Noi dipendenti dell’ormai famoso ‘compra oro’ di Dogana gestito dalla Titan Gold Spa, interveniamo nel dibattito di questi giorni, mossi dall’angoscia di perdere il posto di lavoro a
causa di polemiche basate esclusivamente su luoghi comuni, banalità,
pregiudizi e sospetti, senza alcun riscontro oggettivo.
Si sono dette colossali falsità: non è vero che i dipendenti indossano giubbotti antiproiettile, come tutti hanno visto passando davanti al negozio; non è vero che ci sono vigilantes ma solo semplici ‘portieri’, come accade anche in negozi di grandi dimensioni.
La nostra mansione è anche quella di parcheggiatori,
essendo il locale posto su strada dove è difficilissimo parcheggiare o attraversare la strada. All’occorrenza offriamo alle persone in fila un buono per un caffè offerto dall’azienda oppure offriamo un sorriso e un benvenuto.
Ci si scandalizza per un’azienda che acquista oggetti d’oro; ma a San Marino ci sono altri negozi di ‘compro oro’ e da sempre tutti gli orefici hanno ritirato l’oro vecchio.
Questo polverone mette a rischio il nostro posto di
lavoro ed è triste constatare l’assoluto menefreghismo e mancanza di
sensibilità sul destino di noi dipendenti, che probabilmente rimarremo disoccupati.
Dopo oltre un anno di disoccupazione e di disperazione, Titan Gold Spa ci ha assunti nel rispetto delle leggi e dei contratti di lavoro; ora tutta questa polemica mette seriamente a rischio la nostra conquista.
Chiediamo più sensibilità e più rispetto per il lavoro e per i lavoratori; prima di lanciare pubblicamente ombre o sospetti su un’azienda, occorre informarsi sulla realtà dei fatti, evitare di riferire cose non vere e pensare a tutti i lavoratori e alle famiglie che da quell’azienda traggono l’unica fonte di reddito.
Con le polemiche noi non
mangiamo, col lavoro sì.
Francesco Reffi a nome di tutti i dipendenti Titan Gold Spa