le prospettive di progetti, soprattutto verso quali figure questo Governo ha intenzione di indirizzarsi, se è vero che questo prima passo è stato concretizzato. Noi riteniamo che a monte vi siano già decisioni prese. Inoltre abbiamo appreso del pensionamento del Dottor.Filippini. Sarebbe utile avere notizie sulle future prospettive per il reparto di Ostetricia”. Inoltre, aggiunge Pelliccioni, “abbiamo evidenza dell’aumento dei furti in Repubblica. I dati sono allarmanti, anche per le modalità con cui vengono messi a segno i colpi. Vorremmo capire se è già stato attivato un tavolo di confronto e vi sono sviluppi in riferimento all’aumento dei presidi e la localizzazione di telecamere. Dunque non sarebbe male introdurre incentivi per quanto riguarda la sicurezza passiva”.

Guerrino Zanotti (Libera) interviene per esprimere la posizione del gruppo sulle vicende dell’ISS. “E’ vero: Libera in campagna elettorale ha posto l’importante tema della sanità. E le criticità rilevate dai nostri cittadini in materia di sanità. Battaglie che Libera ha fatto non da sola, perché abbiamo condiviso con RF queste iniziative nella scorsa legislatura. In coerenza con la nostra posizione, noi stiamo portando avanti in maggioranza un’idea di sanità che è in linea con quanto abbiamo sempre espresso. Mi chiedo semmai che fine ha fatto la posizione di RF rispetto alle criticità che abbiamo insieme rilevato. Ma la battaglia che abbiamo portato avanti non era su Bevere come persona, ma su un modello di sanità che secondo noi non portava risposte alle criticità evidenziate. E’ un problema che si è sedimentato nell’arco degli ultimi anni, non è una questione che imputiamo esclusivamente alla direzione Bevere. Siccome non sono state date delle risposte, riteniamo sia necessario dare le linee guida – che non sono il Piano sanitario. E’ una strada da intraprendere rispetto alle criticità: liste di attesa, medicina di base, medicina territoriale. Questa è stata la nostra battaglia. Se vogliamo arrivare ad imboccare la strada per un nuovo modello, dobbiamo passare tramite questo. A volte i passaggi costano, in termini politici ed economici. Però riteniamo che con le proposte arrivate, ci sia l’opportunità di fare un cambio di passo. Il nuovo comitato esecutivo sarà ingaggiato sulle linee guida che abbiamo scritto: quindi capisco che adesso c’è la necessità di trovare il casus belli per attaccare Libera, ma rimandiamo al mittente le critiche perché stiamo operando nell’interesse della sanità pubblica”.

Andrea Ugolini (PDCS) risponde ai quesiti sollevati da Farinelli sulla libera professione del personale sanitario: “Nell’Odg di gennaio c’è un richiamo ad un Pdl che è in divenire, insieme alla produzione normativa. E’ una mole di lavoro importante. Essendo una priorità del Governo e un argomento inserito nel programma, siamo particolarmente sensibili al tema. I tempi sono cambiati, si sta cercando di elaborare un testo, e c’è un iter che verrà rispettato in condivisione con la maggioranza e le opposizioni. Ribadisco che è una assoluta priorità del Governo e della maggioranza. Essendo stato presidente dell’Ordine degli infermieri, so bene che dal 2022 gli infermieri sono diventati professionisti sanitari e possono svolgere la professione in autonomia e non in subordinazione”. Inoltre, Ugolini rende edotta “la Commissione su un progetto italiano di welfare di comunità, iniziato nel 2019 con progetti di alternanza scuola lavoro e laboratori in centri diurni per anziani. A San Marino si potrebbe prendere spunto per sviluppare un percorso partendo dai centri di alternanza scuola/lavoro fino ad arrivare ai centri estivi e, in futuro, ad un sistema di co-hosuing”. Infine sul Comitato Esecutivo ISS: “Devo evidenziare come professionista sanitario il lavoro che si sta portando avanti in termini di accreditamento e procedure interne – una su tutte, quella volta a ridurre le liste d’attesa – e vi sono in essere altri progetti come la stesura del Piano sanitario. Capisco il ruolo delle opposizioni, ma vorrei mandare un monito: quando si attacca la sanità, anche se vuole essere un attacco politico, i professionisti sanitari si sentono coinvolti, si sta alzando l’insofferenza di alcuni cittadini. Non più di una settimana fa c’è stata un’aggressione verbale di un utente verso un professionista sanitario”.

Sulla sanità interviene anche Aida Maria Adele Selva (PDCS) invitando ad abbassare i toni ed evitare strumentalizzazioni: “Le criticità ci sono, ma non possiamo strumentalizzare politicamente un settore come quello della sanità. Voglio ringraziare coloro che si prendono cura della nostra salute. Abbiamo una sanità pubblica, di livello, gratuita: non è piacevole sentirsi dire sempre che non va bene niente. Altra cosa da precisare: nel Consiglio di gennaio sono stati approvati gli indirizzi generali per la predisposizione del Piano Socio Sanitario, viene continuamente ribadita la tempistica non ottimale rispetto al piano del fabbisogno. L’atto organizzativo approvato è basato sul piano socio sanitario 2021-2023. Adeguato al momento. Quindi non c’è a mio avviso una inversione nell’approvazione dei provvedimenti”.

Nel finale spazio alle considerazioni del Segretario di Stato Matteo Ciacci. Su Bevere: “Dispiace sentire che chi nella precedente legislatura era di fianco a noi adesso ha cambiato idea. Forse perché l’attuale Comitato Esecutivo ha compiuto scelte che riguardano certi operatori socio sanitari che ora non vogliono attaccare Bevere. Bevere aveva un contratto fino al 2027, se Motus Liberi e Rete avessero fatto un contratto diverso, forse avremmo potuto trovare soluzioni differenti rispetto alla consulenza. Per non ricadere negli errori del passato, credo che il nuovo Comitato debba essere nominato sulla base di obiettivi precisi e con un timing più ridotto. Noi abbiamo dovuto rimediare ad un contratto che scadeva nel 2027. Abbiamo dovuto trovare una soluzione che fosse efficace. Questa è la realtà, le chiacchiere sono a zero”. Sul co-hosuing: “Domani in Congresso di Stato vi sarà un riferimento al fine di ragionare su una progettualità innovativa nell’area del Casale la Fiorina che può essere strutturata anche rapidamente. E’ vero, si sta avviando il cantiere di Acquaviva ex conceria, su iniziativa privata, penso che sia un ottimo risultato”. Sulla sicurezza: “Ha ragione il collega Pelliccioni. Il Governo è impegnato a mettere in campo tutte le attività insieme alle forze di polizia”. Sui rifiuti: “Condivido che bisogna finalizzare i dossier per aprire una definitiva strategia. Si lavora in maniera collegiale e sinergica”.

Interviene anche il Segretario di Stato Stefano Canti: “Il commissario Santi ha parlato dei numeri che abbiamo fornito nella risposta all’interpellanza dell’ultima seduta del Consiglio. Sono numeri preoccupanti che ho ereditato. Occorre metterci mano. Alcuni interventi sono già stati fatti nella legge di bilancio del dicembre scorso. E su sollecitazione della maggioranza, abbiamo introdotto un emendamento che consente un tetto massimo di debito che fa scattare la sospensione della licenza. Dunque questa è una prima risposta. Condivideremo i numeri nell’ambito del Tavolo per il monitoraggio della riforma pensionistica, che si riunirà i primi di marzo. Se non ci sono contributi pensionistici, in futuro non ci saranno più le pensioni. Dobbiamo farci carico di questa eredità per capire quale possa essere il migliore intervento”.  Sulla sicurezza e i furti: “Un grande plauso – aggiunge Canti – alle forze di polizia che stanno facendo il massimo per dare risposte ai nostri concittadini. Con il loro presidio diurno e notturno, stanno facendo un grande lavoro. Ci saranno nei prossimi giorni interventi anche in questo senso”.

Quindi le riflessioni del Segretario di Stato Alessandro Bevitori. Sui contributi non pagati e gestione separata: “E’ stata segnalata una situazione seria che dev’essere gestita. In primis, credo che l’intervento debba prevedere una rimodulazione dei pagamenti. Le aziende oggi sono chiamate a fare un unico versamento entro il 31 gennaio ed è un versamento annuale in un’unica rata. I numeri sono spesso gravosi, mettono in difficoltà la liquidità aziendale, che però è bene ricordarlo risponde in solido. Sono state avviate tutte le procedure di esattoria. Sicuramente gran parte di quegli importi verranno recuperati. Sicuramente però è un sistema che non funziona e dev’essere corretto. Stride che questo richiamo arrivi da chi fino a ieri ha avuto la responsabilità della Previdenza. I dati arrivano fino al 31/12/2023, la riforma è stata fatta da un rappresentante di Rete. La norma previdenziale non sta dando delle risposte. Per cui ritengo che si debba intervenire insieme, senza guardare indietro”. Sui rifiuti: “Ero pronto a riconvocare la Commissione il 30 novembre, ma ci sono state delle richieste di approfondimento. Approfondimenti che riguarderanno non solo le opposizioni ma anche le parti sociali. Confermo la volontà politica di procedere in quel senso. Vanno indicati alcuni aspetti. Confermo l’intenzione del progetto così come lo avevamo presentato durante i lavori della Commissione”.

Infine, le considerazioni della presidente Denise Bronzetti (AR): “I temi toccati sono stati molti. Sui dati allarmanti portati a conoscenza anche oggi in questa sede da Santi, indubbiamente va posta massima attenzione su interventi normativi che possono andare nella direzione di recuperare il recuperabile e fare in modo che gli ammanchi non si verifichino più. Sull’ISS. Quello che noi tenteremo di non tralasciare è una verifica, così come si è detto e come indicato nell’Odg: e poter attuare le verifiche rispetto al funzionamento di quell’atto organizzativo legato a quello che sarà il Piano sanitario. Sulla libera professione non posso che concordare con il Commissario Farinelli. Sul tema della sicurezza e l’ondata di furti: centrale sarà il maggiore coordinamento tra le forze di polizia. Maggiore coordinamento che vediamo anche con riferimento al tribunale. Le verifiche effettuate sul territorio devono potersi tradurre in atti emessi dal tribunale. Dunque un richiamo ai Segretari competenti – Esteri, Interni e Giustizia”.

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