Consiglio G. e G. Seduta del 19 gennaio 2012 pomeriggio seconda parte

Consiglio G. e G. Seduta del 19 gennaio 2012 pomeriggio seconda parte

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE
Seduta del 19 gennaio 2012
Il segretario di Stato per la Sanità, Claudio Podeschi, ha poi illustrato la ratifica dell’accordo tra Iss e sindacati per il progetto “Guardia medica territoriale centralizzata”, approvata con 29 voti favorevoli, 24 contrari e 5 astenuti.
Di seguito un riassunto del dibattito

Segretario di Stato per la Sanità, Claudio Podeschi: “E’ necessario una riorganizzazione più completa della medicina di base e questa proposta è una soluzione sperimentale. Dopo un anno valuteremo come sono andate le cose. In tutto sono 15 convenzioni di cui 8 già attive con sette medici italiani e uno palestinese. Partecipano inoltre quattro medici sammarinesi. Siamo in fase sperimentale e l’accordo si sviluppa anche verso l’esterno.

C’è stato un rafforzamento del pronto soccorso da 3 a 15 unità e il servizio si è appesantito. Per questo abbiamo pensato alla guardia medica centralizzata, che nel primo mese di attività ha già dato risultati senza alcun aggravio di costi. Così stiamo cercando la disponibilità di altri medici sammarinesi. C’è qualcosa da limare e lo faremo e in quest’aula pèrendo l’impegno per una riorganizzazione della medicina di base”.

Enzo Colombini, Su: “Il presupposto da cui è scaturita la necessità di organizzare il servizio non può essere indiscutibile. Il fatto che i medici oltre i 55 anni siano indisponibili alla guardia medica è una condizione che non può essere considerata immutabile. Sui 19 medici attuali, 11 hanno superato i 55 anni, e anche se finora hanno garantito il servizio, la legge permette loro di esentarsi. A questo

punto sono classe politica e governo a garantire un servizio di qualità e a costi inferiori”.  

Mario Lazzaro Venturini, Ap: “Concordo con quanto sostenuto dal segretario Podeschi riguardo alla introduzione di una fase sperimentale per una riorganizzazione generale del nostro sistema di medicina di base. Si è pensato di cogliere l’occasione per introdurre la guardia medica centralizzata, per poi fare tutte le successive valutazioni.

Servono però alcune innovazioni significative: in primo luogo, abrogare il termine dei 55 anni per l’esonero della reperibilità, dal momento che abbiamo innalzato l’età pensionistica; poi anche rendere obbligatoria la specializzazione in medicina interna per il ruolo del medico di base, in modo da rendere più snello ed efficace il servizio. Sono disponibile a una votazione favorevole a questo accordo”.

Alessandro Rossi, Su: “Credo sia necessario polemizzare su questo argomento: parliamo tanto di casta dei politici, poi quando si va a vedere nel concreto risulta evidente come in questo Paese siano tante altre le caste diffuse, e che queste predispongono un meccanismo per non rendere l’idea dell’emergenza.

In un periodo di vacche grasse si sarebbe potuto tranquillamente considerare la possibilità di sperimentare questo servizio, dato anche il risparmio che si verrebbe a creare, con l’unica pecca del personale italiano. Ma adesso c’è invece una difficoltà di bilancio enorme, e una battaglia forte per quanto riguarda la gestione dell’Iss in termini di maggiore efficienza. Stiamo parlando di un settore ampiamente privilegiato, in cui c’è un rapporto tra ore di lavoro, impegno e retribuzione esagerato anche in relazione agli altri ambiti della sanità. Però anziché impegnarsi fin da subito ad aumentare il limite di 55 anni siamo invece andati a costruire una struttura per medici italiani.
Ridurremo anche i costi, ma che segnale diamo alla cittadinanza? Con la connivenza di tutti, politici e sindacati, si improvvisa un servizio in queste condizioni, solo per non toccare il limite di età, quando abbiamo chiesto sacrifici a tutto il resto della popolazione.
I numeri dimostrano che si tratta di un settore ampiamente privilegiato, con una retribuzione insopportabilmente elevata rispetto anche alla qualità del servizio. Abbiamo creato un’altra
infrastruttura solo per non toccare questo microcosmo. E per questo motivo non voterò questo accordo sindacale”.

Paolo Crescentini, Psrs: “L’argomento ha già destato qualche perplessità due sedute fa di Consiglio, quando poi fu ritirato. I dubbi permangono, non per la professionalità dei medici ma per il momento in cui si stipulano nuove convenzioni. Le consulenze aumentano e in questo caso sono 15. E’ più opportuno ragionare a 360 gradi sulla riorganizzazione del sistema sanitario. Questo rischia di essere un servizio a sé stante”.

Denise Bronzetti, Psd: “Il servizio non ci convince, come mai non è stata subito ricercata la disponibilità di medici sammarinesi. Nella lista di collocamento ce ne sono sette al 31 dicembre. Poi c’è il problema del limite di età di 55 anni per essere esonerato dal servizio di guardia medica. E’ anacronistico. Ancora. C’è la problematica dell’accesso alla banca dati dei cittadini sammarinesi da parte di medici esterni. Infine mi interrogo sul ruolo del Consiglio: l’accordo è attivo dal 1° gennaio  e oggi ragioniamo in aula sulla sua ratifica”.

Antonio Battistini, Pdcs: “Vorrei fugare le perplessità dei consiglieri che mi hanno preceduto. Bisogna prendere atto che si tratta di un programma sperimentale, per far fronte alle norme sul limite dei 55 anni di reperibilità. Il resto del settore dei medici è reperibile fino ai 67 anni, tutta l’Aula è d’accordo a eliminare questo privilegio che nasce da una condizione storica per cui fino a 20 anni fa il medico di base era l’unico punto di riferimento per la cittadinanza: una situazione anacronistica, dal momento che è cambiato tutto il sistema sanitario.

Bisogna modificare tutta la struttura della medicina di base, ma non si può risolvere la questione in pochi mesi. Le perplessità dell’opposizione sono accoglibili e pertinenti, ma i medici di base non sono un problema, bensì un settore che ha bisogno di interventi, ad esempio si potrebbe prendere esempio dall’Italia che ha reso necessario un corso di 3 anni per accedere alla medicina di base.

Sottoscrivo quanto detto dal Segretario Podeschi, cioè considerare questi 11 mesi come un periodo di intermezzo per raccogliere le informazioni da portare al tavolo delle trattative. Il problema dei costi è già stato esplicitato, sosterremo questo provvedimento, fermo restando che si tratta di un periodo sperimentale”.

 

Repliche
Segretario di Stato Claudio Podeschi: “Voglio ringraziare i consiglieri perché l’Aula serve proprio a confrontarsi e se non c’è condivisione anche all’interno della maggioranza è giusto esprimere divergenze. L’accordo pieno non è scontato nemmeno all’interno del Patto perché le perplessità sono inevitabili davanti a un nuovo provvedimento.
Davanti alle problematiche che riguardano la salute dei cittadini abbiamo sviluppato una proposta sperimentale insieme ai sindacati. L’esenzione dei medici di base dalla reperibilità ai 55 anni è un elemento che va superato, dal momento che abbiamo alzato anche l’età pensionabile. Voglio precisare comunque che c’è differenza tra la reperibilità notturna e la guardia medica. Cercheremo comunque di trovare ulteriore innesti sammarinesi, se daranno la loro disponibilità e se ne avranno le competenze necessarie.
Si tratta sicuramente di una situazione complessa, da approfondire e che non è di certo immodificabile: è un inizio, una proposta, una sperimentazione su cui vogliamo lavorare. Bisogna impegnarsi per garantire un servizio sempre migliore ai cittadini, intanto risolviamo piano piano questo discorso.
Non abbiamo fatto 15 nuove convenzioni, non si è improvvisato alcun servizio, e potete chiedere conferma ai 170 pazienti che hanno ricevuto una visita a domicilio in questi 20 giorni se si tratta di una soluzione inutile. In questo primo mese ci sono già stati 15 ricoveri, alleggerendo così l’attività del pronto soccorso. Ribadiamo che si tratta di una fase sperimentale da verificare, cioè un modo serio di valutare un problema serio.”

Alessandro Rossi, Su: “Noi consiglieri ci siamo tolti il 10% delle indennità, lo stesso abbiamo fatto con i finanziamenti ai partiti. Abbiamo fatto uno sforzo come politica, ma ai settori privilegiatilasciamo il vincolo della reperibilità che altri medici non hanno. Resto contrario all’accordo”.

Mario Venturini, Ap: “Mi sembra si faccia un po’ di confusione quando si parla di categorie privilegiate. O parliamo di tutti i medici che hanno stipendi più alti degli altri dipendenti della Pa, o è fuori luogo dire che la casta privilegiata sono i medici di base piuttosto di quelli ospedalieri. Ricordo che anche i medici pagano il 10% delle indennità e visto che sono indennità consistenti, pagano in modo sostanzioso. I privilegi poi derivano da una serie di condizioni evidenti, fino a quando non saremo arrivati a una società comunista dovremo rassegnarci alle leggi del mercato. Ci sono lauree che hanno valori di mercato più alto e ci sono professioni più difficili di altre con più responsabilità di altre e tutto questo viene monetizzato”.

Denise Bronzetti, Psd: “Punto chiave è la verifica dei requisiti nostri medici, mi auguro siano stati perfettamente valutati i curricula anche dei medici provenienti dall’estero”.

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