Consiglio Grande e Generale. 28 maggio 2015. Seduta del pomeriggio. Parte 1. Agenzia Dire

Consiglio Grande e Generale. 28 maggio 2015. Seduta del pomeriggio. Parte 1. Agenzia Dire

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E
GENERALE 21-28 MAGGIO

GIOVEDI’ 28 MAGGIO-
P
rima parte

Nell’ultimo giorno della sessione
consiliare,
i lavori ripartono dalla
votazione degli
ordini del giorno
presentati in comma Comunicazioni da

Su e Ps
.
Il primo,
presentato congiuntamente dalle due forze di minoranza, “per la
presa d’atto delle designazioni di nuovi membri in seno alla
Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri; Emigrazione ed
Immigrazione; Sicurezza e Ordine Pubblico; Informazione” viene
accolto con 46 voti

favorevoli, 6 astenuti e nessun contrario. Il testo, in sintesi,
prevede che nella prossima sessione consiliare sia inserito un comma
apposito per la presa d’atto delle designazioni di nuovi membri del
gruppo del Ps e di quello di Su in commissione consiliare Affari
esteri.

Approvato
a maggioranza, con voto palese, il secondo, sottoscritto da tutte le
forze politiche- al di fuori di Rete e dei consiglieri indipendenti-
che impegna il Consiglio grande e generale a presentare nella
prossima sessione un progetto di legge che “declini le norme
richiamate nel presente ordine del giorno”. In dettaglio, il testo
considera l’articolo 2 della legge n.12/1976 secondo cui “per
gruppo consiliare si intende quella rappresentanza di lista o
raggruppamento costituito con l’adesione di almeno tre consiglieri”.
Di conseguenza “alle liste- prosegue l’Odg- compete il diritto di
designare i propri rappresentanti e quindi anche modificare le
designazioni già fatte se le nuove siano più funzionali al ruolo di
rappresentanza della lista”. Il progetto di legge che sarà
presentato nel prossimo Consiglio grande e generale, secondo l’Odg,
dovrà tenere conto di questi presupposti che escluderebbero gli
attuali consiglieri indipendenti, Federico Pedini Amati e Luca
Lazzari, dalle commissioni cui fanno parte, in favore di
rappresentanti degli ex gruppi consiliari di appartenenza. Interviene
in Aula
Pedini
Amati

per protestare contro quella che definisce una forzatura: “Non ho
nessuna intenzione di stare a guardare di fronte ai soprusi- manda a
dire- farò valere le mie ragioni che sono fondate”.

I lavori sono proseguiti con la
ratifica degli ultimi decreti delegati rimasti all’ordine del giorno.
L’Aula è quindi passata ad affrontare
l’istanza d’Arengo
n. 10
relativa agli accordi fiscali tra San Marino e gli
Usa, su cui sono aperte le trattative tra i due Stati. Nel corso del
dibattito, il segretario di Stato per gli Affari esteri, Pasquale
Valentini, annuncia che “al momento l’accordo Fatca è pronto
alla firma”. Al termine del dibattito, su cui lo stesso segretario
di Stato e i rappresentanti di tutti i gruppi consiliari si esprimono
in favore dell’istanza, questa viene
approvata con 45 voti
a favore
, nessun voto contrario e nessun astenuto.

La seduta prosegue con l’esame dei
progetti in seconda lettura all’ordine del giorno.

Di seguito un estratto degli
interventi nelle prima parte dei lavori odierni.

Ordini
del giorno di Ps e Su

Paride
Andreoli, Ps: “
In
comma Comunicazione abbiamo presentato tre ordini del giorno, uno del
Ps, uno di Su e uno congiunto dei due gruppi, per fare chiarezza
sulla designazione delle nomine consiliari e di rappresentanza dei
vari gruppi nelle commissioni permanenti. Abbiamo approfondito gli
Odg con le forze politiche di maggioranza e opposizione e abbiamo
concluso di mettere al voto l’ordine del giorno inerente alla
designazione dei vari gruppi consiliari in merito alle commissioni su
cui abbiamo trovato un accordo comune con tutte le forze. Non è
stato modificato e chiederemo di metterlo al voto così come
presentato. Rispetto gli altri due Odg, uno di Ps e uno di Su,
abbiamo trovato un’intesa, alla fine, invece di chiedere revoca e
nomina dei nuovi consiglieri dei rispettivi gruppi, insieme a tutte
le forze politiche, al di fuori di Rete e dei consiglieri
indipendenti, abbiamo sottoscritto un nuovo Odg che impegna il
Consiglio grande e generale a presentare un progetto di legge che
declini le norme richiamate dallo stesso testo”.

Tony
Margiotta, Su
:
“Intervengo per rimarcare da parte dei proponenti la volontà di
avere una regolamentazione sulla rappresentanza all’interno della
commissioni e nelle nomine degli organismi istituzionali, per questo
abbiamo presentato questo Odg. Sinistra unita in particolare in una
commissione non è presente e riteniamo invece che ogni gruppo debba
essere rappresentato.

Ringrazio
tutti i partiti che hanno sottoscritto l’Odg”.

Federico
Pedini Amati, indipendente
:
“Ringrazio i consiglieri di Rete che non hanno sottoscritto l’Odg.
E’ un condizionamento improprio delle leggi della Repubblica che non
possono essere interpretate dal Consiglio grande e generale, ma
piuttosto dall’Avvocatura dello Stato. Capisco che il Ps, anche se
non tutti i suoi rappresentanti, hanno con il sottoscritto il dente
avvelenato, però che mi sia stata posta la questione in questi
termini, senza essere mai stato chiamato per ragionare su una mia
possibile dimissione, diversamente da come si è comportata Su con
Lazzari, mi pare sia una scorrettezza. E’ un modo per togliere parola
a un consigliere eletto, sì nelle file del Ps, ma da elettori
sammarinesi e non con meriti impropri. La mia presenza nelle
commissioni consiliari Affari esteri e Antimafia, dal 9 marzo, quando
sono uscito dal Ps, a causa del lavoro che faccio, non è assidua. Ma
anche per dimostrare come io non sia attaccato alla poltrona e
all’emolumento della commissioni spiego che ho percepito 490 euro,
contro i due mila euro dei miei colleghi. Ma i consiglieri eletti
restano per tutta la legislatura. Questa è una forzatura e non ho
nessuno intenzione di stare a guardare di fronte ai soprusi, farò
valere le mie ragioni che sono fondate. Una cosa del genere non è
mai stata fatta”.

Alessandro
Mancini, Ps:
“Qui
non si tratta di forzature. Se ci sono, ci sono perché non c’è
stato il buon senso. I consiglieri oggi oggetto di questo
provvedimento sono stati eletti, come Pedini, nelle fila del Ps. Lui
stesso ha maturato la scelta di uscire dal Ps e all’interno di
commissioni con un solo un membro Pedini rappresenta sé stesso e non
certo il nostro gruppo consiliare. E’ giusto dire che ci sono
statidei precedenti. Il 17 settembre del 1997 il Consiglio grande e
generale, tramite un Odg identico a quello proposto oggi, ha assunto
una deliberazione. Il voto del Ps sarà favorevole”.

Roberto
Ciavatta, Rete:

“Si creano imbarazzi con questo modo di affrontare le situazioni,
imbarazzi anche per la Reggenza, con queste interpretazioni. Nel ’97
uscii un gruppo di tre consiglieri, era un precedente diverso. Noi
abbiamo deciso di non sottoscrivere l’Odg perché è spiacevole
parlare di persone singole. Io e lo stesso Margiotta anni fa siamo
stati cacciati allo stesso modo dalla Csdl. E’ indubbio che ci siano
carenze normative su questi aspetti. E’ giusto che ogni gruppo debba
essere presente in Commissioni consiliari, ma dei buchi nelle norme
non indicano come comportarsi quando qualcuno abbandona un gruppo.
Bisogna mettere mano a una riforma della legge, senza tirare per la
giacchetta l’Eccellentissima Reggenza. So che nei semestri precedenti
era stato richiesto di non procedere proprio per non creare
imbarazzi. Noi ci asterremo dal voto e saremo pienamente disponibili
a lavorare sulla riforma della legge che si richiama nell’Odg”.

Mario
Lazzaro Venturini, Ap:

“Aver firmato questo Odg non significa schierarsi da una parte o
dall’altra dei contendenti. La legge attuale ha dei vuoti che vanno
riempiti e se ne deve far carico il Consiglio. L’Odg non rimanda a
una forzatura, ma è un tentativo di redarre un progetto di legge
condiviso che colmi i vuoti. Non vedo la differenze nel rinviare
tutto a un Odg nella prossima sessione consiliare. Non significa
schierarsi, ma prendere atto di una realtà che va sistemata”.

Gian
Nicola Berti, Ns
:
“C’è una tematica di rappresentanza che attinge a una dialettica
democratica. E’ una riflessione che va fatta, ci può essere un
vulnus e una difficoltà interpretativa ma ci deve essere buon
senso, che pare essere venuto a mancare Spiace che Pedini l’abbia
presa sul personale, ma se lui stesso ammette che partecipa
scarsamente e non ha interesse, perché non lascia il posto a gruppi
numerosi, che vorrebbero partecipare ai lavori delle commissioni? Non
si sta qui per l’emolumento, ma per dare un contributo al Paese. Per
questo credo che votare l’Odg, che è finalizzato ad avere un
dibattito e trovare soluzioni, sia doveroso da parte di tutti”.

Marco
Podeschi, Upr
:
“C’è un vulnus che va colmato. Nelle 4 commissioni permanenti, i
gruppi che hanno solo un membro, qualora questi diventi indipendente,
non hanno più possibilità di partecipare alla fase legislativa
dell’Aula. Per esempio, per la riforma dell’editoria, in Commissione
esteri, Su ha dovuto far presentare gli emendamenti ai suoi alleati.
Ma se un gruppo ha un solo rappresentante che diventa indipendente,
questa forza non è più presente nelle Commissioni in cui si porta
avanti l’iniziativa legislativa. Un ragionamento va fatto, senza
urtare la suscettibilità di nessuno”.

Andrea
Zafferai, C10:

“La questione va affrontata in termini legislativi e spetta solo a
noi. Ci sono dei buchi nella legge, alla luce di questo fatto non si
poteva non firmare l’Odg. Siamo favorevoli ad affrontare il problema,
vedremo poi come muoverci”.

Comma
23
.
Ratifica decreti legge

Decreto legge
n.66 “Proroga straordinaria dei termini di presentazione delle
Dichiarazioni dei redditi e degli altri adempimenti ad esse
connessi”. Favorevoli 24, Contrari 12, Astenuti 4, il decreto è
ratificato.

Marco Podeschi,
Upr:
“Lo abbiamo già detto nel 2013
che la legge non funzionava. Io allora mi chiedo: ogni tanto perché
non ammettete gli errori? Succede. Basta dirlo. Ora però chi paga il
prezzo di questi errori. Ritardare di un mese o due nell’incassare
la riscossione delle imposte fa la differenza. Non sarei voluto
arrivare a questo punto dove il segretario Capicchioni è stato
costretto a posticipare i tempi”.

Massimo Cenci, Ns:
“Resto convinto
che si sarebbe dovuto potenziare l’ufficio Tributario mentre ci si
è concentrati solo sulla fase dell’accertamento. Apprezzo lo
slittamento proposto. E invito ancora a sostenere materialmente
l’ufficio con risorse già pronte”.
Giancarlo
Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze
:
“Il consigliere Podeschi è dotato della sfera di cristallo per
leggere il futuro. Buon per lui. Non siamo dinanzi a alcun errore. Il
sito per la dichiarazione dei redditi verrà aperto probabilmente
domani. Ma abbiamo posticipato i tempi per la presentazione della
dichiarazione perché abbiamo voluto concedere più tempo per dare la
possibilità a professionisti, cittadini, associazioni di categoria
di disporre della dichiarazione”.

Comma 24. Esame
istanze d’Arengo

Istanza d’Arengo n.10 –
perché siano posti in essere tutti gli atti necessari per definire e
sottoscrivere con gli Stati Uniti d’America gli accordi
convenzionali atti a superare i problemi di doppia imposizione
fiscale e contributiva per i cittadini sammarinesi – statunitensi
residenti a San Marino e a ristabilire il rispetto dei principi di
equità nel trattamento fiscale e contributivo.

Votazione palese, 45
voti a favore non contrari e non astenuti, approvata .

Segretario di Stato Affari Esteri,
Pasquale Valentini
: “Nell’istanza i cittadini sammarinesi
chiedono di porre in essere tutti gli atti necessarie per definire
con gli Usa accordi convenzionali atti a superare le attuali
criticità. 1) L’accordo contro la doppia imposizione del reddito
che prevede clausole di salvaguardia a favore dei doppi cittadini
stabilmente residenti a San Marino. 2) L’accordo per l’eliminazione
della doppia contribuzione in ambito previdenziale e sanitario. 3)
L’accordo per agevolare i doppi cittadini sammarinesi-statunitensi
nell’ottenere, dalle Autorità statunitensi, il riconoscimento
delle caratteristiche di buona fede ed involontarietà relativamente
alla propria condizione di inadempienza per quei cittadini che
avessero la necessità di regolarizzare con l’amministrazione
americana la propria situazione pregressa. L’istanza sottolinea un
problema dovuto al fatto che gli Usa, attraverso i Fatca, hanno
sancito un accordo per lo scambio di informazioni che chiede agli
istituti di credito di comunicare l’esistenza di conti correnti di
cittadini statunitensi ovunque residenti nel Mondo. Il rifiuto di
questa disponibilità aveva delle sanzioni. Gli istituti sammarinesi
hanno così aderito a questa normativa. Perché per i cittadini
americani c’è l’obbligo di contribuire ovunque risiedano. In
questo momento siamo al momento che l’accordo Fatca è pronto alla
firma: attendiamo la firma degli States, ma loro lo consentono
praticamente in vigore. L’accordo tra gli Stati rende meno oneroso
lo scambio di informazioni. Al contempo gli Usa ci hanno concesso per
la settimana prossima un incontro ufficiale con il numero 2 della
Segreteria di Stato Kerry per valutare l’ipotesi di un accordo contro
le doppie imposizioni e per tutelare la sicurezza sociale. E’ un
accordo difficile, ma la disponibilità che stiamo cercando è quella
di poter avere una fase transitoria in attesa della stipula degli
accordi che ci consenta di aiutare i cittadini in questa fase di
normalizzazione. Stiamo parlando del rapporto tra Usa e soggetti che
risultano essere cittadini americani. Il nostro intervento è perché
queste persone sono anche cittadini sammarinesi. Ma non possiamo
intervenire sulle modalità con cui Governo Usa chiede a propri
cittadini di adempiere obblighi fiscali. L’Istanza è accoglibile
perché noi siamo già oltre quell’accordo”.

Marco Gatti, Pdcs: “Il
segretario ha spiegato la complessità dei rapporti tra un grande
Paese come gli Usa e un micro Stato come San Marino. Sono contento
del fatto che finalmente gli Stati uniti hanno capito l’importanza
per San Marino di un accordo di questo tipo. Due accordi fondamentali
per un Paese come il nostro che vuole internazionalizzarsi e
aumentare i rapporti con l’esterno. Il Fatca è un programma di
conformità fiscale che prevede la cooperazione unilaterale: gli Usa
chiedono agli Stati di trasmettere i dati bancari dei cittadini
americani. Se uno Stato non lo vuole fare viene applicata una
sanzione fiscale sulle transizioni commerciali che coinvolgono quello
Stato nello scambio con Usa. Rimanere fuori da economia americana
sarebbe visione miope. Problema importante che va risolto:
assolutamente l’accordo contro le doppie imposizioni. Non possiamo
sottrarci dal portare avanti l’accordo Fatca”.
Marco
Podeschi, Upr: “
Questo tema è di interesse a San Marino perché
ci sono tanti sammarinesi residenti negli Usa e viceversa. Il
problema riguarda la normativa fiscale americana. C’è un problema
però nel nostro Paese: mancano poli di conoscenza legati alla
fiscalità internazionale. Siamo favorevoli a istanza d’Arengo ma
bisogna pensare all’interno dell’amministrazione a poli di
competenza in merito alla fiscalità generale”.
Massimo
Cenci, Ns:
“L’Istanza va accolta pur non essendo d’accordo
con quanto stabilito in premessa”.
Mimma Zavoli, C10:
“Siamo favorevoli all’accoglimento dell’istanza d’Arengo. Un
provvedimento che riguarda una fascia enorme della popolazione
sammarinese: si tratta di almeno il 10%. Non dobbiamo smarcarci dal
fatto che dobbiamo assumerci una responsabilità nei confronti di
questi cittadini. Mi auguro che ci sia la possibilità di arrivare a
un rasserenamento della condizione. Mi auguro che in questo momento
si possa trovare un modo per far sì che lo Stato faccia il suo
dovere mettendosi a disposizione dei cittadini con doppia
cittadinanza”.

Alessandro
Cardelli, Pdcs:

“Discutiamo un’istanza su un problema sentito. Esprimo
l’accoglimento del Pdcs all’istanza, che nasce da una situazione
legata all’accordo Fatca che San Marino subisce dagli Stati uniti:
per gli altri Paesi il criterio è la residenza, per gli Usa è la
cittadinanza. Oggi il governo ha dichiarato di essere prossimo ad un
accordo. La sua finalità è mettere in condizione i nostri cittadini
sammarinesi e americani di avere un trattamento il più positivo
possibile di fronte a una situazione imposta dagli Stati uniti ai
suoi cittadini. Il segretario Valentini ha detto che la prossima
settimana ci sarà un accordo tra i rispettivi governi, che è
praticamente pronto, e ci auguriamo sia portato a casa il prima
possibile”.

Elena
Tonnini, Rete:
“E’
una situazione delicata che coinvolge il 10% della popolazione
sammarinese. Il problema Fatca è venuto fuori quando gli Usa hanno
iniziato un’azione di recupero di capitali nei Paesi esteri. E ciò
crea doppi problemi, c’è una clausola di salvaguardia per gli Stati
uniti per il recupero di tutte le somme, d’altra parte c’è un
accordo sulle doppie imposizioni e, rispetto le indicazioni del
segretario, non abbiamo chiari i dati sul numero di cittadinanze
sammarinesi. E questa è una situazione da andare a chiarire, per poi
affrontare gli accordi. Volevo chiedere rispetto all’accordo
intergovernativo sullo scambio di informazione che tipo di accordo
sia rispetto quello scelto dall’Italia. Mi pare siano diversi, in
Italia sono gli istituti finanziari che inviano dati alle autorità
finanziarie e poi queste alle autorità americane. Per noi lo scambio
è diretto dagli istituti finanziari alle autorità americane. Come
mai si è ricorso a questa differenza? Infine sull’accordo su doppie
imposizioni e previdenza sociale, volevo capire le problematiche
sulle tempistiche”.

Gerardo
Giovagnoli, Psd:

“Ci troviamo nella scomoda situazione di dover affrontare una
problematica generata da un altro Paese che coinvolge anche una quota
elevata dei nostri cittadini, il 10% della nostra popolazione, ciò
rende comprensibile l’istanza. E’ una tematica degna di massima
attenzione per non incorrere in discriminazioni. Inevitabilmente, chi
vive qua dovrà pagare le tasse a San Marino, ma pure le tasse in
quel Paese. La vicenda sarà seguita con attenzione”.

Gian
Matteo Zeppa, Rete:
“Chiesi
già in Commissione esteri di fare il punto della situazione sugli
accordi Fatca. Spiace dover constatare una presa di posizione della
politica nel trattare certi argomenti come piccolo Stato, altri
invece come Stato sovrano. Si parla di tre mila cittadini. E’
fastidioso che uno Stato si ponga come Stato sovrano quando spende
milioni di euro all’Expo’, ma poi torna indietro e non riesce a
tutelare tre mila persone.
Ci sono serate organizzate da Ns, da
Pdcs, sarebbe bello che la segreteria di Stato stessa, a livello
istituzionale, potesse fare serate informative. Mi auguro il
segretario Valentini prenda coraggio e vada in mezzo alla gente per
spiegare le motivazioni, al di là delle iniziative dei partiti e dei
loro comunicati”.

Francesca
Michelotti, Su:

“L’istanza riprende un’interpellanza di Su che chiedeva come il
governo intendesse occuparsi di questa questione. Stiamo parlando di
chi ha risparmi modesti da non configurarsi di censo elevato.
Dobbiamo riuscire a rassicurare queste persone e mostrare che si sta
facendo qualcosa. Su voterà a favore dell’istanza, anche se
riteniamo che il punto 3- che chiede un accordo per agevolare i
cittadini- dovrà essere più che altro un accordo di natura
para-sociale al margine dell’intesa”.

Mario
Lazzaro Venturin, Ap:

“Non ci dobbiamo fare alcuna illusione. In questa questione il
nostro Paese non è entrato come soggetto protagonista. E’ un
rapporto di un’amministrazione di un Paese straniero con i suoi
cittadini sparsi nel mondo, tra cui sammarinesi. E non facciamoci
illustioni sul nostro potere contrattuale con gli Stati uniti. Gli
accordi sulle doppie imposizioni li avremmo avuti da tempo se gli Usa
avessero tenuto in considerazioni San Marino, e in generale i piccoli
Stati. Sollecito il governo a stare vicino ai nostri cittadini a
tenerli aggiornati. Appoggeremo l’istanza”.

Nicola
Selva, Upr
:
“Gli Usa intendono monitorare i propri cittadini e i loro
investimenti tramite intermediari esteri. I nostri cittadini con
doppio passaporto dovranno dichiarare il loro reddito anche
all’Agenzia delle entrate americana, con il rischio di incorrere in
una sorta di doppia imposizione. Chi è tornato da anni di
immigrazione rischia di pagare le tasse in due Paesi diversi. Sarebbe
opportuno sapere nel dettaglio come pensa di muoversi il governo nel
prossimo futuro. E’ una situazione che colpisce i sammarinesi che in
passato sono stati costretti ad emigrare e, una volta rientrati,
hanno contribuito alla crescita economica del nostro Paese. E’
opportuno andare nella direzione richiesta dall’istanza, in
particolare rispetto l’accordo sulle doppie imposizioni e sulle
richieste per agevolare i sammarinesi in difficoltà nei rapporti con
le autorità statunitensi”.

Simone
Celli, Ps:

“Il governo deve mantenere altissima attenzione su questa tematica
e rispondere alle problematiche sollevate dall’istanza, il ricorso a
strumenti convenzionali tra Stati uniti d’America e San Marino è
percorribile, credo quindi che sia fondamentale sostenere in questa
azione il governo, che deve usare tutte le proprie possibilità e gli
strumenti a disposizione per raggiungere il risultato e dare
chiarimenti fondamentali. Deve essere un punto di partenza per una
riflessione più profonda sulle problematiche fiscali internazionali
e l’amministrazione pubblica deve dotarsi di risorse umane con
competenze tecniche del settore”.

Luca
Beccari, Pdcs:

“Esprimo parere favorevole all’istanza. Quello che è chiesto non
deve essere esaminato troppo tecnicamente, ma da un punto di vista
politico, come richiesta di supporto e aiuto da parte della nostra
cittadinanza su problematiche di natura fiscale con gli Stati uniti.
Noi appoggiamo questo tipo di istanza, la consideriamo un impulso
positivo all’attività e alle competenze di governo nel ricercare
soluzioni per semplificare il quadro dei rapporti fiscali dei
cittadini con doppia cittadinanza. Non è punto di partenza però, ma
un rafforzamento su un percorso attivo da tempo”.

Pasquale
Valentini, segretario di Stato, replica:
“Non
siamo andati dagli Stati uniti con atteggiamento dimesso, ma alla
pari. Dicendo che se il tema del volume dell’interscambio non
giustifica un accordo sulle doppie imposizioni, un problema di equità
e tutela dei nostri cittadini con cittadinanza americana per noi era
un problema di Stato. Per cui l’amministrazione Usa ha prestato
attenzione alla questione, chiedendo di conoscere meglio le
dimensioni e l’incidenza del fenomeno. Ci sono due modelli del Fatca.
Il modello 1 è un’anticipazione dello scambio automatico tra
autorità finanziarie, il 2 agevola lo scambio, ma il rapporto è tra
istituti bancari e autorità americane. Abbiamo optato per il 2
perché è meno complesso e passare al modello 1 è sempre possibile
come opzione, se lo riteniamo poi più conveniente. La Svizzera,
tenete conto, ha firmato prima di noi il modello 2. Esteri e Finanze
fin dal momento in cui il problema si è posto si sono attivati con
Consolato e Ambasciata Usa per iniziare ad avere termini di richieste
con le autorità americane. Sono seguiti incontri poi con
associazioni dei cittadini a San marino, con banche e professionisti.

Ciò
che ha costo per i cittadini interessati è la normalizzazione della
posizione fiscale. Gli americani con residenza a San Marino devono
fare la dichiarazione dei redditi e per chi non l’ha fatta negli anni
passati ha un costo. Occorre utilizzare professionisti e recepire
documentazione. Abbiamo chiesto all’ordine dei commercialisti e alle
banche di cercare di omogeneizzare il tipo di trattamento e
agevolarlo perché non ci fossero anche in questo caso abusi. Sia
chiaro che nessun accordo potrà evitare che ci sia rapporto tra
contribuente e autorità fiscale, che è individuale non collettivo”.

San Marino, 28
Maggio 2015/01

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy