Consiglio Grande e Generale. 17 settembre 2015. Seduta del pomeriggio. Agenzia Dire

Consiglio Grande e Generale. 17 settembre 2015. Seduta del pomeriggio. Agenzia Dire

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 17
-23
SETTEMBRE

GIOVEDI’
17 SETTEMBRE – pomeriggio

Con
l’elezione dei Capitani Reggenti per il semestre 1° ottobre -1°
aprile 2016 si chiude la sessione pomeridiana del primo giorno di
Consiglio grande e generale. L’Aula designa con esito positivo alla
Suprema Magistratura i candidati Lorella Stefanelli, Pdcs, e Nicola
Renzi, Ap.

Nel
primo pomeriggio i lavori consiliari si aprono con il riferimento del
segretario di Stato per gli Affari esteri, Pasquale
Valentini
, sull’emergenza migranti e sulle proposte al
vaglio del coordinamento attivato all’interno del congresso di Stato.
La preferenza che il
congresso si è sentito di esprimere, fatto salva la verifica di
fattibilità- spiega il segretario di Stato- è che la nostra
solidarietà sia preferibilmente rivolta all’accoglienza di minori”.
Valentini chiarisce che si tratterà di un’ospitalità temporanea che
vedrà coinvolto lo Stato attraverso l’assistenza sanitaria e
l’inserimento scolastico, garantiti attraverso il permesso umanitario
concesso ai piccoli rifugiati. Poi però questo “si dovrà
agganciare a un’azione solidale che coinvolga altri soggetti che
possano garantire sostentamento, alloggio, ricerca di lavoro per i
rifugiati, che non possono essere tutte attività a carico
dell’amministrazione pubblica”.
Di qui l’intenzione di
coinvolgere il mondo del volontariato sammarinese e le parrocchie,
tutti attori che saranno sentiti dal coordinamento dell’esecutivo nei
prossimi giorni, anche per quantificare il numero potenziale di
ospiti sammarinesi.

I
lavori si interrompono alle risposte dei segretari di Stato ad
interrogazioni e interpellanze e riprenderanno in seduta notturna.

Di
seguito un estratto degli interventi del pomeriggio.

Pasquale
Valentini, segretario di Stato per gli Affari Esteri:

“Mi ero impegnato in Commissione esteri a fare un riferimento sulla
situazione dei migranti e del grande flusso di profughi che sta
coinvolgendo alcuni Paesi dell’Europa e sta mettendo a dura prova la
loro capacità di accoglienza. Questo riferimento fa seguito a una
valutazione del congresso di Stato nelle ultime due sedute, in cui il
congresso si è interrogato su come il nostro Stato può e deve
vedersi coinvolto nell’azione che tutti i Paesi stanno portando
avanti sull’emergenza e sulle sue cause. Partirei dall’appello che
l’8 settembre scorso il segretario generale del Consiglio d’Europa,
Thorbjorn Jagland, ha inviato ai 47 Paesi membri per invitare tutti
alla riflessione. Metto a disposizione di tutti i consiglieri
l’appello. Cerco di estrapolare i passaggi fondamentali. La prima
questione: si richiama alla necessità di recuperare un concetto di
condivisione fra tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa. Tutti
i Paesi hanno il dovere di fornirsi supporto immediato l’uno con
l’altro, c’è un dovere di solidarietà tra i Paesi del Consiglio
d’Europa. Quindi, tutte le persone che si trovano sul suolo europeo
devono godere delle stesse condizioni delle popolazioni residenti.
Non sono accettabili condizioni degradanti. Da un lato c’è poi una
domanda di finanziamento da parte dell’Alto commissariato delle
Nazioni unite per i rifugiati; dall’altro c’è domanda dalla Banca
del Consiglio d’Europa per un contributo volontario degli Stati
membri. Questi due organismi hanno già avviato progetti speciali per
sostenere emergenze, gli Stati e le strutture messe a disposizione
per l’accoglienza dei rifugiati. Anche il nostro Paese, che è membro
della Banca del Consiglio d’Europa, ha ricevuto l’invito a indicare
la cifra che il Paese intende mettere a disposizione. Così come
l’Alto commissariato chiede interventi straordinari per sostenere la
sua azione. Accanto a questi doveri legati all’organizzazione di cui
facciamo parte, c’è un’altra possibile linea di intervento, l’azione
diretta di solidarietà che il nostro Paese può mettere in atto. Su
questo il Congresso ha espresso un orientamento che vuole
condividere, oltre che con il Consiglio grande e generale, con tutta
l’articolazione sociale del Paese, quindi con tutte le associazioni e
le parrocchie, perché questa azione di solidarietà veda coinvolto
tutto lo Stato per i compiti che può svolgere, ma anche favorire
un’azione di solidarietà di cittadini e associazioni. La preferenza
che il congresso si è sentito di esprimere, fatto salva la verifica
di fattibilità, è che la nostra solidarietà sia preferibilmente
rivolta all’accoglienza di minori. Si è costituito un coordinamento
all’interno del congresso, formato dal sottoscritto, dal segretario
agli Interni, all’Istruzione, al Territorio e Cooperazione
internazionale e alla Sanità. Questo coordinamento dovrebbe servire
per dare un punto di riferimento all’azione di solidarietà e per
fare in modo che anche l’azione spontanea dei cittadini prosegua in
modo ordinato. Abbiamo già preso contatto con le autorità degli
organismi internazionali e abbiamo già la loro disponibilità, il
nostro orientamento incontra un’esigenza reale, il numero di minori
che vivono l’allontanamento dai genitori è crescente. Benché sia
una situazione temporanea, perché deve vedere il ricongiungimento
familiare e quale sia il Paese di destinazione finale, quindi si
tratterà di un’ospitalità temporanea in questa fase che veda
coinvolto lo Stato che, con il permesso umanitario, garantisca
assistenza sanitaria e l’inserimento nell’attività
scolastica-formativa. Ciò si dovrà agganciare a un’azione solidale
ad altri soggetti che possano garantire sostentamento, alloggio,
ricerca di lavoro per i rifugiati, che non possono essere tutte
attività a carico dell’amministrazione pubblica. Nei prossimi giorni
il coordinamento incontrerà i rappresentanti del mondo del
volontariato per quantificare la nostra disponibilità, in modo da
riferire quindi alle organizzazioni internazionali di quante persone
possiamo farci carico. Aggiungo poi che questo tipo di intervento è
sull’emergenza che si sta manifestando, per dare una risposta
immediata. Ciò non significa che il nostro Paese, come gli altri, si
sottragga da una riflessione più profonda sulle cause del fenomeno
per intervenire sui fattori che hanno generato il flusso di profughi.
Molte sono le concause, non ci sono soluzioni semplicistiche,
sicuramente le grandi potenze hanno una responsabilità particolare,
ma un ruolo hanno anche i Paesi piccoli negli organismi
internazionali. Si tratta di ripensare questi organismi di fronte a
una sfida storica che dobbiamo essere in grado di affrontare. Siamo
consapevoli delle nostra possibilità limitate, ma non è consentita
ai piccoli Paesi l’indifferenza e il pensare al proprio tornaconto.
In qualità di piccoli Stati possiamo far sentire la nostra voce
negli organismi internazionali. Nei prossimi giorni il congresso si
sente mobilitato nell’offrire azioni concrete di coordinamento, è
un’azione che ha bisogno della partecipazione della società civile e
mi auguro che in Consiglio ci sia una risposta positiva di tutte le
forze politiche a supporto di questo organismo. Una risposta che si
possa tradurre in cifre a livello finanziario e rispetto la
disponibilità di accoglienza”.

Roberto Ciavatta, Rete:
“L’unico testo ufficiale di ogni testo normativo del Consiglio
d’Europa è quello bilingue (inglese/francese). Il segretario di
Stato Valentini ha risposto alla nostra interrogazione indicando un
testo italiano inserito nel sito del Consiglio d’Europa. Traduzione
perciò non ufficiale. Come è possibile che sullo stesso sito del
Consiglio d’Europa vi siano traduzioni così differenti dello stesso
testo normativo? A norma dell’articolo 12 dello Statuto, l’unica
versione ufficiale è quella scritta in inglese/francese. Alla luce
di questa premessa, perché si continua a negare l’evidenza? Leggendo
la risposta all’interrogazione presentata dal sottoscritto si deve
continuare a parlare di ‘negazione’”.
Gerardo Giovagnoli,
Psd:
“La Repubblica di San Marino può avere un ruolo rispetto
all’emergenza drammatica delle migrazioni che coinvolge un numero di
Stati crescenti e in particolare dovrebbe coinvolgere unitariamente
l’Ue. Cosa può fare San Marino? Non molto, ma sicuramente più di
zero. E’ un’iniziativa importante quella di mettere insieme una task
force per determinare azioni concrete sull’emergenza umanitaria. Ci
sono vari temi: accoglienza immediata, accoglienza a lungo termine.
L’idea dell’accoglienza dei minori può essere quella più giusta,
considerando le capacità e le potenzialità di San Marino. Serve una
risposta umanitaria con i limiti del realismo con cui dobbiamo
confrontarci. Non vorrei che il problema insormontabile per
accogliere le persone fosse solo di tipo normativo. Siamo qui anche
per cambiare le leggi. Gli altri piccoli Stati hanno intrapreso
azioni concrete e decise di accoglienza delle persone e delle
famiglie. Piccoli numeri, ma non vorrei che San Marino in questa
graduatoria della solidarietà chiudesse a zero”.
Ivan
Foschi, Su:
“Prendo la parola relativamente alla risposta di
un’interrogazione depositata il 13 luglio scorso. Ritengo che siano
contenute delle inesattezze nella risposta. Ma non solo. Il
Segretario di Stato Valentini ha smentito l’impegno che l’Aula aveva
deciso di assumersi qualche mese prima”.
Federico Pedini
Amati, Indipendente:
“I colleghi che mi hanno preceduto hanno
illustrato molto bene la negligenza del governo. San Marino non sta
adempiendo a quello che ha firmato. Io capisco che il Segretario
competente voglia trattare la questione come una questione politica,
ossia riferito al caso particolare, ma il problema non è di tipo
politico perché siamo in un ambito giudiziario. Manca una norma nel
sistema giuridico sammarinese che contempli l’errore giudiziario e
non il dolo di un Magistrato. Questa norma non si vuole fare. Perché?
Occorre spiegarne i motivi e assumersene le responsabilità. Troppo
facile però prenderla solo con il Segretario Valentini. Per il
semplice motivo che i colleghi dovrebbero intervenire non trovandosi
d’accordo. La responsabilità dunque è di tutti”.
Mariella
Mularoni, Pdcs
:
“L’emergenza immigrazione è al centro del dibattito politico di
tutta Europa e San Marino non fa eccezione. Rispetto al fenomeno che
coinvolge indifferentemente uomini, donne e bambini non possiamo
voltare lo sguardo, è necessario realizzare una politica di
integrazione e accoglienza a livello europeo. Bisogna intervenire
all’origine del problema e farlo anche nei Paesi di provenienza
affinché la necessità di fuggire all’estero non prevalga. Tra chi
fugge ci sono centinaia di minorenni e bambini, non possiamo
permetterci che il fenomeno sia soffocato da ipocrisia e
indifferenza. Che fare? Ho ascoltato la proposta del segretario di
Stato Valentini e su l’accoglienza dei bambini mi trova d’accordo.
Tutto deve essere sostenibile e compatibile nella nostra realtà.
Auspico che le associazioni umanitarie si attivino e che possa
aprirsi una nuova stagione di attenzione e civiltà verso la
problematica che rischia di esplodere e ritorcersi contro l’europa.
La questione immigrazione deve essere affrontata tutti insieme e non
solo come sfida dell’Europa. Auspico che l’Aula possa lavorare a un
Odg da presentarsi entro la chiusura di questa sessione”.
Gian
Franco Terenzi, Pdcs:

“Compio un breve riferimento sulla quarta Conferenza mondiale dei
presidenti di Parlamento, tenuta a fine agosto- primi di settembre al
Palazzo della Nazioni unite di New York, cui ho partecipato insieme
al consigliere Roger Zavoli. I presidenti di 140 parlamenti si sono
dati appuntamento in questa conferenza, i lavori sono stati
inaugurati dal presidente dell’Unione interparlamentare che ha
sottolineato la necessità di risposte dei leader politici alle
emergenze dei Paesi. Ha chiesto ai parlamenti di lavorare per
produrre azioni concrete. I presidenti nel corso dei lavori hanno
manifestato la volontà comune per procedere a riforme per la
garanzia te il rispetto dei diritti umani e per una maggiore
rappresentatività”.
Tony
Margiotta, Su:
“Anche
io esprimo considerazioni sull’argomento dell’immigrazione. Il
segretario di Stato ha aperto una possibilità di accoglienza verso
alcuni profughi ed esprimo il favore verso questa posizione, anche
perché proprio il nostro gruppo, qualche mese fa, in comma
comunicazione, aveva espresso l’esigenza di intraprendere un percorso
di accoglienza di alcune famiglie. Da allora sono cambiate tante
cose, anche il Pontefice ha fatto un richiamo alla parrocchie, la
Comunità europea si sta interrogando sull’accoglienza. Si era
ipotizzato di ospitare rifugiati nella colonia di Pinarella, ma è
una locazione italiana, avremmo creato un problema in più. Noi
diciamo di ospitare sì minori, ma anche famiglie e accogliendo anche
l’appello del Papa crediamo si debba andare anche in quella
direzione. Poi il numero di famiglie e minori è argomento da
discutere, così come il contributo finanziario richiesto dal
Consiglio d’Europa. Non è un tema esclusivo del governo, dobbiamo
intraprendere un discorso su queste richieste, noi come Sinistra
unita ci siamo”.
Franco
Santi, C10:
“Il
congresso di Stato non è mai generoso di informazioni in comma
comunicazioni, mi auguro di avere qualche notizia in più in merito a
un paio di argomenti. Il primo è la questione di rifiuti su cui
chiediamo conto del protrarsi dei ritardi nell’avvio di un nuovo
sistema di gestione. Ritardi che stanno generando uno spreco di
risorse non giustificabile, mi aspettavo un riferimento dal
segretario competente che non è arrivato. Abbiamo perso un anno e
non è successo nulla sulla raccolta differenziata, aspettare ancora
il passaggio significa spendere soldi. Stimolo il governo a dare
risposta e a dare gambe a un progetto già deciso. Quindi la gestione
previdenziale, è un tema da affrontare da governo e in Aula in modo
urgente. Anche su questo non arrivano notizie.
Infine, sul Parco
scientifico e tecnologico mi aspettavo un riferimento sulla decisione
in merito alla destinazione dell’area. Pare si stia ragionando su due
aree, una nel castello di Chiesanuova e l’altra a Serravalle, di
proprietà pubblica. A fronte di tantissimo territorio già usato e
costruito ma inutilizzato, andare a tenere questa posizione è un
grave errore strategico”.
Antonella
Mularoni, segretario di Stato al Territorio
:
“Sul porta a porta stiamo andando avanti, come governo abbiamo
avuto di recente un incontro con la società di consulenza che si
occupa del progetto, ha messo a fuoco alcune tematiche. Il porta a
porta implica infatti avere un secondo centro di multiraccolta,
strutturato in modo moderno, quindi deve andare avanti la variante di
Prg. Diversamente i centri attuali non permettono l’estensione del
servizio a tutti i Castelli. Seconda questione è la divisione del
territorio in aree, quindi la volontà di andare avanti in tempi
veloci c’è, se non sarà alla fine dell’anno, sarà ai primi mesi
dell’anno prossimo. La società di consulenza ha terminato lo studio
e l’ha consegnato questa settimana”. San
Marino, 17 SETTEMBRE 2015/01

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