Consiglio, 21-22 giugno, notturna. Agenzia Dire Torre 1

Consiglio, 21-22 giugno, notturna. Agenzia Dire Torre 1

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE

17-21 GIUGNO

Venerdì 21 GIUGNO, NOTTURNO 

Con 29 voti a favore e 23 contrari, dopo 4 giorni di dibattito, il Consiglio grande e generale poco prima della mezzanotte ha approvato la Legge in materia di sostegno allo sviluppo economico. I lavori sono proseguiti fino alle 3 del mattino con l’esame dei decreti delegati e dei decreti legge. Approvati a maggioranza quelli scorporati, il n.29 “Interventi a modifica e integrazione delle leggi in materia previdenziale, di sicurezza sociale e di ammortizzatori sociali”; il n.47 “Disposizioni sull’espletamento del servizio postale”; il n. 48 “Disposizioni applicative dell’articolo 34 della Legge 21 dicembre 2012 n.150- Regime fiscale del lavoro frontaliero”. La seduta si interrompe prima di affrontare gli altri decreti all’ordine del giorno, incluso quello sull’Imposta straordinaria sugli immobili, che saranno ripresi nella prima sessione consiliare di luglio

 

Di seguito una sintesi dei lavori: 

Legge in materia di sostegno allo sviluppo economico. Approvata con 29 voti a favore e 23 contrari.

I lavori notturni sono ripresi dagli emendamenti aggiuntivi all’articolo 45.
Da Ps-Upr viene presentato l’emendamento aggiuntivo art. 45

“Esternalizzazioni” che impegna il governo a presentare entro luglio un piano di esternalizzazioni di servizi e uffici pubblici non più strategici. Respinto. Scattano momenti di tensione alla fine del dibattito sull’emendamento. Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze, denuncia le “tattiche ostruzionistiche”della minoranza. “Quando il momento è serio, quando si chiede condivisione- manda a dire- ma si fanno i giochi per perdere tempo, non c’è responsabilità politica”. Smentisce intenti secondari Marco Podeschi, dell’Upr: “Anche a noi importa del Paese- replica- non c’è differenza tra maggioranza e opposizione quando le cose va male”.

Ps-Upr presenta infine un ultimo emendamento, aggiuntivo all’art. 46 “Gestione delle dogane”, che impegna il congresso di Stato a presentare entro ottobre un progetto volto al recupero della gestione delle dogane. Per il segretario di Stato Felici non è accoglibile e viene respinto.

L’esame si conclude con le Dichiarazioni di voto dei capigruppo:

 

Andrea Zafferani, C10: “Da governo e maggioranza è stata espressa condivisione alle nostre proposte nello spirito, ma questa non renderà il sistema competitivo. E’ legittimo per la maggioranza agire in questo modo, ha i numeri. La cosa importante è che non si inganni il Paese e non si facciano le prediche. Con questa legge il governo ha tirato dritto portando avanti le sue priorità. La parola condivisione esca dal suo vocabolario. Come Civico 10 e Cittadinanza attiva abbiamo presentato diversi emendamenti con provvedimenti subito attuativi, ma la maggioranza ha respinto tutto, portando avanti idee di corto respiro. La legge ne esce debole e con una serie di deleghe in bianco al governo, molto rischiose. Saremo contrari a questo provvedimento”.

Paride Andreoli, Ps:
“Il partito Socialità ha tenuto un atteggiamento più che responsabile dall’inizio della legislatura, tanto che ha dato immediatamente disponibilità al confronto su tutte le materie e problematiche. Ha chiesto e ottenuto parere favorevole all’apertura di un tavolo di confronto cui si è seduto puntualmente con idee molto chiare, molte proposte ed entusiasmo. Il Ps è consapevole della situazione che sta vivendo l’economia sammarinese, di ciò che purtroppo ruota attorno al sistema bancario, al mondo del lavoro. In questa fase la parole d’ordine sembrava ‘tutti uniti per far fronte alle criticità’. Ma oggi, a distanza di 5 mesi, abbiamo assistito al solito balletto delle poltrone, da una parte governo e maggioranza, dall’altra l’opposizione. Al termine del dibattito non possiamo che rilevare in governo e maggioranza debolezza, non nei numeri, ma nelle scelte. Il provvedimento presentato è debole, seppure ci sia stato il tentativo in questi ultimi giorni di migliorarlo con emendamenti. Secondo noi non può comunque essere la soluzione ai molteplici problemi economici, sociali e finanziari radicati a San Marino. Per tanto, il Ps esprime voto contrario al provvedimento”.

Elena Tonnini, Rete: “C’è stato un numero elevato di emendamenti del governo, gli argomenti in alcuni casi sono stati cambiati totalmente rispetto a quanto discusso al tavolo. Gli articoli risultano completamente stravolti con comma nuovi. Leggiamo questo fatto come la mancanza di un reale modello di sistema. Questo provvedimento è solo un pot-pourri di vecchie normative riproposte su incentivi e lavoro. Sono tutte normative già in atto. E se non hanno funzionato in passato, perché dovrebbero funzionare oggi? Non credo che questo Paese si meriti una riproposizione di vecchie normative. Poi non tiene conto dell’esistente, delle piccole e medie imprese, in modo adeguato. In questo modo, si dimostra una certa sfiducia degli operatori sammarinesi, quasi dando per scontato che gli unici in grado di salvare il bilancio siano marchi famosi e quindi esteri. Il messaggio della legge è che San Marino non è in grado da solo di cambiare e rinnovarsi, né di portare innovazione. Inoltre, si gioca su metodi vecchi, alimenta una burocrazia eccessiva, ci troviamo di fronte agli eccessi di decreti delegati e di discrezionalità. Continua l’eccesso di ingerenza del congresso di Stato, per esempio con l’inserimento di un decreto su sanità e farmaci, il contrario di quanto si era detto al tavolo. Le motivazioni sui ritardi e sul prolungarsi del dibattito consiliare credo che vadano ricercate da ambo le parti. Il mio movimento voterà contrario”.

Giovanni Lonfernini, Upr: “Ringrazio la Reggenza perché sottoposta da ambo le parti a una serie di sollecitazioni affrontate con equilibrio e attenzione. Se questa era la prima puntata e se il tavolo per lo sviluppo verrà convocato ancora nelle prossime settimane, mi chiedo come potremo andare ad affrontare le prossime tappe del confronto consiliare da qui a settembre. Mi chiedo se governo e maggioranza vorranno cambiare approccio. Non mi scandalizzo se maggioranza e opposizione non hanno trovato una sintesi. Ma vedendo come si è chiuso il dibattito, c’è da interrogarsi su come dovremmo rapportarci rispetto alle diverse vedute sul programma economico, sull’Ifp, sul percorso per la riforma fiscale, sulla riforma del mercato del lavoro e non ultimo, sulla spending review.
La nostra forza insieme al Ps ha portato proposte non campate in aria, frutto del nostro lavoro che possono piacere o meno, ma andavano nella direzione di affrontare le emergenze. Invece sono state considerate come brodino caldo per fare ostruzionismo. Abbiamo posto problemi legati alla discrezionalità e al ruolo dello Stato verso il nuovo sviluppo, a temi di attualità su cui governo e maggioranza dovranno dare risposte. Pochi i punti recepiti, altri rinviati senza dare risposte tempestive. Le misure individuate non sono all’altezza della dinamica in atto della disoccupazione. Confermo il voto contrario dell’Upr”.

Francesca Michelotti, Su: “Questo provvedimento è solo il primo passo verso un modello nuovo di sviluppo, è una legge programmatica che rinvia a leggi, decreti, studi etc. Ha preso rilievo più l’aspetto programmatico che esecutivo. Alcune risposte sono quelle scontate, classiche, come la detassazione e gli incentivi. Tuttavia non sono questi gli elementi che attraggono le imprese. Qui serve genialità e invenzione. Su certi aspetti governo e maggioranza sono andati troppo cauti, per esempio sugli appalti pubblici, che potevano dare una boccata d’ossigeno alle imprese edili. Su altri sono stati troppo spinti, come le residenze. Non condivido la critica che non ci sia stata da parte di governo e maggioranza la volontà di recepire le proposte dell’opposizione, ma è stato fatto troppo poco. Mi sono sentita molto umiliata poi dalle cose dette dal segretario di Stato Felici. Perdono il nervosismo con la stanchezza, ma non passo sotto silenzio l’accusa di irresponsabilità rivolta al Ps e l’aver additato tutta l’opposizione come ‘gente che perde tempo in giochini’. Mi spiace se abbiamo disturbato il manovratore, ma è stato un dibattito ricco e di grande impegno civile ed è un lavoro che non può essere banalizzato. L’opposizione ha fatto il suo dovere, sempre all’interno delle regole, e il segretario Felici dovrebbe ricordarsi di essere stato in minoranza.
E’ stata la presentazione di un testo abborracciato e poco concordato a far perdere tempo al Paese, non l’opposizione, che fa il suo dovere. Dichiaro il voto contrario di Sinistra unita per le falle del provvedimento non più emendabili”.

Nicola Renzi, Ap: “Esprimo la dichiarazione di voto per la maggioranza su un provvedimento di legge importante qualificante. Il percorso fatto fino a qui è stato denso, tanto da non essere forse sempre preciso, ma la condivisione comporta anche questi piccoli scotti. I dati dei lavori di questi i giorni sono chiari: non c’è stato il muro contro muro e la non considerazione dei contributi portati. Cito alcuni dati, su 29 emendamenti presentati da una coalizione di minoranza, 5 sono stati ritirati perché accolti dagli emendamenti del governo, uno accolto con votazione, altri respinti in modo motivato e perché lo spirito sarebbe stato accolto nel successivo decreto delegato.
Il confronto in maggioranza è stato serrato e ha portato questo risultato, per trovare condivisione bisogna essere convinti tra tutti coloro che si siedono al tavolo . Quello per lo sviluppo era aperto alla società sammarinese, scrivere una norma significa anche scontentare qualcuno e accontentarne altri. Il testo è arrivato in progress, perché si è lavorato fino all’ultimo, ma non significa sia un testo pasticciato.
Il tanto criticato immobilismo del governo non si manifesta: molti degli emendamenti dell’opposizione sono stati ritirati perché quanto proposto era già in via di elaborazione. Il tavolo per lo sviluppo non si considera chiuso qui. Questa legge è la sua partenza per fornire provvedimenti applicabili e immediati. Ci apprestiamo a porre in votazione un provvedimento che agisce su vari settori e che ha un occhio di riguardo per chi fa già impresa a San Marino malgrado le difficoltà. Di qui gli incentivi e gli sgravi, in questo ambito sono stati accolti emendamenti di minoranza. Un altro punto della legge è quella di attrarre investimenti dall’estero. E’ solo il primo passo al tavolo per lo sviluppo, già qualificante, e tra poco vedremo i risultati”. 

 

Ratifica Decreti delegati e decreti-Legge

Decreto delegato 29/03/13 n.29 Interventi a modifica e integrazione delle leggi in materia previdenziale, di sicurezza sociale e di ammortizzatori sociali.


Approvato con 31 voti a favore e 20 contrari.
Respinti gli emendamenti abrogativi di C10.

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la sanità: “Ho depositato il testo emendato che alleggerisce la portata economica del provvedimento”.

Simone Celli, Ps: “Condividiamo la portata del decreto che sostiene situazioni di oggettiva povertà. Chiedo se abbiamo una proiezione per la copertura finanziaria dei provvedimento”.

Andrea Zafferani, C10: “Abbiamo presentato 4 emendamenti abrogativi per capire le modifiche fatte”.

Marco Podeschi, Upr: “Chiedo se è possibile sapere quanti sono i soggetti coinvolti dal provvedimento e la ricadute economiche”.

Elena Tonnini, Rete: “La normativa basata su redditi individuali con emendamenti viene stravolta sul reddito di famiglia, ciò rischia di favorire alcuni e sfavorire altri”.

Guerrino Zanotti, Psd: “Intervengo per rispondere che non ci sarà sforamento, la copertura finanziaria è rispettata grazie all’intervento fatto con il decreto del 2012. Quello di oggi è un provvedimento fatto in un momento di difficoltà e va a salvaguardare nuclei familiari che hanno una situazione economica difficile e si è pensato all’abbattimento dei redditi, tra cui la rendita catastale”.

Francesco Mussoni, segretario di Stato: “I casi non sono direttamente accertabili, ci sono posizioni per lo più estere. Chiederei la votazione e approvazione del decreto”.

Decreto delegato 26/04/13 n.47. Disposizione sull’espletamento del servizio postale.
Emendamenti Rete respinti, uno ritirato su modifica testo del governo.

Elena Tonnini, Rete: “Questo non è un settore secondario. Dalla spending review si evince la necessità di una modernizzazione della Pa che si basi anche sulla dematerializzazione dei documenti degli uffici. I costi del cartaceo sono importanti. Nelle poste c’è un eccessivo utilizzo della carta e vorremmo applicarvi quanto prescritto dalla spending review. Speriamo che i nostri emendamenti siano tenuti nella dovuta considerazione”.

Marco Podeschi, Upr: “Chiedo chiarimenti all’articolo 3, l’Ente poste è un organo recente, mi sembra un po’ lasco rispetto i controlli effettivi della qualità del servizio, chiedo se a riguardo c’è volontà anche di collaborare con le associazioni dei consumatori”.

Franco Santi, C10: “Chiedo se la posta elettronica certificata sarà introdotta. Intervengo per dare il nostro sostegno agli emendamenti Rete”.

Andrea Zafferani, C10: “Intervengo per confermare il sostegno agli emendamenti di Rete”.
Vladimiro Selva, Psd: “Ci sono proposte interessanti negli emendamenti”.

Paride Andreoli, Ps: “Il decreto del governo ci soddisfa”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “La nostra posta elettronica certificata funziona in 192 paesi, è un’opportunità importante erogata dall’Ente poste”.

 

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