Consiglio G. e G. 16 gennaio 2013 pomeriggio. Agenzia Dire

Consiglio G. e G. 16 gennaio 2013 pomeriggio. Agenzia Dire

CONSIGLIO GRANDE
E GENERALE 16-17 GENNAIO

 

MERCOLEDI’ 16
GENNAIO_POMERIGGIO

 

             I lavori consiliari sono ripresi nel
pomeriggio dall’ultima nomina, quella del Gruppo tecnico per la revisione della
spesa pubblica. Con un accordo tra maggioranza e opposizione il comma è stato
posticipato, con l’impegno di portarlo a termine comunque entro la fine della
corrente seduta consigliare. Intanto, il segretario di Stato per le Finanze,
Claudio Felici, ha presentato i tre nominativi di competenza del congresso di
Stato: Francesca Mularoni, Eleonora Liberotti e Claudio Travaglini.
 

            Passo
successivo è stata l’adesione, avvenuta a maggioranza, alla Convenzione sui
privilegi e le immunità delle istituzioni specializzate, adottata
dall’Assemblea generale delle nazioni unite il 21 novembre 1947. Sono stati poi
ratificati, sempre a maggioranza, l’Accordo con la Repubblica dello Sri Lanka
per lo stabilimento di relazioni diplomatiche e quello con il Consiglio dei
ministri della Repubblica di Albania sulla promozione e protezione reciproca
degli investimenti.

            Si
è così arrivati all’esame delle istanze d’Arengo. Respinte quelle sullo sport
dei disabili, anche per la presentazione di un odg in merito approvato
all’unanimità. All’unanimità viene poi accolta l’istanza per incrementare la
tutela e la valorizzazione degli apparati decorativi presenti negli edifici.
Respinte infine quelle sul piano regolatore e sui fuochi d’artificio.

            La
seduta ripartirà domani mattina sempre dalle istanze d’Arengo.

 

Di seguito un riassunto del dibattito.

Istanza
d’Arengo n.1 affinché Special Olympics San Marino venga formalmente riconosciuto
in Repubblica
,
respinta con 34 voti contrari, 12 favorevoli e due astenuti; Istanza d’Arengo
n. 20 affinché il Comitato paralimpico sammarinese (Cps) venga formalmente riconosciuto
,
respinta.

Matteo
Fiorini, segretario di Stato per lo Sport
: “Le due istanze stimolano a interrogarsi
sul valore dello sport per i disabili. Occorre trovare una soluzione per incentivarlo.
La Repubblica si è distinta per diverse iniziative, perché il diritto a praticare
sport va riconosciuto e garantito. Sulla disabilità sono mutate le condizioni culturali
e il Cons ha inserito nella propria attività un punto specifico per una maggiore
integrazione degli atleti disabili. Serve un impegno chiaro per risolvere le varie
questioni e l’istanza non è lo strumento adatto. Serve invece un’intesa politica
per dare mandato al governo di cercare soluzioni condivise”.

Nicola
Renzi, Ap
:
“Presento un odg ampiamente condiviso con cui il Consiglio grande e generale impegna
il Congresso di Stato a convocare il Cons, la Federazione sport speciali, Special
Olympics San Marino e il Comitato paralimpico sammarinese per approfondire le varie
tematiche e promuovere un confronto su proposte condivise, e a riferire in merito
entro il 30 settembre”.

Franco
Santi, C10
:
“Annuncio il sostegno di C10 all’odg, ne condividiamo spirito e obiettivi. Spiace
che le due organizzazioni si muovano in maniera non coordinata. Spero che l’impegno
del governo porti a frutti positivi”.

Elena
Tonnini, Rete
:
“Queste associazioni svolgono un ruolo fondamentale. I disabili trovano nello sport
un veicolo di partecipazione alla società. Occorre dare il giusto valore a tutte
le associazioni che se ne occupano. Rete è a favore dell’odg”.

Marco
Podeschi, Upr
:
“Sosteniamo l’odg. Le due associazioni svolgono un’attività meritoria, che coinvolge
molti sammarinesi e nel testo ci sono elementi positivi per definire la situazione”.

Francesca Michelotti, Su: “La materia tocca vari aspetti sensibili. Le relazioni
tra associazioni che promuovono lo sport per i disabili sono accidentate. Ma a
san Marino c’è molto volontariato. Dobbiamo impegnarci e l’odg va nella strada
giusta, ma noi di Su siamo favorevoli anche alle due istanze”.

Paolo Crescentini, Ps: “Sosteniamo l’odg che recepisce un argomento
importante e molto sentito. Mette a confronto tutte le parti interessate con la
politica che non deve interferire sulla materia sportiva”.

Mirco Tomassoni, Psd: “La questione si protrae da tempo. Ringrazio per
l’impegno il segretario di Stato. Lo sport è molto importante per i disabili
che devono avere la possibilità di praticarlo. Dunque il Paese deve attrezzarsi
per garantire questi diritti. La legge non prevede le due associazioni e fino a
due anni fa non esisteva il Comitato paralimpico. Dunque si trattavano solo i
disabili mentali. Poi è sorto ed è stato affiliato alla Federazione Sport
speciali. Ma i problemi sono rimasti e c’è anche una diatriba in tribunale sul
logo.

Ora occorre fare chiarezza. Ma non con le
istanze, tra l’altro quella su Special Olympics contiene errori grossolani,
come se si volesse fomentare la confusione. Comunque sono a favore del
riconoscimento e auspico maggiore determinazione da parte del Cons”.

Fabio Berardi, Pdcs: “Accolgo con favore l’odg che propone ciò che ho
provato a fare durante il mio mandato. La Federazione sport speciali ha
gareggiato ad Atene nel 2011, mentre il Comitato paralimpico ha partecipato
alle olimpiadi di Londra. Lo sport è importante per i disabili e vivendone la
realtà si capisce come ci siano limiti artificiali facilmente superabili. Per
esempio è stato commovente l’incontro con il mondo del volontariato che si
occupa di questa realtà. Qualche passo in avanti nel mio mandato c’è stato, ora
il confronto continui”.

Tony Margiotta, Su: “I due movimenti hanno diritto di esistere e di avere
pari opportunità. Da noi il volontariato è molto sviluppato. Certo la diatriba
sul logo non è piacevole, occorre mettere ordine e trovare soluzioni in poco tempo”.

Vladimiro Selva, Psd: “Per Special Olympics non è importante vincere. Si
tratta di condivisione e inclusione. Per il Comitato paralimpico la logica è
più classica. Dobbiamo dare un segnale a entrambe le associazioni che si
sostengano a vicenda. Dall’odg arriva un passo in avanti”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Il diritto allo sport è utile e necessario, aiuta i
giovani a crescere e le persone meno fortunate a trovare gratificazioni. Le
istanze sottopongono una problematica, ma non è con questo strumento che deve
avvenire il riconoscimento. A livello giuridico le nostre federazioni sportive
non sono adeguate e se accettiamo le istanze si rischia di aumentare la
frammentazione. Occorre ragionare in sintonia con il Cons”.

Matteo Fiorini, segretario di Stato per lo
Sport
, replica: “Lo sport deve essere autonomo
dalla politica. Al Cons va riconosciuto l’impegno sui disabili. Ci sono tre
parti in causa e le controversie sono antiche. Le istanze non sono accoglibili,
perché non sono lo strumento migliore per risolvere il problema. Con l’odg si
avvia un tavolo di confronto rispettando tutte le posizioni. L’Aula ha capito
l’importanza del tema e il dibattito è stato stimolante”.

 

Istanza d’Arengo n. 2 perché siano incrementate la tutela e la
valorizzazione degli apparati decorativi presenti negli edifici
,
approvata all’unanimità.

Matteo
Fiorini, segretario di Stato per il Territorio
:
“L’istanza muove in seguito alla scoperta, negli anni passati, nel corso
di lavori di restauro di diversi edifici pubblici, di affreschi storici come
nella casa del Castello di Borgo, dell’istituto musicale e della Torre
campanaria dell’Azzurri. E chiede che sia attuata in modo attento l’attuale
normativa sulla tutela dei beni storici sul valore monumentale. Questa legge
prevede la catalogazione delle opere citate nell’istanza. Inoltre, esiste ad
oggi la possibilità di controllare in modo stringente l’attività di restauro,
favorita dagli incentivi previsti nelle ultime leggi di bilancio. Come previsto
dal suo programma, questo governo intende arrivare a una legge aggiornata sulla
materia, recependo il senso dell’istanza, perciò propone il suo
accoglimento”.

Mimma
Zavoli, C10
: “Dichiariamo parere positivo ad accogliere questa istanza
che sottende a preservare ogni traccia storica del nostro passato. Le nostre
radici storiche sono infatti ad oggi messe in secondo, se non in terzo, piano.
Accogliamo quindi con assoluto favore il suggerimento dell’istanza che speriamo
possa trovare pieno appoggio in quest’Aula”.

Valeria
Ciavatta, Ap:
“Segnalo una particolarità di questa istanza, che è una
tipica istanza di indirizzo. La richiesta degli istanti è di porre la massima
attenzione a questi beni che rappresentano la nostra identità storico-artistica
e culturale. Segnalo poi l’importanza di fare massima attenzione anche alle
realtà private. Ap voterà in favore dell’istanza con piena convinzione”.

Gloria
Arcangeloni, Rete
: “Crediamo sia necessario affrontare un discorso più ampio,
dell’intera collezione d’arte presente nel Paese. Le nostre opere sono spesso
lasciate sotto incuria. Quindi il movimento Rete è pienamente favorevole a
questa istanza”.

Marco
Podeschi, Upr
:  “L’argomento è
assolutamente rilevante e da tenere in forte considerazione, anche quando si
tratta del patrimonio presente in realtà private. Siamo assolutamente concordi
all’istanza che dà un indirizzo che a sua volta dovrà essere declinato nelle
nostre leggi e organismi”.

Elena
Tonnini, Rete
: “Valorizzare tutto ciò che fa parte del nostro patrimonio,
sia opere decorative che strutturali, é di grande valore. Troppo spesso queste
opere sono abbandonate a loro stesse, stivate nei magazzini dello Stato o
esposte negli uffici pubblici con poca cura e poca memoria. Sarebbe possibile
valorizzare alcune di queste opere semplicemente inserendole in percorse
culturali e mostre, senza rivolgersi necessariamente a grossi progetti”.

Francesca
Michelotti, Su:
“Sono lieta che questa istanza abbia trovato riscontro anche
in altre forze presenti in Aula. Sono assolutamente disposta a perdonare
listante per il suo eccesso che denota una grande passione. Le decorazioni
della casa del Castello di Borgo rappresentano un esempio raro di casa borghese
affrescata, ma forse é esagerato ritenerle magnifiche. Ma dobbiamo essere
cultori della nostra memoria, anche se non sempre espressa da opere di alto
livello. Questo tipo di apparati decorativi, ancorché solidi, come l’affresco,
sono molto deperibili e suscettibili di subire l’effetto di microclimi e il
degrado di questi procede spedito. Perciò bisogna evitare si arrivi a questo
stato. Il regime cui siamo sottoposti dall’Unesco richiederebbe un
aggiornamento della normativa di tutela, si tratta di un ritardo politico che
si è tramutato in ritardo culturale. Ma lo Stato dispone di professionalità in
grado di fronteggiare queste emergenze. Il regime vincolistico ulteriore di cui
parlava anche il segretario di Stato non rimarrebbe sulla carta, ma avrebbe il
supporto degli uffici dello Stato. D’altra parte, lo Stato dovrebbe far partire
anche uno studio di colore sugli edifici del centro storico”.

Giovanni
Francesco Ugolini, Pdcs
: “E’ opportuna la presentazione di
questa istanza. Nel restauro dell’istituto musicale e della torre campanaria
sono emerse pareti decorate, credo sia fondamentale che queste testimonianze di
alto valore culturale non vadano perse, ma salvate e valorizzate. Accolgo, da
parte del mio gruppo, l’impegno del governo e della segreteria di Stato
competente a porre attenzione a questa istanza”.

Stefano
Macina, Psd:
“Anche negli edifici privati possono esserci testimonianze
culturali che devono essere salvaguardate. Credo che non possa esserci che un
parere positivo su questa istanza. Mi permetterei solo di aggiungere che
personalmente sarei propenso a togliere dai magazzini dello Stato le opere
d’arte al chiuso degli scatoloni per mostrarle negli uffici pubblici”.

Maria
Luisa Berti, Ns
: “Ci tenevo ad evidenziare che una società matura,
indipendentemente da valutazioni di carattere economico, debba perseguire
comunque una politica efficace nel valorizzare e promuovere il proprio tesoro
che è costituito dalla sua identità e dal senso di appartenenza, espressi dalla
sua cultura. Soprattutto se questo Paese, San Marino, è stato inserito
nell’elenco dei siti patrimonio Unesco. Sottolineo una certa sensibilità della
maggioranza che nel proprio programma di governo aveva anticipato i contenuti
di questa istanza, individuando una normativa di catalogazione del suo
patrimonio culturale. E condivido la possibilità che tutti i beni e le opere
d’arte che vengano valorizzati, non solo catalogati. Esprimeremo il nostro
consenso a questa istanza”.  

 

Istanza
d’Arengo n 15 perché nell’ambito del prossimo piano regolatore generale non
siano incluse varianti ai fini dell’edificabilità di terreni agricoli e/o aree
a verde pubblico o soggette a tutela ambientale e perché siano incentivate le
attività di ricostruzione e ristrutturazione energetica degli edifici già
esistenti
, respinta con 36 voti contrari e 13 favorevoli.

Matteo
Fiorini, segretario di Stato per il Territorio:
“Al
governo spetta il compito di proporre le soluzioni migliori. Per supportare
piani regolatori nell’ottica del rilancio della nostra economia, potrà essere
necessario individuare parti strategiche di territorio e ciò potrebbe
comportare, nelle zone individuate, anche ulteriori interventi. Ma siamo
consapevoli che serve più attenzione al nostro territorio. Il governo,stando al
programma, non si occuperà della redazione di un nuovo Prg generico, ma di
piani di sviluppo e di salvaguardia di settore. Se da una parte si potrà
procedere nell’ottica di intendere il territorio come risorsa per il Paese,
dall’altra si cercherà di salvaguardare il territorio rimasto intatto,
consapevoli che è una risorsa finita. L’istanza non può essere accolta se
quindi sarà necessario introdurre nuovi interventi per lo sviluppo. Riguardo la
riqualificazione energetica degli edifici esistenti, i cittadini possono
accedere già a sgravi per interventi di questo tipo, in quanto previsto già
dalla legge. Per tutte queste motivazioni il governo esprime parere contrario
all’istanza”. 

Franco
Santi, C10
: “Do pieno appoggio all’istanza. Servono una salvaguardia massima
del territorio e un piano strategico che individui le priorità, puntando sulla
riqualificazione dell’esistente. L’ambiente è una risorsa limitata, specie per
noi piccolo Stato, e c’è stato uno sfruttamento selvaggio. Il Piano regolatore
è uno strumento datata e può essere superato da piani specifici, ma serve un
coordinamento complessivo”.

Marco
Podeschi, Upr
: “L’argomento è rilevante. E la sensibilità dei cittadini in
materia è un dato di fatto. I principi generali dell’istanza sono assolutamente
condivisibili. Da anni non si pone mano al vecchio piano regolatore e si va
avanti a colpi di piani particolareggiati di piccolo cabotaggio. La
riqualificazione delle aree produttive è molto importante. Vedremo quale sarà
l’atteggiamento del governo sulla tutela dell’ambiente”.

Augusto
Michelotti, Su
: “Si tratta dell’ennesima istanza sui temi ambientali. La paura è
che ci sia la stessa malefica impostazione del passato. L’istanza è giusta
nelle intenzioni, ma è malposta. Comunque siamo a favore. Il Consiglio grande e
generale può dare indicazioni sul modello di sviluppo e lo Stato deve
riprendere in mano la gestione del territorio. La crisi ha bloccato il mercato
immobiliare, approfittiamone per porre dei vincoli, ma non troppo forti
altrimenti potrebbero rivelarsi un limite”.

Elena
Tonnini, Rete
: “L’istanza è in linea con il nostro programma di regolamentare
la cementificazione selvaggia. Il piano regolatore deve promuovere spazi
vivibili e qualità della vita, ma finora ha favorito la speculazione edilizia.
L’istanza va approvata anche per la riqualificazione dell’esistente”.

Gian
Matteo Zeppa, Rete
: “Spiace sentire delle critiche all’istanza perché i principi non
possono essere applicati. Il piano regolatore è datato e non è più attuabile.
Serve uno stacco completo dal passato. Invece molte istanze vengono respinte
perché non corrispondono a ciò che il governo intende fare”.

Luca
Santolini, C10
: “Sostengo l’istanza che fotografa il momento attuale
dell’edilizia sammarinese. E’ stata una follia permettere una simile
speculazione. Il prossimo piano regolatore deve concentrarsi sull’aggiornamento
delle infrastrutture, sul ripensamento delle aree commerciali e produttive e
sulla riqualificazione dell’esistente”.

Pier
Marino Mularoni, Upr
: “L’istanza andrebbe maggiormente approfondita, i contenuti sono
condivisibili e devono fare riflettere. Serve un nuovo piano regolatore, di
nuova concezione, e l’istanza è uno spunto. Dobbiamo capire le reali esigenze
del Paese e trovare risposte con nuovi sistemi, inserendo dei vincoli che
evitino speculazioni”.

Roberto
Ciavatta, Rete
: “L’istanza favorisce la cultura della riqualificazione, al di là
delle richieste fatte. Molte istanze sono bocciate più per via del proponente
che del contenuto. Spero non sia questo il caso, anche perché il segretario di
Stato Fiorini viene dal mondo del volontariato. La speculazione continua a
esserci, non vedo difficoltà nell’accoglimento. Si deve potere costruire solo a
certe condizioni, l’impatto zero va richiesto”.

Paride
Andreoli, Ps
: “In ogni semestre ci sono istanze sul territorio. Il piano
regolatore doveva durare 10 anni, invece dà ancora possibilità di costruire. Ma
è la qualità dell’intervento che spaventa, non la durata. C’è la necessità di
un piano regolatore e la maggioranza deve iniziare il percorso. Dobbiamo sapere
quanti sono gli appartamenti sfitti e se sono utili o meno. Ma dobbiamo
comprendere la situazione del nostro territorio: è impensabile costruire come
fatto fino a oggi, ma lo è anche bloccare le costruzioni e l’economia
immobiliare”.

Vladimiro
Selva, Psd
: “I
cittadini hanno scritto questa istanza come reazione all’attività edilizia,
spesso legata a scelte di tipo speculativo e con poco riguardo per l’ambiente.
Se non ne condividiamo alcune parti dobbiamo essere onesti. La stessa
proposta  prevede delle eccezioni, nel
caso in cui si parla di ampiamenti produttivi o artigianali. Allora perché non
lo fa riguardo a una
scuola, un ospedale, o per fare strade nuove? Allora, se accogliessimo e
attuassimo questa istanza certi interventi non potremmo farli. Vorrei che si
riflettesse su questi elementi. Chi è d’accordo ad
accoglierla, dovrebbe avere rispetto per le motivazioni per cui ritengo che non
lo sia. E non insinuare il dubbio che questa posizione non sia onesta”.

Stefano
Canti, Pdcs
: “Comprendo
la preoccupazione degli istanti, vorrei precisare che il
vigente piano regolatore generale del ’92 prevede già alcuni strumenti di
tutela delle aree agricole e di tutela ambientale e paesaggistica. Ribadisco
che c’è la volontà politica di addivenire a una nuova fase progettuale del
territorio che dovrà porre in primis attenzione per infrastrutture mirate su
viabilità e scuole e che successivamente dovranno tenere conto di altre
esigenze dal punto di vista industriale e commerciale. Ritengo che l’istanza
debba essere respinta ”.

Matteo
Fiorini, segretario di Stato per il Territorio
,
replica: “
Credo
sia emerso che l’istanza, per come è formulata, sia difficile da accogliere, ci
sono restrizioni troppo pesanti che la politica non può accettare. Si possono
rendere necessari sviluppi per il polo universiario, per il parco tecnologico.
Siamo tutti d’accordo che il territorio ha subito una devastazione nel corso
degli anni, che ci sia stato un vero e proprio abuso di potere della politica,
ma non si può rispondere con un eccesso di senso opposto. A Zeppa rispondo che
condivido lo spirito nella lettura culturale dell’istanza, capisco l’analisi
sul passato che la muove, però se non condivido il dispositivo che istanza dà
al governo, non posso accoglierla, perché poi non sarò in grado di renderla
operativa entro i sei mesi previsti. A Roberto Ciavatta che accusa di giudicare
le istanze in base ai presentatori dico che questo è un modo di fare politica
lontano anni luce da come intendo il confronto democratico”.

 

Istanza
n. 22 perché sia vietato, o quanto meno limitato alle sole festività nazionali,
l’uso di fuochi artificio, botti e petardi su tutto il territorio
,
respinta.

Matteo Fiorini, segretario di Stato per il Territorio:
L’uso
di tali dispositivi, ormai tradizionale nelle nostre feste, anche quelle
organizzate da associazioni e nei Castelli, va sicuramente regolamentato, entro
limiti chiari. Il codice penale prevede il reato di disturbo alla quiete
pubblica, poi c’è una normativa sul commercio delle armi da fuoco e sul loro
corretto utilizzo. Ringrazio i presentatori dell’istanza per aver sollevato il
problema, ma credo che la normativa in vigore già sia sufficientemente
restrittiva, questo è il motivo per cui il governo suggerisce al Consiglio di
respingerla”.

Mimma Zavoli, C10: “Agli animali domestici un botto
crea panico e stress, spesso fuggono dalle proprie case e sono vittime di
ostacoli non visibili al buio. Un popolo si dice civile se rispetta gli animali
e dalla risposta a questa istanza si misura nostra civiltà. Possiamo senz’altro
rinunciare ai fuochi pirotecnici o comunque la limitazione è un aspetto da
mettere in campo, perciò dichiaramo di accogliere l’istanza”.

Elena Tonnini, Rete: “Sempre più persone riconoscono che
questo modo di festeggiare è una limitazione della pace altrui. Confidiamo
nella sensibilità delle persone verso questo problema, si tratta di buon senso
e di civiltà. I fuochi d’artificio sono causa di terrore negli animali, non
solo quelli domestici, ci sono danni anche per quelli selvatici, dove ci sono
vere e proprie stragi. Inoltre, si devono rilevare i rischi legati alle polveri
respirabili e quindi all’inquinamento per l’ambiente dovuto ai fuochi. Sarebbe
quindi giusto assumere finalmente un atteggiamento critico e non conservatore,
legandosi alle tradizioni dell’usanza, per altro superata anche da diversi
comuni italiani. L’istanza è inoltre ragionevole, perchè chiede non
l’eliminazione dei botti, ma la loro limitazione alle sole feste
nazionali”.

Augusto Michelotti, Su: 
“Siamo assolutamente favorevoli all’accogliemento dell’istanza. La
cosa che più mi spaventa è il terrore che può colpire gli animali che sono
esseri viventi e meritano tutto il nostro rispetto. L’ideale sarebbe rinunciare
a certe tradizioni e sostituirle con altro, questa istanza è d’approvare senza
tentennamenti”.

Alessandro Cardelli, Pdcs: “La festa di Capodanno è un
evento importante per San Marino e ci sono tante ricorrenze in cui i fuochi
sono usati come elementi di socializzazione. Penso al focone di San Giuseppe.
Sì, bisogna rivedere la normativa sui fuochi che risale al 1974, inoltre l’Ue
ha emanato una normativa che compie un aggiornamento e dovremmo provvedere a
riguardo, ma eludere e impedire l’uso dei fuochi in ogni manifestazione non è
la cosa giusta da farsi”.

San
Marino, 16 gennaio 2013/02

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