Consiglio G e G, 29 ottobre, seduta pomeridiana, Agenzia Dire

Consiglio G e G, 29 ottobre, seduta pomeridiana, Agenzia Dire

COMUNICATO STAMPA

 

 

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 22-30 OTTOBRE

 

MARTEDI’ 29 OTTOBRE-pomeriggio

 

La seduta pomeridiana del Consiglio grande e generale riprende
con il dibattito del comma 26, sull’assestamento di bilancio 2013, in seconda
lettura. Al termine della seduta si è passati alle repliche che proseguiranno
in seduta notturna.

 

Di seguito un riassunto degli interventi del
pomeriggio.

 

Denise Bronzetti,
indipendente: “
Non è un assestamento
di bilancio normale, perché ancora una volta vediamo con quanta difficoltà si
arriva a far quadrare i conti. Inutile ripetere in che situazione versa il
Paese, è un assestamento straordinario perché per la prima volta in modo
dirompente vengono emessi titoli pubblici per il rafforzamento patrimoniale
della Cassa di risparmio.

Molti colleghi,
indipendentemente dal ruolo, si sono correttamente espressi sulla necessità di
intervenire, inutile sottolineare l’importanza che ha Crrsm nel Paese.

Ci sono poi valutazioni della
maggioranza per far sì che questi interventi non finiscano nel vuoto, su come
intervenire sulla governance. Rispetto al recupero che innegabilmente c’è stato
e che non può essere taciuto, frutto di una relazione sulla spending review che
la maggioranza ha prodotto anche con fatica, chiediamo al governo di imprimere
forza a questi provvedimenti contenuti nella relazione. Ci vuole forse più
coraggio, nonostante i risultati che iniziano ad arrivare anche con differenze
rispetto quanto fatto o meno dalle diverse segreterie di Stato.

Vorrei che la scelta di emettere
titoli pubblici fosse fatta nella massima chiarezza. Già alcuni colleghi hanno
chiesto come pensiamo di poter mettere sul mercato e chi possa acquistate i 105
mln di euro di titoli pubblici. Una domanda che sorge spontanea. Non voglio
creare io, per prima, perplessità sull’operazione, ma si chiede che sia fatta
nella massima chiarezza”.

Marco Arzilli, segretario
di Stato per l’Industria:
“L’assestamento
è una legge importante in questo momento per le difficoltà economiche attuali e
per il suo contenuto, al di là dell’intervento su Cassa di risparmio, che mira
a dare questo importante istituto la possibilità di continuare il suo percorso
in maniera chiara e trasparente. Ho sentito diverse considerazioni e ritenevo
di intervenire senza fare polemica ma per chiarire alcuni punti. Sul parco
scientifico e tecnologico: in assestamento si è deciso di proseguire l’attività
di realizzazione, sono stati tolti 60 mln

di euro rispetto alla prima
lettura, relativamente all’affitto della sede dell’incubatore d’impresa. E’ una
direzione che avevamo deciso di intraprendere e, visto che l’incubatore è una parte
fondamentale per il parco, si voleva partire subito. A breve, nelle prossime
settimane, discuteremo il decreto attuativo sulle start up. Rispetto alla sede ci
si sta confrontando su soluzioni meno onerose, per questo è stato deciso di
togliere questa cifra. Ovvero prenderemo in affitto senza pagare per un primo
anno. Abbiamo trovato una soluzione in ottica di risparmio. Sono stati aggiunti
80 mila euro di preventivi per attrezzature informatiche necessarie per l’allestimento
dell’incubatore e qui è stata introdotta una cifra prudenziale, presa per
eccesso. Per arrivare a queste ulteriori somme in bilancio, la segreteria di
Stato per l’Industria ha fatto una serie di interventi di riduzione costi e
investimenti. 

Abbiamo fatto la nostra
parte, arrivando anche a cifre interessanti di tagli.

La norma sui crediti
agevolati ha permesso il recupero di cifre che sono state dedicate e consegnate
al bilancio pubblico e che superano l’importato richiesto per il Pst. E’ un
progetto importante per il Paese e di prospettiva, che è giunto a una fase
progettuale concreta con i cluster tecnologici. Dal 15 novembre l’incubatore sarà
operativo.

Sento spesso sentire parole
fuori luogo, ma è vero che progetto ha avuto diverse vicissitudini, l’idea
iniziale aveva profilo e investimenti completamente diversi. La parte immobiliare
era preponderante rispetto quella dell’innovazione d’impresa. La diatriba su
dove posizionare il Pst era uno dei motivi per cui non si proseguiva con il
progetto. Ma abbiamo stralciato interessi particolari di qualcuno, attirandoci
anche antipatie che hanno minato e rallentato il percorso. Ma abbiamo scelto di
fare Pst su terreni pubblici e la scelta la ribadisco. Non ci siamo affidati a una
consulenza ma a un’associazione che raggruppa la maggior parte dei parchi
tecnologici in Italia. Purtroppo i tempi sono stati figli di un travaglio
difficile che oggi però ha preso la giusta direzione, ma è sempre uno di quei progetti
spinto come motore per l’economia del Paese. Il progetto non si può e non si
deve fermare, significherebbe perdere denaro e l’ultima occasione per realizzarlo.

Non nascondo poi che c’è una forte
spinta da parte delle imprese sammerinesi, di Rimini e di Pesaro a concretizzarlo.
Non sarà un parco che vive di fondi pubblici, ma per l’impresa, che usufruirà
dei servizi di uno Stato su cui già investiamo, tra questi, l’Università.

Spesso e volentieri i
progetti di sviluppo per Paese hanno bisogno di essere spiegati, così anche l’aeroporto
di Rimini. La Repubblica di San Marino fa parte della società di gestione da
tanto tempo con una quota del 6,85%. Collegato ad Aeradria è il destino
dell’aeroporto, abbiamo proposto il rilancio della struttura nonostante la crisi
debitoria della società. C’è stata una gestione non proprio in linea con i buoni
principi contabili, ma San Marino ha deciso di aderire a un progetto di
investimento con investitori che sono in parte creditori- per un debito di 50
mln di euro- solo in caso venga omologato il concordato di continuità. Se
questo non succederà, San Marino non dovrà versare un euro. Insieme al
territorio limitrofo abbiamo presentato un progetto e dimostrato serietà”.

Francesco
Morganti, Psd:
“L’assestamento del bilancio previsionale 2013 rappresenta un
importante momento per riflettere sia sulle problematiche economiche dello
Stato sia sulle nuove opportunità che stiamo costruendo. La situazione
ec

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