Oggi si è svolta alle 14.30, presso l’Hotel Rossi di Domagnano, una conferenza stampa indetta da Gabriele Gatti, accompagnato dal suo avvocato Filippo Cocco. L’argomento della conferenza riguarda la ormai nota vicenda della relazione della Commissione Consigliare Antimafia e le denunce che lo stesso Gatti aveva fatto a seguito della lettura della relazione in Consiglio avvenuta martedì 18 settembre. L’ex Segretario alle Finanze aveva fatto una prima denuncia il 24 settembre e successivamente il 3 ottobre e il 29 ottobre – due integrazioni delle prima denuncia – in cui chiedeva la documentazione integrale degli atti della Commissione per potere poi svolgere delle denunce più circostanziate. Gatti e il suo avvocato dispongono attualmente solo di una parte della documentazione, la quale è coperta dal segreto istruttorio. A tutt’oggi c’è in Tribunale un fascicolo penale aperto in cui sono comprese più denunce. La prima denuncia è contro dei testimoni che nella relazione risultano omissis e anonimi e l’altra è rivolta a due di questi testimoni, il primo dei quali è Roberto Zavoli, il secondo, invece, non viene rivelato da Gatti, il quale ammette di non conoscerlo né personalmente, né per sentito dire; quindi si tratta di una persona assolutamente indifferente alla vita di Gatti e per altro non sammarinese. Questi individui sono i due testimoni cardine di tutto l’impianto accusatorio nei riguardi della persona di Gabriele Gatti. Tale “impianto accusatorio” riguarda tutti i tipi di frequentazioni che l’ex consigliere Dc avrebbe intrattenuto con il Vallefuoco. Dalle testimonianze di queste due persone è emersa la sentenza politica della Commissione Antimafia nei confronti di Gatti, il quale afferma che, dopo aver appurato delle accuse rivolte nei suoi confronti sulla documentazione consegnatagli dal Tribunale, sia a livello politico che giudiziario questa vicenda non solo avrà delle soluzioni di totale scagionamento nei suoi confronti, ma si rivolterà contro chi ha voluto diffamare il suo nome e per questa ragione ha deciso di denunciare tutti i membri della Commissione. Per Gatti il mancato contraddittorio e la mancata verifica delle affermazioni dei testimoni rappresentano degli aspetti troppo gravi, a tal punto da delegittimare la validità e la veridicità della relazione antimafia. Gatti afferma che non si può dare ascolto ad affermazioni che non sono state realmente verificate e soprattutto dare ascolto a dei personaggi non propriamente integri. Tutto l’impianto accusatorio nei confronti di Gatti si basa quindi su due testimoni non attendibili o almeno le affermazioni pronunciate dai due testimoni dovevano essere comprovate. A causa dell’operato della Commissione, che secondo Gatti non è stato fatto in maniera trasparente, egli denuncerà nelle prossime settimane sia il Presidente della Commissione, Anna Maria Muccioli, la quale è un avvocato e che ha anche lavorato all’avvocatura dello Stato, sia tutti gli altri membri della Commissione. Per Gatti, viste le lacune metodologiche che presenta la relazione, il Presidente o è un incapace o è in malafede. Saranno denunce molto pesanti e circostanziate. Quindi per Gatti si è creato un polverone dal nulla, la Commissione ha inventato una favola, ai suoi danni, completamente immaginaria. A questo punto, sempre secondo Gatti, la Commissione ha agito con premeditazione, costruendo un impianto accusatorio falso, con l’unico scopo di “fare fuori” un personaggio politico scomodo. Insomma, per Gatti la Commissione ha complottato nei suoi confronti, provando ad infangare il suo nome. Conclude, infine, Gatti, che i membri della Commissione hanno commesso dei reati e per questo ne pagheranno amaramente le conseguenze.
Sintesi della conferenza stampa di Francesco De Luigi