Consiglio Grande e Generale. 20 maggio 2016. SMNA

Consiglio Grande e Generale. 20 maggio 2016. SMNA

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 18 – 25 MAGGIO

VENERDI’
20 MAGGIO

Nella
seduta odierna il Consiglio Grande e Generale approva le due varianti
del Piano regolatore inserite all’ordine del giorno. In particolare,
il
Progetto
di legge relativo alle modifiche di Prg “per l’attuazione di
Interventi di Sviluppo Economico” viene accolto con 27 voti a
favore, 12 contrari e 5 astenuti.

Così anche
il
progetto di legge sulle modifiche di Prg “
per
la creazione di servizi utili alla comunità e alla imprese” viene
accolto con con 25 voti a favore, 7 contrari e due astenuti.

I
lavori nel primo pomeriggio sono ripresi quindi dal

c
omma 10, con le repliche al
dibattito sulla variante al Piano regolatore che riguarda interventi
volti allo sviluppo economico, tra cui la realizzazione del Parco
scientifico e tecnologico. In particolare, oggetto del dibattito
odierno è
la
trasformazione della destinazione dell’area della palestra Ex Mesa.
Si procede all’esame dell’articolato nel corso del quale viene
accolto l’
emendamento proposto dal
governo che vincola l’efficacia della variante all’adozione del
futuro Piano regolatore e alla convenzione per la realizzazione del
Parco scientifico e tecnologico.
Seguono
quindi le dichiarazioni di voto: favorevole la maggioranza, mentre
l’opposizione si divide. Manifestano infatti la propria contrarietà
Su-LabDem, C10 e Upr, mentre il Partito socialista dichiara la
propria astensione. Il progetto di legge viene così approvato con
27 voti a favore, 12 contrari e 5 astenuti. Segue la votazione
sull
‘istanza
d’Arengo n.14

contraria alla realizzazione a Galazzano del Pst: viene
respinta
con 31 voti contrari e 14 a favore.

L’Aula
procede quindi al
comma
11
,
l’esame della variante di Prg, relativa alla creazione di servizi
utili alla comunità e imprese che viene infine accolta con con 25
voti a favore, 7 contrari e due astenuti.
Conclusa
la ratifica dei decreti delegati e decreti legge, segue la
Ratifica
dell’Accordo P.A. / OO.SS. relativo ai criteri di assunzione del
personale animatore dei centri estivi 2016 e di eventuale personale
ausiliario e alle modalità di organizzazione del corso di formazione
per gli animatori.
Sono poi presentati in prima lettura due
Progetti di legge. Il primo, illustrato d
al
segretario di Stato per il Turismo, Teodoro Lonfernini,

è il Progetto di legge “Disciplina della gestione delle opere
dell’arte nella Repubblica di San Marino” cui segue il relativo
dibattito. Segue il Pdl presentato dal segretario di Stato al
Territorio, Antonella Mularoni, il
Progetto
di legge
– Riforma della Legge 19
luglio 1995 n.87 “Testo Unico delle Leggi Urbanistiche ed
Edilizie”.

Terminati i dibattiti dei due
provvedimenti l’Aula passa ad affrontare le
istanze
d’Arengo
. Delle quattro istanze all’Odg viene accolta
solo la n.26

“Per la realizzazione di un cimitero riservato agli animali
domestici d’affezione”.

Respinte le altre tre:
la n.21
“Perché sia introdotto l’obbligo di chiusura indistintamente per
tutte le attività lavorative in concomitanza alle giornate di festa
nazionale nonché alle principali giornate di festività religiose”,
la
n.22 per l’istituzione della “Festa
della Bandiera” in concomitanza alla giornata del 17 febbraio di
ogni anno”, infine la
n.23 “Perché nel
Castello di Serravalle siano istituiti parcheggi riservati ai
residenti in Via Marino Moretti”
.
Concluso l’esame delle istanze, si chiudono i lavori consiliari che
riprenderanno lunedì.

Di
seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma
10

a)
Progetto di legge “Modifiche alla Legge 29 gennaio 1992 n.7 –
Piano Regolatore Generale (P.R.G.) per l’attuazione di Interventi
di Sviluppo Economico” (II lettura) /
approvato
con 27 voti a favore, 12 contrari e 5 astenuti.
b)
Istanza d’Arengo perché il progetto edilizio denominato “Parco
Scientifico Tecnologico” non venga realizzato nella zona del “Parco
Urbano” sita in località Galazzano (istanza n.14) /
respinta
con 31 voti contrari e 14 a favore.

Repliche

Antonella
Mularoni, segretario di Stato per il Territorio:

“Il progetto del parcheggio di Montegiardino ha avuto molti
cambiamenti. La Giunta d Castello ha sollevato la richiesta di un
parcheggio coperto su due piani una parte disponibile per residenti e
l’altra per visitatori. La preoccupazione emersa dall’ufficio tecnico
poi è stata sul rischio di frana che poteva svilupparsi dal progetto
iniziale, i ritardi sono dovuti a questo. Ho sentito poi alcune
considerazioni legittime riguardo l’articolo 6, rispetto le
particelle di la Ciarulla, dai consiglieri Terenzi e Michelotti.
Spiego la ratio dell’intervento: la zona circostante è a utilizzo
industriale, c’è una particella sul retro pubblica e quella
antistante che è l’ex Mesa con palestra. Il Cons auspicherebbe una
struttura sportiva nuova per adibire la palestra Ex Mesa ad esigenze
nuove, quella attuale è una struttura che dei ha problemi. Il
terreno è proprietà dell’ Eccellentissima Camera. Potrebbe avere
senso in futuro l’uso per fini industriali del terreno, ma senza
venderlo, se si trovasse qualcuno interessato a quell’area e a una
convenzione si dovrebbe prevedere anche con la copertura delle spese
di un nuovo impianto sportivo. Oggi il bilancio pubblico non ci
permette di avere troppe risorse, vorremmo evitare di far imbarcare
lo Stato in imprese che possono apparire faraoniche, ma poi rischiano
di essere sotto utilizzate. Ad oggi però non c’è nessuna
convenzione firmata con nessuno, ma il Cons guarda con favore questa
ipotesi. Rispetto la compensazione, ricordo che in passato non erano
previste. Abbiamo in definitiva dato una risposta di riqualificazione
dell’area, di ridimensionamento dell’edificato e anche di
compensazione Questa variante oltre al ricorso dell’associazione
Micologica, ha avuto un ricorso che chiedeva di permetter a privati
di costruire sull’area parco, respinta all’unanimità dalla
Commissione politiche territoriali. Mi sembra di avere risposto alle
critiche maggiori, ci saranno tempi e modi di intervenire in sede di
articolato”.
Gian
Franco Terenzi, Pdcs
:
“Ringrazio il segretario di Stato per aver risposto alle mie
perplessità sulla trasformazione in area industriale della palestra
Ex Mesa. L’area in oggetto, la sua trasformazione impongono
riflessioni. Le mie osservazioni non nascono da situazioni oggi già
presenti ma sostenute da principi nati alcuni anni or sono. Mi
riferisco alla zona sportiva, proprio per il suo sviluppo l’ex Mesa è
stata trasformata in palestra. La Mesa fu trasferita e così la sua
sede è stata trasformata in palestra. E’ trascorso del tempo e da
allora le situazioni non sono migliorate. Osservate giorno dopo
giorno l’ingorgo prodotto in quell’area dagli utenti della mensa per
mancanza di parcheggi. Il tema primario per la contrarietà è che
forse c’è già un imprenditore a cui qualcuno ha già promesso di
sottrarre spazi interessanti e sacrificare un’area pubblica per
un’area produttiva. Non so se vale la pena dare questa possibilità
agli imprenditori, sono troppi già i capannoni sfitti. Oggi un’area
da 9 mila metri quadrati pubblica non va trasformata ulteriormente
per creare ulteriore cementificazione in un’area sportiva. Do la
possibilità al segretario al rinvio su questo tema”.

Sull’articolo
6 “
Modifiche
agli allegati “A1″,”B” e “C” della
Legge n.7/1992, località La Ciarull”,

il segretario di Stato Mularoni:

“C’è stata una manifestazione di interesse di investitori- ma
ancora nulla di concreto- che possa prevedere l’utilizzo di
quell’area per un certo tempo in cambio di tutte le spese per una
nuova struttura sportiva che lo Stato non può accollarsi, l’urgenza
è per questo. Il nuovo Prg non ci sarà domattina. Nulla però è
stato ancora definito, non avrò problema a informare il Consiglio
Grande e Generale delle intenzione di governo e maggioranza, tutto
sarà alla luce del sole”.

 

Dichiarazioni
di voto

Augusto
Michelotti, Su-LabDem
:
“Il nostro gruppo, come per tutti gli articoli del provvedimento,
voterà contrario a questa legge”.
Mimma
Zavoli, C10:

“Anche a nome del mio movimento, esprimiamo parere contrario per le
motivazioni illustrate. Ci sembra non ci sia nessun tipo di urgenza
nel determinare e scegliere di fare queste modifiche oggi. La cosa
più preoccupante, e che in qualche modo ci lascia l’amaro in bocca,
è che le modifiche sono fatte un po’ ad uso e consumo, con poca
progettazione e poco respiro, non pensando invece che si farà un
ripensamento generale delle politiche territoriali attraverso il
testo unico dell’edilizia. Le compensazioni servono a poco. Sono un
modo per sedare qualsiasi tipo di protesta e allungare un po’ il
brodo”.
Marco
Podeschi, Upr
:
“Siamo contrari al progetto di legge. Apprezziamo lo sforzo della
segreteria di Stato al territorio nel cercar di andare incontro alle
richieste, già risulta migliorato il testo dalla prima lettura. Ma
il problema è altro. Pensiamo che dovrebbe iniziare il momento in
cui anche la Repubblica di San Marino pensi di riqualificare zone già
edificate. Posso capire che per un investimento ciclopico come il
Polo della moda si scelgano area non edificate. Ma per un progetto di
parco scientifico, in itinere da 7 anni, dato che diversi componenti
di partiti sono stati a visitare strutture analoghe fuori di qui, mi
sarei aspettato un maggiore sforzo di riqualificazione. Fuori di qui
stanno riqualificando aree industriali, ex opifici, zone che
andrebbero qualificate. E noi purtroppo, per l’ennesima volta, anche
se facciamo la compensazione, andiamo a costruire in un’area verde.
Mi sarei aspettato uno sforzo più grande. Non so se sarà con un
nuovo Prg, ma spero si inizi a riqualificare, che lo Stato ridiventi
proprietario di zone dove ci sono edifici inutili da restituire alla
collettività”.
Maria
Luisa Berti, Ns:

“A nome della maggioranza esprimo voto favorevole. Capisco le
posizioni, dopo che finalmente si sta portando avanti il Parco
scientifico. A Podeschi ricordo che la scelta ‘a monte’ sulla sede
del parco è stata quella di volerlo insediarlo in un terreno
pubblico e non privato. E’ stata una scelta condivisa perché ha
allontanato ogni forma di speculazione. Sarebbe un elemento da
appeezzare e non da contestare. Questo Pdl contiene anche le varianti
di altri Castelli, mi riferisco in particolare ad Acquaviva e
Montegiardino, e sono effettuate nell’interesse della collettività.
Riguardano infatti gli spazi di un nuovo impianto sportivo e un
parcheggio, a beneficio della collettività di un Castello e, a
cascata, del Paese. L’intervento a Ciarulla è a beneficio del nostro
sistema economico”.
Paolo
Crecentini, Ps
:
“Il gruppo del Ps, coerentemente a quanto fatto in Commissione, si
asterrà sul Pdl che contiene interventi che condividiamo. Ci
asteniamo perché auspichiamo sia davvero tra gli ultimi interventi
di variante e si vada ad un nuovo modello di Prg che va ridisegnato”.

 

Comma
11
.
Progetto d li legge “Modifiche alla legge 29 gennaio 1992 n. 7 –
Piano regolatore generale per la creazione di servizi utili alla
comunità e alla imprese”/ Approvata con 25 voti a favore, 7
contrari e due astenuti.
Stefano
Canti, Pdcs, relatore di maggioranza: “
Il
Progetto di Legge “Modifiche alla Legge 29 Gennaio 1992 N.7 –
Piano Regolatore Generale (P.R.G.) per la creazione di servizi utili
alla comunità e alle imprese” è stato esaminato dalla competente
Commissione Consiliare Permanente Igiene e Sanità, Previdenza e
Sicurezza Sociale, Politiche Sociali, Sport, Territorio, Ambiente e
Agricoltura nella seduta del 14 marzo u.s.
Il progetto di Legge
in oggetto, come si evince dal titolo del provvedimento stesso,
individua alcune modifiche di destinazione urbanistica all’attuale
strumento di pianificazione generale del territorio per agevolare
nuovi investimenti in favore della comunità e per la realizzazione
di servizi utili alle imprese sammarinesi che da molti anni operano
all’interno del territorio nonché per il recupero e l’adeguamento
di importanti infrastrutture private. Nella fattispecie le modifiche
riguardano: la creazione di nuove aree in località Cà Martino –
Cà Amadore e Ciarulla ove effettuare lo stoccaggio di materiali
inerti e per la creazione di un’area per i servizi dell’AASS in
località Ciarulla; l’adeguamento della casa di prima accoglienza
sita in località San Michele;la creazione di un’area di sviluppo
da destinare a terziario in Montegiardino.
In apertura dei lavori
il Segretario di Stato per il Territorio ed Ambiente, Antonella
Mularoni, ha ricordato ai membri della Commissione che, ai sensi
degli articoli 3 e 4 della Legge 19 Luglio 1995 N.87, la variante in
oggetto è stata sottoposta alle stesse procedure di approvazione
dello strumento urbanistico originario e come dopo l’approvazione
in prima lettura in Consiglio Grande e Generale, la stessa, sia stata
depositata alla libera visione del pubblico presso la sede
dell’Ufficio di Pianificazione Territoriale (Ufficio Urbanistica)
per la durata di quaranta giorni consecutivi. Entro i sessanta giorni
successivi chiunque poteva presentare osservazioni. Alla scadenza del
predetto termine non sono state presentate osservazioni e/o richieste
di chiarimenti ed anche il Governo, la Maggioranza e la Minoranza,
prima dell’esame del progetto di legge in oggetto, non hanno
presentato proposte di modifica rispetto al testo presentato in prima
lettura. (…) Prima di passare ad una breve descrizione sul
contenuto di ogni singolo articolo, i Consiglieri di Maggioranza
intervenuti hanno subito chiarito le osservazioni poste dalla
Minoranza confermando, quanto da loro evidenziato, relativamente al
fatto che la problematica dei depositi di materiale inerte è una
problematica che da sempre esiste. Inoltre, è stato fatto notare che
parte delle risposte sono già scritte nella relazione che accompagna
il progetto di legge, infatti, all’interno della stessa è stato
riportato che “la maggior parte dei depositi di inerti, anche se
idonei e utilizzati da anni a tale scopo, sono ubicati in aree
urbanistiche non compatibili”. In aggiunta sono state spiegate le
motivazioni per cui con un emendamento presentato al progetto di
legge di variante di PRG del 2014 le aree destinate al deposito di
materiale inerte sono state eliminate e come il nuovo progetto di
legge abbia preso in considerazioni tutte le realtà aziendali
operanti nel settore. Infine, ma in realtà come prima cosa, è stato
evidenziato come l’attuale strumento di pianificazione generale del
territorio e le successive leggi in materia di urbanistica ed
edilizia non includano una destinazione urbanistica compatibile per
lo stoccaggio e la lavorazione dei materiali inerti effettuate dalle
aziende del settore. Pertanto, la ratio del progetto di legge, è
stata quella di introdurre una chiara destinazione urbanistica ove
coloro che operano nel settore potranno farlo in linea con i
parametri di legge e con le prescrizioni che le Commissioni
competenti vorranno suggerire per la mitigazione ambientale e per la
tutela e la salvaguardia del territorio. Sulla variante di PRG
proposta dal Governo in località Montegiardino è stato messo in
evidenza come, ad oggi, uno tra i principali edifici storici con
valore di monumento, riversi in condizioni precarie e come lo stesso,
compresa l’area adiacente, non sia debitamente valorizzata. Il
nuovo progetto vuole recuperare l’edificio storico monumentale con
un intervento di restauro scientifico compreso il recupero degli
edifici accessori ed inserire all’interno dell’area adiacente un
parcheggio per la nuova struttura che sarà adibita al pubblico,
valorizzando nel contempo, l’intera area per metterla a
disposizione della cittadinanza.Il Segretario di Stato Mularoni, al
termine del dibattito generale, ha chiarito che le imprese del
settore non lavorano fuori legge come asserito dai Consiglieri di
Minoranza bensì, mediante licenze provvisorie; ora la domanda a cui
il Governo ha voluto chiaramente dare una risposta è questa: le
aziende che non possono più operare con licenze provvisorie, devono
chiudere o le mettiamo in condizioni di operare? Questa tipologia di
imprese sono un esempio e l’intenzione del Governo è stata appunto
quella di metterle in condizioni di operare in un contesto idoneo e
sicuro. Riferisce inoltre che gli uffici competenti hanno espresso i
pareri favorevoli e sottolinea come l’economia del Paese passa
anche attraverso lo sviluppo di questo settore.(…) Al termine della
discussione dei singoli articoli, il Progetto di Legge, comprensivo
dell’emendamento presentato dal Governo all’allegato “E”, è
stato approvato a Maggioranza con 8 voti favorevoli e 5
contrari.Vorrei concludere, auspicando che il Progetto di Legge
emendato dalla IV Commissione Consigliare Permanente possa essere
definitivamente approvato a larga maggioranza dall’aula
consigliare”.
Augusto
Michelotti, Su-LabDem, relatore di minoranza
:
“Questa
è la seconda legge di varianti al Prg presentata all’Odg della
seduta del 14 marzo 2016 della Commissione consiliare IV. Queste
varianti però non riguardano lo sviluppo del territorio ma la
creazione di servizi utili alla comunità e alle imprese; cosa vuol
dire? Vuole essere il tentativo di mettere un rimedio a situazioni
evidentemente sfuggite di mano e che non soddisfano particolari
settori quali, in alcuni di questi casi, i depositi di materiali e
degli inerti delle ditte per costruzioni. Si intende ribadire qui il
concetto espresso dai consiglieri di opposizione in Aula durante la
discussione di queste leggi e relativo al ricorso continuo di
Varianti di Prg che viene considerato come un fallimento della
politica nei confronti della buona gestione del territorio. Infatti
alcune varianti si identifiano come vere e proprie sanatorie, con
tutto il male che possiamo pensare per tale modo di gestire il
territorio; le sanatorie sono sempre negative perché oltre a dare
un’immagine di grande debolezza per chi governa, instillano nei
cittadini il concetto di impunità attraverso provvedimenti che ne
correggono gli abusi commessi e quindi li proteggono dalle ritorsioni
previste dalla legge. In fase di discussione in Commissione, di
fronte a questa specifica osservazione, ci è stato risposto che
comunque certe attività godevano di particolari autorizzazioni e che
non tutti i siti coinvolti nelle varianti sono irregolari; si è
quindi ammesso di essere arrivati alle autorizzazioni al di fuori del
contesto normativo perché in zona agricola e in zona servizi non
sono consentiti i depositi di questo tipo. (…) Anche per questa
legge alcuni consiglieri di minoranza hanno deciso di astenersi
mentre altri hanno votato contrariamente a tutti gli articoli e
all’intera legge”.
Antonella
Mularoni, segretario di Stato per il Territorio
:
“Non sono stati presentati ricorsi o osservazioni al Pdl”.

Franco
Santi, C10:

“Abbiamo tenuto una posizione contraria a questa variante,
ribadiamo alcuni concetti che sono quelli della mancanza di una
logica rispetto questi interventi che si configurano in una sanatoria
e in intervento spot per sistemare posizioni annose che si sono
cristallizzare nel tempo. Non possiamo che essere contrari a questo
tipo di logica. Il nostro gruppo si è speso molto sui rifiuti,
l’area destinata dall’Aass come area stoccaggio per deposito della
parte umida dei rifiuti e per la produzione compost rappresenta un
passaggio fondamentale- così auspichiamo- perché il progetto prenda
il via. Sappiamo che l’area in oggetto ha necessità di sistemazione
e di lavori per essere utilizzata allo scopo. Ci siamo arrabbiati
spesso perché siamo in ritardo di tanti anni, un ritardo
ingiustificato per la revisione di gestione dei rifiuti, vista anche
la non azione dell’osservatorio dedicato a queste problematiche che
non ha avuto le dovute risposte in merito, vista la necessità da
parte del Paese di rendersi maggiormente autonomo rispetto questo
settore. Vista anche la grande valenza a livello economico della
gestione del materiale differenziato, vista la valenza culturale ed
educativa che questa gestione può portare al Paese. Chiedo al
segretario novità su questo aspetto. Il 20 giugno partirà il porta
a porta ad Acquaviva, ma sul resto dei Castelli non si sa nulla. Le
sanatorie non ci piacciono. Capiamo le esigenze operative
dell’azienda, ma serve una visione complessiva. Non ci accontentiamo.
Su Villa Filippi: massima attenzione alla sua ristrutturazione
affinché sia fatta in modo scientifico e che possa diventare un
elemento di valorizzazione per il castello di Montegiadino. Ribadisco
il voto contrario del movimento su questo Pdl”.
Stefano
Canti, Pdcs:

“Si è data una risposta concreta a imprese che fanno economia”.

Vladimiro Selva, Psd: “La
modifica più importante riguarda Villa Filippi a Montegiardino. La
struttura ha subito un degrado importante. C’è la possibilità di
vederla restaurata. Valorizzare i beni di cui il territorio dispone è
sacrosanto. Ben venga la modifica”.
Repliche:

Antonella Mularoni, segretario di Stato al Territorio:
“Obiettivo è il raggiungimento del 50% di raccolta differenziata
con il porta a porta entro la fine dell’anno. Anzi vogliamo andare
oltre e arrivare al 70%. Massimo impegno della mia Segreteria per
estendere il porta a porta in tutto il territorio. L’Ue si è posta
l’obiettivo del 65% entro il 2020. Io spero che nel prossimo triennio
possiamo essere ben al dilà. Dall’anno prossimo vorrei avere il
porta a porta in tutto il territorio. Si tratta di obiettivi
raggiungibili. Villa Filippi? Nostro intento è valorizzarla. Un bene
che deve essere messo a disposizione della comunità”.
Augusto
Michelotti, Su-LabDem
: “Dentro questa legge ci sono parecchie
cose. Questione Villa Filippi: mi auguro che l’auspicio del
Segretario si avveri. Questa villa sta andando al macero perché
nessuno si è interessato a rimetterla in funzione. Si tratta di un
edificio con un altro valore storico e architettonico. Restaurarla è
una cosa importante. Poi però deve continuare a vivere. E per farli
continuare a vivere occorre usarli. Altrimenti perdono linfa
vitale”.
Franco Santi, C10: “Sul porta a porta non c’è
da inventare nulla. Solo mettere in pratica le buone pratiche”.

Comma 15. Progetto di
legge “Disciplina della gestione delle opere dell’arte nella
Repubblica di San Marino”/prima lettura

Teodoro
Lonfernini,Segretario di Stato al Turismo:

“Questo progetto di legge nasce da una visione di rilancio del
settore turistico, ma nella sua forma attuale non si limita
unicamente alla creazione di presupposti normativi atti a generare
solo questa tipologia di benefici: il progetto di legge crea le
condizioni per realizzare un vero e proprio ordinamento sistematico
delle opere dell’arte nella e per la Repubblica di San Marino.
L’obiettivo è di trasformarla in una moderna culla di attrattività,
commercio e sviluppo di arte e cultura. Un modello all’avanguardia
nello scenario internazionale. Il progetto apporta benefici nel
settore Turismo, con riqualificazione dell’offerta culturale e
creazione di nuove motivazioni di visita anche culturali oltre che
paesaggistiche, Mercato, con una agevole seppur controllata
circolazione delle opere con una sostenibile fiscalità nonché con
facilitazioni alla produzione e Cultura/Formazione con incentivi per
la formazione specializzata. L’impianto normativo è caratterizzato
dalla volontà di delineare criteri ed iter burocratici snelli ed
immediati ma pur sempre garantisti per l’identificazione di opere
dell’arte e per la loro libera circolazione. Allorquando le opere
d’arte assurgono a beni culturali di interesse nazionale sono
assoggettate a precise limitazioni che garantiscono certezza del
diritto di proprietà, efficienza burocratica-amministrativa,
trasparenza nei tempi e nei metodi di applicazione della norma. I
soggetti che potranno trarre benefici dall’applicazione del Pdl sono
lo Stato. Tanto dal punto di vista economico: con l’adeguamento
dell’imposta sulle importazioni rispetto a quanto attualmente in
vigore (si passa dal 3 al 4%) e con la creazione di una imposta sugli
acquisti, ad oggi non esistente, pari all’8% sul plusvalore di
vendita del bene. Quanto dal punto di vista di una maggiore offerta
di servizi pubblici evoluti:il rilascio di uno specifico passaporto
dell’opera su richiesta del proprietario con l’obiettivo di
certificare il profilo del bene che presuppone analisi e valutazioni
anche finalizzare alla certificazione di originalità dell’opera. Non
va inoltre sottaciuto il gettito fiscale derivante dall’indotto di
settore in termini di tassazioni dei redditi delle imprese operanti
nel mondo dell’arte il cui numero potrà crescere a seguito degli
effetti dell’applicazione di tutti gli aspetti innovativi e comunque
di certezza normativa contenuti nel Pdl. Le imprese e gli operatori
del settore sono destinatari di benefici tesi a favorirne
l’insediamento in Repubblica. Partendo da garanzie certe su tempi e
metodi di svincolo delle opere non classificavili come di interesse
nazionale gli operatori potranno anche essere favoriti dalla
previsione di uno strumento normativo presente in altri paesi
europei: ci si riferisce ai vantaggi significativi in termini di
accesso delle opere dell’arte in territorio, importate ai soli fini
di custodia. Tale tipologia di importazione è prevista in esenzione
dall’imposta sulle importazioni e ciò potrebbe configurare la
creazione di un porto franco appetibile a coloro che intendono
scegliere la Repubblica come sede di conservazione e deposito delle
opere dell’arte senza scopo di commercializzazione. Sono altresì
previste aliquote di imposizione sulle operazioni di compravendita
estremamente contenute rispetto a quelle vigenti nel contesto
internazionale. Gli artisti delle opere possono essere identificati
come il terzo soggetto interessato dai benefici previsti dalla
normativa: la previsione di un Fondo a sostegno dello sviluppo di
opere dell’arte, alimentato ogni anno in misura pari al 5% del
gettito complessivo derivante dal gettito delle imposte indirette
(importazione e acquisto) introdotte dal Pdl, gli incentivi
economici previsti per la produzione di opere dell’arte sul
territorio della Repubblica e l’esenzione d’imposta sulle
importazioni e sull’imposta di acquisto per le vendite direttamente
effettuate dagli autori sono finalizzati a rendere attrattivo il
nostro paese come culla dell’arte e degli artisti. Tra le novità più
rilevanti vi è la previsione della costituzione di due realtà
destinate a regolare e controllare il settore: il Pubblico registro
delle opere d’arte con funzioni di tracciabilità, aggiornamento e
supervisione dei movimenti delle opere sul territorio ed il Nucleo
specializzato beni culturali, costituito nell’ambito della
Gendarmeria con funzioni di vigilanza, ispettive e di controllo. Ci
sono diversi aspetti di impatto rilevante: moltiplicazione di
occasioni di mostre d’arte e potenziamento dell’offerta
turistica-culturale, potenziamento del turismo congressuale con
convention e forum sull’arte, opportunità di favorire una
specializzazione del sistema bancario, creazione di impresa e
occupazione, valorizzazione degli artisti in territorio e attrazione
di nuovi artisti e sviluppo di formazione universitaria
specializzata”.

Mimma
Zavoli, C10
:
“Dovrebbero essere già pensate le ricadute pesanti di questo
provvedimento rispetto la sua applicazione, a fronte anche di
comparti depauperati di figure professionali a causa dei vostri
pre-pensionamenti. E della mancanza di flessibilità di cui un
progetto di questa natura dovrebbe avere. Mi chiedo poi perché la
Sua segreteria sia quella coinvolta e perché non sia presentato in
concomitanza con segreteria alla Cultura”.
Giuseppe
Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura
:
“In contemporanea all’avvio di questa procedura legislativa, sono
stati avviati altri due Pdl in materia, tra cui un accordo
sull’interscambio con l’Italia in materia beni artistici e culturali.
Ci ci siamo divisi i compiti, non si poteva procedere con tutti e
tre in contemporanea, ma tutti e tre sono provvedimenti che dovranno
coordinarsi.

Questo
Pdl riguarda il commercio di opere legate alla contemporaneità. Un
progetto di codice è già pronto e doveva venire in prima lettura
insieme a questa legge, ma non è stato possibile per un inghippo
dell’ultima ora. Sicuramente c’è un impegno verbale del congresso di
Stato perché siano emanati i testi coordinati, di pari passo, e che
non sovrabbondino nelle dimensioni e non siano in contrasto gli uni
con gli altri”.
Alessandro
Cardelli. Pdcs
:
“Commercializzare un’opera d’arte a San Marino con questa legge è
più vantaggioso rispetto che in Italia. Altro vantaggio: si dà la
possibilità che si faccia deposito di opere d’arte, ovvero creare
vere e proprio collezioni che attraggono turisti. Si prevede poi che
di tutte le entrate allo Stato derivanti dalla vendita, il 5% verrà
reinvestito in un fondo a sostegno per le creazioni di opere d’arte a
San Marino, per incentivare artisti sammarinesi”.
Francesca
Michelotti, Su-LabDem
:
“Il settore dell’investimento in arte oggi è diventato
importantissimo. E’ un segmento verso il quale si indirizzano coloro
che hanno dei beni e che intendono l’arte come bene-rifugio. Abbiamo
molti giovani che possono essere indirizzati in questo settore, ma ci
mancano alcune punte di diamante, che sono necessarie, tra cui il
sostegno di una critica autorevolissima, che non possiamo produrre
così e in tempi brevissimi. L’Italia dispone del 75% del patrimonio
mondiale e ha una normativa poderosa sulla tutela. E’ difficile
investire in arte per questa normativa tra le più ferree al mondo.
Tuttavia non possiamo dare vita a un mercato parallelo con l’Italia.
Bisogna muoversi con grande attenzione”.
Andrea
Belluzzi, Psd:

“Occorre un lavoro di grande coordinamento di aspetti economici e
amministrativi della regolazione del patrimonio artistico e di
interesse culturale. Poi ci sono aspetti anche di natura culturale ma
non solo. Per esempio, si dovrebbe prevedere la possibilità di
introdurre opere d’arte a San Marino per restaurarle e rimetterle in
circolazione. Occorre prevedere nel testo un collegamento con le
autorità in materia al contrasto al riciclaggio. In sede Interpol,
il contrasto al mercato di opere rubate ha bisogno dello scambio di
informazioni su questa materia. E’ uno sforzo importante che nasconde
aree di sviluppo, sia per il pubblico, che per iniziative
private”.
Andrea
Zafferani, C10:
“Si
parla nel Pdl di un nucleo specializzato di tutela dei beni
culturali, della Gendarmeria che ha compiti di area di tutela in
materia. La Gendarmeria ha problematiche in questo momento, in attesa
del riordino dei corpi di polizia, della dotazione di mezzi e
personale, rispetto questo tema non si è fatto nulla. Mi chiedo come
questo nucleo si inserirà in questo contesto”.
Vladimiro
Selva, Psd:
“Commercio,
esposizione e restauro di opere d’arte erano ambiti che necessitavano
di normative che mancano. Daranno modo di far crescere e implementare
il settore da subito. Rispetto alla conservazione dei beni culturali
di interesse nazionale, abbiamo una legge del ’19 che istituisce una
Commissione tutela monumenti e opere d’arte, presi in una visione
organica. Immaginare due organismi che possono regolamentare in modo
differente è un aspetto che merita riflessione. La competenza sulla
tutela di opere di interesse nazionale è bene che siano
organicamente conservate, ci sarebbe il rischio che l’attuale
commissione monumenti sarebbe competente solo per edifici e opere
immobili, snaturando la ragione per cui è stata creata. Il
patrimonio nel nostro Paese non è così ampio da prevedere tale
suddivisione competenze”.
Teodoro
Lonfernini, segretario di Stato,
replica:
“Sarà un lavoro, per arrivare all’approvazione finale, sicuramente
partecipato con i consiglieri. Ci tengo a dire che non usiamo parole
del tipo ‘qualcuno ha scippato qualcosa a qualcun altro’, lo so che
era una battuta, però voglio evidenziare che è un lavoro che si sta
portando avanti con le forze interne alle rispettive segreterie,
Cultura e Turismo, che hanno facilità di dialogo perché condividono
il Dipartimento Turismo e Cultura che ha facilitato il lavoro. Ci
vedo una sinergia che sarà ancora di più arricchita. Alcune
risposte ai quesiti posti: a Zavoli, non siamo di fronte ad un nuovo
turismo ma a nuova pratica per il settore. L’attenzione per il
segmento culturale, quello congressuale, o legato alle attività di
benessere e sanità, è una buona pratica di vantaggio per chi
conduce politiche turistiche. Al momento non abbiamo infrastrutture
pronte per sopperire alle mancanze. Ma fra qualche mese avremo a
disposizioni nuovi spazi intorno al centro storico, rispondenti a
percorsi di questo genere, stiamo svolgendo- ne sono sicuro- un
ottimo lavoro. La legge non è smisurata, è un testo pensato per
rispondere a tutti quei meccanismi che nel tempo si svilupperanno per
evitare interventi che potrebbero rendersi necessari poi. A
Zafferani: il nucleo è un’esigenza che la gendarmeria avrà,
dobbiamo aumentare il numero di uomini preposti”.

Comma
16

Progetto di Legge – Riforma della Legge
19 luglio 1995 n.87 “Testo Unico delle Leggi Urbanistiche ed
Edilizie”, prima lettura.

Antonella
Mularoni, segretario di Stato per il Territorio
:
“Il progetto di legge che si sottopone al Consiglio Grande e
generale ha ad oggetto sia la riforma della legge 19 luglio 1995 n.87
“Testo unico delle Leggi Urbanistiche ed Edilizie” che la
modifica della normativa urbanistica ed edilizia successiva a tale
data ed il loro coordinamento in un unico testo al fine di una più
facile lettura delle norme di settore. Il Testo unico in vigore
raccoglie la disciplina relativa alle procedure di formazione degli
strumenti di pianificazione urbanistica, la regolamentazione del
regime della proprietà e le procedure di espropriazione per pubblica
utilità, la disciplina e le norme di controllo dell’attività
edilizia e le norme a tutela degli edifici con valore monumentale e
di interesse storico, ambientale e culturale. L’esigenza di operare
una revisione del Testo unico è fortemente condivisa sia dalle forze
politiche di maggioranza che di opposizione, le quali, nei rispettivi
programmi di governo, hanno evidenziato la necessità di varare tale
provvedimento, come pure dai professionisti del settore, i quali
hanno più volte rappresentato alla segreteria di Stato la necessità
di definire incertezze e distorsioni applicative. Riformare tale
normativa significa, in realtà, riformare le eterogenee materie che
sono state consolidate nel 1995 in tale testo”.
Augusto
Michelotti, Su-LabDem
: “Si tratta di rimettere mano al
territorio in maniera corretta. In modo che le regole valgano per
tutti e siano condivise. Io sono per stringere le maglie della legge
e creare così un clima di giustizia. La gente deve sapere e capire
che quando mette le mani sulle zone in cui si vive deve farlo in
maniera armoniosa rispetto al resto della società. Occorre puntare
sulla riqualificazione”.
Franco Santi, C10: “E’ un
Progetto di legge importante, ampio e articolato. Vista l’importanza
di questa normativa e l’importanza della gestione e delle possibili
implicazioni che può avere nella gestione del territorio e delle sue
attività rispetto a un possibile e auspicabile nuovo Prg, mi chiedo
se non sia il caso di portare avanti almeno contestualmente le due
normative. Considerazione che mi sento di fare. Credo che si possa
svolgere un lavoro in parallelo rispetto a queste due attività., Prg
e Testo Unico. Anche per evitare conflitti nelle normative. Mi sento
di lanciare questa ipotesi”.
Stefano Canti, Pdcs:
“Accolgo favorevolmente questo testo. Abbiamo la necessità di
modificare il Testo Unico. Sono 21 anni che questo provvedimento
normativo è in vigore. Nell’arco degli anni sono state create
incertezze e sono emerse distorsioni interpretative delle norme. Con
questa revisione del Testo Univo vogliamo andare a regolamentare
meglio queste distorsioni”.
Andrea Belluzzi, Psd:
“Mettere ordine nella normativa del nostro territorio è passo
importante e di grande responsabilità. Andiamo a regolare il nostro
patrimonio principale. Auspico che ci sia lo spazio per consentire a
tutte le categorie non tanto di intervenire sulla legge ma di
partecipare a questa legge con lo spirito di contribuire ad innalzare
la qualità della norma”.
Vladimiro Selva, Psd: “E’ una
legge cruciale per il paese perché norma la gestione del territorio
e le modalità di intervento sul patrimonio edilizio. La norma
interessa tutti i cittadini. Quello che va sottolineato è la
modifica che la norma porta al regime sanzionatorio agli abusi
edilizi. Questo aspetto andrà visto nel dettaglio evitando di
premiare chi non ha rispettato la legge nel tempo. Il regime
introdotto è sicuramente molto efficace. Si mette mano alla
precedente legge che restava inapplicata”.
Remo Giancecchi,
Pdcs
: “Il Testo Unico è un testo molto tecnico e molto
difficile. Io ho partecipato all’analisi fatta come collegio dei
Geometri. Più si legge più si vanno a fare simulazioni più
emergono problematiche. Lancio dunque un appello: alla commissione
che andrà a studiare questo progetto chiedo di mantenere un
confronto aperto con gli ordini degli Avvocati, degli Ingegneri,
degli Architetti e dei Geometri”.
Antonella Mularoni,
segretario di Stato,
replica: “L’esame in commissione sarà
determinante. Il confronto è già aperto da un po’. Non mettiamo
troppa carne al fuoco. Se ci diamo un obiettivo troppo ambizioso, di
approvare sia il Testo Unico che il Prg, corriamo il rischio di non
completare né l’uno né l’altro. Quando ci sarà il Prg sappiamo che
qualcosa dovremo modificare. Ma non possiamo rimandare la soluzione
di problemi impellenti che abbiamo da anni. La parte sanzionatoria?
Abbiamo cercato di individuare meccanismi che soddisfassero istanze
ritenute ragionevoli. Diamo una serie di prescrizioni a istanze
legittime per rendere bello questo paese. La velocità con cui noi
potremo andare in commissione dipenderà anche dalla velocità delle
forze politiche di leggere i documenti. Mettiamoci a lavorare
celermente per raggiungere il risultato auspicato. Alla fine saremo
tutti più contenti di avere un paese più bello”.

San Marino, 20
MAGGIO 2016/01

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