Consiglio Grande e Generale, 16 dicembre, seduta notturna. SMNA

Consiglio Grande e Generale, 16 dicembre, seduta notturna. SMNA

CONSIGLIO GRANDE E
GENERALE  10-21 DICEMBRE

 MERCOLEDI’ 16
DICEMBRE-  SEDUTA NOTTURNA

 

Prosegue l’esame della legge di Bilancio in serata.
L’Aula affronta le proposte relative al turismo: tra gli emendamenti
dell’opposizione respinti, quello di Upr articolo 27 bis, “San Marino Welness
district 2016”.

All’articolo 29, “Riassetto
organizzativo GASP”, il governo e il Partito Socialista trovano un accordo per
la previsione di una data entro la quale il decreto delegato interessato verrà
emanato. Si tratta del 30 giugno 2016.

All’articolo 33, “Interventi a
sostegno della disabilità”, grazie a un accordo fra tutte le sigle politiche
per un emendamento aggiuntivo, viene inserito l’articolo 33 bis con il quale
viene abrogata la modifica delle indennità di malattia varata un anno fa,
conosciuta come “articolo 48”. Il voto fa registrare 42
favorevoli 10 contrari 2 astenuti.

I lavori
si interrompono con la conclusione dell’esame dell’articolo 34 e riprenderanno
alle 13 di giovedì.

Di seguito un estratto degli
interventi.

Comma 7. Provvedimenti in esecuzione della legge 18 Febbraio 1998 n. 30 “Norme
Generali sull’Ordinamento contabile dello Stato”: a) Rendiconto generale dello
Stato e degli Enti pubblici per l’esercizio finanziario 2014 (II lettura); b)
Progetto di legge “Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici
per l’esercizio finanziario 2016 e Bilanci Pluriennali 2016/2018 (II
lettura)”.

Emendamento Upr aggiuntivo articolo
27 bis “San Marino Welness district 2016” – respinto

Nicola Selva, Upr: “Proponiamo
un progetto sperimentale per il 2016 teso a sostenere eventi sportivi che
abbiano al centro il wellness, riconoscere uno sconto Smac per attrezzature
sportive e per servizi aumentata del 50% rispetto l’aliquota praticata,
promuovere programmi di educazione alla salute nelle scuole sammarinesi,
realizzare percorsi pedonali e ciclabili nel centro storico di San Mario
capitale. Il progetto avrà durata di 12 mesi dal 1 marzo 2016. Per i
finanziamenti necessari, l’Iss destinerà il 10% dei ricavi 2015 dell’attività
libero-professionale dei suoi dipendenti. 

E’ un emendamento innovativo,
vogliamo portare un settore di nicchia all’economia di San Marino, un settore
con forte potenzialità perché il mondo sportivo segue eventi di rilievo in
ambiti sportivi di nicchia, dal nordic walking alla mountain bike. E’ un
settore che può incentivare il turismo in questo ambito. Nel 2017 saranno
organizzati a San Marino i giochi dei Piccoli Stati. Intendiamo promuovere
questo tipo di attività per incentivare un aspetto economico attraverso il
turismo sportivo e allo stesso tempo stimolare e migliorare l’aspetto
agonistico attraverso questo emendamento che speriamo venga accolto”.

Luca Santolini, C10: “Siamo
d’accordo con le riflessioni di Upr e consapevoli dell’importanza dell’attività
sportiva per lo sviluppo corretto dei ragazzi. E’ da anni che spingiamo su
questo tema. E anche sulla realizzazione di percorsi ciclopedonali a San Marino
per attirare il cicloturismo legato alla natura che ha un trend molto positivo.
Crediamo sia un’iniziativa dai risvolti positivi”.

Marco Podeschi, Upr: “Non
abbiamo la velleità di pensare che con un emendamento possiamo rilanciare il
turismo. Parliamo di una possibilità che è a portata di mano. Intendiamo
valorizzare le risorse del sito Unesco come il percorso delle Torri. Vediamo
poi la possibilità di avviare partnership con privati, con importanti realtà
vicine a noi”.

Gian Carlo Capicchioni,
segretario di Stato per le Finanze:
“L’emendamento tocca un settore in
forte sviluppo, quello che si comprende già nella legge sullo sport che verrà
portata avanti. Credo questo emendamento in ambito della Finanziaria sia da
respingere”.

Nicola Selva, Upr: “Sono
molto deluso dalla risposta del segretario di Stato, non c’è conoscenza né
della pratica sportiva, né della legge sullo sport, dove queste cose non sono
contemplate. Anche se poco, qualcosa si poteva fare”.

Emendamento aggiuntivo dell’articolo
33 bis, concordato fra tutte le forze politiche – approvato

Franco
Santi, Civico 10 

La ratio della richiesta è nota a tutti i gruppi che hanno
condiviso questa decisione, cioè abrogare l’articolo 48 che modificava le
disposizioni sull’indennità temporanea del lavoro nella Finanziaria dell’anno
scorso, riconoscendo un’indennità che ha dimostrato nella sua applicazione
pratica grandi limiti. L’abrogazione non risolve il problema. In ogni caso c’è
un intervento da fare, ma, come abbiamo detto, non è nella modalità
dell’erogazione delle indennità, ma nell’andare a colpire il furbetto, il
paziente, ottimizzando le modalità con cui il nostro istituto certifica queste
malattie.

Elena Tonnini, Rete

Bene si fa ad abrogare l’articolo 48 che tanti danni ha
creato, è servito un anno per rendersene conto. 
L’obiettivo era di farne una questione meramente finanziaria. I motivi
dell’abrogazione sono legati all’equilibrio con la Csu e i partiti di
maggioranza. Ma c’è gente che ha subito quell’articolo sulla propria pelle,
soprattutto per le malattie lunghe e gravi.

Maria Luisa Berti, Noi Sammarinesi

Non sono convinta che sia un bene abrogare l’articolo, lo
farò perché c’è un accordo in maggioranza. Non è un bene perché non c’è un
approccio di analisi sui risultati di questa norma. L’obiettivo era colpire i
furbetti, ma per una delibera del Comitato Esecutivo dell’Iss c’è stato uno
stravolgimento della ratio del disposto normativo. Le riforme non vanno fatte
per spot, senza analisi su dati ed effetti di ciò che cassiamo o introduciamo.
Non mi esprimo quindi su bontà o nocività della norma. L’intendimento era di
favorire i malati.

William Giardi, Pdcs

Si sono ridotti i periodi di 2 o 3 giorni di malattia, sono
aumentati a dismisura quelli superiori ai 6 giorni. Qui si parla di
responsabilità dei medici. Chiedo a chi sostiene questa tesi di fornire
strumenti ai medici per dire a una persona che non ha il mal di testa. La
popolazione di San Marino è anche questo, persone che hanno detto: io non sto
male 3 giorni ma 6, così prendo l’indennità del 100%. Il nostro sistema
sanitario è invidiato in tutta Europa. C’è crisi economica. 

Questo sistema
sanitario si basa sul contributo dello Stato e sulla tassazione dei lavoratori
e datori di lavoro. Dobbiamo trovare un sistema per mantenerlo dal punto di
vista economico. Incidere su alcune forme che possono ridurre le distorsioni,
come accessi inadeguati in Pronto Soccorso e un numero di esami diagnostici
esagerato, può avere finalità educative.

Guerrino Zanotti, Psd

La legge che regolava l’indennità di malattia aveva dato
buoni risultati per 28 anni. Non facciamo un passo indietro in termini di
diritti, ma torniamo solo a quella regola. Ci siamo resi conto che non era lo
strumento adatto per raggiungere gli obiettivi prefissati. Con i dati a
disposizione sappiamo che le malattie brevi sono diminuite, e sono aumentate
quelle sopra i 5 giorni. I medici devono sedersi al tavolo e valutare quei
dati. E’ il medico che riconosce l’indennità di malattia.

Tony Margiotta, Sinistra Unita

Finalmente si è capito il grande errore politico fatto. Ho
letto un articolo di Mussoni dove veniva manifestata l’abrogazione
dell’articolo 48. Diceva che era contrario a quel tipo di intervento, ma gli
avevano consigliato di farlo per eliminare il fenomeno dei furbetti. Mussoni
non deve ascoltare più questi cattivi consiglieri.

Luigi Mazza, Pdcs

Si è eliminato un provvedimento, ma il problema rimane, i
dati segnalano anomalie. Chiedo al governo di iniziare di nuovo il confronto
con il sindacato. Nel provvedimento si era detto che le malattie oncologiche
non rientravano. Ma questa non è stata l’applicazioe, nei primi giorni.
Qualsiasi norma si adotti, si vigili sull’applicazione. La soluzione non ha
dato tutte le risposte, ma alcune sì. Si potrebbe proporre che il primo giorno
non si paga il malato e il denaro va a un fondo per chi ha malattie rare.

Luca Santolini, Civico 10

Vorrei che tornando indietro si considerino i casi che
vanno verso il peggioramento di trattamento. Ci sono state discriminazioni fra
malattie gravi non comprensibili. Si sono danneggiati non solo i furbetti, che
forse avevano l’appoggio di medici che si facevano meno problemi a concedere
periodi di malattie lunghi, ma anche le persone che con malattie meno gravi
hanno chiesto giorni di mutua e hanno perso retribuzione.

Rossano Fabbri, Partito Socialista

A volte tornare indietro è sintomo di intelligenza. Si
torna indietro per non rimettere in campo frettolosamente un’altra soluzione.
Poteva essere un problema nel problema. Per reprimere soluzioni di abuso si era
tolto un diritto. Mentre occorre avere i mezzi per reprimere un abuso. Per San Marino
è semplice andare a vedere chi approfitta di alcune malattie. Può bastare
spingere un pulsante, per vedere chi sta male sempre il lunedì o quando ci sono
i ponti di festa.

Marino Riccardi, Psd

E’ opportuno che al più presto ci sia la possibilità di un
confronto con le organizzazioni sindacali e di categoria per risolvere il
problema. Non è giusto che una persona percepisca la stessa somma di quando
lavora, l’indennità non dovrebbe superare il 90%. Il lavoratore quando lavora
ha spese, per esempio di trasporto, che restando a casa non sostiene.

Michele
Muratori, Psd

Un anno fa avevo creduto nella bontà dell’ormai ex articolo
48. Andava a colpire i vagabondi del lunedì. A un anno di distanza ne riconosco
la stortura. Mi spiace per chi non ha mai abusato della malattia e si ritrovava
a prendere un giorno all’anno per un effettivo problema. Dichiaro voto
favorevole all’emendamento.

Paride Andreoli, Partito Socialista

Questo è il risultato di persone intelligenti che sono
tornate all’ante-articolo 48 del 23 dicembre 2014 nell’ambito della legge
Finanziaria. L’articolo 48 è stato un doppio fallimento. Non ha risposto alle
aspettative. Il Segretario di Stato nella sua maggioranza ha trovato degli
ostacoli e ha rimesso le biglie al posto giusto. Bisogna riavviare il confronto
con il sindacato e ripartire da zero.

Andrea Zafferani, Civico 10

Dilettantismo nelle scelte? Direi di sì. E anche
irresponsabilità. Zanotti dice che la norma precedente ha dato garanzie per 28
anni. Prima di proporre modifiche serviva un’analisi seria della situazione,
che voi non avete fatto. 

I modi di Mussoni sono stati comici. Prima porta
l’emendamento in Aula con un blitz. Poi quando sono emersi i problemi ha fatto
una capriola olimpica cercando un accordo con la Csu, mai portato in Aula per
l’approvazione. In dicembre Mussoni cerca di diventare il paladino di una norma
che voleva abrogare. Dice che è colpa della maggioranza. Il trattamento dei
malati gravi resta un problema.

Matteo Fiorini, Alleanza Popolare

Un anno fa si è fatta una scelta precisa di
redistribuzione, la cui finalità era redistribuire ciò che viene erogato,
andando a togliere a chi è più fortunato, cioè le malattie episodiche, per dare
a chi è meno fortunato. Invece dell’86% per tutti, in alcuni casi il 50%, in altri
l’86%, in altri ancora di più perché era in una situazione di particolare
disagio. La norma avrà causato casi ingiusti, ma anche di maggior favore. Ve lo
garantisco per esperienza personale. E’ l’interpretazione che è stata
difficile. L’applicazione della norma è distante dalle intenzioni del
legislatore. Sentire dire che volevamo fare cassa sui pazienti oncologici è
inaccettabile.

Marco Podeschi, Upr

Quando si deve applicare una norma che coinvolge così tanti
soggetti diversi i problemi vengono fuori per forza. Che fretta c’era di
mettere ciò nella Finanziaria dell’anno scorso? Quando fate le norme, pensateci
di più.

Massimo Cenci, Noi Sammarinesi

Abroghiamo questa norma dopo solo un anno. Un effetto si è
avuto: tutte le forze politiche hanno detto che il problema esiste. Un anno fa
non era così. Abbiamo alcuni dati, non tutti. Non vediamo l’impatto economico
dell’intervento. Mi preoccupa sentire che era una cosa prevedibile. Sapere che
è facile ottenere a piacimento una malattia mi fa pensare. Quando parliamo di
disonesti il problema non sono loro, ma i medici, dicono alcuni. Ma il problema
principale sono i disonesti. Il problema grosso è il rapporto di qualche
cittadino con lo Stato e le agevolazioni che dà.

Gian Nicola Berti, Noi Sammarinesi

La norma che andiamo ad abrogare l’avevo votata
favorevolmente. Io voterò contro l’abrogazione della norma, la ritengo
corretta. I dati per noi erano noti. Alcune categorie economiche che non godono
del privilegio della malattia nel primo giorno hanno un’incidenza molto
inferiore rispetto a un’altra categoria. La finalità della norma era positiva.
Si trattava di dissuadere chi è in malafede e dare sostegno a chi ha
difficoltà, malati particolari e oncologici. Vorrei che tutti quelli che
usufruiscono dell’indennità dal primo giorno lo dicano e si astengano dalla
votazione, per un conflitto di interesse.

Francesca Michelotti, Sinistra Unita

Mussoni, con un’eleganza modello, ha confermato senza
vergogna i turbamenti segreti della sua maggioranza.

Federico Pedini Amati, indipendente

Quest’Aula, dal momento in cui ha firmato l’abrogazione
della norma, è consapevole del suo essere sbagliata. Fiorini ci ha detto che
per un certo tipo di malattia la norma era migliorativa. E’ un fatto. Bisogna
evitare che in futuro alcune malattie non vengano riconosciute. Chiedo i dati
su questo ambito al Segretario di Stato. Propongo di mantenere il 100% per
alcune malattie.

Matteo Zeppa, Rete

Mussoni continua a essere Calimero. Questa sera non ha
ancora preso la parola. E’ abile a spostare l’attenzione su tante cose,
consentendo interventi indecorosi di chi la norma l’ha voluta. Mussoni aveva i
dati e conosceva i danni portati dalla normativa. Ne vuole uscire pulito, non
si vuole prendere la responsabilità. Fa l’equilibrista ed è molto bravo
politicamente, ma eticamente non lo è.

Francesco Mussoni, Segretario di Stato alla Sanità

Il provvedimento che portammo nella Finanziaria trovava
condivisione nei contenuti. Secondo me serviva un confronto con i sindacati,
l’ho scritto il 15 dicembre 2014. Ciò non cozza con la necessità di
intervenire. Non si può scaricare il tema dell’oncologia in questi termini,
come fatto in quest’Aula, strumentalizzando la norma. C’erano tutele maggiori
nella norma, come detto da Fiorini. Zanotti con eleganza mi ha dato
dell’irresponsabile. Ma io per otto mesi ho fatto incontri con il sindacato.
Lei era con me agli incontri. Recentemente negli incontri di maggioranza il suo
partito ha garantito di portare avanti la ratifica del protocollo d’intesa. Lui
assieme ad altri ha fatto saltare quell’accordo. Anche questa è mancanza di
responsabilità.

Franco Santi, Civico 10

Fiorini ha parlato di giustizia e uguaglianza. Io voglio
aggiungere un elemento: la responsabilità. Che va individuata quando ci sono
distorsioni, come evidenziato dai dati.

San Marino, 17 Dicembre
2015/03

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