Considerazioni contro la maggioranza di governo

Considerazioni contro la maggioranza di governo

Passano i giorni è il nuovo corso della politica estera sta portando rilevanti risultati per la Repubblica di San Marino. Dopo l’assedio della Guardia di Finanza di Dicembre, la nuova “buona notizia” è che il sistema finanziario sammarinese è considerato dalla Repubblica d’Italia extra UE. Che San Marino non sia membro dell’Unione Europea è evidente, tuttavia è avvilente vedere come di fronte a una situazione di forte criticità per il sistema economico il nuovo Governo risponda lanciando il progetto delle “grandi opere” e il censimento. Banche, finanziarie, liberi professionisti, società sono in evidente difficoltà operativa e soprattutto sono inermi verso disposizioni italiane rispetto alle quali il Governo ha scelto una interessante politica di latitanza pronto a una resa per manifesta incapacità a gestire la situazione.


Un anno fa l’esecutivo, in cui erano appena entrati i DdC, fu attaccato per non avere difeso il sistema sammarinese e oggi cosa sta facendo il Governo per difendere i legittimi interessi del nostro Stato? Niente, anzi fa di peggio. Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri sorride soddisfatto alla pioggia di onorificenze elargite dalla Repubblica d’Italia e consegnante ieri in Ambasciata. Il sorriso raggiante di Antonella Mularoni é uno schiaffo morale all’orgoglio di un Paese messo sotto scacco dalla Repubblica d’Italia nel quale l’ego e il buon senso dei nuovi governanti si misura con l’inopportuna presenza a un evento nel quale c’era ben poco da festeggiare, soprattutto rispetto ai rapporti italo-sammarinesi. Siamo la più antica Repubblica del mondo ma l’impressione della gente è che in pieno periodo di saldi il governo ha pensato, per potere mangiare almeno la colomba, di svendere anche il bene più prezioso del Paese: la sovranità.


Nessuno parla, bocche cucite e ogni tanto qualche proclama dall’uomo della provvidenza, Gabriele Gatti, che ogni tanto usa anche il giovane nipote per elargire perle di saggezza sulla nomina del Presidente di Banca Centrale. Gatti parla di inserimento nella “withe list”, ma dove ha vissuto negli ultimi venti anni? Non si ricorda più della letterina spedita il 4 aprile 2000 all’Egregio Signor Jonhnston, all’epoca Segretario Generale OCSE, e dei fiumi di parole e promesse spesi?


Il problema è che il Patto per San Marino e gli 8 partiti che ne fanno parte hanno vinto le elezioni promettendo alla gente un nuovo modello di sviluppo e un rilancio delle relazioni italo-sammarinesi, ma la situazione desolante sulla quale non servono commenti è quella di un Paese smarrito, colpito nell’orgoglio e soprattutto con il sistema finanziario colpito nel cuore. Avete promesso tanto, anche con aiuti “quasi divini”, e oggi brillate solo per il presenzialismo all’Ambasciata d’Italia, due volte in un mese, del Segretario di Stato per gli Affari Esteri Antonella Mularoni. Abbiamo fra l’altro appreso dalla DC che l’italiano che presiederà la Banca Centrale non sarà nominato più a gennaio, come promesso dal Governo nel Consiglio Grande e Generale di dicembre, ma a febbraio, giusto in tempo per ricevere da Roma nome, cognome e indirizzo di un personaggio “carismatico”, così l’hanno definito i due Gatti, che risolleverà le sorti delle banche sammarinesi.

L’impressione è che il Paese abbia imboccato una via molto pericolosa, percorrendo vecchie strade che potrebbero mettere in ginocchio il sistema. Il Governo non ha idee e brancola nel buio e fa impressione che alcuni partiti che compongono la maggioranza, che hanno nel loro dna la celebre sammarinesità, stiano svendendo ideali pronti a nominare italiani in istituzioni importanti per il paese. Al peggio però non c’è mai limite e quindi il futuro ci riserverà sorprese ulteriori come quella che hanno avuto molti automobilisti ieri di fronte a due pattuglie della Polizia che circolavano liberamente in territorio, fatto non gravissimo di per sé, ma di cattivo gusto in una fase in cui le macchine con targa sammarinese sono oggetto di attenzioni particolari fuori territorio.


L’auspicio è che, al di là dei ruoli, questa situazione possa risolversi celermente e positivamente per il Paese e che soprattutto il “governo dei miracoli” smetta di vendere panzane ai sammarinesi o fare lo struzzo lanciando pilateschi progetti ma soprattutto che per dare “buone notizie”, che poi non ci sono, non c’è bisogno di affidarsi a una agenzia di stampa italiana, sempre pagata con soldi dei contribuenti sammarinesi.

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