Consiglio 5 dicembre, pomeriggio. Agenzia Dire Torre1

Consiglio 5 dicembre, pomeriggio. Agenzia Dire Torre1

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 5-6 DICEMBRE

 

MERCOLEDI’ 5 DICEMBRE

 

             

            La sessione pomeridiana del Consiglio grande
e generale è ripartita dal dibattito sul programma di governo, dopo i primi 15
interventi della mattinata.

Di seguito un riassunto dei lavori.

 

Fabio Berardi, lista Pdcs-Ns:Ho
ascoltato gli interventi dell’opposizione che tendono ancora a scivolare in
polemiche poco costruttive e a ribaltare nei fatti una vittoria della
coalizione, insinuando spaccature e difficoltà di gestazione della squadra di
governo. Le elezioni sono state vinte dalla coalizione San Marino Bene comune,
da Marco Gatti che ha vinto contro tutto e tutti. Con gli alleati abbiamo
ritenuto che la scelta di stare insieme fosse prioritaria rispetto al resto. Le
divisioni si riescono a mediare perché oggi la vera svolta è stare uniti per
affrontare le priorità in un momento straordinario del Paese.

Sono favorevole che nascano sedi di confronto, devono
essere però tavoli snelli, capaci di fare analisi concrete e di prendere
decisioni. Ma l’esempio lo dobbiamo dare prima di tutto qui dentro. Tendo una
mano all’opposizione perché il buon giorno si vede dal mattino, perché dalle
prossime sedute sulla legge di bilancio si vedrà se il Parlamento è capace di
mettere al primo posto gli interessi del Paese e superare le divisioni. Il
nemico è fuori dalla porte, non qui dentro, non nel Paese. E’ finito il tempo
delle contrapposizioni.

Ho sentito della difficoltà di gestazione del numero
delle segreterie di Stato. Di governi ne ho visti tanti, tutte le volte si è
reso necessario il tempo tuttora rispettato, perché si devono trovare giuste
collocazioni e va rispettata la dignità delle forze politiche. Questo é
l’esercizio della democrazia.

Mi fa piacere ascoltare le preoccupazioni sul turismo.
Lavoriamo insieme e mettiamo questo settore al centro dei nostri programmi e
parliamo con gli operatori. Per la prima volta San Marino si trova a dover
affrontare il problema dell’occupazione. Sono dell’idea, a differenza di altri
programmi di opposizione, che per risolvere questo aspetto non sia sufficiente
dare sostegno a chi è disoccupato, dobbiamo lavorare per creare nuova
occupazione. Abbiamo un elenco stilato delle priorità da attuare nei primi 12
mesi di attività di governo, sono pronte. E siamo pronti a confrontarci su
questi temi
.

 

Roberto
Ciavatta, Rete
: “Siamo novizi ma non pare che gli esempi che vangano dall’Aula siano
i migliori. Tutti parlano di trasparenza e cambio di rotta, ma la strada deve
partire dalle piccole cose. Siamo poco interessati ai numeri, ma siamo comunque
orgogliosi che il nostro successo alle elezioni sia riconosciuto. Un ottavo dei
voti ottenuti in sei mesi e senza soldi sono un traguardo importante e un
segnale che dovrebbe fare meditare. 

Bene comune non minimizzi i segnali che
vengono dalla società civile. Ci chiediamo se questa squadra di governo può
favorire il cambio di rotta. Come dicevo, tutti parlano di trasparenza e noi
siamo d’accordo, ma al termine occorre dare continuità, deve diventare la prassi.
E il Consiglio grande e generale deve essere il luogo privilegiato per il
confronto. Dunque l’opposizione deve essere messa nelle condizioni di potere
controllare l’operato di maggioranza e governo, ma a oggi è difficile accedere
ai verbali delle sedute dell’esecutivo e ai documenti sensibili.

Dire che dai banchi di quest’Aula deve
venire il segnale di cambiamento, a partire dalle piccole cose come la presenza
e l’attenzione, non è né populismo né demagogia. Le persone e la loro biografia
sono importanti e mi auguro che il governo voglia veramente  dare il via alla svolta. Noi siamo pronti a
sostenere quelle proposte che condividiamo e a fare opposizione dura se si
continua sulla strada del passato. Diversi punti del programma erano già stati
proposti, mediante istanza d’Arengo, e bocciati nella passata legislatura. Per
cui saremo inflessibili sul modo di agire dell’esecutivo che deve dare risposte
alla cittadinanza”.

 

Federico Pedini Amati, Ps:Tutti noi abbiamo l’obbligo di
dare risposte. La prima, necessaria, è da parte di chi ha responsabilità.
Quindi, del governo. Noi siamo l’altra parte, l’opposizione. Il nostro compito
è quello di vigilare e di fare delle proposte. Bisogna confrontarci su tutte le
proposte avanzate da chi fa parte di questo consesso politico. Felici dice che
la condivisione non sarà più un’opzione, ma una necessità. La condivisione deve
essere così. Sono certo che i cambiamenti saranno costruttivi. Condivido anche
quanto detto dal consigliere Ciavatta. La logica deve cambiare. Non c’è un un
partito che ha la bacchetta magica e la verità in tasca. E’ un Paese che ci
vede tutti insieme a dover affrontare una sfida importantissima. Come emergenza
metterei il lavoro. Per garantire un diritto, va da sé, il primo da garantire è
l’essere giudicati alla pari di qualunque altro da parte di un tribunale in
condizione di fare il proprio lavoro. Le cose da fare sicuramente sono
tantissime. Il programma di Bene Comune comprende moltissime cose. Chi ha
parlato prima di me ha ricordato che per la creazione di questo esecutivo c’è
voluto un mese: si poteva fare più velocemente. Confronto necessario, ma non
significa decisioni comuni ma un vero e proprio confronto. Questo potrebbe
esser un nuovo modo di fare politica
.

 

Marco
Podeschi, Upr
:
La discusione sul programma di governo è l’atto
definitivo che conclude il percorso delle elezioni politiche dell’11 novembre
scorso. Governo e Consiglio grande e generale saranno chiamati in questa
legislatura a dare risposte ai cittadini. Auspico che la rappresentanza in Aula
abbia la capacità di comprendere la complessità del momento e la necessità di
riprendere il dialogo logorato con i cittadini. San Marino Bene comune ha vinto
le elezioni per una manciata di voti, presenta oggi il programma e il suo
governo. Auspico buon lavoro ai segretari di Stato e che tengano in
considerazione l’interesse generale. Mi auguro poi che il nuovo esecutivo
sappia dialogare con le forze di opposizione, uscendo dall’autoreferenzialità
del governo uscente. A riguardo, ho ascoltato interventi in Aula in questo
senso. Le settimane seguite al voto non sono state edificanti per la
maggioranza che non ha mostrato coesione. L’Upr ha espresso perplessità sulla
distribuzione di deleghe importanti, Aass e Turismo sono state messienel congelatore
per la stagione invernale. Un atto del genere è accettabile in tempi normali,
in questo momento però può rappresentare una spina nel fianco. Non do giudizi
sulle persone che ricopreranno incarichi di governo, alcuni sono conosciuti,
nel bene e nel male, altri sono alla prima esperienza, a tutti va dato il tempo
di dimostrare nei fatti le proprie capacità. L’Upr svolgerà con coerenza il
proprio ruolo di opposizione, controllando senza sconti l’operato del
governo”.

 

Andrea
Belluzzi, Psd
:
“Esprimo apprezzamento per alcuni interventi positivi. La cittadinanza ha
scelto di responsabilizzare la coalizione Bene comune per governare di fronte a
una opposizione diversificata. E anche quest’ultima deve assumere un ruolo
diverso. Avrei voluto sentire dai colleghi di minoranza le loro posizioni su
alcune tematiche, sulle politiche internazionali e sull’Ue per esempio. Invito
chi andrà al governo a un atteggiamento di grande condivisione e di capacità di
interpretare le risposte che vanno date: occorre agire in maniera coordinata.
Dopo la finanziaria ogni segretario di Stato dovrà contribuire ai risparmi
sulla spesa pubblica, per esempio, senza pesare sul welfare, e interpretare la
crescita del Paese. Occorre poi aprire la Repubblica all’esterno”.

 

Paolo
Crescentini, Ps
: “Non c’è stato da parte dell’opposizione alcun accenno al programma
di governo perché è stato spiegato poco dai futuri segretari di Stato. Il Ps
respinge la divisione fatta da qualcuno in buoni e cattivi, nella scorsa
legislatura c’è chi ha fatto la corsa solo per avere un posto al governo. Noi
non condividiamo l’elemosina del voto. Occorre ragionare seriamente di progetti
e riforme. Apprezzo l’apertura al dialogo con l’opposizione perché serve un
ampio coinvolgimento in un momento come questo. Intanto però un suo cavallo di
battaglia come l’Europa, il Psd l’ha messo nel cassetto per ragioni politiche.
La Giustizia ha un ruolo delicato e vitale, necessitava di maggiore attenzione,
invece è stato accorpata agli Interni. Stesso discorso per il Turismo che ha
un’importanza strategica dato che non dipende dall’Italia. Auspico infine
condivisione sui temi importanti, ma non siamo partiti bene come il voto sulla
Palestina dimostra. Per dare dignità al Consiglio dobbiamo ragionare insieme
sui problemi del Paese. Il Ps avrà un ruolo di opposizione seria e vigile, ma
anche propositiva”.

 

Andrea
Zafferani, C10
: “All’indomani
del voto, se ci fosse stata più coesione politica e idee chiare sul da farsi
tra la maggioranza, si sarebbe speso tempo sugli emendamenti della Finanziaria
piuttosto che per fare la squadra di governo. Mi auguro che Felici faccia il
miracolo, ma non posso non segnalare questo dato. Per marcare discontinutà dal
vecchio governo, Bene comune ha pensato la rotazione delle segreterie di Stato.
Solo uno mantiene infatti il suo posto, ma in questo roteare spasmodico non si
è guardato alla competenza specifica e se l’uomo fosse adatto al suo
ruolo.  L’unica eccezione é la scelta di
Matteo Fiorini al Territorio. Attendiamo fiduciosi gli atti di tutti i nuovi
segretari di Stati, anche se gli abbinamenti non sono stati fatti ricercando i
profili migliori, ma secondo una logica spartitoria. Accanto a questo, è nata
l’idea di ridurre il numero di segreterie di Stato, ma nessuno crede che si sia
fatta per realizzare una riduzione dei costi della politica. La verità é che la
riduzione é servita per trovare una difficile mediazione.

All’interno della
maggioranza poi, su diversi temi, su Europa, Riforma Pa e politica di bilancio,
c’è o c’è stata poca concordia, vedremo. Quindi rotazione casuale,
accorpamento, mancanza di donne sono i temi di preoccupazione rispetto alla
gestazione dell’esecutivo. Sono poi arrivati segnali di distensione dalla
maggioranza e dai futuri segretari di governo. Mi auguro che il nuovo governo
sappia esprimere una politica aperta e dialogante senza il muro contro muro
della vecchia maggioranza. Dalle elezioni emerge che la gente vuole altro,
serve spiegare cosa si fa e perché. Serve una politica capace di prendere
decisioni, senza appaltarle ai tavoli dove mettersi d’accordo per non farsi
male. Comunque vada, il nostro contributo di idee e progetti sarà senpre
alto”.

 

Rossano Fabbri, Ps: “L’esito del
difficile dibattito interno alla maggioranza, quindi la riduzione delle
segreterie di Stato, da qualcuno é stato spiegato come frutto di una supposta
spending review. E’ un modo di prenderci in giro che non apprezziamo. Di
turismo e per turismo si inizierà a parlare solo con il nuovo segretario in
pectore, anche numerose deleghe del segretario al Territorio lasciano presagire
che non avrà vita facile. Però la cosa che più lascia perplessi è stato
l’accorpamento della segreteria di Stato per la Giustizia agli Interni. Sono 4
anni che parliamo di giustizia e di necessità di intervento e rafforzamento
della magistratura penale, di lotta alla criminalità con l’Italia che ci
guarda. Nulla di tutto questo potrà attuarsi senza potenziamento della
magistratura. Dobbiamo sostituire i capisaldi della vecchia economia, aprire
orizzonti e internazionalizzare il Paese. Siamo convinti che i cittadini
sapranno fare sacrifici, a patto che la politica sappia spierare il perchè
saranno richiesti”.

 

Francesco Morganti, Psd: “La maggioranza dei sammarinesi ha scelto la
coalizione bene comune per questa fondamentale legislatura. Fin qui la politica
si è accontentata di gestire l’esistente, ora serve un cambio di passo. La
Repubblica cambia e dobbiamo dare risposte immediate ai cittadini che chiedono
una politica buona, forte, autorevole e utile. Al Psd sono state assegnate tre
importanti segreterie di Stato, per lo sviluppo economico, per il lavoro e la
cultura, tre settori chiave.

Noi del Psd non rinunciamo al ruolo di forza riformista e su alcune
questioni serve un ampio coinvolgimento, come l’Italia e la black list”.

 

Massimo Cenci, Ns: “Gli ultimi atti della scorsa legislatura sono stati
la relazione dell’Antimafia e la ratifica dell’accordo con l’Italia. Poi i
lavori sono stati interrotti in un momento fondamentale, c’erano dei progetti
importanti dal punto di vista economico. Abbiamo perso mesi vitali, letali per
qualche azienda. Ora dobbiamo recuperare. C’è una volontà comune di gestire la
cosa pubblica in maniera più aperta. Siamo sulla strada giusta, ma la sfida è
enorme. Il governo deve fare il massimo per valorizzare le nostre potenzialità
”.

 

Maria Luisa Berti, Ns: “Anche questa legislatura vedrà proseguire
l’emergenza, che non è un segno del passato. L’approccio politico non dovrà
essere sempre il gioco allo sfascio, è un errore da non rifare assolutamente. Gli
elettori hanno dato indicazioni precise di discontinuità, ha premiato il
rinnovamento e anche punito chi ha distrutto il percorso della precedente
legislatura. In questa maggioranza ci sono delle grosse contrapposizioni, ma
penso che la diversità di idee e valori possa diventare una grossa occasione di
crescita, se nel confronto emerge la capacità di trovare una sintesi. La
diversità non è quindi un fattore da denigrare. 
E’ giusto che l’opposizione faccia il suo ruolo, ma nelle situazioni di
emergenza è bene ci sia sempre ratio e affinità nell’agire. Ci saranno riforme
radicali da fare, in primis quella tributaria, che è importante venga impostata
su principi di equità. Quindi la riforma del mercato del lavoro e dovranno
esserci interventi nel settore della Giustizia, lungi da pensare che questa
delega non sia protagonista nell’operato del governo. Ma è necessario anche
rafforzare l’azione politica tesa ad adeguamento agli standard internazionali
della trasparenza e della legalità”.

 

Franco Santi, Civico 10: “In queste ore abbiamo ascoltato, da parte dei membri
designati a diventare segretari, e da parte di esponenti maggioranza e
opposizione, tanti buoni propositivi rispetto alla grande discontinuità che si
vuole dare nella nuova legislatura. Noi non possiamo non condividere i buoni
propositi e incentivare una nuova visione che deve guardare avanti. Da parte di
Civico 10, affinché sia data discontinuità nell’azione in quest’Aula, sarà
notevole l’impegno per infondere una 
grande mole di riforme e di nuova cultura. La mia esortazione sta in
questo, dobbiamo tutti insieme lavorare per dare operatività al Paese affinché
diventi un Paese normale. In Consiglio dobbiamo portare avanti riforme
strutturali, trovare strumenti che ci consentano di discriminare tra chi ha
bisogno e chi no.  Il lavoro da fare è
molto e deve essere portato avanti con uno spirito di responsabilità che deve
appartenere tutti, per portare a casa i risultati sperati”.

 

Valeria Ciavatta, Ap:Sinceramente, specie per i nuovi arrivi, soprattutto  dai movimenti, mi sarei aspettata un
dibattito molto più vivace, anche più contrastato. Un po’ mi dispiace, ma sono
convinta che con la Finanziaria avremo modo di confrontarci su un terreno di
maggiore concretezza. E’ bene che ognuno si assuma i carichi del suo ruolo.
Sono convinta che sia imprescindibile condividere come Consiglio grande e
generale il riordino delle forze di polizia, riprendere il discorso della
commissione antimafia. Rispondo a Michelotti: non è il Governo che deve dare un
ruolo alla Commissione, è un discorso a livello consiliare. L’impegno è di
avere il massimo coinvolgimento di tutte le parti. Nell’ambito della giustizia
e della lotta alla criminalità organizzata serve un approccio di natura
istituzionale. Sul lato politico è stata trovata già grande coesione nella
passata legislatura, spero che la nuova si collochi su quella scia. Il
Consiglio non è un salotto, non dobbiamo fare moine. Qui non si fa pulizia, non
si fa rinnovamento: qui si amministra lo Stato. In questa veste di capogruppo
di Ap credo sia per me doveroso chiedere al Consiglio che succedano alcune
cose. Mi vorrei concentrare sul metodo. C’è chi dice che bisogna puntare
all’assoluta discontinuità e c’è chi la pensa al contrario. Certo che ci sono
diverse posizioni dentro la nostra coalizione, come ho sentito dire oggi.
Certo, ci sono differenze e comunanze. Non vedo proprio come potrebbe essere
altrimenti. E’ una grossa ovvietà, non serve a niente ribadirla, sono solo
chiacchiere. Ringrazio Matteo Fiorini per il suo intervento. Il rinnovamento
non è a scapito della competenza. Chiedo al nuovo Governo e al Consiglio di
continuare sul terreno delle riforme, continuare con quelle che non sono state
fatte. Chiedo a nome del mio gruppo di essere morigerato nelle spese, di dimostrare
rigore e distacco. La Finanziaria sarà il primo banco di prova”.

 

Tony Margiotta, Su: “Era ora che arrivasse questo giorno e che la coalizione Bene Comune
prendesse una decisione sulla formazione di governo, per rimboccarsi le maniche
e uscire dalla situazione di emergenza. Sono qui a fare delle critiche perché
uno come me,  in questi anni, ha visto la
politica come un mondo molto lontano, mentre dovrebbe rappresentare i
cittadini. Tra le parole spese in campagna elettorale c’erano quelle di cambiamento
e rinnovamento. Pensavo quindi che i partiti storici del Paese si accordassero
immediatamente, il 12 novembre, su quale fosse la squadra di governo. Il
ritardo è sembrato un messaggio di non cambiamento e, nel frangente, ho
imparato nuove parole, quelle di teatrino e spartizione di poltrone. E’ stato
un messaggio negativo nei confronti del Paese. Spero di sbagliarmi. Ma il Paese
non può più aspettare, dobbiamo lavorare per uscire da questa situazione di
emergenza”.

 

Gian Carlo Capicchioni, Psd: “In un momento di estrema emergenza, di
disoccupazione a due cifre, di economia ridotta al lumicino e di un settore
bancario ridotto all’osso, di un bilancio dello Stato in sofferenza, il Psd ha
compiuto una scelta responsabile di forza di governo nell’interesse del Bene
comune. Il Psd ha fatto di queste responsabilità l’energia cui attinge
quotidianamente. Mi ha colpito la battuta di un cittadino, mi ha detto ‘State
andando a governare la miseria’, ma non sono d’accordo. Non credo che San
Marino sia ridotto in miseria, piuttosto che la situazione sia di eccezionale
straordinarietà. Inutile cercare colpe guardando indietro, è chiaro che se gli
amministratori del passato avessero amministrato con la diligenza del buon
padre di famiglia oggi affrontare la crisi internazionale avrebbe fatto meno
paura. Adesso la priorità è portare San Marino fuori da una crisi che non
merita e questo è il compito del nuovo governo e della maggioranza. Il
programma premiato dagli elettori contiene progetti per questo scopo, compito del
Consiglio è vigilare che ciò avvenga e fare in modo che il governo faccia il
suo dovere. Non serve a nessuno fare insinuazioni e sottolineare divergenze,
cercare di mettere zizzania. Non è questo che vuole la gente. E’ necessario il
confronto e la collaborazione.  Colgo, in
questo senso, con favore la disponibilità espressa da Santi e da altri prima di
lui”.

 

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Ho sentito parlare di responsabilità e ho sentito
acredine nell’opposizione. Non vorrei dovere fare l’opposizione all’opposizione.
Sia la minoranza che la maggioranza hanno la stessa possibilità di contribuire
allo sviluppo del Paese. Siamo in recessione, i dati sono allarmanti e non c’è
una prospettiva a breve di balzo in avanti. Basta difendere i privilegi, San
Marino può uscire da impasse, dal torbido: la gente ci ha delegato per farlo e
certo i candidati non avevano una pistola puntata alla tempia. Basta allora al
falso mito dei vincenti e dei perdenti, siamo tutti perdenti altrimenti non
saremmo in questa situazione. E’ facile attaccare i segretari di Stato, ci sono
delle incompatibilità, ma è giusto dare la possibilità di provare a cambiare il
Paese, tutti assieme. Non c’è più tempo, dobbiamo farlo adesso”.

Non si può basare l’economia sul nulla dobbiamo dare possibilità alle
imprese serie. Lo scontro sociale a San Marino non ci sarà, ma tutti devono
avere gli stessi diritti. Bisogna riformare ma dall’accorpamento della
Giustizia non viene un segnale positivo. Noi faremo il nostro ruolo, Rete sarà
uno stimolo per il miglioramento socioeconomico del buon senso”.

 

Mario Lazzaro Venturini, Ap: “Il dibattito finora è stato pacato, con pochi
eccessi. Ma oltre la pacatezza c’è stato poco, con lunghi interventi
concentrati sul passato. Un’altra costante è quella che l’opposizione dice che
la maggioranza non è credibile. Occorre anche bandire l’ipocrisia sulla
spartizione del problema, è lecito ragionare su come vanno divise segreterie di
Stato. Tutto è stato fatto nei tempi. Un eccesso su questo passaggio ha
riguardato l’onore e il disonore: io starei attento a certe parole, disonorare
il Paese è un’altra cosa. Il Paese lo è stato in passato, con l’assedio della
Guardia di Finanza, con la vicenda Scaramella, il connubio politica-affari, le
leggi fatte come specchietto per le allodole. Io non ho disonorato il Paese, né
quelli con me, con la divisione dei dicasteri. Certe parole vanno bandite.
Sorprendente anche affermare che non si è parlato del programma di governo, è
stato dibattuto durante la campagna elettorale.

Vorrei parlare di ciò che mi aspetto dal governo nei prossimi mesi. Mi
aspetto che segua attentamente l’uscita dalla black list, senza la quale non ci
sarà ripresa economica. Poi che agisca immediatamente sul taglio agli sprechi e
alle spese che non sono strategiche. Per esempio i lavori pubblici vanno
attentamente selezionati. Qualche indicazione me la aspetto già nella legge di
bilancio. Vanno rivisto alcune convenzioni che costano troppo, per esempio
l’affidamento a Banca centrale del servizio di tesoreria. L’Iss paga 500 mila
euro all’anno e se lo gestisse una banca rientrerebbero dei fondi. Occorre dare
piena attuazione alla riforma della Pa, a partire dall’avvio dei concorsi
pubblici e dalla definzione del fabbisogno. Rapidamente servono la legge
tributaria e la revisione dei criteri di assegnazione degli alloggi e degli
immobili dello Stato.

Non servono commistioni tra maggioranza e opposizione. Serve invece un
rinnovamento nei metodi e nelle persone e Ap ha dato un segnale. E anche nel
governo ci sono facce nuove”.

 

Alessandro Rossi, Su: “La nuova maggioranza nasce sotto il principio di mettere insieme le
due forze politiche più rappresentative, assieme ad Ap, per costituire un ampio
fronte per affrontare le difficili riforme che vanno messe in campo. Il
risultato elettorale è stato però un pianto per Bene comune. E non ha premiato
Ap. Il quadro è completamente mutato dunque, e ora dobbiamo affrontare un
periodo complesso con una situazione politica ingarbugliata. E’ necessario
allora ripristinare tra noi alcuni riferimenti, quali sono i fenomeni della
crisi e i percorsi per uscirne.

Il Paese è profondamente diseguale e la crisi è stata dettata
fortemente dal modello per creare diseguaglianze. Se non siamo d’accordo su
questo è difficile trovare elementi di condivisione.

Un altro fatto gravissimo è l’accorpamento della Giustizia agli
Interni, un brutto segnale anche per l’esterno, che dimostra una non chiara
percezione degli elementi necessari per raddrizzare il nostro sistema. Molti
cittadini sono schiavi dei loro privilegi, con i quali si è zittito e si è
persa la capacità critica di analisi.

Occorre sanare da subito il punto della Giustizia. Ma qual è stata la
motivazione politica vera della scelta? Facciamo gli auguri ai segretari di
Stato, ma senza un approfondimento delle relazioni di potere, simboliche che
hanno determinato la crisi, sarà difficile trovare condivisione. La politica fa
fatica a essere vicino alla cittadinanza e a premiare le risorse migliori.
Dobbiamo ricreare il principio cardine della legge elettorale, quello
dell’alternanza”.

 

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy