Consiglio 12 -20 luglio. Dibattito di questa mattina, 13 luglio. Agenzia Dire

Consiglio 12 -20 luglio. Dibattito di questa mattina, 13 luglio. Agenzia Dire

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 12-20 LUGLIO

 VENERDI’ 13 LUGLIO

La
seduta del Consiglio grande e generale è ripartita dalla seconda lettura del
progetto di legge per delle modifiche alla normativa sull’ingresso e la
permanenza degli stranieri in Repubblica. Il consigliere Glauco Sansovini (Ans)
ha letto la relazione di maggioranza. La normativa è stata approvata con 36
voti favorevoli, 10 contrari e 4 astenuti.

Di seguito un riassunto del
dibattito.

 

Glauco Sansovini, Ans, relatore di maggioranza:

“Il progetto di legge viene
presentato con lo scopo di introdurre alcune modifiche ed integrazioni alla
normativa licenziata due anni fa, la legge n.118/2010, che ha prodotto
risultati importanti nel controllo e nella disciplina del rilascio dei permessi
di soggiorno e delle residenze, un settore molto delicato nell’equilibrio
sociale ed economico di San Marino. Il primo articolo risponde a una richiesta
presentata dall’Università degli Studi della nostra Repubblica, che ha
stipulato alcuni contratti di prestazione lavorativa con diversi docenti
stranieri, è stata quindi avanzata la relativa richiesta di rilascio di
permesso di soggiorno per consentire loro un più agevole servizio alla comunità
studentesca. Di conseguenza si è ritenuto necessario adottare un ulteriore tipo
di permesso di soggiorno, e cioè il “permesso di soggiorno speciale per docenti
aventi un contratto di lavoro con l’Università degli Studi della Repubblica di
San Marino”. Il secondo articolo nasce dall’esigenza di definire le procedure
per il rilascio del permesso di soggiorno speciale per marittimi.

L’articolo numero tre
introduce in capo alla commissione Affari Esteri la facoltà di revocare il beneficio
della residenza in presenza dei fatti che comportano la revoca del permesso di
soggiorno.

L’articolo 4 è frutto di
una riflessione nata in seno alla maggioranza per fare in modo che le pratiche
di conversione dei permessi di soggiorno ordinario, rilasciati precedentemente
all’entrata in vigore della nuova legge, in residenze ai sensi dell’attuale
normativa, siano esaminate in base ai criteri di maggior rigore previsti dalla
normativa attuale. L’articolo 5 è la logica conseguenza di quanto previsto dal
precedente articolo 2, andando a modificare il relativo decreto delegato.

L’articolo 6 si rende
necessario per poter dare attuazione a quanto previsto dall’articolo 1.

Infine, l’articolo 7 nasce
dall’esigenza manifestata dai gestori delle aziende ricettive rispetto alla
comunicazione alla Gendarmeria dell’elenco completo delle generalità dei gruppi
di vacanze organizzate e famiglie, cui si è cercato di venire incontro per
semplificare le procedure”.

 

Antonella
Mularoni
,
segretario di Stato per gli Affari
esteri: “In commissione c’è stato un dibattito positivo,
tant’è che l’opposizione non ha presentato una relazione di minoranza. Non è un
intervento di particolare rilievo, spero in una larga condivisione.

Nelle
passate legislature sono stati dati molti permessi di soggiorno con grande
discrezionalità. Ora stanno scadendo i cinque anni per la trasformazione in
residenza, per cui riteniamo opportuno estendere gli effetti della legge del 2010 in modo che la commissione Affari
esteri possa valutare la domanda in base ai nuovi criteri e anche rifiutarla.

Ci
sono anche norme per semplificare le procedure. Per esempio per chi lavora a
bordo di natanti sammarinesi o per i docenti dell’università. Accolta anche
l’istanza degli albergatori per meno formalità verso i gruppi di vacanza e
familiari che vengono in Repubblica”.

Ivan Foschi, Su:
“Il mio partito è contrario in particolare per la questione dell’abolizione
dell’automatismo. Non siamo per un ingresso generalizzato, ma il problema è
come si regolamenta. Non ci devono essere meccanismi discrezionali, bensì
regole uguali per tutti. Invece ora la facoltà è in mano a un organismo
politico. Per rompere veramente con i meccanismi clientelari dobbiamo liberare
il congresso di Stato dalla facoltà di concedere istanza ai singoli. Servono
criteri rigorosi e su questi possiamo discutere. Sul numero di anni per
esempio. Con quale diritto singoli membri della commissione Esteri scelgono a
chi concedere la residenza e a chi no? Il meccanismo non è equo, così facciamo
un passo indietro”.

Enzo Colombini, Su:
“Non ho consegnato la relazione di minoranza perché la posizione del mio
partito era più critica rispetto a quella degli altri partiti di opposizione.
La materia è molto sensibile, per alcuni la residenza è un’opportunità
economica, per altri va protetta e limitata per difendere la sammarinesità. Con
queste modifiche fissiamo dinamiche discrezionali invece di criteri stringenti.
Si tratta di un giro di vite nei confronti delle badanti”.

Gianfranco Terenzi, Pdcs:
I
correttivi si sono resi e si rendono necessari per questa legge. Gli interventi più significativi sono quelli dovuti al fatto che sempre più spesso
in commissione si presentavano lunghi elenchi di permessi di soggiorno che
automaticamente conseguivano poi la residenza. Si è ritenuto che un ulteriore
approfondimento sull’articolato fosse necessario. Oggi ci ritroviamo, in virtù
della legge del ’97, con chi ha maturato i 5 anni e che ottengono la
concessione di residenza. Questa legge invece consente di riflettere sui
permessi di soggiorno. Ci deve essere una responsabilità politica.
”.

Alessandro
Rossi
,
Su
: “Dal punto di vista politico mi sembra una sorta di autogol
perché nel precedente governo c’era anche Ap, quando venivano concesse queste
autorizzazioni. Dal punto di vista della certezza del diritto ci troviamo
cittadini di altri stati che avevano prospettiva di raggiungere la residenza, invece adesso  si crea un’interruzione. Ci
sembra che questo provvedimento non abbia una grande valenza.
”.

Germano De Biagi, Psrs:
E’ un
passo avanti notevole e consistente. Sono sempre stato favorevole, non mi sento
di essere chiusi come Paese. bisogna essere sempre vigili, ma non si può essere
né schematici né di facili entusiasmi quando si fanno gli automatismi. Se
andiamo indietro di 10 o 20 anni per vedere quante residenze sono state concesse direi che l’80% sono
frutto di automatismi. Apprezzo l’intervento del segretario Mularoni. Eliminare
l’automatismo è molto importante. Ci troveremmo in quest’aula ad avere seduti i
‘Ceauseschi’ ed altri cognomi dell’Europa dell’est. Come gruppo consiliare daremo il nostro assenso e voteremo
favorevolmente.
”.

Roberto
Giorgetti
,
Ap
: “In commissione c’è stata un’ampia condivisione. Si
tratta in larga parte di aggiustamenti tecnici richiesti da terzi. Sulla
discrezionalità dell’attuale legislazione in tema di residenze sottolineo che la commissione Affari
esteri ha assunto compiti che prima erano del congresso di Stato. Si tratta di
un grosso passo in avanti, così è tutto più trasparente. Per un quadro
garantista l’ideale sarebbe fissare riferimenti normativi oggettivi. Ma non
sempre è possibile. La possibilità di non convertire i permessi in automatico
in residenze deriva dai molti casi di assegnazione irregolare verificatisi
nella scorsa legislatura, con il parere contrario delle forze di polizia”.

Fiorenzo Stolfi, Psd:
La normativa
voluta da questa maggioranza e che era stata presentata per superare difetti
precedenti, dopo un certo periodo di rodaggio penso sia giusto valutarla nel
suo complesso. I presupposti non hanno trovato conferma nella realizzazione
pratica. Poi c’è un altro problema: che in commissione si vota sui singoli casi e sulle persone. E’
successo anche che abbiamo dato soggiorno o residenza al marito e cinque minuti
dopo non alla moglie. Si creano situazioni di ingiustizia. Il clima di
battaglia su questi temi non c’è in commissione. Mi sembra che i conflitti
siano più all’interno della maggioranza, con l’opposizione spettatrice. Non mi
sembra che complessivamente la gestione governo/commissione sia una gestione corretta,
lineare e garantista. Senza voler fare critiche a questa legge e a chi la gestisce. Rimangono
difetti di fondo, che riguardano i comportamenti di chi quelle pratiche le deve
approvare. Sulla questione dell’estensione per i 5 anni di soggiorno da
trasformare in residenza condivido quanto detto, per esempio, da Alessandro
Rossi. Cambiare i trattamenti in corso d’opera non mi sembra una gran trovata
sinceramente. A me risulta che ci siano pratiche in piedi da sette, otto mesi.
Ci sono controlli che devono essere fatti, in alcuni casi vengono fatti, in
altri passa ampio tempo tra un passaggio e l’altro.
Si va nelle case degli interessati e si guarda nei frigoriferi, nel guardaroba,
si va al di là di quello che si dovrebbe fare. Serve un minimo di indirizzo per
chi questi controlli li va a fare
”.

Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs:
“Alla legge del 2010 servono delle modifiche per perfezionarla. In merito per
esempio ai docenti universitari e a esigenze lavorative. Un’importante modifica
riguarda i permessi di soggiorno rilasciati prima del 2010. Questi cambiamenti
sono necessari per un’applicazione più efficace”.

Antonella
Mularoni
,
segretario di Stato per gli Affari
esteri, replica
: “Ringrazio il gruppo
del Psrs per l’appoggio. Il nodo centrale riguarda l’articolo 4, sugli altri
c’è consenso. Per il governo
e la maggioranza la legge del 2010
ha permesso alla politica di avere controllo sugli
ingressi in Repubblica. Un impegno preso in campagna elettorale. La commissione Affari
esteri ha il controllo sui permessi di soggiorno: su tutta una serie mancavano
i requisiti. Ma perché persone con posizioni identiche, come le badanti, sono
trattate in maniera discrezionale?

E’
bene che la politica si prenda le sue responsabilità. Le cose sono molto
cambiate e c’è la massima trasparenza. Siamo molto precisi sulle domande e c’è
uno stretto controllo. Intervenire era necessario e il diritto a permesso o
residenza c’è per chi ne ha i requisiti”.

Ivan Foschi, Su, replica:
“Sono il Congresso di Stato o la Commissione Affari esteri a scegliere, era meglio
se ne occupassero le forze dell’ordine. C’è inoltre un problema sulla verifica
delle residenze fasulle”.

Alessandro
Rossi
,
Su, replica
: “L’intervento del collega De Biagi è stato
eccessivo. Inoltre si confonde il problema dei controlli con un problema
politico. Se ci sono state delle violazioni nella legge qualcosa è andato
storto per cui elaboriamo una norma che riporti in commissione i permessi non
legali. Comunque dare tutto il controllo alla politica non è innovativo”.

Antonella
Mularoni
,
segretario di Stato per gli Affari
esteri, contro replica
: “La politica si prenda
le sue responsabilità, veda chi ha requisiti e chi no. L’Ufficio stranieri fa
il suo lavoro con serenità. Sui controlli se si fanno non va bene, se non si
fanno non va bene. Lasciamo lavorare Gendarmeria e uffici preposti.

Non
è facile incidere sulle regole per le residenze, anche perché ci sono i ricorsi
amministrativi. Comunque non è il Congresso di Stato che dice di controllare o
meno le residenze.

Facciamo
pure una valutazione sui permessi dati irregolarmente. Qualche approfondimento
sarebbe bene farlo”.

 

 

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