Conferenza stampa Stolfi su vertici Carisp San Marino. Agenzia Dire

Conferenza stampa Stolfi su vertici Carisp San Marino. Agenzia Dire

BANCHE. CRRSM, STOLFI:
BILANCIO MASI-SIBANI NON EDIFICANTE
  ESPONENTE PSD INSISTE: DA LORO
GESTIONE 14 MLN BUCO 

San Marino,
13 mag.- I dati del Bilancio 2010 della Cassa di Risparmio di San Marino,
esposti ieri alla stampa, “confermano gli elementi che ho portato nei
giorni scorsi in Consiglio grande e generale”. Anche se molti
interrogativi restano. All’indomani della presentazione della contabilita’ del
primo istituto sammarinese, Fiorenzo Stolfi, consigliere del Psd,
“reo” di aver sferrato un duro attacco alla gestione di Crrsm, torna
a fare le pulci nelle casse dell’istituto, per nulla pentito, anzi. “Non
ho fatto nessuno scoop e nessuna rivelazione”, si giustifica.    
Stolfi si scrolla di dosso anche le accuse
di irresponsabilita’, scagliategli addosso dal presidente della Fondazione
Cassa di Risparmio, Tito Masi. “Il mio e’ stato il legittimo intervento di
un consigliere che, insieme al suo partito, ha sempre dimostrato attenzione per
le sorti della Cassa di Risparmio e per l’operato dei suoi
amministratori”. E proprio su questo punto Stolfi rincara la dose:
“Il bilancio della gestione Masi-Sibani non e’ qualcosa di cui andare
fieri”. Riprende quindi in mano le carte e i
numeri: dei 155 milioni di euro di disavanzo, i vertici Crrsm spiegano che 141
milioni sono riconducibili agli accantonamenti di Delta, quindi recuperabili.

 
Stolfi pero’ chiede conto dei 14
rimanenti, “una cifra di non poco conto- chiosa il consigliere del Psd-
riconducibile alla gestione dell’istituto”. A gravare sul bilancio
dell’ultimo biennio della gestione Masi- Sibani e’ poi quella che definisce la
“fregatura” di Sopaf: ovvero l’acquisto delle azioni Delta in mano a
Sopaf per 55 milioni di euro, piu’ 15 milioni di “sovrapprezzo”. In
particolare, nel mirino del consigliere di opposizione c’e’ il presidente di
Ccrsm, Leone Sibani. La sua venuta sul Titano aveva uno scopo: “Avrebbe
dovuto essere l’uomo garante per Banca Intesa, interessata all’acquisto di
Delta, ma poi niente e’ andato in porto”. Quindi, “Sibani e’ servito
solo a far comprare azioni di Sopaf a Carisp in sovrapprezzo e non
rivendibili”, il bilancio del suo mandato e’ quindi “per nulla
edificante”.  

A Stolfi non piace poi la presa di
distanze di Sibani dall’indagine avviata nel 2007 da Bcsm ai membri del Cda e
del collegio sindacale, da cui lui risulta escluso, per la decisione di coprire
finanziariamente le quote Sopaf anche per conto di Mario Fantini, ex dirigente,
e di Estuari. E’ vero che allora Sibani non aveva incarichi in Cassa di
Risparmio, spiega Stolfi, ma “nel bilancio 2009, che porta la sua firma in
calce, quelle voci figurano”. Ma il consigliere del Partito dei socialisti
e dei democratici non ha finito di mettere sotto la lente i conti della Cassa
di Risparmio: nel bilancio del 2010, fa notare, c’e’ una posta in attivo di 25
milioni di euro dovuta alla messa in liquidazione di Carifin, il capitale
sociale percio’ e’ stato portato al minimo di legge. “Senza questa voce,
di cui i prossimi anni si dovro’ fare a meno- spiega- il passivo sarebbe ancora
superiore”. Quindi passa in rassegna la mancata acquisizione di Bac su cui
“Masi aveva puntato molto”. Non convince, tra le motivazioni portate
da Sibani, quella di voler evitare di accollarsi la riduzione del personale:
“È una dichiarazione ridicola e offensiva per l’intelligenza di chi
legge”.     Stolfi torna a bocciare
la linea di gestione condotta da Masi e Sibani: “Chi ha gestito la fase
della bufera- chiarisce- ha scelto una strada fallimentare, ha pensato che
sacrificare una testa, quella di Fantini, avrebbe messo la banca al riparo di
altri problemi”. Diversamente, “in quel momento era necessario fare
quadrato e difendere il suo operato”. In conclusione, il consigliere
precisa di non volere creare allarmismi, ma insiste: “Da Masi e Sibani
devono arrivare risposte piu’ concrete e meno evasive sulla gestione futura
dell’istituto, su come recuperare il disavanzo, non vorrei si andasse avanti
con questo trend”.   

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