Consiglio Grande e Generale. 13 giugno 2016. Seduta del mattino. SMNA

Consiglio Grande e Generale. 13 giugno 2016. Seduta del mattino. SMNA

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 13-16 GIUGNO

LUNEDI’ 13 GIUGNO- MATTINA

Banca Centrale e Iss
sono i temi al centro del dibattito in apertura dei lavori
consiliari. La seduta della mattina infatti si è concentrata sul
comma Comunicazioni che proseguirà anche nel pomeriggio. Ad
inaugurare il dibattito è stato l’intervento del segretario di Stato
per le Finanze,
Gian Carlo Capicchioni, che ha
affrontato la vicenda dei premi per i dipendenti di Banca centrale,
l’autonomia del Consiglio direttivo dell’Istituto e il licenziamento
dell’ex funzionario della Vigilanza, Andrea Vivoli, motivato dagli
sviluppi della vicenda giudiziaria in cui è coinvolto. “Il
Consiglio direttivo, nella sua autonomia, aveva davanti a sé una
decisione da prendere- spiega Capicchioni all’Aula- entro 6 mesi
doveva decidere se riammettere Vivoli all’interno della banca o
prendere un’altra decisione”. Di fronte a questa situazione “il
Consiglio direttivo- prosegue- ha deciso per il licenziamento”.
Capicchioni rivendica la neutralità della sua Segreteria di Stato su
tutta la vicenda: “Le decisioni vanno prese dal Consiglio
direttivo”, puntualizza, lanciando poi la proposta di una
Commissione consiliare Finanze dedicata a Banca centrale. Prende
quindi la parola il segretario di Stato per gli Affari Esteri,
Pasquale Valentini, per spiegare il suo
intervento sulla stampa all’indomani del licenziamento di Vivoli da
parte del Consiglio direttivo, di cui lamenta la mancanza di
coinvolgimento su temi primari con gli interlocutori politici.“Non
mi ha animato- precisa tra le altre cose- nessuna recriminazione nei
confronti del collega Capicchioni”. Il tema trasversale, affrontato
da numerosi interventi da parte di tutte le rappresentanze in Aula è
poi quello dei rapporti interni tra maggioranza e governo. A gettare
il sasso è per primo
Augusto Casali, Ps: “Mi
pare- osserva- che dietro alle parole usate dai due segretari di
Stato ci sia in atto un evidente scontro fra esponenti dello stesso
governo”. Rincara la dose direttamente
Antonella Mularoni
segretario di Stato per il Territorio: “Non possiamo continuare a
governare così- esordisce- o si trova compattezza, e allora
restiamo, oppure se non troviamo la quadra su nulla penso anche io
sia opportuno concludere la legislatura in tempi brevi”.

Luca Santolini,
C10, si chiede come sia possibile per
governo e maggioranza, portare avanti un anno e mezzo di legislatura
litigando.
Luigi Mazza, Pdcs, esorta alla
coerenza e coesione, poi risponde a Mularoni: “Non si governa a
qualsiasi costo- manda a dire- non faremo parte di una coalizione che
non è chiara su ciò che deve fare”. Getta acqua sul fuoco
Gerardo
Giovagnoli,
Psd, lanciando un appello affinché
maggioranza e governo risolvano i conflitti: “Il Paese ha bisogno
di un governo che vada avanti e faccia le cose- conclude- il Psd è
pronto, la prossima legislatura è un’altra vicenda
”.
Denise
Bronzetti,

Indipendente di maggioranza, interroga i colleghi:

Cosa ci ha
impedito- chiede- nonostante le emergenze fossero chiare, di arrivare
a fondo alle questioni e di dare gambe agli Odg votati in Aula,
spesso anche con il contributo dell’opposizione?”. Infine,
Mario
Venturini
, Ap,
chiarisce quali sono le divisione e i temi su cui le forze di
maggioranza sono divise: Banca centrale, Iss e Cassa di risparmio.
“Se le divisioni si protrarranno- sentenzia- per governo e
maggioranza non c’è né presente, né tanto meno futuro”.

Con
il suo intervento si conclude la seduta, i lavori riprenderanno nel
pomeriggio.

Di seguito un estratto
degli interventi della seduta della mattina.

Comma 1.
Comunicazioni

Giancarlo Capicchioni, segretario di Stato alle Finanze: “Sulla
stampa è stata ripresa una questione che riguarda Banca Centrale. Ci
sono due o tre ordini di cose. La prima: i premi che Banca Centrale
non ha corrisposto alla fine di maggio. Il tema riguarda la gestione
interna della banca. Nella sua autonomia il Consiglio direttivo ha
proposto ai dipendenti e dirigenti, in ragione del risultato
dell’esercizio 2015, di poter non corrispondere, per il 2015, il
premio. Ciò è legittimo. Ma il contratto di Banca Centrale prevede
la corresponsione di un premio. Ci vorrà un accordo fra la banca e i
dipendenti. Altra questione: il licenziamento del dottor Vivoli. Le
regole sono scritte, ci sono e vanno rispettate. Il Consiglio
direttivo, nella sua autonomia, aveva davanti a sé una decisione da
prendere. Entro 6 mesi doveva decidere se riammettere Vivoli
all’interno della banca o prendere un’altra decisione. Purtroppo,
ricordo, in questo lasso di tempo c’è stato un pronunciamento
dell’autorità giudiziaria in primo grado. L’esito è sfavorevole
per il dottor Vivoli, anche se questo non significa sia una condanna
definitiva. Di fronte a questa situazione il Consiglio direttivo ha
deciso per il licenziamento. Esprimo pubblicamente la mia solidarietà
al dottor Vivoli, ho lavorato con lui e apprezzato le sue capacità,
la sua professionalità. La segreteria alle Finanze deve rimanere
neutrale in questo ambito. Le decisioni vanno prese dal Consiglio
direttivo. E così è stato. La segreteria alle Finanze si è mossa
su una posizione trasparente, nel rispetto dell’autonomia e
indipendenza di questa istituzione, che non deve essere condizionata
da alcuna pressione. E’ auspicabile che, nel tempo più breve
possibile, si possa discutere, in una seduta della commissione
Finanze, sulle questioni di Banca Centrale. Chiedo di convocare la
Commissione con all’ordine del giorno il tema Banca Centrale e ciò
che ne consegue”.
Pasquale Valentini, segretario di Stato
aglio Affari Esteri:
“Non sono stato nominato ma credo di
essere persona coinvolta nelle valutazioni degli ultimi giorni.
Governo e maggioranza hanno preso spunto per un approfondimento,
quello era l’ambito più adatto. Chiarisco due cose. Non mi ha
animato, nella mia comunicazione pubblica, nessuna recriminazione nei
confronti del collega Capicchioni. Ho segnalato la gravità della
situazione che sta accadendo, che è iniziata da un po’ di tempo,
che non collima con l’esperienza che io ho potuto fare. Non ho
ancora incontrato una persona, nelle istituzioni e nella popolazione,
che non ha manifestato disagio e incomprensione per quello che sta
succedendo a Banca Centrale, in particolare sul dottor Vivoli. Credo
si debba fare una piccola riflessione sul concetto di autonomia di
Banca Centrale. Credo fermamente nell’autonomia di Banca Centrale,
quando parliamo però della sua funzione: vigilanza, authority. In
questo ruolo Banca Centrale non deve avere interferenze. Ma quando
parliamo di politica bancaria e finanziaria, di gestione di Banca
Centrale, è diverso. Il tribunale, per quanto riguarda la gestione
del personale e i carichi di lavoro, viene nel Consiglio giudiziario.
Ritengo che sia fondamentale chiarirci in questo senso. Non ho dubbi
che Capicchioni abbia mantenuto una posizione neutrale. Il Consiglio
direttivo è di nomina politica. Credo abbia necessità di avere
confronti con organi che noi decidiamo. Non dico che va discusso il
licenziamento o meno di Vivoli. Ma ci sono questioni che ultimamente
non sono state discusse. Questo è il motivo per cui c’è un dovere
di responsabilità che tutti abbiamo, per fare in modo che le
questioni non passino in maniera innocua, come se fossero oggetto
solo del meccanismo incontrollabile e incontrollato di qualche regola
e basta. Ci sono, in queste cose, delle valutazioni che vanno fatte.
Abbiamo bisogno che le decisioni, e la politica svolta da Banca
Centrale, siano sopra le parti, portate avanti nell’interesse di
tutti gli operatori del Paese. Dobbiamo fugare ogni ombra su come
certe decisioni vengono prese. Le reazioni mi confermano che un
approfondimento non solo è necessario, ma dovuto”.
Augusto
Casali, Partito Socialista
: “Banca Centrale non può essere una
repubblica a parte, una repubblica nella repubblica. E’ necessario
esaminare attentamente tutto ciò che avviene in questi settori
definiti autonomi. Quando si apre la querelle dei premi di
produzione, leggo che il bilancio si chiude con un passivo di oltre 3
milioni e penso che qualche domanda ce la dobbiamo fare. Non si può
lasciare l’istituto all’autodeterminazione. E’ arrivato il
momento di dimensionare Banca Centrale alle reali possibilità di San
Marino. Bisogna tornare con i piedi per terra. Mi pare che dietro
alle parole usate dai 2 segretari di Stato ci sia in atto un evidente
scontro fra esponenti dello stesso governo. Ciò non può essere
taciuto. Dimostra lo stato in cui versa il governo. Servirebbe invece
un governo interventista con le idee chiare. Si perde tempo senza
portare beneficio al Paese”.
Maria Luisa Berti, Noi
Sammarinesi:
“Non ci devono essere contrapposizioni su temi
come questo. Mi sento di non condividere certe affermazioni di
Capicchioni, dove rivendica l’autonomia di Banca Centrale a seconda
delle utilità e delle occasioni. La vicenda Vivoli è molto
particolare. E’ sintomatico di quello che è lo scontro fra certi
poteri che non sono in quest’Aula. Penso che lui paghi le
conseguenze di questo scontro. Non ho nulla in contrario a discutere
in Commissione, ma penso sia più indicato farlo in Consiglio, in
seduta segreta, parlando del sistema bancario e finanziario a 360
gradi. Vorrei aggiornamenti sulle situazioni con le istituzioni
italiane su Torre d’Avorio. Mi hanno mostrato che continuano ad
arrivare delle lettere. Sono a conoscenza di tre lettere. Vorrei
sapere a che punto è lo stato delle trattative e del dialogo con
l’Italia. Non mi pare ci sia un atteggiamento di collaborazione.
Ciò mi preoccupa. Il segretario Capicchioni o il governo sono in
grado di dare degli aggiornamenti? Altrimenti solleciterò attraverso
un’interpellanza”.
Ivan Foschi, Sinistra Unita: “Siamo
rimasti perplessi di fronte alle dichiarazioni dei giorni scorsi sul
licenziamento di Vivoli. Non si era mai assistito a uno scontro così
aperto fra i vertici di governo, che hanno mostrato una scarsa
compattezza nella maggioranza e una scarsa coesione nell’esecutivo.
Valentini ha fatto affermazioni dure, con toni sopra le righe. Ciò
ha creato non poco imbarazzo nelle istituzioni. Al di là della
sostanza, va salvaguardata la forma. I vertici delle istituzioni
devono cercare il confronto fra loro e comunicare la loro posizione.
Evitando di fare dibattiti o processi mediatici. Autonomia non
significa che non ci debba essere interazione fra Consiglio direttivo
e governo, lo Stato è il socio di maggioranza. Ricordo il
licenziamento di Caringi e l’azzeramento dei vertici di Banca
Centrale a opera di Gatti. Trovo singolare che il Consiglio direttivo
dica che la sentenza penale non incide sul licenziamento di Vivoli.
Possiamo discuterne in commissione, ma bisogna poi verificare la
correttezza formale delle cose.”
Marco Podeschi, Upr:
“Maggioranza e Congresso hanno diverse visioni su giustizia,
Banca Centrale e sanità. Capicchioni non parla più dello stato
delle finanze pubbliche. I cappelletti di cui aveva parlato per
l’approvazione della finanziaria forse sono nel freezer. Occorre
parlare della liquidità. Se l’Inghilterra esce dall’Ue qualche
impatto ci sarà. Sulla sanità si è tracciato un percorso per
uscire dalle criticità. La lettera inviata dalla consulta è un atto
mai avvenuto a San Marino. Sono poste in evidenza criticità molto
forti nella struttura gestionale di vertice dell’ISS. Il documento
è articolato e preciso. C’è un problema di credibilità per i
vertici dell’ISS. La governance dell’ISS è adeguata? Il
direttore può fare di tutto con assoluta opacità? A livello
politico qualche riflessione su quanto succede nella maggioranza va
fatta. E’ inutile lanciare proclami all’ottimismo con questa
situazione. Quale Consiglio ha approvato un odg per il rilancio del
sistema finanziario? Lo chiedo Capicchioni. E lo sforzo fatto
dall’opposizione per la definizione dei vertici di Banca Centrale?
Su passaggi anche molto dubbi vi abbiamo dato un’apertura di
credito molto grande. Lo abbiamo fatto perché crediamo nel Paese.
Ricordo infine il grande lutto che ha colpito gli USA. Esprimo la mia
vicinanza al movimento LGBT”.
Luca Santolini, Civico 10:
“Su Vivoli ammetto di non essere riuscito a interpretare la
vicenda, ciò che ha portato i segretari di Stato a uscire sui
giornali con dichiarazioni che mi hanno lasciato a bocca aperta. E’
una vicenda strana che non sta facendo il bene del Paese.
All’opposizione non siamo riusciti a creare un’alternativa a
questa maggioranza. E’ una responsabilità che sento sulle spalle e
rende pesante, per me, presentarmi qui. Non è giustificato che
questa maggioranza, votata e delegata per governare, si presenti a
oggi in una situazione a mio avviso sconfortante per quanto riguarda
le divisioni interne, che stanno impedendo alla maggioranza di
governare. A sanità, Banca Centrale e giustizia aggiungo la
questione di Cassa di Risparmio, Torre d’Avorio, l’energia. Vedo
una campagna elettorale in cui ogni gruppo di maggioranza e
segretario di Stato sgomita per portare avanti i suoi temi. C’è
contrasto fra loro. Com’è possibile portare avanti un anno e mezzo
di legislatura litigando? La mattina non voglio leggere i giornali
perché trovo questo teatrino sconfortante. E’ questo il bene del
Paese?”.
Matteo Zeppa, Rete: “Si assiste a una debacle
della classe governativa, generata dalle figure apicali. Mi domando:
i consiglieri, i congressisti, sanno di poter con un loro voto
incidere su questo Paese? Credo di no. Credo che il Paese sia in mano
ai poteri forti. Il teatrino di questa mattina fra Valentini e
Capicchioni ne è l’evidenza. Quali sono i progetti
imprenditoriali? Dare sgravi a chi promette posti di lavoro? Questo è
lo sviluppo che volete dare? Il Fondo monetario dice di consolidare
gli strumenti degli ammortizzatori sociali. Un progetto di legge
potreste portarlo. Non portate nulla. Banca Centrale è all’ossa.
Cosa fate lì dentro? Del negativo di oltre 3milioni non sapevate?
Chi li deve integrare? Serve un dibattito dal vivo con la
cittadinanza. Che senso ha fare tutto in segreto? Sono convinto che
ci siano 3 o 4 persone che fanno il bello e il cattivo tempo a San
Marino. I casi di questo ultimo anno e mezzo sono lì a
testimoniarlo”.
Nicola Selva, Upr: “La nuova dirigenza
di Banca Centrale risponderà solo al governo, come fatto dai
predecessori? Mi sembra di sì, dagli ultimi comunicati. Banca
Centrale deve rendere conto del bilancio e dall’attività svolta al
Consiglio grande e generale. A oggi presidente e direttore non hanno
mai colloquiato con gli esponenti del Consiglio. Il segretario ha
fatto riferimento a quanto sta succedendo ai dipendenti. Se ci
saranno decisioni ci piacerebbe essere informati. Sono a favore
dell’autonomia di questa istituzione, ma quando si tratta di
lavoratori sammarinesi ci vuole attenzione e l’Aula deve essere
informata su quanto succede. Banca Centrale operava su un sistema di
12 banche e 50 finanziarie. Oggi le cose si sono ridimensionate. La
gestione Clarizia – Giannini ha capito quanto accadeva, adeguando la
struttura? Perché si sono preferiti dipendenti italiani a discapito
dei sammarinesi, a certi livelli? Sono iniziati i controlli
sull’operatività della Smac card. E’ vero che ci si è accaniti
sui turisti con controlli pesanti? Sono stati creati disagi ai
commercianti con la Smac, credo sia doveroso gestire i controlli in
maniera adeguata”.
Antonella Mularoni, segretario di Stato
al Territorio:
“Non possiamo continuare a governare così. O si
trova compattezza, e allora restiamo, oppure se non troviamo la
quadra su nulla penso anche io sia opportuno concludere la
legislatura in tempi brevi. Su Banca Centrale, il bilancio è in
sofferenza. Ci sono cose che fra politica e Banca Centrale vanno
gestite in maniera diversa. Su Vivoli mi lascia sorpresa quanto detto
da Foschi, che il licenziamento sia avvenuto a prescindere dal
procedimento penale. Così capisco ancora meno. C’è un altro
elemento, inquietante, che mi è giunto all’orecchio: nel frattempo
sono state avviate procedure di assunzione che costeranno più di
quanto previsto con il tetto stipendi. Spero di avere dei chiarimenti
che ritengo doverosi. Condivido le preoccupazioni espresse
dall’opposizione in questi ambiti. Siamo in un momento di grande
difficoltà, anche in termini economici. Invito maggioranza e governo
a ritrovare l’unità e valutare se ci sono le condizioni per
lavorare ancora un po’ di mesi insieme. Se la risposta non sarà
positiva, penso sia meglio fare i bagagli e presentarci di fronte
all’opinione pubblica. Sull’energia, devo dire che si è
scatenato l’inferno sul nulla. Si è detto che la segreteria al
Territorio ha presentato un progetto, cosa non vera. Il progetto è
stato presentato alla segreteria. La segreteria non ha preso
decisioni. Nella prossima legislatura lo spartiacque dovrebbe essere
sulle diverse proposte per lo sviluppo del Paese”.
Luigi
Mazza, Pdcs:
“Questo governo può procedere se con coerenza e
coesione riesce ad affrontare le tematiche. In primis quanto emerso
dai referendum. Si deve fare una riflessione. E’ poi utile il
richiamo del segretario alle Finanze a un esame in Commissione
Finanze delle tematiche di Banca Centrale. E’ giusto andare avanti
in Commissione anche sulla sanità. Bisogna capire se questo governo
riuscirà a portare avanti le iniziative. Non si governa a qualsiasi
costo, non faremo parte di una coalizione che non è chiara su ciò
che deve fare. Non è possibile che il governo non sappia cosa fa
Banca Centrale. Non basta il concetto di autonomia. Quel comunicato
bisognava farlo. Bisogna conoscere le motivazioni. Ben venga il
confronto, in maniera il più veloce possibile. Non accetto che su
Banca Centrale si dica che non vengono dati i premi perché c’è un
problema di bilancio. Il fatto è che ci sono ragionamenti che vanno
fatti. Chiediamo a presidente e direttore se quelle 97 persone
servono. Non servono più i premi di produzione, quel contratto va
disdetto, serve un nuovo contratto. Non è possibile che in termini
retributivi quello sia un mondo diverso rispetto al settore pubblico
allargato. Vanno rivisti mission e contrattualistica”.
Alessandro
Mancini, Ps: “
Nessuno
mette in dubbio l’autonomia di Bcsm, altro discorso sono le linee di
indirizzo. E’ il Consiglio Grande e Generale che deve dire ai vertici
dell’istituto che modello finanziario vogliamo per il Paese, il
Consiglio direttivo di Bcsm lo deve attuare e ricordiamo che è il
Consiglio Grande e Generale che lo nomina, quindi non è un organismo
estraneo alla politica. Non possiamo pensare che quello che decide
non ci interessa. Qualcuno dalla maggioranza ha detto che forse non
ci sono le condizioni per governare il paese, noi che siamo
all’opposizione togliamo la parola ‘forse’, da tempo lo pensiamo.
Dobbiamo prendere atto che manca veramente poco al termine di
legislatura e il bilancio non è positivo. Due auspici: che si possa
affrontare quanto prima il problema di Bcsm, l’audizione in
Commissione va bene, ma sarebbe utile anche un dibattito in Consiglio
sul sistema finanziario che vogliamo dare al Paese. Altro appello a
governo e maggioranza: si chiariscano le idee, forse è il caso di
fare le leggi sul referendum e poi resettare tutto”.
Gerardo
Giovagnoli, Psd:

“Lo scambio fin qui avvenuto su Banca centrale deve indurci a
ragionare su qual è la portata delle parole ‘indipendenza’ e
‘coinvolgimento’. E’ vero che nella precedente legislatura, la guida
del segretario Valentini, anche con il contributo tecnico del dottor
Vivoli, è riuscita a fare pulizia del sistema. Lo riconosciamo. Ma
non vorrei che dal momento in cui Vivoli è stato licenziato, si
pensi che siccome questa persona ha avuto un ruolo in quel processo,
allora venga colpita. Anzi, dobbiamo proseguire l’opera di controllo
e verifica del sistema. Forse sarebbe stato meglio che il segretario
di Stato Valentini prima che far uscire un comunicato, facesse uscire
certe questioni all’interno del congresso di Stato. La scelta di
Capicchioni di oggi, ovvero proporre il confronto con i vertici di
Bcsm sulla loro visione dell’organizzazione interna e gli scenari di
sviluppo, dà risposta a diverse domande sorte rispetto a compiti,
funzioni e indirizzi. Adesso che i vertici nuovi sono arrivati e
devono fare valutazioni sulla struttura, non è possibile fare marcia
indietro, nessuno qua dentro vuole sottoporre ad abiura tutto ciò
che è stato fino adesso, per altro è vero però che se il bilancio
di Bcsm dimostra sofferenze, è evidente che dei cambiamenti sono
necessari. Colgo l’aspetto del coinvolgimento non dell’ingerenza. Ci
sono difficoltà nel sistema che non richiedono di mettere in
discussione l’operato diBanca centrale. In tutto ciò c’è anche
l’avvicinarsi delle elezioni. Non si può andare avanti semplicemente
per inerzia, faccio appello a maggioranza e governo per risolvere i
conflitti che si sono palesati. Sia perché non si può andare alle
elezioni in questo momento, non sapendo quali possono essere i legami
tra le forze politiche, le coalizioni e per cosa fare. Risolviamo le
vicende create, il Paese ha bisogno di un governo che vada a vanti e
faccia le cose, il Psd è pronto. La prossima legislatura è un’altra
vicenda”.
Andrea
Zafferani, C10:

“Questa maggioranza ha perso sua forza propulsiva e sta obbligando
il Paese alla stagnazione per mancanza di scelte. Alcuni consiglieri
e il segretario Mularoni hanno onestamente affermato la necessità di
fare una riflessione su questo governo, e mi chiedo che senso abbia
proseguire quando si litiga su tutto e lo stesso governo si accusa
sui giornali senza parlarne al suo interno. Questione Cassa di
Risparmio: c’è un Odg approvato dalla maggioranza, e con apertura da
parte delle forze di opposizione, che è ancora lettera morta. Si
parlava di revisione degli assetti proprietari per dare allo Stato la
giusta rappresentanza nel capitale sociale della banca rispetto al
grande sforzo finanziario fatto per ricapitalizzare l’istituto,
mentre è la Fondazione continua avere ruolo preponderante. Poi sulla
governance: Cda e direttore generale sono ancora al loro posto,
nonostante l’Odg e nonostante il report del Fmi. Stiamo pregiudicando
così la ripresa del più grande istituto di credito del Paese. Gli
ultimi dati di Bcsm dimostrano che la raccolta è in calo e
sofferenze sono in crescita, sopra il 20% per la prima volta, mentre
arriva la notizia della messa in mobilità di dipendenti di un
istituto bancario primario. Siamo lontani dall’accesso europeo dei
nostri istituti, non ci sono più notizie sul memorandum con Banca
d’Italia, tutti punti inseriti in un altro Odg approvato dal
Consiglio grande e generale su Banca centrale. Bene l’audizione dei
vertici sulla banca e sul sistema finanziario in generale, ma il
governo è ora inizi a fare qualcosa. Infine vicenda Iss: un
direttore generale invece che pensare a risolvere i problemi
delegittima pubblicamente un intero reparto, è un atto veramente
grave. E ancora più grave è la lettera della Consulta sanitaria che
sottolinea una serie di incredibili mancanze da parte del Direttore
generale e richiede una revisione della governance dell’istituto,
mentre i cittadini continuano a registrare un peggioramento dei
servizi. Chi dice che non è un problema di persone fa
sorridere”.
Denise
Bronzetti, Indipendente
:
“Non concordo con chi ha considerato questa legislatura come
facile, è stata tutt’altro. E’ vero però che siamo oltre la
normale dialettica interna a governo. Mi è piaciuto l’intervento del
collega Santolini, sono ormai alla luce del sole le difficoltà
interne a maggioranza, ma difficile e scoordinato è stato il ruolo
delle opposizione. Chi parla ha tentato come consigliere unico e
indipendente di richiamare al dialogo istituzionale, capace di
coinvolgere in ragionamento scevro da tatticismi, maggioranza e
opposizione tra i temi più difficili. Il dialogo però, a parte
qualche rara occasione, è stato principalmente ricercato nel momento
in cui si capiva che potevano esserci difficoltà di numeri nelle
singole votazioni. Uno scambio tra segretari come quello avuto su
Banca centrale sui giornali è tutt’altro che una comunicazione
istituzionale corretta. E’ evidente che ci sono dei rapporti di forza
che devono essere chiariti anche al di fuori dell’aula consiliare. Ci
troviamo di fronte, azzardo, a veti incrociati? Cosa ci ha impedito,
nonostante le emergenze fossero chiare, di arrivare a fondo alle
questioni e di dare gambe agli Odg votati in Aula, spesso anche con
il contributo dell’opposizione? Non è una battaglia contro le
persone, ma bisogna avere la forza di risolvere problemi, a costo di
mettere da parte delle persone su cui sono ricadute a loro tempo
scelte politiche. Quando non si sono avuti risultati bisogna
ammetterlo”.
Valeria
Ciavatta, Ap:
“Su
Bcsm bisogna attendere la verifica del governo con il direttivo.
L’uscita di qualche giorno fa del segretario Valentini non la posso
condividere nel metodo. Prima deve esserci confronto interno organi
di governo e della maggioranza, per senso di responsabilità nella
ricerca di soluzioni. Noi di Ap più volte avremmo potuto uscire sui
giornali con dichiarazioni eclatanti di scontento, invece
ripetutamente lo abbiamo fatto all’interno della maggioranza, con
alto senso di responsabilità. Così è successo con Cassa di
risparmio e per la sanità, per la carenza di risultati e metodi
usati e la difficoltà di mettere davanti a tutto le priorità. Nelle
ultime settimane abbiamo preso atto di dichiarazioni pubbliche
irresponsabili. Ha iniziato il direttore di Rtv, Carlo Romeo, sul
comunicato del Consiglio plenario che non citava affatto la San
Marino Rtv ed è stato travisato. Si possono chiarire i fatti ma le
piazzate sono un’altra cosa. Sul direttore Caruso: mi sono state
segnalate pressioni sui medici, affinché sostengano la posizione del
direttore prima dell’audizione prevista in Commissione. La Consulta
sanitaria ha denunciato fatti gravi, che sia tagliata fuori da
coinvolgimento e informazioni, da quello che prevede la legge. Il
direttore denuncia inadeguatezza di un reparto dicendo cose
allarmanti sul percorso nascite e sul rischio, sicuramente infondate
per come sono state dette nei giornali, ma anche sotto profilo
tecnico. Sono dichiarazione già pubblicamente censurate da
Commissione e da Consulta. Qualcuno ha definito certe azioni come
ritorsioni. Ap ha da sempre sostenuto l’azione dei medici che
sollecitano interventi per garantire professionalità e reclutamento
di professionisti all’Iss. Alla luce delle prese di posizioni di
Asmo, la difesa per colleghi Ostetrici e Ginecologia, è stata
buttata altra benzina sul fuoco. E’ inaccettabile gettare discredito
infondato sui professionisti. Il segretario per la Sanità deve agire
velocemente, lo dice la Commissione consiliare competente, noi e i
suoi colleghi di partito”.
Filippo
Tamagnini, Pdcs
:
“E’ doveroso segnalare che in ambito Bcsm c’è un comunicato stampa
dell’assemblea del personale. All’unanimità l’assemblea ha chiesto
al Consiglio direttivo di rivedere la sua decisione e mostrato
solidarietà a Vivoli, autotassandosi. Non credo sia una difesa ad
oltranza della categoria, ma che sia un modo di esprimere
pubblicamente un disagio. E’ importante che nei confronti che
verranno sia portata anche la preoccupazione del personale di Banca
centrale”.
Roberto
Ciavatta, Rete:

“Fa piacere sentire che quello che da tempo denunciamo, sia
condiviso da altri. Ma attenzione, non vorrei che la sostituzione sia
sostituita con un’altra nomina di tipo politico, ci ritroveremmo
nella stessa situazione in un momento successivo. Forse bisogna
terminare di spartirsi la nomina nella sanità, come in Banca
centrale. Su Bcsm, Grais è stata una nomina improvvisa e vincitrice
a cui non è stato riconosciuto il tetto stipendi, attribuendogli
l’incarico anche della Fondazione. E’ vero però che a dicembre il
Cda di Banca centrale aveva deciso di chiudere la Fondazione perché
era inutile? Oggi è utile per dare 70 mila euro a Grais e anche a
Savorelli? A chi chiediamo di controllare il rispetto leggi, poi gli
facciamo bypassare le norme. E’ vero poi che Grais ha preteso un
appartamento più grande del suo predecessore e un’auto nuova? Sono
benefit o spese di Bcsm? Sono elementi che abbiamo chiesto in una
interpellanza. Chiediamo che l’atteggiamento per chi viene da fuori
sia quello di fargli rispettare le nostre leggi e istituzioni.
Ricordo che Gentili non veniva in divisa a Palazzo perché prima
voleva il riconoscimento di Generale. Mi auguro che in quest’Aula si
possa parlare di Banca centrale e di ispezioni, ma anche di banche.
E’ sulle banche che si gioca la partita politica”.
Augusto
Michelotti, Su:
“In
commissione 4^ mercoledì scorso è stato approvato un Odg che
impegna il segretario di Stato per la Sanità a riferire della nota
della Consulta sanitaria. Oltre ad alcune querelle apparse sulla
stampa tra Direttrice Iss e medici, si getta il panico per le persone
che si rivolgono al reparto neonatale, parte l’indagine e ti va a
nominare un esperto coinvolto nella vicenda quindi incompatibile.
Altre grosse scorrettezze sono quindi riportate anche nella lettera
della Consulta invitata a Reggenza, Congresso r membri del Consiglio
da parte della dirigenza Iss. Qualcuno ha detto ‘aspettiamo di vedere
cosa dice il segretario’ che oggi non c’è. Mi chiedo se era il caso,
in una situazione come questa, andare a New York per 4 giorni, la
situazione è grave e ci siamo stancati di convocare la commissione
4^ solo per discutere dei problemi della sanità e non del resto
delle sue competenze. Il segretario ha chiesto pure il sostegno del
governo e della maggioranza in modo polemico, forse non si sente
tutelato. L’Iss sta creando scontenti da tutte le parti. Occorrono
rimedi, bisogna non solo modificare la struttura dirigenziale, ma
cambiare le persone che non sanno mantenere rapporti con i medici. A
fine mese siamo riconvocati come commissione per ridiscuterne”.
Mario
Venturini, Ap
:
“Sono d’accordo con chi ha affermato che facciamo le cose alla
sammarinese e attribuisco a questa espressione una connotazione di
pressapochismo e superficialità. Le cose alla sammarinese si fanno a
livello di maggioranza, opposizione, governo e Paese. Anche qui in
Consiglio. All’interno di governo e maggiorana ci sono profonde
divisioni su Cassa di Risparmio, Banca centrale e le vicende legate
alla direzione generale Iss. Su Cassa, Ap è da una parte e
dall’altra tutta la maggioranza. Sulla dirigenza Iss c’è solo il Psd
che fa quadrato attorno al Direttore generale. Su Bcsm Dc-Psd sono
l’uno contro l’altro. Allora esprimo non tanto la mia preoccupazione,
ma una valutazione su questi comportamenti. Se le divisioni si
protrarranno, per governo e maggioranza non c’è né presente, né
tanto meno futuro. I comportamenti sono poi incoerentemente diversi.
Basti pensare a come parte della maggioranza si sia avvicinata a
Cassa di Risparmio o a Bcsm. Rispetto ai dipendenti finiti nel
mirino della magistratura, da una parte c’è licenziamento, dall’atra
non c’è né trasferimento ad altra mansione né sospensione. Oggi
giustamente si pretendono dal Consiglio direttivo di Bcsm chiarimenti
e motivazioni per il licenziamento di Vivoli, per Cassa col cavolo
che la maggioranza ha chiesto chiarimenti rispetto al vicedirettore
vicario, ad eccezione di Ap. Se si dovesse giudicare lo stato
dell’arte dai rapporti tra le forze politiche su questi tre casi, Ap
se ne dovrebbe andare diritta all’opposizione, perché non potrebbe
avere prospettive sui due partiti maggiori con cui è alleata.
Potremmo proseguire anche su un’altra questione, quella dell’energia.
Qualcuno paragona il caso Vivoli con quello di Caringi. Se vogliamo
parlare delle modalità con cui è stato licenziato Caringi possiamo
discuterne, il suo licenziamento fu dovuto ad un intervento della
maggioranza e sollevo di questo il governo di allora. Il problema
non fu che Caringi fu mandato via, ma che fu mandato via troppo
tardi, per la mancanza di controlli e di vigilanza adeguata”.

San
Marino, 13 Giugno 2016/01

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