Consiglio direttivo Psd dopo la scissione

Consiglio direttivo Psd dopo la scissione

Il Consiglio Direttivo del Partito dei Socialisti e dei Democratici, riunitosi nella serata dell’1 luglio 2009, seduta conclusiva dalle precedenti del 24 e del 26 giugno scorso, ha preso atto delle dimissioni fatte pervenire tramite lettera dall’ex Segretario Andreoli e delle dimissioni di 28 membri del Consiglio Direttivo del Partito dei Socialisti e dei Democratici.

Il Consiglio Direttivo, apprese le pretestuose motivazioni contenute nella lettera, respinge l’addebito secondo cui l’assemblea avrebbe voluto limitare il dibattito senza dare ascolto alle posizioni espresse nel documento, prima presentato e quindi ritirato dagli attuali dimissionari, riconoscendo come sui quei temi si sia sviluppato un dibattito pacato e democratico teso alla soluzione del problema.
Approvando la proposta di creare un gruppo di lavoro per ricercare una sintesi fra le diverse sensibilità che, per la prima volta, si sono manifestate in maniera così chiara, il Consiglio Direttivo ha inteso riaffermare il valore del percorso unitario condotto dal Partito Socialista e dal Partito dei Democratici.

Il PSD, nella sua tradizione socialista e democratica di profondo legame ed appartenenza con il Partito Socialista Europeo e l’Internazionale Socialista riafferma con forza la volontà di perseguire la strada tracciata dell’unità dei riformisti.

Coerentemente con le deliberazioni congressuali, confermate dalla recente Assemblea Congressuale, il PSD intende, ancor più oggi, continuare ad essere interlocutore serio ed affidabile di tutte quelle forze politiche riformiste sia di matrice laica che cattolica, con quelle che hanno condiviso percorsi politici comuni e con quelle con cui appare proficuo instaurare rapporti più intensi come il Nuovo Partito Socialista.

Il Consiglio Direttivo, consapevole della profonda crisi di sistema che la Repubblica sta attraversando, da subito apre una fase di profondo e condiviso rinnovamento sia nelle persone sia nei metodi, in linea con quanto già deliberato dall’Assemblea Congressuale del 25 marzo.
Il metodo sarà improntato alla chiarezza e alla trasparenza dei processi decisionali che i vari organismi dovranno assumere democraticamente.

Il rinnovamento della classe dirigente non potrà prescindere dai meriti e dalle capacità dei singoli.

Il Partito dei Socialisti e dei Democratici, consapevole delle grandi difficoltà che la Repubblica sta attraversando, proporrà nel breve periodo, attraverso un’apposita conferenza, il proprio Progetto per San Marino capace di rispondere alla grave emergenza causata sia dalla congiuntura economica che dalle nuove regole che la comunità internazionale sta adottando. La scelta della trasparenza per l’economia di San Marino è strategica e importantissima, ma deve essere gestita attivamente, scegliendo i percorsi e negoziando le condizioni dello sviluppo futuro. Non è possibile invece fare come l’attuale governo, che su tale percorso si ritrova ad essere trascinato passivamente.

Il Partito dei Socialisti e dei Democratici, consapevole delle grandi difficoltà che la Repubblica sta attraversando e, consapevole altresì del compito assegnatogli dai cittadini che lo hanno votato nelle ultime elezioni del novembre 2008, responsabilmente si impegna, nonostante la situazione determinatasi per responsabilità di coloro che sono fuggiti dal confronto democratico, ad esercitare il proprio ruolo con ancora maggiore determinazione.

Il Consiglio Direttivo ha deliberato la convocazione dell’Assemblea Congressuale entro il mese di luglio per procedere alla nomine del Segretario e del Presidente del Partito dando mandato alla Segreteria ed al Gruppo Consiliare congiuntamente di attivare tutte le procedure necessarie.

Il Consiglio Direttivo prende inoltre atto delle dimissioni del Presidente Patrizia Busignani.

Le rinnovate manifestazioni di stima e di affetto espresse dai compagni nei confronti del Presidente ed il riconoscimento delle alte doti di intuito, di intelligenza politica e di disinteressata passione per l’importante ruolo espresso nella continua ricerca di un processo unitario dell’area riformista, non hanno fatto desistere il dimissionario Presidente del Partito dei Socialisti e dei Democratici dalla decisione già manifestata.

Il Consiglio Direttivo è certo che il contributo prezioso e appassionato del Presidente Busignani non verrà a meno cosi come non verrà a meno la considerazione dei compagni e del partito nei suoi confronti e nella possibilità di utilizzare al meglio la sua esperienza politica.

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