Conoscere e aprirsi ai mercati di sbocco. I risultati dell’analisi congiunturale

Conoscere e aprirsi ai mercati di sbocco. I risultati dell’analisi congiunturale

Conoscere e aprirsi ai mercati di sbocco esistenti e potenziali per affrontare la crisi interna e quella globale PDF | Stampa | E-mail
Presentata l’analisi congiunturale di aprile 2010

Presentati i risultati dell’analisi congiunturale che la Camera di Commercio ha realizzato in collaborazione con l’azienda Servabit. Un esame che, a cadenza semestrale, verifica lo stato di salute dell’economia sammarinese. Attraverso un questionario telefonico su un campione di 500 aziende, lo studio fornisce una lettura tempestiva sulle prospettive di crescita dell’economia e sul clima di fiducia delle imprese attraverso l’osservazione dei principali indicatori economici.

“E’ chiara la preoccupazione delle imprese sammarinesi – dichiara Simona Michelotti, Presidente della Camera di Commercio – di fronte a ben due fonti di crisi con cui si devono confrontare. La prima, quella che caratterizza tutto il mondo occidentale, vede un miglioramento della fiducia degli imprenditori sammarinesi in linea con gli indicatori internazionali. La seconda, è quella legata al nostro territorio, ed è la causa principale del forte clima di sfiducia. Una crisi istituzionale, dovuta prevalentemente al deterioramento dei rapporti politici con l’Italia, che fa emergere tutto il sentimento di incertezza generato dalla mancanza di chiarezza e informazioni riguardanti le problematiche in atto. Tant’è vero che l’analisi segnala un profondo divario tra il giudizio positivo che le imprese assegnano alla propria specifica situazione , che ben conoscono e riescono ad amministrare, e il giudizio inesorabilmente negativo conferito alle prospettive dell’economia del Paese, di fronte al quale si sentono inermi e impotenti”.

Di tipo più tecnico invece l’intervento di Massimo Ghiotti, Direttore della Camera di Commercio, che ha illustrato i dati più salienti contenuti nell’analisi. Per niente ottimistiche le previsioni per i settori delle Costruzioni, degli Alberghi e Ristoranti, delle Attività Finanziarie e dei Liberi Professionisti che si attestano a livelli di gran lunga inferiori rispetto a quelli della vicina Italia.

Luigi Bidoia, titolare dell’azienda Servabit, si è soffermato infine sul dato relativo alla capacità di reazione delle imprese. Nello specifico, nella categoria delle imprese che hanno dimezzato il fatturato rispetto al 2007 – anno di massimo sviluppo dell’economia internazionale – solo il 22,2 % reputa necessari interventi strutturali interni all’impresa (ad esempio il cambiamento dei mercati di vendita, il cambiamento nei prodotti/servizi, la ristrutturazione organizzativa). Ma, come sottolineato da Bidoia, un’azienda che dal 2007 a oggi ha visto una flessione del 50% del proprio fatturato, dovrebbe avere chiaro che la crisi in atto è di duplice natura: istituzionale e strutturale. Con riferimento alla crisi istituzionale, è urgente e prioritario riequilibrare i rapporti con la vicina Italia. Invece per quanto concerne la crisi strutturale, la soluzione potrebbe essere quella di diversificare gli elementi di competitività. Le condizioni che faranno la differenza saranno la conoscenza del cliente, l’innovazione del prodotto o del processo di produzione, la creazione di nuovi modelli di business, il posizionamento su nuovi mercati.

“Non dobbiamo dimenticare – conclude la Presidente Michelotti – che la crisi istituzionale non sarà infinita. Abbiamo stimato che non durerà più di un anno, vista la volontà del nostro Governo di normalizzare le relazioni con l’Italia. Ed è importante che in questo lasso di tempo le imprese siano traghettate verso questo nuovo equilibrio. Perciò è auspicabile che le aziende sammarinesi operino un’apertura verso l’esterno. Perché solo conoscendo profondamente la realtà e le normative dei Paesi con cui andranno a collaborare potranno veramente essere efficaci sui nuovi mercati. E ovviamente, ognuno dovrà rimboccarsi le maniche e fare la propria parte. Agli imprenditori il compito di adottare le strategie più opportune per rendere competitive le aziende. Alla politica quello di creare le condizioni che permettano ai primi di operare in piena efficienza e trasparenza: amministrazione pubblica snella, rapporti sindacali costruttivi, infrastrutture moderne e armonizzazione dei rapporti con tutti i Paesi Europei, oltre che con l’Italia”.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy