Commissione Sanità, report seduta 15 settembre 2020

Commissione Sanità, report seduta 15 settembre 2020

Commissione Consiliare Permanente Igiene e Sanità, Previdenza e Sicurezza Sociale,

Politiche Sociali, Sport; Territorio, Ambiente e Agricoltura 

SEDUTA DI MARTEDÌ 15 SETTEMBRE 2020

Dopo il Comma Comunicazione, nel quale vengono affrontate varie tematiche (dalla stabilizzazione del personale precario ISS al Pdl sull’interruzione volontaria di gravidanza fino ad arrivare al piano regolatore), i lavori della Commissione Consigliare Permanente si focalizzano sul riferimento del Segretario di Stato Roberto Ciavatta “in merito alla situazione post emergenza COVID-19 e futuri sviluppi e successivo dibattito”. Il primo dato che emergenze rispetto al periodo del lockdown, evidenzia Ciavatta, è che “l‘età media di chi è positivo si è ridotta ed oggi è di 42 anni circa”. In Repubblica risultano “eseguiti 7.329 tamponi e 21.660 test sierologici” con “analisi eseguite sia su residenti che su lavoratori frontalieri”. Inoltre, i dati evidenziano che oltre il 40 per cento della popolazione residente a San Marino ha eseguito almeno un test sierologico, e oltre il 10 per cento almeno un tampone”. Da evidenziare come “gli ultimi casi riguardano rientri da Paesi a rischio”. “Sono in corso di preparazione – aggiunge il Segretario di Stato grafici che evidenziano la diffusione del virus in Repubblica. Il castello di Domagnano è stato il più colpito fin dall’inizio dall’epidemia”. In vista dell’autunno, sono diverse le azioni che il Governo sta mettendo in campo. “Dal potenziamento della capacità diagnostica con “l’acquisto di una seconda linea per l’analisi molecolare col tampone” fino alla previsione di nuovi alloggi per la gestione dei nuovi casi e delle quarantene. “In questa fase abbiamo un approvvigionamento settimanale di tamponi e abbiamo fatto un ulteriore accordo con un’altra casa che produce i tamponi proprio per prevenire”“I tecnici ISS devono svolgere un sopralluogo per verificare l’idoneità dell’appartamento, nel caso in cui non sia possibile procedere in tal senso, si è creata una rete di alloggi” chiarisce Ciavatta. Infine, “già presi accordi con il Ministero della Salute per la fornitura del vaccino quando questo diventerà disponibile”.

Spazio quindi agli interventi dei Commissari. “Siamo passati da una situazione di chiusura totale in cui non era nemmeno possibile uscire di casa all’essere totalmente Covid-free” dice Marika Montemaggi (Libera) riallacciandosi in particolar modo al tema degli eventi e delle manifestazioni sul territorio. A mio modo di vedere siamo stati sciacalli e abbiamo sfruttato la chiusura delle discoteche e di politiche più prudenti. Su quello che sarà il futuro dovremmo essere sicuramente più pronti altrimenti sarà il caos generale. La mia domanda principale è: come saranno organizzati i centri sanitari per rispondere all’ondata di casi dubbi e i numeri di potenziali contagiati?” “Quale sarebbe la logica per cui avremmo dovuto dire alle persone di continuare a girare con la mascherina sapendo che nel nostro Paese c’erano zero casi? – dice nel finale il Sds Roberto Ciavatta, rispondendo ad alcune critiche -. Le misure le abbiamo reintrodotte quando ci sono stati i casi di rientro”.

Di seguito una sintesi degli interventi.

Comma 1 Comunicazioni

Vladimiro Selva (Libera): Volevo chiedere al Segretario Ciavatta un riferimento in merito alla trattativa che con i sindacati pare essere in corso sulla stabilizzazione del personale precario ISS. Vorremmo capire se riguarda solo il personale sanitario o anche altre professionalità che potrebbero essere considerate e quali siano i termini della trattativa.

Marika Montemaggi (Libera): Non mi soffermerò sulle possibili domande inerenti l’emergenza Covid. Sicuramente una preoccupazione e una necessità di chiarimenti come diceva il collega Selva riguardo la stabilizzazione. Pervengono anche delle possibilità per stabilizzazione degli amministrativi. E’ l’apertura di un campo veramente importante. Il che lascia aperta la porta a tantissime considerazioni anche a livello politico. Avevo chiesto aggiornamenti sul tema della violenza domestica soprattutto durante i mesi del Covid. Dobbiamo capire cosa mettere in atto perché leggiamo di tante situazioni che vanno verso degli estremi. Situazioni che sono ancora notevolmente peggiorate. Percepisco un silenzio che mi preoccupa sul Pdl interruzione volontaria di gravidanza. Noi abbiamo il dovere di prendere in mano di nuovo il progetto di legge. Io credo che c’è un vuoto che non è più possibile supportare e mi sembra assurda questa mancanza. Mi inquieta vedere che in campagna elettorale ci si spende.

Guerrino Zanotti (Libera): Mi associo alle richieste sulla stabilizzazione del personale ISS anche di tipo amministrativo. Ci piacerebbe avere informazioni in merito. Anche sui temi posti dalla collega Montemaggi. Vorrei sollecitare una risposta anche sul tema della riforma previdenziale. E’ stato detto in tutto le salse ed è uno dei pochi punti condivisi su cui ci misureremo. Il fatto che sia necessario realizzare quelle riforme che possono dare sostegno al bilancio dello Stato, sgravandolo di importanti voci di spesa, è fondamentale nel momento in cui ci prepariamo ad approntare un debito estero.

Gloria Arcangeloni (Rete): Interruzione di gravidanza. L’intenzione della maggioranza è quella di portare avanti il progetto di legge, ma ci dovranno essere dei confronti interni. Nella maniera il più condivisa possibile.

Sds Roberto Ciavatta: Sulla stabilizzazione è stato sottoscritto il protocollo di intesa: la parte di confronto che c’è stata negli ultimi due mesi ha portato ad un primo testo. I criteri di anzianità sono ridotti di 3 anni rispetto all’ultima stabilizzazione. La stabilizzazione prevede l’obbligatorietà di un corso. Sono coinvolte tutte le figure precarie. All’interno del personale dell’ISS abbiamo riscontrato una grandissima confusione con figure che non avevamo mai ottenuto la legittimazione della loro assunzione. Dobbiamo rilevare una grave confusione all’interno dell’ISS per quel che riguarda la gestione del personale. Ci sarà una seconda fascia di due anni per precariato interno ed esterno. Si tratta di fare un punto 0 per poi riequilibrare i bisogni. Con questa stabilizzazione i fabbisogni ISS non sono equilibrati. Abbiamo alcune figure che sono 13 in più rispetto ai fabbisogni. Confidiamo di riuscire nell’arco dei prossimi 2-3 anni a riequilibrare il fabbisogno. Viene introdotto un meccanismo di stabilizzazione automatico: pur rimanendo l’obbligo dei concorsi – un’altra carenza degli ultimi anni, se non verranno fatti ci sarà una responsabilità diretta – ma comunque verranno tutelati i diritti dei lavoratori per quanto riguarda la stabilizzazione. Per quel che riguarda il Grevio e quindi le violenze domestiche: abbiamo tardato mesi non per volontà ma per carenza di risposte dal responsabile per la gestione dei dati. E’ pronta l’applicazione elaborata grazie ad una donazione. Applicazione che serve per contrastare la violenza domestica. Applicazione non riconoscibile all’interno del telefono con l’icona che può essere nascosta. In maniera informale mi è stato detto che sulle violenze non c’è stato un aumento, ma il problema è sempre quello delle denunce. Riconfermo la volontà del Governo di preparare una riforma previdenziale. Va ridotta la spesa in termini previdenziali e vanno aumentate le entrare. Può significa non solo aumento dei versamenti contributivi e migliore rendimento dei fondi pensione. Su questo stiamo già lavorando.

Vladimiro Selva (Libera): La domanda è questa: il tema che si è discusso in varie occasioni, quello della pianificazione territoriale e il piano regolatore. Ci è stato riferito che lei ha dato disponibilità del materiale lavorato dal suo precedessore, il Segretario Michelotti. In questo ci sono degli aspetti interessanti. Le logiche con cui è stato redatto sono logiche attuali e moderne. Va da sé che studi professionali e tutti quelli che operano nel settore – un po’ per curiosità e un po’ per interesse – andranno a leggere particella per particella cosa prevede quel piano. In alcune situazioni forse si potrebbe creare l’occasione per cercare di anticipare il più possibile lo sfruttamento delle attuali previsioni normative. Non vorrei che dietro questa presentazione ci sia una volontà premeditata, ma temo che possa esserci una sollevazione di interessi contro il piano regolatore e si possa non arrivare nemmeno in prima lettura. Rischiamo davvero di perdere un’occasione.

Sds Stefano Canti: La premessa generale che vorrei fare è questa. Nella scorsa legislatura il Congresso di Stato nell’ultima seduta utile ha adottato questo nuovo piano regolatore. E’ un progetto che già il precedente Congresso di Stato ha visto. Michelotti ha fatto una presentazione pubblica del piano regolatore. Io credo sia lo stesso CGG a fare tutti gli approfondimenti del caso per capire se il progetto ha raggiunto gli obiettivi oppure no. All’interno della Commissione ho messo a disposizione il materiale che deve essere approfondito in tutti i partiti di maggioranza e opposizione. Nella lettera che ho consegnato c’è scritto che il materiale non può essere divulgato e deve servire agli approfondimenti di tipo politico affinché si possa fare una valutazione prima del dibattito in Consiglio Grande e Generale per capire se gli obiettivi fissati con l’incarico a Boeri sono stati raggiunti oppure no. Nessuno vuole stravolgere niente.

Comma 2

Sds Roberto Ciavatta: I casi totale registrati in Repubblica sono 723. Diciassette in isolamento domiciliare, un paziente ricoverato in ospedale con un quadro di polmonite in via di miglioramento. I decessi sono 42, fermi al 24 maggio. I guariti sono 663. Un guarito in più nell’ultima settimana. L’età media di chi è positivo si è ridotta ed oggi è di 42 anni circa. Risultato eseguiti 7.329 tamponi e 21.660 test sierologici. Analisi eseguite sia su residenti che su lavoratori frontalieri. I dati evidenziano che oltre il 40 per cento della popolazione residente a San Marino ha eseguito almeno un test sierologico, e oltre il 10 per cento almeno un tampone. Rispetto al grande incremento che c’è in queste settimane in ambito europeo – il lavoro che si sta facendo ora in Europa è quello che noi abbiamo fatto tra aprile e giugno. Dal 1° luglio si è continuato ad eseguire test diagnostici. Procedure rafforzate concordate con medici di medicina generali e test specifici su tutti coloro che segnalavano sintomi o rientri da Paesi ad altri criticità. Gli ultimi casi riguardano rientri da Paesi a rischio. E’ stata emanata apposita circolare che obbliga chi torna da questi Paesi a rivolgersi al proprio medico di base. Sono in corso di preparazione grafici che evidenziano la diffusione del virus in Repubblica. Il castello di Domagnano è stato il più colpito fin dall’inizio, Acquaviva e Faetano diffusione molto più tardiva. Per le quarantene. I tecnici ISS devono svolgere un sopralluogo per verificare l’idoneità dell’appartamento, nel caso in cui non sia possibile si è creata una rete di alloggi. Un piano che descrive in maniera dettagliate le attività delle varie unità operativa e una catena di comando e responsabilità per dare risposte rapide in caso di eventuale emergenza. Un capitolo specifico è dedicato ai soggetti fragili con incremento della sorveglianza da parte degli addetti. Potenziamento attività diagnostica. Poiché un’elevata capacità diagnostica è fondamentale, si è deciso l’acquisto di una seconda linea per l’analisi molecolare col tampone. Per i tamponi meno urgenti ci stiamo appoggiando a laboratori esterni convenzionati. Il Consip ci ha fornito una lista di fornitori e rivenditori autorizzati per futuri accordi di fornitura. Vaccino Covid. Già presi accordi con il Ministero della Salute per la fornitura del vaccino quando questo diventerà disponibile. Si tratta di un accordo sul quale abbiamo lavorato a lungo negli ultimi due mesi. Nei tre mesi di lockdown mancati versamenti contribuitivi per 19 milioni e mezzo di euro. Particolare attenzione alla stabilizzazione di infermieri frontalieri oggi molto importanti. Incontro con ufficio OMS di Venezia. Sulla scuola. Documento che regolamenta le modalità di intervento in caso di positività di insegnante, studente o altro personale.

Marika Montemaggi (Libera): Rimango un po’ perplessa. Siamo passati da una situazione di chiusura totale in cui non era nemmeno possibile uscire di casa. Oggi siamo Covid-free. Un ottimo risultato. Abbiamo portato tante iniziative sul territorio dando anche agli operatori la possibilità di riprendere fiato. Fatta venire tanta gente. A mio modo di vedere siamo stati sciacalli e abbiamo sfruttato la chiusura delle discoteche e di politiche più prudenti. Speravo che fossimo parati dal punto di vista della copertura a livello di test e tamponi. Sicuramente c’è una conoscenza più approfondita del virus e una capacità di risposta da parte del personale medico e organizzativo sicuramente migliore. Qual è la procedura da utilizzare per gestire gli eventuali casi in seno alla scuola? Mi immagino una pediatria che già vive una criticità da sempre quando ad ottobre avremo di tutto e di più. Influenze e sintomi di ogni tipo paragonabili al Covid. I genitori entreranno in allarme anche per se stessi. C’è una rete – dai centri sanitari alla pediatria – per fare in modo che non arriviamo ad avere un accesso spropositato di persone e richieste? Su quello che sarà il futuro dovremmo essere sicuramente più pronti altrimenti sarà il caos generale. La mia domanda principale è: come saranno organizzati i centri sanitari per rispondere all’ondata di casi dubbi e i numeri di potenziali contagiati? Poi uno stato dell’arte sul gruppo di coordinamento per la gestione dell’emergenza e riprendere tutta l’attività medica e operatoria e gestire poi eventuali comparti Covid.

Guerrino Zanotti (Libera): Nell’affrontare un problema come questo, io credo che l’atteggiamento deve essere di massima responsabilità e di non prestare il fianco per critiche che poi arrivano e non solo nemmeno sollecitate. La preoccupazione è che oltre a mettere a rischio anche la popolazione, si possa mettere a rischio un rapporto con la vicina Italia per questioni che invece richiederebbero la massima attenzione. Oggi giustamente dobbiamo essere preoccupati. Quello che voglio dire in sintesi è rimarcare quello che seconda noi è forse un atteggiamento che andrebbe sicuramente corretto rispetto alla determinazione e formulazione di protocolli e interventi da fare sui servizi sanitari in modo tempestivo per non farci cogliere di sorpresa.

Sds Roberto Ciavatta: In questa fase abbiamo un approvvigionamento settimanale di tamponi e abbiamo fatto un ulteriore accordo con un’altra casa che produce i tamponi proprio per prevenire. I test non ci servono oggi. Si sta ripetendo quello che era successo inizialmente. Ci sono parti della popolazione che sposano una piuttosto che l’altra posizione. Ci sono tantissime persone che ci chiedono di togliere tutte le limitazioni. Altri che ci chiedono di chiudere nuovamente tutto. L’unica garanzia è il lockdown totale fin quando non sarà terminata l’epidemia. Qualsiasi altra forma limitata non ci mette al riparto ma dobbiamo rilevare la differenza rispetto a qualche mese fa. Non possiamo più rischiare altre chiusure e per questo dobbiamo giocare in anticipo. Io non credo che abbiamo fatto sciacallaggio. Abbiamo fatto tra aprile e luglio quello che oggi stanno facendo altri Stati. Ad oggi i 19 casi che registriamo sono tutti casi di ritorno. Quel lavoro fatto in quella fase lì andando a cercare anche gli asintomatici, è stato importante. Il fatto che noi lo abbiamo fatto prima oggi ci permette di concentrare l’attenzione sul rientro di un contagio. Garanzie è impossibile averne. Ciò che rimarco è che abbiamo attivato una serie di iniziative che ci mettono in ampia tranquillità rispetto a ciò che succederà. Abbiamo deciso di non utilizzare ipocrisia su questo contagio. A nulla serve istituire l’obbligo della mascherina se poi non c’è la possibilità di far rispettare il divieto. All’evento dell’altra sera abbiamo piazzato 50 steward, Gendarmeria e agenti con cani antidroga: chiunque si toglieva la mascherina, qualcuno andava a ricordargli di metterla.

Marika Montemaggi (Libera): Il rischio non è un rischio zero e siamo tutti consapevoli. Solo una politica precauzionale ci può mettere al riparo. L’utilizzo delle mascherine è sicuramente l’unico modo. Siamo stati troppo avventati a lasciare le varie disposizioni in merito. Io credo si siano acuite tantissime situazioni fragili all’interno delle mura domestiche e secondo me sono state molto fragili e pesanti. Genitori che non sanno come comportarsi: come faremo fronte a una situazione da qui ai prossimi mesi?

Adele Tonnini (Rete): Qual è il messaggio che noi come politica vogliamo far passare? Forti dell’esperienza fatta, possiamo mettere in campo tutte quelle azioni per affrontare una possibile futura criticità. Ad esempio potenziando la capacità diagnostica con la sostituzione di macchinari datati, la previsione di alloggi abitativi per le quarantene. Ora sicuramente c’è una consapevolezza maggiore. Dal lato degli eventi: siamo un Paese turistico e come tale non è che possiamo garantire che l’ospite che viene a San Marino si comporterà nel migliore dei modi. Così come non possiamo negare a chi viene da fuori di partecipare alle nostre manifestazioni. Ci sono casi di ritorno dal periodo vacanziero e a volte il controllo non è l’unica norma che può garantire la sicurezza massima. A volte la differenza sta anche nel comportamento individuale. Non ho visto questa situazione di libertà assoluta da un giorno all’altro. C’è stato un periodo di miglioramento, la situazione è andata migliorando, e il Commissario Arlotti ha dichiarato la fine della pandemia. Elemento di novità da portare alla cittadinanza. La nostra responsabilità come politica è ribadire che l’utilizzo delle precauzioni è l’unico metodo per limitare i contagi.

Gloria Arcangeloni (Rete): Oggi abbiamo una situazione, tre mesi fa ne avevamo un’altra che è stata gestita pur non sapendo che cosa avevamo di fronte. Tra tre mesi ne avremo un’altra. Su eventi e manifestazioni: io ho riscontri  positivi da parte di gente che finalmente è contenta che il nostro centro storico venga vissuto. Abbiamo zone che possono essere controllate e vigilate. C’erano turisti e sammarinesi che utilizzavano mascherine e venivano ripresi nel caso in cui non utilizzassero i presidi. Dobbiamo sfruttare il momento. Per il momento in cui siamo non ci dovrebbero essere tutte queste preoccupazioni.

Guerrino Zanotti (Libera): Una considerazione per il Segretario. Ha avuto una deroga rispetto all’approvigionamento del vaccino in virtù dell’accordo con l’Italia. Abbiamo letto cosa accaduto nella fase di sperimentazione sulle persone che purtroppo ne ritarderà di diversi mesi la definizione e la messa in commercio. Questo potrebbe ritardare di mesi: il Governo pensa anche ad un eventuale piano B?

Sds Roberto Ciavatta: Quale sarebbe la logica per cui avremmo dovuto dire alle persone di continuare a girare con la mascherina sapendo che nel nostro Paese c’erano zero casi? Le misure le abbiamo reintrodotte quando ci sono stati i casi di rientro. A marzo non potevamo nemmeno immaginare chi fosse il positivo e chi il negativo. Qualsiasi visita a persone più fragili era un rischio che si portava in casa delle persone. Nel momento in cui non ci sono più casi positivi non vedo perché si debba continuare ad avere certe misure. Misure che a volte non sono logiche. Qual è la logica di dire: non si balla, però sono aperti i pub con la musica. La logica di dire riapriamo le scuole però a singhiozzo? Sul vaccino è stata prolungata l’ipotesi di commercializzazione. C’è stato un caso andato alla ribalta. Anche sui vaccini c’è una vera e propria competizione.

 

San Marino News Agency

 

 

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