Consiglio Grande e Generale, 21 dicembre, seduta pomeridiana. SMNA

Consiglio Grande e Generale, 21 dicembre, seduta pomeridiana. SMNA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 10-21 DICEMBRE

LUNEDI’
21 DICEMBRE- SEDUTA DEL POMERIGGIO

Nel
pomeriggio termina l’esame della
Legge
di Bilancio 2016
che viene
approvata con
31 voti a favore
e 22 contrari.
In
dichiarazione di voto, è chiara la contrarietà al provvedimento
dell’opposizione:

Paride
Andreoli
, Ps sottolinea la
mancanza nel bilancio di novità e prospettive certe, mentre
Elena
Tonnini
, Rete,punta il dito
contro “un
governo
che ha perso di vista le priorità del Paese”
.
Per Tony
Margiotta
, Su, il
bilancio “non dà assolutamente una linea strategica verso una
risoluzione delle problematiche economiche del Paese”.

Andrea
Zafferani
,
C10, conferma il giudizio di un “bilancio debole, di fine
legislatura e senza scelte politiche di rilievo”. Voto contrario
anche per
Nicola
Selva,

Upr per “la mancanza di programmazione effettiva e di certezze”.
Infine, anche l’indipendente Federico Pedini Amati, boccia una
maggioranza “non in grado di dare rilancio effettivo alla
Repubblica”
.

Anche
in maggioranza c’è chi rileva qualche lacuna nella legge di
bilancio:
Mario Venturini, Ap, riconosce “una
certa attenzione alla spesa pubblica”, ma lamenta la mancanza di
iniziative per il reperimento di nuove entrate. Idem l’indipendente
Denise Bronzetti
per cui si sarebbe dovuto

“fare meglio nel tentare di tenere in equilibrio interventi sociali
e dall’altra andare ad aumentare le entrate, assolutamente carenti”.
Gerardo
Giovagnoli
, Psd,
difende il bilancio e incalza gli alleati: “N
on
è in questa legge che il Psd si attendeva di dare risposta alle
tante problematiche di cui soffre il Paese- manda a dire- in primis
la disoccupazione e la ripresa economica. Lo affronteremo preso in
maggioranza. Ma se non si imbocca la strada delle riforme ha poco
senso proseguire”. Replica immediatamente,
Marco
Gatti,

Pdcs: “ Non un brutto bilancio seppur ordinario”, chiosa. “Se
la maggioranza vuole concludere questa legislatura in maniera
onorevole- ammonisce infine- deve tenere fede agli impegni
presi”.

Alla ripresa
dei lavori, nel pomeriggio, viene ritirato l’emendamento di Rete
aggiuntivo
dell’articolo 52 septies. Noi sammarinesi presenta poi una pacchetto
di emendamenti su sicurezza e giustizia dei quali l’articolo 52 bis,
in favore dei testi di legge coordinati, viene approvato
all’unanimità. Quindi viene approvato a maggioranza anche
l’e
mendamento
aggiuntivo dell’articolo 52ter che incrementa le pene per chi
commette furti,mentre l’emendamento Art. 52 quater, “legittima
difesa” viene ritirato. L’ultima delle proposte di Ns, art. 52
quinquies viene approvato con 36 voti a favore, 15 contrari e un
astenuto: saranno quindi introdotti incentivi fiscali per l’acquisto
di strumenti per la sicurezza degli immobili.

L’ultimo
degli emendamenti discussi in Aula è quello del Partito socialista,
Art.
52 ter “Art. 322 c.p. – Reato di abuso edilizio” che viene infine
ritirato.

Terminato l’esame
del Bilancio 2016, i lavori proseguono in seduta notturna con i punti
rimasti all’ordine del giorno.

Di
seguito un estratto degli interventi del pomeriggio:

Comma
7.
Provvedimenti in
esecuzione della legge 18 Febbraio 1998 n. 30 “Norme Generali
sull’Ordinamento contabile dello Stato”: a) Rendiconto generale
dello Stato e degli Enti pubblici per l’esercizio finanziario 2014
(II lettura); b) Progetto di legge “Bilanci di Previsione dello
Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2016 e
Bilanci Pluriennali 2016/2018 (II lettura)”.

Emendamento
di Rete articolo 52 Septies/ Ritirato

Francesco
Mussoni, segretario di Stato alla Sanità: “
Mi
sono confrontato con il responsabile del settore farmaceutico
dell’Iss. Sui tre principi stiamo già lavorando in quella direzione.
Sia sui principi attivi dei farmaci generali, sia sulla tracciabilità
dei farmaci. Dal mio punto di vista sarebbe opportuno non votarlo
questo articolo, ma la valutazione spetta a Rete”.

Roberto
Ciavatta, Rete: “
Ringraziamo
per la collaborazione e ritiriamo l’emendamento”.

Emendamento
presentato da Noi Sammarinesi aggiuntivo
dell’articolo
52bi
s/approvato
all’unanimità.

Maria
Luisa Berti, Ns:
Il
Congresso di Stato è impegnato ad adottare con Decreti delegati,
entro il 1 aprile 2016, testi coordinati delle norme attualmente
vigenti disciplinanti le stesse materie. E’ opportuno che ci siano
dei testi che nella loro coerenza possano andare a disciplinare una
stessa materia”.
Roberto
Ciavatta, Rete:
Appoggiamo
l’emendamento. Anche per favorire l’attrazione di capitali
dall’estero. Avere norme e chiare e coordinate facilità il dialogo
sugli investitori esteri.
Rossano
Fabbri, Ps:
Rispetto
a questo emendamento non possiamo che dirci favorevoli.
Segretario
di Stato agli Affari Interni, Giancarlo Venturini:
La
Segreteria è già impegnata per portare un testo cognitivo sulla
procedura civile. Questo è un intendimento che ogni Segreteria deve
portare avanti per quanto riguarda le proprie competenze.
L’emendamento è accoglibile.
Andrea
Zafferani, C10:
Siamo
d’accordo con Ns. Ottima proposta.
Milena
Gasperoni, Psd:
C’è
un caos normativo di notevoli dimensioni. Siamo favorevoli
all’emendamento. Anche se, un articolo che tratta questa materia, non
dovrebbe finire in una legge di bilancio
Marco
Podeschi, Upr:
Favorevoli.
Dovremmo anche tradurre in inglese le nostre norme dando così
seguito a un articolo previsto nel decreto Sviluppo.
Federico
Pedini Amati, Indipendente:
Ben
vengano i testi coordinati. Ad oggi non abbiamo avuto grande
risultanza. Speriamo che per il futuro possa diventare atto concreto.
Gerardo
Giovagnoli, Psd:
Favorevoli
all’emendamento.
Valeria
Ciavatta, Ap
:
Volevo chiedere ai proponenti di togliere l’avverbio “attualmente”.

Emendamento
Noi Sammarinesi
aggiuntivo
dell’articolo
52ter/
approvato a maggioranza

Maria
Luisa Berti, Ns:
I
furti sono purtroppo sempre più frequenti. Ecco perché prevediamo
un aumento della pena per questo genere di reati. Avrà un effetto
deterrente positivo. Il terzo comma dell’art. 194 del Codice Penale
è così modificato. “Il reo è punito con la prigionia di terzo
grado e con la multa a giorni di terzo grado, se ha commesso il
furto: mediante violazione di domicilio, con violenza sulle cose, con
strappo, destrezza o con mezzo fraudolento, su cose esposte alla
pubblica fiducia o custodia nelle chiese o nei cimiteri ovvero su
cose di rilevante valore, in correità con altri, essendo i
concorrenti in numero non inferiore a tre”.
Rossano
Fabbri,
Ps:
L’emendamento
così proposto farebbe lievitare la pena. Però ci creerebbe un
differenziale forte tra fattispecie semplice e aggravata.
Andrea
Z
afferani,
Civico 10:
Questi
temi non c’entrano col bilancio. E inoltre richiedono un confronto
anche grosso all’interno delle nostre forze politiche. Noi oggi
rischiamo di dire la nostra opinione personale senza avere neppure un
mandato. Suggerisco di ritirare l’emendamento e di discuterne in un
progetto di legge più organico.
Ivan
Foschi,
Su:
Prima
ancora dell’inasprimento delle pene credo sia strategico rafforzare
l’elemento della certezza della pena. Fermo restando che
sull’eventuale inasprimento saremmo disponibili a confrontarci in un
dibattito ad hoc.
Andrea
Belluzzi,
Psd:
Quando
si va ad allungare la dimensione della pena si vanno a modificare i
tempi della prescrizione.

Gian Matteo Z
eppa,
Rete:

Io non credo che sia opportuno inserire in una Finanziaria un
articolo simile. Non credo neppure che un inasprimento della pena
possa essere un deterrente. I ladri non decidono codice alla mano il
reato da mettere in atto.
Gian
Carlo Venturini, s
egretario
di Stato per gli Affari Interni:
Per
quanto riguarda l’innalzamento di un grado della pena mi rimetto
all’Aula. Credo però che serva una riflessione in un contesto più
ampio.
Gian
Nicola Berti, Ns:
Necessaria
una riforma del codice di procedura penale. Bisogna fare di più
anche sul concetto dell’effettività della pena. Ma qui si sta
discutendo di altro. Si sta discutendo se aumentare o meno la pena
per reati diventati una piaga inaccettabile per il nostro paese.
L’emergenza è oggi e dire “aumentiamo di un grado la pena per il
furto” è una chiara scelta politica.
Giovanni
Francesco Ugolini, Pdcs:
Più
che opportuno l’emendamento presentato da Ns. Io ritengo possa essere
accolto.
Maria
Luisa Berti, Ns:
Noi
ci rendiamo conto del fatto che la materia è alquanto delicata. Ma
questo emendamento non ha effetti di chissà quale gravità. Questo
non è l’esclusivo che mezzo che abbia finalità di deterrenza.

Art.
52 quater “Legittima difesa”/ritirato

Maria
Luisa Berti, Ns
:
“Avevamo valutato l’opportunità di inserire questa riforma del
codice penale sulla legittima difesa pensando alla necessità e
all’urgenza di una modifica, senza attendere l’iter normale di un
progetto di legge che è già stato presentato dai consiglieri Upr,
ma non ha assolutamente la stessa formula. Siamo tutti stanchi e
questo argomento necessita particolari approfondimenti. Rinviamo alla
sede dell’iter legislativo del Pdl Upr ogni riflessione in merito.
Sperando che ci sia da parte dei proponenti la disponibilità di
valutare la nostra formulazione. Ritiriamo l’emendamento”
.

Art.
52 quinquies/approvato con 36 voti favorevoli, 15 contrari, un
astenuto

Massimo
Cenci, Ns:

“Nell’ambito di questo pacchetto di legge dedicato alla sicurezza,
abbiamo deciso di proporre un ulteriore emendamento riferito a
incentivi fiscali per chi intende investire sulla sicurezza dei
propri immobili. Ci si riferisce all’elenco dei costi deducibili,
aggiungendo una voce a questo tipo di spese.

Questo
comma riprende quanto riproposto da un’analoga normativa italiana e
mira alla tutela dei propri immobili per prevenire atti illeciti
quali furto, aggressione, sequestro di persona. La detrazione
riguarda unicamente interventi sui beni immobili, non rientrano
contratti con società di vigilanza quindi, riguarda apparecchi di
rilevazione, allarmi, telecamere, porte blindate. Non abbiamo
inserito l’ammontare massimo delle spese nell’articolo, ci rendiamo
disponibili ad affrontare anche questo discorso”.

Andrea
Zafferani, C10:

“Anche la nostra proposta di Odg presentata con Su mirava ad una
serie di interventi da fare in ambito sicurezza e l’ultimo punto
mirava alla protezione domestica. Siamo d’accordo di introdurre una
deduzione fiscale, può essere un’idea interessante, come il fatto di
non aver messo un limite. E’ una buona idea”.

Gian
Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni
:
“Questo articolo trova condivisione anche del governo. Può essere
un segnale per i cittadini per trovare soluzioni sulla sicurezza.
Trovo opportuno indicare un limite del valore massimo”.

Marco
Podeschi, Upr:
“Io
voterò contro questo emendamento. Qui passa un principio strano.
Passa il concetto che bisogna acquistare strumenti per difendersi dai
ladri a San Marino, che lo Stato fa uno sconto fiscale e passa il
concetto che è normale installare antifurto e inferriate in casa
propria. E magari risparmiamo sugli agenti al confine a 24 ore?
Volete questo Paese per i vostri figli? Prevenire furti non significa
barricare i cittadini in casa loro. Io mi rifiuto, io voglio un Paese
in cui ladri non vengono a San Marino e se entrano vengono
scoraggiati, presi e arrestati. Volete aspettare Babbo Natale con il
fucile? Deve essere lo Stato a tutelarci con le leggi e le forze
dell’ordine, altrimenti si passa al fai da te sulla sicurezza”.

Gerardo Giovagnoli,
Psd
: “Per quanto il
consigliere Podeschi si sia scagliato contro questo emendamento, io
invece mi sento di sostenerlo e proprio per le ragioni elencate da
lui. Se al posto di questa disposizione ci fosse stata la possibilità
di autodifendersi e armarsi tutti, allora avrei detto che non voglio
questa San Marino. E’ la stessa differenza tra l’ Abs e l’Air bag, io
preferisco l’Abs, preferisco qualcosa di preventivo. Certo che tutti
si aspettano che siano le forze dell’ordine ad evitare la presenza di
ladri, ma non è verosimile pensare che ci sia un agente per ogni
casa”.

Alessandro
Cardelli, Pdcs:
“Il
pacchetto di interventi di Ns sul tema sicurezza sicuramente ha dato
spunti importanti. Mi chiedo se il consigliere Podeschi ha passato
una buona domenica, visto i toni. All’articolo prima abbiamo votato
un’importante inasprimento per i ladri domestici. Abbiamo fatto un
bando di assunzione e formazione per 50 giovani per le forze di
polizia sammarinesi. Lei Podeschi non può dire che la politica non
fa niente. Credo sia positivo che lo Stato dia un incentivo a chi
voglia comprarsi un allarme. E ricordo che un milione di euro
derivati dai libretti al portatore va destinato alle tecnologie e
attrezzature in capo alle forze di polizia”.

Enrico
Carattoni, Psd
: “Mi
vedo a favore dell’emendamento Ns, con un piccolo correttivo. Sarebbe
necessario intervenire ponendo un tetto massimo”.

Denise
Bronzetti, Indipendenti
:
“D’accordo con la proposta di defiscalizzazione. E fa piacere che
dopo tanti no si arrivi ad un sì. Ho qualche dubbio anche io sulla
formulazione emendamento, al di là che non è previsto un tetto,
anche la dicitura di intervento ‘sugli immobili’ mi pare un po’
generica”.

Maria
Luisa Berti, Ns:
“Quella
dei furti è un’emergenza e di fronte alle emergenze riconosciute
dobbiamo individuare forme per tutelare l’inviolabilità delle
persone. Siamo sulla stessa linea d’onda e dispiace ascoltare
critiche. Tra i nostri compiti c’è quello di tutelare i cittadini,
niente di trascendentale in questo emendamento”.

Roberto
Ciavatta, Rete:

“Mi pare talmente generico che qualsiasi intervento sugli immobili
potrebbe passare, sarebbe il caso di demandare a un regolamento o
decreto le fattispecie di intervento. Altro rilievo è sulla
deduzione totale: se si decide di fare un bunker lo si può dedurre.
Voterò contro a questo emendamento perché non è assolutamente
ininfluente l’indicazione data sulla sicurezza. Qual è il tipo di
Paese che vogliamo promuovere? La priorità per i 1.600 disoccupati
non sarà l’impianto di allarme ma mangiare. Questo diventa un
intervento di tipo classista”.

Augusto
Michelotti, Su:

“Vogliamo uno Stato forte che garantisca sicurezza, il cittadino
non deve vivere dietro le sbarre. Se lo Stato instilla al cittadino
il concetto che deve difendersi da solo è finita, inizia la
guerra”.

Paolo
Crescentini, Ps:

“Se mettiamo le forze dell’ordine in grado di svolgere al meglio le
loro funzioni si ha la migliore soluzione. Ma è anche indispensabile
poi dare la possibilità al cittadino di tutelarsi al meglio, perché
non ci può essere un gendarme per ogni abitazione. Ci deve essere un
duplice aspetto di sicurezza contro la criminalità legata ai furti”.

Ivan
Foschi, Su:

“Bisogna usare dovuta ponderazione. Introdurre misure di questi
tipo non significa sostituirsi alle forze dell’ordine”.

Giovanni
Francesco Ugolini, Pdcs:

“Questo emendamento di Ns va sostenuto e votato. Lo Stato deve fare
la sua parte, come ha detto Crescentini, ma anche il cittadino può
fare la sua. Credo vada posto un limite sul valore massimo come
indicato dal segretario Venturini”.

Marino
Riccardi, Psd:
“Abbiamo
fatto tanto per la sicurezza, e tanto altro faremo, ma dobbiamo fare
i conti con la realtà. Non riusciremo mai a debellare completamente
i furti. Ci vuole da parte dello Stato la volontà politica di dare
un’impronta forte di controllo del territorio, ma non c’è nulla di
scandaloso nel dare sgravio fiscale per mettere un allarme a casa
propria. E’ qualcosa in più che diamo alla popolazione, non qualcosa
che togliamo. Non vedo ostacoli nel dare sgravi fiscali, mi sembra
opportuno e corretto per avere prevenzione completa”.

Gian
Nicola Berti, Ns:
“Non
ho compreso la logica di certi interventi singolari, poichè arrivano
da forze politiche che sostengono la lotta ai furti. Certo questo non
è un intervento risolutorio ma in sinergia con gli interventi delle
forze dell’ordine. Siamo consapevoli che alla sicurezza deve pensarci
lo Stato, ma dobbiamo scontrarci con una realtà imperfetta e la
possibilità che sempre qualcuno possa venire a rubare a casa nostra.
Ciavatta dice che bisogna pensare ad altro, al lavoro, ma magari si
usa il lavoro a seconda della convenienza politica”.

Luca
Santolini, C10:
“Se
un intervento di questo tipo riuscisse a stimolare l’installazione
diffusa di impianti di allarme, indipendentemente da chi li installa,
rappresenterebbe un valore aggiunto sul territorio. Per quanto ci
riguarda, per noi è un intervento positivo, con ricadute per tutte
la comunità, non solo per chi ha la disponibilità economica di
avere questi impianti. Sicuramente non dobbiamo incentivare la gente
a chiudersi a casa propria. E’ importante ci sia una comunità coesa,
bisogna conoscere e avere rapporti sociali con i vicini, questo è il
primo disincentivo ai furti”.

Valeria
Ciavatta, Ap
:
“Esprimo parere favorevole, cercando di circoscrivere quali tipo di
interventi ci si riferisce e il tetto di spesa”.

Gian
Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze:
“Su
questo emendamento bisogna individuare un tetto massimo, il limite
che si può indicare su queste tipologie, un impianto antiintrusione
in appartamento si aggira intorno 1.500 euro non di più. Le
indicazioni sulle tipologie di interventi vanno demandate all’ufficio
fiscale che darà applicazione alla norma”.

Massimo
Cenci, Ns:
“Ringrazio
tutti gli intervenuti a dimostrazione dell’interesse. Questo non è
un obbligo, chi vuole investire investe con agevolazioni fiscali.
Ricordo che siamo vicino a una delle zone a più alta criminalità
per questo tipo di reati.. Il limite: posso convenire, noi siamo
partiti da un limite che poteva non esserci, facciamolo il più alto
possibile rispetto le disponibilità, si pensava di 2.500 euro”.

Dopo
un confronto, si concorda il tetto di spesa a 2 mila euro.

Rossano
Fabbri, Ps:

“Dopo tutta questa discussione, trovate una cifra che abbia un
senso. L’accordo raggiunto lascia perplessi”.

Marco
Podeschi, Upr:

“Sia messo a verbale quali sono le misure per prevenire, per
esempio impianti anti-intrusione. Bisogna capire cosa è deducibile o
no. Già abbiamo deducibilità fino a 9 mila euro con la Smac. Non
siamo in dissenso, sia messo in votazione”.

Emendamento
Ps Art. 52 ter “Art. 322 c.p. – Reato di abuso edilizio”
/ritirato

Rossano
Fabbri, Ps:
“E’
un emendamento che reintroduce nell’ordinamento sammarinese il reato
di abuso edilizio. Il Ps aveva presentato un Pdl ma la questione non
è ancora stata dibattuta. E’ una questione urgente e indifferibile,
si sta violando il principio di effettività della norma. C’è il
paradosso per cui reati non vengono perseguiti a causa della
disposizione prevista nelle norme in materia edilizia urbanistica che
risultano inapplicate da più di 20 anni. Inoltre l’art. 179 prevede
una sanatoria applicabile in modo gratuito. La questione è arcinota,
portata al tavolo di maggioranza. Servirebbe un intervento più ampio
di riqualificazione urbanistica, ma alla situazione bisogna metterci
mano per mettere fine a un problema che ha visto la disapplicazione
di una norma di legge da più di 20 anni e che ha portato allo
sfruttamento del territorio”.

Augusto
Michelotti, Su:

“E’ un articolo che darebbe impulso al controllo del territorio in
modo punitivo. La legge esiste perché vada applicata e se qualcuno
non la applica è fuori legge. Se la norma è disattesa in modo
reiterato dall’ultimo piano regolatore, da 24 anni, il cittadino sa
che può evaderla quanto gli pare, è portato ad essere evasore
rispetto questa. Voglio vedere poi chi voterà contro questo
emendamento. Smettiamola di essere indulgenti, l’Azienda deve andare
a fare le demolizioni previste dalla legge”.

Gian
Nicola Berti, Ns
:
“Sono curioso di vedere quale sarà posizione del governo. Il reato
di abuso edilizio è stato cancellato ed è passato all’ipotesi di
violazione amministrativa. Ci si è poi resi conto che non funzionava
il sistema dissuasorio e si è smesso di fare le demolizioni. Quando
si tratta di abuso edilizio, si deve procedere con le demolizioni. Il
problema c’è e invito a porre da parte un po’ di ipocrisia su questo
tema che può essere letto male e può prestarsi a letture
demagogiche. L’unica via è quella di dire, benissimo, introduciamo
l’anno zero e quindi l’abuso edilizio. La sanatoria va fatta non a
costo zero, diamo possibilità di mettersi in regola se le opere non
sono interamente abusive”.

Marco
Gatti, Pdcs
:
“Stiamo replicando un intervento dei primi emendamenti. Su chiedeva
di aumentare le pene previste per l’abuso edilizio e il segretario
aveva chiesto il ritiro dell’emendamento per riportare questo
dibattito nell’ambito di un testo unico che sarà presentato nel
breve periodo. Credo che anche l’emendamento del Ps possa rientrare
in questa casistica. Anche noi siamo convinti che la reintroduzione
reato abuso edilizio sia importante quale deterrente di abusi, ma
siamo convinti serva proporzionalità negli abusi individuati,
piccoli abusi sono diversi dai grandi. Riteniamo l’ambito in cui
discutere sia quello di dare maggior peso alle sanzioni
amministrative e sia anche il reato penale, chiediamo il ritiro
dell’emendamento e sia trattato nell’ambito del testo unico”.

Gerardo
Giovagnoli, Psd:
“Un
‘analisi più approfondita serve sicuramente. Chiediamo di non
sprecare questa iniziativa in questo dibattito e di ritirare
l’emendamento. Nelle settimane a seguire sarà tenuta in
considerazione sul piano complessivo del territorio”.

Roberto
Ciavatta, Rete
:
“Io invece chiederei di non ritirare l’emendamento, visto la
situazione tangibile in maggioranza, andiamo verso un periodo di
vacatio. Ritirarlo significa non affrontarlo”.

Antonella
Mularoni, segretario di Stato per il Territorio:

“Questo tipo di interventi sono rimasti sulla carta non eseguiti.
Abbiamo tanti ordini di demolizione su sui la politica è chiamata a
rispondere, ma la sede più preposta sarebbe quella del testo unico.
Anche a me piacerebbe che in tempi brevi la gente si rendesse conto
che per chi commette abusi edilizi si può incorrere in sanzioni
gravi. Rimetto all’Aula la valutazione se si ritiene di stabilire che
dal 2016 sia anche reato penale”.

Rossano
Fabbri, Ps
:
“Prendo atto del fatto che ci sia bisogna di argomentare nel testo
unico. Ritengo le questioni siano da trattare con urgenza. In virtù
della fiducia che riponiamo nel segretario di Stato, riteniamo si
possano portare entro febbraio queste problematiche, ritiriamo
l’emendamento”.

Dichiarazioni di voto:

Paride
Andreoli, Ps:
“Siamo
giunti al termine dell’esame dell’articolato di Bilancio dopo un
confronto che ha visto la presentazione oltre 200 emendamenti. Il
gruppo del Ps ha manifestato forti preoccupazioni per la situazione
economica e finanziaria in cui versa il Paese, per trovarsi di fronte
una legge finanziaria senza prospettive future che non contiene
interventi mirati per sviluppo economico ed occupazione. Il Ps, che
ha presentato molti emendamenti già in sede di confronto con la
maggioranza, aveva avanzato osservazioni sulla necessità di un
programma finanziario non solo tecnico affinché non fosse un
bilancio di sopravvivenza. Ha avanzato una serie di proposte che
avrebbero alimentato entrate per sicurezza, ordine pubblico e
rilancio occupazionale. E’ un bilancio che non contiene novità, né
prospettive certe. Gi emendamenti del Ps avrebbero dato alcune
opportunità, purtroppo solo alcuni sono approvati, su sicurezza,
abrogazione dei tagli delle indennità e dell’articolo 48,
emendamenti che hanno trovato condivisione consiliare.

Uno dei
tanti emendamenti riguarda il settore edile su cui si è aperto un
ampio dibattito, non ha trovato il suo accoglimento ma ha
riscontrato interesse e disponibilità al confronto. Da ultimo,
l’emendamento che il Ps ha ritenuto doveroso ritirare sul reato abuso
edilizio. Ribadendo che i consiglieri del gruppo del Ps hanno
dichiarato insoddisfazione per il testo in prima lettura e che
l’insoddisfazione permane dopo tutti gli emendamenti presentati dal
governo, il nostro non può essere che un voto contrario a questa
legge di bilancio”.

Elena
Tonnini, Rete:

“Al di là degli impegni presi, anche dagli emendamenti votati, la
finanziaria si caratterizza per una dispersione normativa importante.
Ci ritroviamo a votare una legge omnibus in cui si è inserito tutto
e si è colta l’occasione per presentare emendamenti quale fosse una
vetrina. Si sono annullati provvedimenti appena approvati. E’ una
legge rottamazione, fa sentire legittimato chi durante l’anno fa
interventi a cui poi si deve correre riparo, come è successo per
l’indennità di malattia. Si è toccato di tutto, anche interventi
che abbiamo sostenuto, tutti con la spinta dell’urgenza. Ma quando si
sono proposti strumenti per aiutare chi ha terminato gli
ammortizzatori si è preso tempo. Si è bocciata l’introduzione Isee
e la possibilità ampliare fondo solidarietà. Ci chiediamo quali
sono le urgenze per questo governo. Fuori controllo è anche il
metodo di investimento per le pensioni, qui abbiamo proposto un
emendamento per mettere in sicurezza gli investimenti. Abbiamo fatto
altri interventi volti a considerare le partecipazioni di tutti per
il risparmio, con due interventi sui sindacati, relativi ai
distacchi- che fossero a carico del sindacato stesso- e poi affinché
la percentuale dello 0,40 fosse destinata al fondo di solidarietà.
Eppure, malgrado la parità raggiunta, non sono passati. Abbiamo
fatto la proposta di togliere i privilegi per dirigenti della Pa, in
modo che non potessero scegliere di restare nel vecchio regime, ma si
è scelto di mantenerlo. Da alcuni interventi, come la
stabilizzazione nel periodo pre-elettorale, si conferma la volontà
di questo governo ad inseguire i consensi. Le criticità e
contraddizioni in questa maggioranza si riflettono nell’aumento della
tassa servizi, sonoramente bocciato, facendo emergere profonde
divisioni in governo e maggioranza. L’impressione finale è quella di
un governo che ha perso di vista le priorità del Paese, troppo
orgoglioso per cogliere le risposte sensate dell’opposizione, che
mira a cogliere consensi e che resiste per puro accanimento,
piuttosto che per visione di sistema”.

Andrea
Zafferani, C10: “
Confermiamo
il giudizio iniziale di un bilancio debole, di fine legislatura e
senza scelte politiche di rilievo. Permane la situazione di un
bilancio in deficit in assenza di provvedimenti straordinari
inventati in passato. E di fronte a questo, l’effetto è un debito
che cresce, si da poco per investimenti, tanto per necessità
correnti della liquidità dello Stato sempre più al lumicino. La
priorità di questa finanziaria, lo abbiamo detto, erano sicuramente
lo sviluppo, il lavoro e le tutele sociale per persone disoccupate e
senza reddito. In questa finanziaria nessuna delle tre emergenze è
affrontata. Nonostante gli appelli al dialogo, come a solito, è
stato quasi tutto respinto. Talvolta tirando fuori dalle tasche leggi
già pronte, talvolta condividendo lo spirito ma rinviando a leggi
più complessive, talvolta dicendo che la finanziaria non è la sede
adatta per questi interventi, ma quando è maggioranza o il governo a
proporre interventi fuori tema è urgente. Anche questa volta
all’opposizione non è stato dato modo di incidere. Noi abbiamo
provato a proporre emendamenti per le tre urgenze individuate, su
uno sviluppo senza costi per lo Stato, tutte respinte o rinviate a
provvedimenti che non verrano mai. Sul sociale abbiamo riproposto il
reddito cittadinanza e il lavoro minimo garantito. Ma il governo si
è chiuso a riccio. E’ un problema politico, la maggioranza è a fine
del suo percorso, sottolineo lo scarico di responsabilità sulla
questione indennità di malattia. Il nostro voto sarà
contrario”.

Nicola
Selva, Upr:
“Ringrazio
il segretario Capicchioni per la pazienza avuta in questi otto giorni
di lavoro. E’ una finanziaria che ci ha sempre preoccupato, fin
dall’inizio, e in cui è mancato lo spazio di dialogo. Alcuni nostri
emendamenti hanno portato ampio dibattito, alcuni in parte sono stati
recepiti, ma molti, anche semplici, non hanno avuto il riscontro
opportuno. Esprimo un senso di preoccupazione, se non iniziamo ad
avere più coraggio in campo politico ed economico. Si sono viste
manovre politiche per ottenere risultati. Crediamo invece che
attraverso la Finanziaria si debba contribuire a creare fiducia con
iniziative tese a riforme strutturali e sul versante della finanza
pubblica. Resta la mancanza di programmazione effettiva e di certezze
che vanno verso chi ha bisogno di lavorare e a chi vuole provare a
mettersi in gioco, facendo il proprio lavoro in modo privato. E’ un
bilancio contabile, di prassi, che non da le risposte di cui il Paese
ha bisogno. Per questi motivi Upr voterà in modo
contrario”.

Federico
Pedini Amati, Ps:

“Da questo governo e dagli intendimenti di partenza mi aspettavo in
un momento come questo molto più coraggio per il futuro. Manca
sicuramente una visione di insieme di una progettualità futura e di
un rilancio economico nel suo complesso. Anche negli anni scorsi è
mancato un rilancio effettivo del Paese, sono seguiti interventi spot
e la rincorsa dietro alle emergenze. Abbiamo impostato il bilancio
dello Stato con l’autocertificazione di imprese estere, non si è
voluto togliere l’obbligatorietà dello 0,40% ai sindacati, è stata
camuffata, ma resta la minimum tax fino al 2017. Per fortuna il
consiglio non ha permesso l’aumento dell’imposta generale sui
servizi, c’è stato un emendamento omnibus di fine legislatura che va
a sanare il precariato senza mettere in campo una risoluzione
definitiva. E’ stata una finanziaria di ulteriori prestiti per le
banche. Non vedo in questa maggioranza la coesione e il rapporto
politico florido e che possa dare rilancio effettivo alla Repubblica.
La maggioranza rimasta blindata, ci sono state molte prese di
posizione interne su alcuni emendamenti che sono stati di tipo
personali, alcuni segretari di Stato hanno poi minacciato di staccare
la spina se continuava la situazione, non c’è l’armonia necessaria a
produrre risultati che finora non si sono visti. Questa maggioranza
non ha più niente da dare. Voterò in modo negativo”.

Tony
Margiotta, Su:

“Il mio gruppo vuole ribadire il suo voto contrario a questo
bilancio. Su, nella coalizione Ca, si è posta in modo propositivo
con molti emendamenti. Dalla maggioranza qualcuno ha mostrato
apertura e condivisione sul fatto che in questa Finanziaria non ci
siano le risposte per il Paese. E’ una legge priva di progettualità
che non dà assolutamente una linea strategica verso una risoluzione
delle problematiche economiche del Paese, causando e facendo causare
una sorta di confusione e che non porta a risoluzione e incremento di
lavoro. Abbiamo presentato emendamenti creativi per dare lavoro a
giovani e meno giovani, legati allo sviluppo e per sburocratizzare
la Pa. In questo momento la cittadinanza ha necessità di risposte
importanti. Ribadisco come capogruppo di Su il voto negativo a questa
legge di bilancio a soprattutto credo che nei prossimi tempi ne
vedremo delle belle”.

Mario
Lazzari, Ap
:
“Come sempre una legge di bilancio si presta a molte
considerazioni, molto diverse fra loro. Questa legge non fa
eccezioni. Da quando il mio partito sostiene il governo, io sono
sempre stato critico verso le finanziarie. Prima perché non era
bello vedere leggi che consentivano sprechi, poi quando è iniziata
la crisi, perché ritenevo si potesse fare meglio con la spending
review. In questo bilancio riconosco una certa attenzione alla spesa
pubblica, con interventi più leggeri degli anni precedenti. Sono
convinto in recessione serva attenzione dove si spendono quattrini,
ma dopo un po’ bisogna cercare entrate nel bilancio e questo ancora
non è avvenuto o quanto meno è avvenuto in modo estemporaneo. E
anche questa volta non abbiamo fatto eccezione. E’ anche vero che
quando diamo piccole risposte per trovare posti di lavoro arrivano
poi nuove dinamiche che rischiano di fare saltare tutto. Dobbiamo
chiederci che Paese vogliamo, se aperto agli investimenti esteri,
allora dovremmo avere un atteggiamento più lungimirante, se no
bisogna spostare il tiro nel reperimento delle risorse interne e si
capisce dove voglio parare. Riconosco a questo Bilancio attenzione
alla spesa ma poco altro. Delle entrate ho già detto. Altra cosa
singolare, abbiamo perso tempo a parlare di argomenti di cose che con
la legge di bilancio hanno poco a che fare. Se fossimo
all’opposizione, avrei avuto molti argomenti per attaccare il
governo. Siete stati molto morbidi o evanescenti su argomenti che non
erano di grande importanza per il bilancio. Su precariato e
fabbisogno abbiamo avuto gli scontri più grosso, due provvedimenti
ancora non varati e non su quello che il governo non ha fatto. Sarà
un bilancio ordinario, e allora significa che non è un bilacio
pre-elettorale e ha scontato la mancanza di adeguato confronto e
approfondimento prima interno maggioranza e poi all’opposizione. E’
ora di dare un taglio a questi atteggiamenti, il confronto sul
bilancio è una necessità. Anche con l’opposizione”.

Denise
Bronzetti, Indipendente
:
“Una legge di bilancio si contraddistingue per la sistemazione dei
conti pubblici e può contenere anche interventi programmatici e di
natura diversa Vorrei ci interrogassimo su perché in realtà da
qualche anno le nostre leggi di bilancio contengono un po’ di tutto.
E perché finiscono emendamenti che poco hanno a che vedere con il
bilancio e intervengono in modo disorganico. Queste cose accadono
perché abbiamo delle emergenze che non hanno colore. Questa legge di
bilancio avrebbe dovuto fare meglio nel tentare di tenere in
equilibrio interventi sociali, anche cambiando impostazione su quanto
si è fatto fino ad oggi per chi è in stato di difficoltà, e
dall’altra andare ad aumentare le entrate, assolutamente carenti.
Difficile affrontare un altro bilancio così”

Gerardo
Giovagnoli, Psd:
“C’è una forte
frammentazione che non rende facile valutare opzioni generali e
corpose su direttive chiare. In questa legge di bilancio, più che in
qualsiasi altra, si sono evidenziate posizioni di parte da sostenere.
Posizioni che dovevano permettere a molti di mettere una qualche
bandierina. Il fatto che ci siano 12 forze politiche e tre
consiglieri indipendenti ha fatto lievitare le proposte avanzate. Se
si può obiettare alla maggioranza di non essere stata coerente e
compatta in alcune scelte portate avanti, molto di più lo si
dovrebbe dire all’opposizione. Che ha evocato in più occasioni
elezioni. Non c’è niente di pronto e di credibile per San Marino da
parte di queste ,forze politiche. Chi voterà contro questa legge di
bilancio non è d’accordo quasi su nulla. E lo vediamo al momento
della votazione. C’è un forte trasversalismo dentro l’opposizione.
Che ha raggiunto anche alcuni membri della maggioranza. Non ci sono
provvedimenti straordinari in questo bilancio. Non abbiamo dovuto
ricorrere ad iniziative una tantum per arginare un deficit.
Lavoreremo per fare in modo che il risultato effettivo sia molto
migliore di quello presentato. Come è andata negli ultimi anni. Non
siamo contenti di alcuni episodi. Il Psd ne segnala due: nel momento
in cui il Paese ha bisogno di riforme e unitarietà ci dispiace che
il Ps non sia più a questo tavolo e la bocciatura dell’articolo
sull’imposta complementare sui servizi. Il punto è la questione
della riforma. Che ha le stesse sembianze di quella che abbiamo
rimandato per troppo tempo sul segreto bancario e sullo scambio di
informazioni. Il risultato di circa 10 milioni di euro di deficit
rappresenta un distillato di tutte le manovre e proposte che siamo
riusciti a portare in questa legge Finanziaria. Non è in questa
legge che il Psd si attendeva di dare risposta alle tante
problematiche di cui soffre il Paese. In primis la disoccupazione e
la ripresa economica. Lo affronteremo preso in maggioranza. Ma se non
si imbocca la strada delle riforme ha poco senso proseguire”.

Marco
Gatti, Pdcs: “
La scelta che ha
fatto la maggioranza è stata quella di mantenere la forma del
bilancio ordinario. E’ vero: è un bilancio che non porta in sé
quegli interventi di rilancio dell’economia che forse sono più
propri di interventi ad hoc. Non un brutto bilancio seppur ordinario.
Se sono bilanci che chiudono in positivo godono degli interventi
strutturali fatti. Che dimostrano nel taglio della spesa di aver
portato un equilibrio. Dispiace a chi denigra in continuazione questa
maggioranza. Dobbiamo cogliere una sfida come maggioranza. Dobbiamo
farlo con interventi strutturati. E gli interventi strutturati hanno
necessità di trovare condivisione con le forze politiche e con la
popolazione. E le riforme hanno necessità di un lavoro che si fa
avendo il coraggio di metterci la faccia e confrontarsi con la gente.
La riforma dell’Igr l’abbiamo portata a casa ed è una riforma di
spessore. Una riforma che ha aiutato a trovare l’equilibrio di
bilancio. La sfida ora però è quella di mettere in campo
progettualità. Perché non dobbiamo sempre aspettarci dagli altri
che arrivino le proposte. Se la maggioranza vuole concludere questa
legislatura in maniera onorevole deve tenere fede agli impegni presi.
Riforma previdenziale? Questo Paese è completamente cambiato. Con il
tasso di occupazione che c’è oggi, c’è necessità di mettere mano a
quella riforma. Grandi visione di prospettiva non sono state fornite
da nessuno. Io credo che le forze politiche debbano avere la capacità
di affrontare i problemi e di fornire risposte concrete. Le riforme
di cui questo Paese ha necessità producono i propri effetti nel
tempo. Quella dell’Igr ha queste caratteristiche ed anche quella
previdenziale ugualmente dovrà avere le stesse caratteristiche”.

San Marino, 21 Dicembre 2015/02

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