Comunicato Andreoli sui referendum

Comunicato Andreoli sui referendum

ANDREOLI: “Referendum, dal PSD quattro NO
per non rigettare il Paese nel passato”

Il Partito dei Socialisti e dei Democratici, dopo ampi approfondimenti, invita i Sammarinesi a votare NO ai quattro quesiti referendari di domenica prossima, convocati per esprimersi su tematiche delicate, come i rapporti di lavoro atipici, la reintroduzione della scala mobile e la riduzione da tre a una delle preferenze ai candidati.


Lavoro Precario
NO deciso ai due quesiti che chiedono di abrogare gli articoli 17 e 18 della Legge per la Promozione, il sostegno e lo sviluppo dell’occupazione e della formazione, varata il 29 settembre 2005 per regolamentare, fra l’altro, i contratti temporanei e i rapporti di collaborazione continuativa o a progetto.

Votare sì significherebbe vanificare tutti gli effetti positivi che questa legge ha determinato nel contenimento dei rapporti di lavoro atipici. Infatti, al centro di questi quesiti c’è la delicata questione della precarietà, un tema troppo delicato, con ripercussioni sulla vita dei singoli, che non può e non deve essere oggetto di strumentalizzazioni, ma deve richiamare tutti ad un grande senso di responsabilità.

Abrogare gli articoli 17 e 18 non determinerebbe la fine della precarietà per alcuni lavoratori.

Anzi, prima dell’entrata in vigore degli articoli che i promotori del referendum vorrebbero cancellare, il ricorso al lavoro cosiddetto ‘atipico’ era già possibile, ma era solo parzialmente e disorganicamente regolamentato, tanto da determinare un ricorso selvaggio a questa tipologia di collaborazione e, al tempo stesso, un preoccupante tasso di lavoro nero.

A seguito del varo della Legge in materia di lavoro, che ha regolamentato i rapporti di collaborazione ed il tempo determinato, il numero dei lavoratori sottoposti a questo tipo di contratti a termine si è notevolmente ridotto, come confermato anche dai dati rilevati dalle Organizzazioni Sindacali.

Scala Mobile

La reintroduzione della Scala Mobile non la si ritiene oggi la soluzione migliore per tutelare il potere di acquisto degli stipendi. Anzi, come l’esperienza insegna, oltre a non tutelare il potere di acquisto delle retribuzioni, la Scala Mobile rischia di far precipitare il sistema in una sorta di circolo vizioso che, alla fine, genera un aumento esponenziale, anno per anno, del tasso di inflazione, aumentando il costo del lavoro e gettando, di conseguenza, il Paese in una sempre più profonda crisi economica. Inoltre, la rivalutazione automatica favorirebbe maggiormente coloro che hanno gli stipendi più alti a discapito dei livelli più bassi.

Molto meglio, quindi, la concertazione affidata alle parti sociali, la quale in modo più efficace tutela il potere di acquisto delle retribuzioni e modula in modo equo, in base alle esigenze reali delle singole categorie, gli aumenti periodici.

Preferenza Unica

Ridurre il numero di preferenze significa limitare la possibilità di scelta dei cittadini e quindi abbassare il livello di democrazia, ridimensionando la Sovranità Popolare. Infatti, diminuire il numero di preferenze ha il solo effetto di limitare il potere di scelta ai cittadini e, perdipiù, complicare il normale processo di rinnovamento della politica, in quanto con tre preferenze un cittadino può affiancare ad un politico di esperienza anche dei volti nuovi.

Invece, con una preferenza unica, l’elettore dovrà scegliere fra esperienza e rinnovamento. Una scelta che di certo renderebbe ai giovani ed alle nuove figure che si affacciano alla politica molto più difficile l’elezione in Consiglio Grande e Generale.

Per questi motivi il Partito dei Socialisti e dei Democratici invita il cittadino/elettore a votare NO su tutti i quesiti referendari.

San Marino, 13 marzo 2008

Paride Andreoli,
Segretario Politico PSD

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