Consiglio Grande e Generale. 17 settembre 2015. Seduta notturna. Agenzia Dire

Consiglio Grande e Generale. 17 settembre 2015. Seduta notturna. Agenzia Dire

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 17
-23
SETTEMBRE

GIOVEDI’
17 SETTEMBRE – notturno

Concluso
il comma comunicazioni, in seduta notturna i lavori proseguono con
una serie di nomine, per poi passare alla ratifica dei decreti
delegati e decreti legge.

Il
dibattito in Aula si concentra in particolare su due decreti, il n.
95 “Esenzione obbligo di certificazione ricavi fino a 5 euro per il
periodo di imposta 2015- Modifiche al Decreto delegato n.176
‘Certificazione dei ricavi degli operatori economici in via
telematica’”, che viene ratificato a maggioranza. Infine si apre il
dibattito sul decreto

n.97 -”Interventi urgenti in materia di lavoro, ammortizzatori
sociali e di trattamento previdenziale anticipato” che si
interrompe con il consigliere Francesca Michelotti, Su, e riprenderà
domani mattina.

Di
seguito un estratto degli interventi.

Comma 6. Ratifica Decreti delegati
e Decreti-leggi.

Decreto delegato n.95
“Esenzione obbligo di certificazione ricavi fino a 5
euro per il periodo di imposta 2015- Modifiche al Decreto delegato
n.176 “Certificazione dei ricavi degli operatori economici in via
telematica”. Ratificato.
Marino Riccardi, Psd: “Sulla
Smac le problematiche sono note, sono state fatte delle scelte, delle
agevolazioni tra gli operatori, ma c’era un impegno che tutti gli
operatori dovevano essere sullo stesso piano, eppure oggi c’è ancora
una proroga ma non è accettabile pensare ad altre proroghe. Dal
primo gennaio tutti gli operatori devono essere messi sullo stesso
piano”.
Marco Podeschi, Upr: “Lei, segretario
Capicchioni, ha ereditato questo progetto dal suo predecessore, ma
bisogna dire che le cose non funzionano. Non funziona più, non
esiste più la scontistica. A questo punto la Smac andrebbe buttata
nel bidone, era nata come strumento di promozione territoriale. La
Smac costa centinaia di migliaia di euro ogni anno e se non serve più
alla sua funzione di incentivare i consumi nel territorio, dovreste
iniziare ad avere un sano realismo. La Smac è solo rinvii su rinvii,
non funzionano così le cose nei Paesi seri. Ora lanciate persino
l’App Smac, ma state con i piedi per terra piuttosto. Iniziate a
ripensare la Smac se volete rilanciare il commercio”.
Massimo
Ugolini, Psd:
“Vivo in un Paese diverso da quello dei miei
colleghi. La Smac è uno strumento molto utilizzato dai sammarinesi,
l’intervento di proroga proposta viene incontro a chi la utilizza per
piccole transazioni in modo quotidiano. E’ una semplificazione anche
per gli esercenti. Noi facciamo interventi step-by-step per
migliorarne la funzionalità. E’ certamente uno strumento di
marketing territoriale che dobbiamo potenziare. Nella Smac dobbiamo
continuare a crederci e a investire”.
Andrea
Zafferani, C10
: “Spesso
in quest’Aula capitano interventi sulla Smac, tante sono state le
modifiche dalla riforma tributaria, realizzata con moltissima fretta,
senza che fosse pronto un sistema adeguato a tutte le esigenze del
circuito di certificazione. Problemi arcinoti, in primis il tempo che
si perde negli esercizi con una moltitudine di piccoli ricavi, di cui
discutiamo oggi. Non è che neanche prima ci fosse la corsa alla
Smac, solo 500 su 4 mila negozi l’avevano quando era solo una
carta-sconto, le difficoltà di penetrazione esistevano da sempre.
Non ho dati, ma sembra che la diffusione della carta sconti stia
calando.
Parliamo di una carta sconto che non ha mai avuto
diffusione di massa, ma politiche reali di incentivazione non mi pare
ci siano mai state. Per l certificazione elettronica i problemi sono
superabili, in primis si può legarla ai conti correnti delle
persone, si deve pagare con la Smac, secondo, niente carta, non serve
per lte transazioni. Quindi i costi per gli operatori di usare un
sistema che è obbligatorio mentre dovrebbe essere a costo zero. Il
decreto è l’ennesimo posticipo di una scadenza, ma si parla anche di
un nuovo sistema per semplificare la vita ad operatori che fanno una
miriade di transazione. Nella relazione viene illustrato un nuovo
sistema di cui ho capito poco. Ma soprattuto chiederei quanto costa
e chi paga, è tutto a carico degli operatori?”.
Federico
Pedini Amati, Indipendente:

“Di quanto sono aumentate le entrate monofase rispetto agli
esercizi commerciali che hanno usufruito della Smac fiscale dalla sua
obblgatorietà? Mi piacerebbe capirlo, se è vero che si è imputato
ai commercianti che facevano del nero. Invece secondo me le entrate
monofase sono diminuite. Oggi la Smac si usa come pagamento in un
esercizio su dieci, hanno solo Smac fiscale, non più quella
sconti-pagameto. E’ un dato di fatto. La Smac così non sta
funzionando”.
Massimo
Cenci, Ns:
“E’ evidente
che le difficoltà possono essere superate, alcune con il buon senso,
altre con la tecnologia. A fine anno sarà il primo anno di effettivo
ricorso a questo strumento e avremo una serie di dati sull’efficacia
o meno. La prima cosa da verificare è se l’uso della Smac fiscale
abbia distolto l’attenzione su una finalità primaria quale
scontistica. Se vediamo che Smac fiscale penalizza questo strumento
di marketing territoriale, allora qualche ripensamento bisognerà
averlo, così come una riflessione dovrà esserci sul suo futuro,
magari sarà possibile una sostituzione con strumenti più avanzati
ma ora tiriamo le somme dati alla mano per verificare se l’obiettivo
Smac è ancora in piedi”.

Gian
Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze
:
“In quest’Aula trova voce l’esiguo numero di commercianti contrari
alla Smac. La Smac funziona, consigliere Podeschi, e viene usata
quotidianamente. L’aspetto promozionale dello Smac è quello primario
a cui è stata abbinata la certificazione dei ricavi. Poco più di
400 esercenti la usavano quando era solo uno strumento promozionale,
oggi sono molti di più nel circuito scontistica. Lo assicuro e vi
porto i dati, il problema è che oggi è il consumatore che crede che
tutti sono nella scontistica. Sta quindi funzionando. Il problema
dell’imposta monofase è molto marginale, posso gi dire a Pedini che
l’introito per la monofase nel comparto commerciale è comunque in
leggero aumento, ma siamo ancora in corso dell’anno. Venendo al
decreto che proroga l’esenzione dellatracciatura per transazioni
sotto i 5 euro, riguarda in particolare bar, tabaccherie, edicole,
gelaterie. Prima si è prorogato fino al 30 giugno, poi si è pensato
ad un software chiamato scambio-importo che si interfaccia con il
Pos. Abbiamo chiesto alle associazioni di categoria di indicarci
qualche esercente che possa testarlo, attendiamo le loro indicazioni,
di qui l’ulteriore proroga al 31 dicembre. A Riccardi: dal 1 gennaio
tutti sullo stesso piano, non esisterà più franchigia sotto i 5
euro”.

Decreto
– Legge 30 giugno 2015 n.97 – Interventi urgenti in materia di
lavoro, ammortizzatori sociali e di trattamento previdenziale
anticipato.

Iro Belluzzi, segretario di Stato
per il Lavoro:
“Al decreto abbiamo presentato alcuni
emendamenti a seguito dell’incontro con le associazione dei
lavoratori. Il Paese attraversa una fase in cui non c’è stata
ripresa occupazione. Abbiamo fatto la scelta di andare ad eliminare
dal 1 luglio 2015 la proroga della disoccupazione straordinaria, ma è
lasciata solo per chi può accedere, per requisiti, al pensionamento
. All’articolo 3 sono inserite le attività socialmente utili per
lavoratori in mobilità, l’abbiamo limitato per chi usufruisce solo
della mobilità. All’articolo 5 abbiamo inserito che nel caso le
aziende abbiano fatto la scelta di far partecipare i propri
dipendenti al capitale sociale, con un valore simbolico, possano
comunque usufruire degli ammortizzatori. Quindi in tema di
occupazione femminile, molto sofferta nei casi Karnak e Factory
outlet, è stato inserito un articolo aggiuntivo che vuole premiare
le aziende con preponderanza di occupazione femminile. È stato
introdotto lo sgracio contributivo del 50% per 5 anni. Ultimo
emendamento è su lavoro occasionale, può essere svolto anche da chi
opera per le onoranze funebri”.
Roberto Ciavatta, Rete:
“Abbiamo preparato emendamenti sul decreto, ma è tutto inutile, il
decreto è operativo da giugno, oggi poi siamo di fronte ad un altro
testo, fortemente modificato da emendamenti. Anche la Csu lamenta la
mancata di confronto. Non fa onore a lei e all’Aula, noi discutiamo
su decreti del tutto diversi da quelli presentati. Siamo in una
situazioni di crisi, e il governo rincorre le richieste che arrivano
da parte imprenditoriale. Non capisco perché si stabilisce che le
imprese sopra i 100 dipendenti possono andare in deroga su tutto,
persino su contratti di solidarietà. Non mi sembra un argomento per
sostenere l’occupazione. Se posso fare una richiesta al segretario è
di prenderci un mese, non mi sembra serio portare decreti in Aula
diversi da quelli presentati. Poi chi ha finito ammortizzatori
sociali e che non possono più andare in prepensionamento, dove li
mettiamo? Termino con grande rammarico per il mancato confronto su un
tema così delicato”.
Andrea
Zafferani, C10
: “Il
segretario ha un approccio non dialogante con le opposizione, spesso
in Aula ci troviamo provvedimenti radicalmente stravolti. Altri
segretari hanno approcci diversi che portano a risultati migliori.
Viene da chiedersi quale sia l’urgenza di mettere in piedi interventi
di tre mesi che poi vengono radicalmente cambiati. Idem la
concessione ai lavoratori che godono dell’1% del capitale sociale è
un cambiamento di approccio forse un certo ragionamento lo dovrebbe
meritare. I dati sull’occupazione mostrano l’aumento dell’occupazione
nelle fasce sopra 45 anni e un crollo fino a 39 anni, è un dato
impressionante del programma economico che continua a non essere
affrontato ,anzi c’è peggioramento di tutele sociali per queste
fasce. Invito a ragionare nuovamente sul minimo di reddito garantito
per chi non ha tutele sociali. Non si può andare avanti con
ammortizzatori sociali solo per ultra cinquantenni”.
Francesca
Michelotti, Su:

“L’emergenza lavoro non è trattata come emergenza, ma in ritardo.
In particolare, sull’articolo 3, per chi ha indennità economica
speciale e disoccupazione facoltà di accedere a lavori socialmente
utili, vorrei ricordare che su questo tema Su ha presentato un
progetto di legge molti mesi fa in attesa di essere esaminato. Erano
definite modalità per dare una vera risorsa lavorativa a determinate
persone e salvaguardare la loeo dignità. Era una proposta di legge
aperta a contributi e oggi ritroviamo questa materia citata in modo
frettoloso in questo articolo 3 così laconico. Mi auguro che non
pregiudichi la discussione di una proposta che merita attenzione del
Consiglio. Chiediamo formalmente a segretario e governo di prestare
più attenzione alle proposte dell’opposizione in particolari verso
tragiche emergenze del Paese”.
San
Marino, 17 SETTEMBRE 2015/02

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