Conferenza stampa Congresso

Conferenza stampa Congresso

Lo scudo fiscale e le analoghe
trattative con altri Paesi: questi i motivi principali del
ritardo nella firma dell’accordo tra San Marino e Italia contro
le doppie imposizioni. Accordo che comunque e’ stato definito e
“non si ricontratta”, con il Titano impegnato per arrivare il
prima possibile alla ratifica dell’intesa dato che “la tempistica
e’ molto importante”. L’argomento e’ stato al centro della
riunione di oggi del congresso di Stato che ha fatto il punto sui
rapporti bilaterali con i vicini di oltreconfine alla luce
dell’incontro della scorsa settimana a Roma dei Capitani Reggenti
e del segretario di Stato per gli Affari esteri, Antonella
Mularoni, con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il
sottosegretario Gianni Letta e il ministro dell’Economia Giulio
Tremonti. “Un incontro molto importante”, commenta con la stampa
il segretario di Stato per le Finanze, Gabriele Gatti, rigettando
le “fantasie che alcuni membri dell’esecutivo sammarinese non
siano graditi a Roma”. E sottolineando l’importanza dell’accordo
di collaborazione finanziaria appena sottoscritto, che “non ha
nulla a che fare con il segreto bancario” e non prelude a nessuna
“Caporetto sammarinese: non e’ una rinuncia ma un’opportunita’”,
dato che “chi non collabora e non ha intese tra gli istituti di
vigilanza non ha prospettive in campo economico-finanziario”.
Gatti e il governo sono dunque
impegnati a 360 gradi per risolvere le varie problematiche sorte
con l’Italia, dalle residenze alle frodi carosello, dalle auto di
lusso alla circolazione di contante; e chiedono uno sforzo a
opposizione e mondo dell’informazione per dare letture che non
danneggino le trattative, dato che “i problemi si superano con
lavoro e coerenza. Da parte del governo- aggiunge il titolare
delle Finanze- non c’e’ nessuna schizofrenia”, solo la volonta’
di raggiungere al piu’ presto la normalizzazione dei rapporti. E
in quest’ottica va visto il decreto per garantire la liquidita’
delle banche varato la scorsa settimana sul quale continuano le
riunioni del Comitato di credito e risparmio, impegnato anche
sugli effetti dello scudo fiscale.
“Dovremmo tutti avere la capacita’ di dare letture piu’
corrette, certe voci fanno danni”, conclude Gatti, mentre il
collega all’Industria Marco Arzilli rigetta le illazioni sulla
“abdicazione di sovranita’” causata dall’accordo: “Le scelte
irresponsabili sono state fatte dai precedenti governi”.

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