Consiglio Grande e generale (19-23 gennaio) giovedi’ 22 gennaio, prima parte. Agenzia Dire

Consiglio Grande e generale (19-23 gennaio) giovedi’ 22 gennaio, prima parte. Agenzia Dire

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 19-23 GENNAIO 2015 

                                           GIOVEDI’ 22 GENNAIO- prima parte

La seduta consiliare odierna riprende dal Comma 10 con il
dibattito sui progetti di legge presentati in prima lettura da Governo e da Upr
che intervengono sulla normativa per il rilascio di permessi di soggiorno e
residenze. L’Aula passa quindi ad affrontare la Riforma del catasto, in
seconda lettura, su cui si apre prima il dibattito, con le relazioni di
maggioranza e minoranza, e poi inizia l’esame dei 47 articoli del progetto di
legge.

Di seguito una sintesi
degli interventi della prima parte della seduta odierna.

COMMA 10.  – Progetto di legge “Modifica della
Legge 28 giugno 2010 n.118 e successive modifiche (Legge sull’ingresso e la
permanenza degli stranieri in Repubblica)”. Prima lettura

– Progetto di legge
“Modifiche ed integrazioni al Decreto – Legge 28 dicembre 2011 n.204 e alla
Legge 28 giugno 2010 n.118 – Legge sull’ingresso e la permanenza degli
stranieri in Repubblica”. Prima lettura.

Matteo Fiorini, Ap: “E’ un passaggio importante, da mesi si lavora alla
modifica della legge 118. Queste proposte salvano l’impianto del 2010 che è
giusto e intervengono in particolare sulla discrezionalità della Commissione
esteri nel valutare certe proposte. Spesso accade che le richieste di residenza
siano vincolate a parametri che la Commissione valuta, su investimenti, posti
di assunzione. Si esaminano i business plan e se sono credibili la commissione
concede le residenze. La commissione però non fa poi controlli successivi negli
anni per verificare se le condizioni ala base del rilascio di licenza siano state
portate avanti. E’ un adempimento che la Commissione può fare a prescindere dal
disposto di legge, però sarebbe utile se si trovasse il modo di inserirlo nella
legge, l’investitore serio vuole chiarezza nelle regole”.
Marino Riccardi, Psd: “La residenza è un tema delicato, ieri si è discusso
di Europa e oggi come non mai occorre avere una legge chiara su come si
acquisisce la residenza e su come si perde. A distanza di 4 anni dalla legge è
necessario apportare modifiche, per i riscontri avuti nell’applicazione della
legge del 2010. Questa norma interviene sulle difficoltà per gli imprenditori,
risolve problema dei permessi di soggiorno di lavoro di 11 mesi, in particolare
per le badanti. Questo viene esteso per 12 mesi. Viene risolto poi il problema
per l’affido dei minori, delle coppie di fatto, anche dello stesso sesso. Su
questi argomenti noi e il Pdcs abbiamo trovato una mediazione, abbiamo fatto un
grande lavoro, come governo e maggioranza, per trovare un punto di incontro.
Sono convinto che sui diritti civili  è
difficile fare una mediazione, ma un passo alla volta ci si avvicina alla meta
finale. Ben vengano infine contributi per migliorare la legge, è opportuno che
ci sia la collaborazione di tutto il Consiglio su questi temi”.
Alessandro Mancini, Psd: “Non è facile leggere questa legge, c’è un
continuo rimando a decreti e leggi passate, è un vizio che credo sia ora di
cambiare. Invito il segretario di Stato che quando si arrivi in Commissione
esteri ci sia un testo più leggibile. Parliamo tanto di attrazione di
investimenti e questo si ha con leggi più semplici”.
Luca Santolini, C10: “Anche io volevo sottolineare che quando si prende
un progetto di legge con continui rimandi a tre normative di modifica
successive alla 118, poi ai decreti legge, in questo caso come in altri,
sarebbe cosa buona e giusta lavorare per una semplificazione normativa per fare
in modo che chi abbia bisogno di fare domanda di residenza abbia un testo unico
chiaro e comprensibile. Sui contenuti concordo con gli interventi, sono
contenuti importanti e che sanano situazioni che hanno creato finora problemi”.
Massimo Ugolini, Pdcs: “Questo progetto va a migliorare un testo già buono
del 2010. Le residenze sono un tema comunque importante, da affrontare
nell’ottica del negoziato sull’Ue. C’è poi un passaggio importante legato al
soggiorno vacanza-studio e lavoro, in ottica di agevolare le future generazioni
e per l’interscambio tra giovani. Poi c’è la parte riferita all’attrazione di
investimenti in territorio, dobbiamo ragionare nell’ottica di incentivare
residenze qualificate che possano portare posti di lavoro”.
Ivan Foschi, Su: “Noi non siamo presenti in Commissione esteri, sulla
legge per le residenze quindi non abbiamo diritto di parola nella fase di
formazione della legge, ci limitiamo a considerazioni iniziali e in seconda
lettura. Alcune osservazioni: rimane ampio spazio di discrezionalità alla
Commissione. Poco sposta il fatto che certe scelte passino dal congresso di
Stato alla commissione Affari esteri, dove c’è sempre la stessa maggioranza, è
comunque un organismo politico”.
Federico Pedini Amati, Ps: “Rispetto alle residenze per
imprenditori ci siamo dati in Commissione esteri determinati meccanismi da
seguire rispetto a occupazione e investimenti, però se queste regole diventano
più certe per tutti e meno discrezionali è sicuramente un passo avanti. Nel
merito entreremo in Commissione affari esteri. All’articolo 12, che dà agli
stranieri il permesso di convivenza more uxorio, sottolineo che se si intende
una convivenza legata al diritto di famiglia, quindi tra uomo-donna, non
rispetta l’intenzione più ampia sottoscritta con l’Odg che prevedeva la
convivenza anche a persone dello stesso sesso. Se si lascia l’accezione more
uxorio resta il vincolo legato al diritto di famiglia, questo punto, di fatto,
non consente la convivenza a persone dello stesso sesso. Se rientra al punto
successivo come convivenza ‘a fini solidaristici’ è ipocrita e offensivo, non è
dignitoso”. 
Gian Matteo Zeppa, Rete: “All’articolo 33 trovo giusta l’indicazione di
fare il testo unico, meno giusto però è impostarlo sui 90 giorni. Chiedo se c’è
disponibilità ad abbassare questo arco temporale. Rispetto la discrezionalità,
ci sono alcuni casi, in particolare rispetto ai ricongiungimenti familiari e
richieste per motivi sanitari, in cui i commissari danno il loro parere con
discrezionalità.  C’è una miglioria da questo
punto di vista nell’articolato proposto. C’è anche quanto evidenziato  sulla difficoltà di recepimento dell’istanza
d’Arengo famosa, resta il termine ‘more-uxorio’. Resta poi la  convivenza ‘per fini solidaristici e mutuo
aiuto’, bisogna capire bene cosa si intenda. Il progetto ha manchevolezze che
saranno discusse in Commissione, ma è un passo avanti”.
Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Dal
dibattito è emerso che condividiamo l’impianto precedente e la necessità di
modifiche per dare risposte alle problematiche emerse.  Rispetto al tema toccato dal consigliere
Fiorini e ripreso da altri, ovvero la discrezionalità della  commissione e la necessità di controlli e
verifiche successive, la modifica tenta di fare un passo avanti, cercando di
identificare in modo più preciso competenze e procedure. Anche io credo che la
discrezione possa esserci in alcuni ambiti di valutazione, se una tipologia di
impresa può essere utile al paese per esempio, ma non lo può essere su
requisiti oggettivi e su procedure. Un problema che si pone è che al momento
abbiamo tre percorsi diversi per accedere a residenze e permessi soggiorni, non
è escluso che in sede di Commissione non si trovino collegamenti non attivati,
tra legge e decreto sviluppo, decreto start up. Ci sono percorsi diversi per
ottenere lo stesso risultato. Sula necessità di semplificare c’è un articolo
della legge che dà il compito di scrivere il testo unico. Vedremo in
Commissione se passare da 90 a 60 giorni per il termine della stesura, esiste
un testo consolidato che mette insieme i cambiamenti fatti, non dovrebbe essere
un percorso complicato. Sui dubbi sul fatto che la legge risponda o no
all’istanza d’Arengo per estendere i permessi di convivenza a persone dello
stesso sesso: la modalità scelta è stata di introdurre una tipologia di
convivenza che non faccia discriminazione, questo non dovrebbe più impedire che
persone dello stesso sesso possano decidere di stabilire una convivenza. Non si
è voluto togliere il more uxorio perché ha una sua collocazione giuridica nel diritto
di famiglia. Vorrei tener conto della proposta Upr, già contemplata nel nostro
progetto di legge. Credo si possa unificare il percorso se loro saranno
d’accordo. Auspico di convocare la commissione in tempi brevi per risolvere
diverse situazioni in attesa”.
Marco Podeschi, Upr: “Se quanto da noi proposto sarà interno al Pdl del
governo non vedo condizioni per portarlo avanti. Valuteremo in
commissione”.  

 

Comma 11. Progetto di
legge “Riforma del Catasto: regolamento per la conservazione e l’aggiornamento
del catasto terreni e fabbricati”. Seconda lettura
Gerardo Giovagnoli, Psd, relatore
di maggioranza:
“Il provvedimento si
basa su principi di equità, trasparenza e comprensibilità, dinamicità,
progressività. Si è partiti dai testi di riforma già elaborati dai governi
precedenti che costituivano un’ottima base. Si è ritenuto fondamentale
descrivere più dettagliatamente i criteri con cui verranno definiti i nuovi
estimi catastali. Il principio fondamentale è la definizione di un Catasto dei
Valori a fianco di quello esistente basato sulla Rendita, per dare uno
strumento in più di controllo del territorio e per una maggiore trasparenza
negli atti di compravendita e nei confronti dei cittadini. Come amministrazione
si riuscirà meglio a comprendere l’evoluzione del territorio attraverso
strumenti più all’avanguardia e più precisi. Ai fini della tassazione si
mantiene il Catasto Reddituale, aggiornato sulla base dei nuovi estimi, mentre
per la trasparenza delle compravendite e per l’aggiornamento periodico delle
rendite è indispensabili l’istituzione di un Catasto dei Valori. Il decreto 26
ottobre 2010 istituiva delle sanzioni per chi entro 180 giorni non presentava
la denuncia di variazione di consistenza all’Ufficio del Catasto. Il sistema
sanzionatorio viene mantenuto e specificato. Vengono introdotti dei paletti
alle lottizzazioni in zona agricola. Frazionare grandi appezzamenti in lotti da
1.000 metri quadri con annessa strada per servire i vari lotti è valutata come
intenzione di costruire in zona agricola o comunque non edificabile, da noi
finora si poteva fare, ora non più. Un altro importante obiettivo che si è
inteso ottenere era allineare l’operatività tra Ufficio Urbanistica e Ufficio
Tecnico del Catasto poiché l’accatastamento diventa documentazione obbligatoria
da presentare ai fini dell’abitabilità in modo da rendere molto più leggibili i
dati e velocizzare l’operatività degli uffici con un incremento del servizio
offerto ai cittadini”.
Augusto Michelotti, Su, relatore di minoranza: “I cambiamenti tecnologici
degli ultimi anni avrebbero dovuto stimolare una benché minima forma di
adeguamento alle nuove tecniche sia di rilievo e misurazione topografica che di
di rappresentazione cartografica ed elencazione dei dati descrittivi e
valoriali degli immobili. Oggi sarebbe possibile accedere ai documenti
catastali direttamente dal proprio pc di casa: dico sarebbe perché non tutti i
dati a disposizione del Catasto oggi sono disponibili per la visura catastale.
Eppure il ruolo più importante del Catasto è proprio quello di garantire
informazioni ai cittadini. La legge è divisa in sei capitoli e 47 articoli e
presenta il difetto classico delle leggi di ultima generazione e cioè un
continuo e reiterato ricorso ai decreti delegati e ai successivi regolamenti attuativi
emessi dal Congresso di Stato su proposta dell’ufficio del catasto. Questo
vezzo impedisce di avere leggi complete e ragionate che diano il senso
definitivo di una legge senza continui rimbalzi a successive interpretazioni e
regolamentazioni. Altro elemento costante nel rapporto tra maggioranza e
minoranza nell’approvazione delle leggi, sia in commissione che in consiglio
grande e generale, è la bocciatura costante degli emendamenti della minoranza
anche se a volte meriterebbero un’attenzione diversa da quella che viene loro
data. Quelli della maggioranza invece passano anche se a volte sono
peggiorativi del testo di legge presentato praticamente da loro stessi. Un
elemento di divergenza è stata la presentazione di emendamenti dell’opposizione
per eliminare dalla commissione censuaria permanente i membri di nomina
politica anche se esperti nel settore L’intenzione sarebbe quella di eliminare
la consuetudine di infilare, anche in commissioni prevalentemente tecniche,
persone che alla fine del credo debbano poi relazionare sul loro mandato o
sull’operato della commissione al potente di turno o a quel segretario di
partito o a quel membro di Governo”.
Antonella Mularoni, segretario di Stato al Territorio: “Su un testo si
può essere d’accordo o meno, ma attribuire alla maggioranza o al Governo
intenzioni poco buone non corrisponde a realtà. Vogliamo rendere più moderna la
nostra normativa sul Catasto fatta in un periodo diverso in cui l’economia si
basava su altri presupposti ovvero sulla proprietà di terreni. E’ un testo
elaborato in sinergia: la proposta è giunta direttamente dall’ufficio del
catasto. La normativa prevede il rinvio a numerosi decreti delegati. In questo
contesto siamo pronti a ricevere suggerimenti dei tecnici ma anche di tutte le
forze politiche presenti a San Marino. Mi sembra offensivo dire che le persone
nominate dal Consiglio non siano persone al servizio del paese, ma al servizio
di interessi privati. La volontà è quella di fare una legge moderna che possa
rispondere ai parametri di livello internazionale. Arrivando tardi abbiamo il
vantaggio di poter fare tesoro degli errori commessi da altri. Questa è una
normativa moderna che ci permetterà di avere una fotografia aggiornata del
patrimonio immobiliare del Paese. Attualmente il nostro catasto non è più una
fotografia corrispondente alla realtà. Una volta fatta la foto, sarà il
Consiglio a determinare le politiche fiscali. Non è vero che si riforma il
Catasto per introdurre nuove tasse. Serve una fotografia corrispondente ai
tempi e non ferma agli anni ’50. Ribadisco la volontà di essere aperti a
qualsiasi contributo. Siamo assolutamente aperti”.
Paolo Crescentini, Ps: “Questa è una legge molto tecnica con un’aspetto
importante legato all’aggiornamento degli estimi. Su questo il Ps ha posto
attenzione: è una legge necessaria ma tardiva rispetto al provvedimento
licenziato dal Governo due anni fa legato alla patrimoniale. Prima di fare la
patrimoniale occorreva procedere ad una riforma del Catasto. Allo stesso tempo
però non vorremmo che questo provvedimento di legge, attraverso l’articolo 23
sugli estimi, introducesse una sorta di nuova patrimoniale”.
Stefano Canti, Pdcs: “ E’ una norma molto tecnica. Questo Pdl lo
possiamo suddividere in due parti: prima parte relativa a modifica cartografia,
l’altra parte riguarda l’aggiornamento delle tariffe dell’estimo. Con questa
norma Catasto aggiornato e un’informatizzazione più definitiva dei dati
relativi al patrimonio immobiliare. Oltre 400 immobili non erano iscritti al
Catasto mentre oggi lo sono. Aggiornando le tariffe di estimo non significa
aggiornare la pressione fiscale. E’ improprio dire “la riforma del Catasto
andava fatta prima della patrimoniale” perché le tempistiche di una
patrimoniale sono molto più veloci di una riforma catastale: per una riforma
catastale occorrono 3 anni per i terreni e 5 anni per i fabbricati. Fare dopo
la patrimoniale significava non farla affatto. Specifico in ogni caso che non è
una nuova Patrimoniale. La politica fiscale è tutt’altra cosa rispetto alla
normativa sul Catasto”.
Marino Riccardi, Psd: “A distanza di oltre 55/60 anni era estremamente
necessario mettere mano a una nuova normativa. E’ vero che è una legge
principalmente tecnica ma ci sono anche scelte politiche. Che io condivido
perché vanno nel senso di un ammodernamento di una normativa dinamica nel
tempo. Obiettivo legge è quello di mantenere inalterato il gettito fiscale. Non
tutti pagheranno quello che pagavano prima: ci sarà chi pagherà di più e chi
pagherà di meno perché oggi viene cambiato il metodo di valutazione degli
immobili. La legge precedente si basava su un’economia contadina e dunque
venivano conteggiate le stalle e inoltre una casa con 2 bagni era considerata
un lusso. Non erano compresi i centri commerciali. In questi 50 anni il paese è
cambiato in maniera radicale ed era necessario adeguarlo alle nuove realtà.
Unitamente al valore della rendita viene stabilito un valore del bene.
Importante per stabilire il valore del patrimonio immobiliare di un paese. Mi
auguro che legge possa essere approvata in tempi brevi. E’ legge con scelte
politiche che sono molto importanti per permettere a San Marino di mettersi su
carreggiata all’avanguardia e di avere maggiore equità sui prelievi fiscali”.
Remo Giancecchi, Upr: “Noi come Upr avevamo presentato una riforma del
Catasto, ma non era stata presa in considerazione allora e non è stata presa in
considerazione ora. Ci sono punti dubbi in questa legge. Quella in vigore
attualmente per fabbricati e terreni fa riferimento sulla rendita catastale
mentre la nuova legge utilizza, senza però specificare come e in quale
percentuale, un metodo di calcolo che comprende valore patrimoniale e rendita
catastale. Questo nuovo metodo di calcolo può contare su utili differenze.
Esempio: un terreno situato in aperta campagna ha una certa rendita catastale,
mentre con la riforma attuale che calcola anche il valore patrimoniale avrà un
altro valore complessivo. Insomma con questa riforma noi tassiamo anche i
terreni che forse un domani potrebbero diventare edificabili. Dobbiamo
ragionare molto bene su questo”.
Franco Santi, C10: “Questo provvedimento, oltre agli aspetti prettamente
tecnici, ha un obiettivo preciso: ricerca dell’equità ovvero mettere ordine,
fare chiarezza e rendere più trasparenti le vere e effettive proprietà degli
immobili, per calcolare in maniera equa la ricchezza in mano ai singoli
cittadini. Un principio che si può raggiungere con questo tipo di intervento
legislativo e con il lavoro che gli uffici saranno chiamati prossimamente a
compiere. Finalmente ci siamo arrivati. Diamo merito a chi ci ha lavorato e chi
ha voluto portare a compimento questo percorso. Purtroppo l’obiettivo per
portare a compimento tutti gli adempimenti previsti è un po’ in là nel tempo.
Riguardo alla polemica tra minoranza e segretario di Stato sulla composizione
della commissione, le nostre intenzioni partivano dalla considerazione che
occorre valorizzare appieno le professionalità che abbiamo all’interno della
Pa. Crediamo che i nostri tecnici possano essere capaci di governare questa
commissione”.
Nicola Selva, Upr: “Negli anni si era intervenuto in modo parziale,
creando una tassazione non equa e non rispondente alla realtà attuale. Le
riforme servono, ma si fanno sempre quando bisogna tassare qualcuno o qualcosa.
Non perché è il momento o perché il settore deve essere adeguato. Senza
scintilla di ripresa per il mercato immobiliare non vorrei che con questa
riforma lo si mettesse in ulteriore difficoltà, con una proposta che non è in
grado di riattivare questo settore”.
Alessandro Mancini, Ps: “Prima che venisse approvata la patrimoniale, il
Ps e Upr avevano posto all’attenzione del Consiglio la necessità di riscrivere
le regole del Catasto e presentato un legge di riforma, cui non è stato dato
seguito, a dimostrazione che il tema per noi è molto sentito. Questa proposta
appare un semplice escamotage per aumentare tassazione che non va verso equità.
C’è inoltre un continuo rinvio a decreti delegati, rilevo che se ne è fatto un
abuso ampio”.
Augusto Michelotti, Su: “Di questa legge si sentiva l’esigenza per
mettere ordine a un settore che andava avanti per conto suo. Ho lamentato nella
relazione della pubblicazione di atti catastali, sono atti pubblici, auspico
che questa possibilità venga sollevata il più presto possibile, c’è una certa
resistenza a dare i dati”.
Elena Tonnini, Rete: “Viene introdotta una novità importante: il Catasto
è il passo iniziale per definire una fiscalità in base alla proprietà di
terreni e fabbricati. Il catasto dà una fotografia, che è la base per successivi
interventi fiscali.
Ma non aiutano le commissioni accentratrici previste nel provvedimento, come
quella censuaria, e gli accumuli cariche del dirigente dell’ufficio Catasto.
Per esempio, la Commissione può decidere se andare a valorizzare o deprezzare una
zona a tavolino, non è questione di mala fede, ma il percorso non è
accompagnato da trasparenza. Esistono numerosi casi in cui le nomine politiche
non sono state super partes. Per questi motivi il nostro movimento si è
dichiarato contrario al progetto di legge, pur riconoscendo la necessità di un
intervento in materia”.
Matteo Fiorini, Ap: “Sono state dette cose volutamente distorsive e
polemiche. Oggi è avvertita distanza tra la realtà e una buona legge del
territorio. La legge in Aula è frutto di un lavoro in sinergia tra la
segreteria di Stato e l’ufficio competente. L’attuale catasto è del ’49 e la
sua ultima modifica è avvenuta all’81, la necessità di un catasto aggiornato è
evidente. Alcune categorie risultano vetuste, credo fosse doveroso intervenire.
In Aula qualcuno ha detto che riformare il catasto è un modo subdolo per
aumentare le tasse, sono illazioni gratuite. Avere un catasto aggiornato è
un’arma vincente per la collettività come supporto alla pianificazione
territoriale e come funzione estimativa, statistica, di mappatura della realtà
e ha certamente anche una funzione fiscale. Ma anche qui bisogna sottolineare
che avere un catasto che fotografi differenti rendite non significa cambiare
imposizione fiscale, che è una scelta politica. Sono convinto sia una riforma
fortemente strutturale del nostro Paese e del nostro sistema democratico,
avendo iniziato l’iter della legge, perché il confronto è stato iniziato prima
di depositare la legge”.
Vladimiro Selva, Psd: “Con questo provvedimento realizziamo un progetto
atteso da anni, diverse segreterie hanno provato a realizzarlo, per molto tempo
è stato fatto di tutto per non mandarlo in porto da parte di certi poteri e
persone. E mi stupisce che il movimento Rete oggi annuncia un voto contrario a
una legge per dareseguito alle volontà di costoro, a poteri che hanno
determinato la situazione attuale per egoismo. Oggi diamo una svolta a una
gestione che ha notevole importanza rispetto a una serie di ambiti, fiscale ed
economico in generale. Bene ha detto chi ha sostenuto che la riforma non cambia
le regole fiscali”.
Antonella Mularoni, segretario di Stato replica: “Ringrazio i
consiglieri intervenuti, il clima sembra costruttivo, tutti hanno convenuto
sulla necessità di fare la legge, confido che nell’esame dell’articolato si
possa andare speditamente”.

San Marino, 22 Gennaio 2015/01

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