Considerazioni sull’arresto dell’Avvocato Bacciocchi. Sinistra Unita

Considerazioni sull’arresto dell’Avvocato Bacciocchi. Sinistra Unita

Esibire considerazioni politiche quando vi è una
inchiesta in corso, per di più in un altro Paese, non è semplice, ma crediamo
sia necessario per la politica prendere coraggio cercando di preservare il rispetto
umano della persona e della sua innocenza fino a prova contraria.

Quello dell’avvocato Bacciocchi è solo l’ultimo di
una serie di arresti che coinvolgono figure di primo piano della realtà
sammarinese. Forse però è quello che più fa scalpore, il più eccellente. Lo
definiamo tale non certo per reverenzialità verso il soggetto in questione, ma
per la sua centralità, quasi mitologica, nel sistema immobiliare e finanziario
sammarinese. Infatti, all’avvocato Bacciocchi pare facciano riferimento diverse
società immobiliari, finanziarie e imprese di vario genere. I cantieri sotto la
sua giurisdizione ammonterebbero a una settantina. Nella sua attività
imprenditoriale ha dimostrato di potere ogni cosa, come per esempio nel caso
della distruzione della casa a catalogo villa Marcucci e la modifica in tutta
fretta del piano particolareggiato ex-Symbol prima delle elezioni del 2006.

Ciò che rammarica, come nei casi precedenti, è
il fatto che l’arresto sia stato eseguito dalle autorità italiane. Questo
arresto è una sorta di legge del contrappasso che colpisce le nostre
istituzioni, indebolite dall’opacità del sistema economico, dalle difficoltà di
autonomia degli organi di controlli interni e dalla silente, per non dire in
parte collusa, classe politica dirigente. La politica è infatti colpevole per
il solo fatto di non essere intervenuta per bloccare una crescita che era
chiaramente “viziata” da qualche elemento estraneo ad un corretto sviluppo
economico. E se il Governo
avesse ascoltato le grida d’allarme provenienti da Banca Centrale anziché
zittirle, forse non si sarebbe arrivati a tanto. Se il nostro Tribunale si
fosse mosso in maniera decisa e rapida sulle voci preoccupanti che riguardavano
l’avvocato Bacciocchi, come quelle sui metodi coercitivi e violenti di
riscossione dei crediti, per citare l’ultimo, forse San Marino avrebbe fatto
dei passi in avanti verso il rispetto della legalità e dimostrato all’Italia la
propria sovranità anche giudiziaria.

San Marino invece è rimasto quasi totalmente a
guardare l’offensiva giudiziaria dell’Italia senza intervenire (almeno
apparentemente), senza dare la dimostrazione che esistono istituzioni credibili
capaci di offrire collaborazione. Tra le tante leggi per la trasparenza si
potevano mettere in cantiere anche quelle riguardanti la collaborazione
giudiziaria in materia di reati finanziari, ad esempio. È questo l’aspetto più
preoccupante, il disconoscimento della nostra autorità giudiziaria e politica
che si ripete con sempre più drammatica serialità.

Per questo ci sentiamo di denunciare insieme a
questa grave carenza di credibilità delle nostre istituzioni anche la
maggioranza: mentre il Paese scivola ogni giorno verso il baratro chi ha in
mano le leve del cambiamento sembra preoccuparsi unicamente del bunga bunga politico
del  “tu fuori, tu dentro”.

Sono due anni che chiediamo serietà e responsabilità,
gesti forti che prescindano dai tradizionali schieramenti politici. Sono due
anni che chiediamo un segnale di unità forte del Paese per recuperare la
credibilità perduta, percorsi politici innovativi rivolti al futuro. E se sul
fronte della minoranza un percorso è stato intrapreso, su quello della
maggioranza si persevera nella autoreferenzialità senza ammettere i propri
sbagli, tanto da essere arrivati ad ipotizzare un Governo sorretto da soli 30
Consiglieri del quale rispettiamo la legittimità ma non la necessaria forza
politica in un momento di grave emergenza come quello che stiamo vivendo.

Il Paese è sempre più stufo dei ragionamenti da bassa
politica. Il Paese chiede la credibilità della Repubblica e delle sue
istituzioni. E se chi è deputato a fare ciò non procederà velocemente in questa
direzione allora sarà spazzato via da quei cittadini che vogliono una nuova
politica per una nuova San Marino dove tutti possano riappropriarsi della
dignità perduta in questi anni di brigantaggio economico e politico.

 

San Marino 8 febbraio 2011

 

Sinistra
Unita

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