Consiglio Grande e Generale 8-9 ottobre. Giovedi’ 9 ottobre, pomeriggio. Agenzia Dire

Consiglio Grande e Generale 8-9 ottobre. Giovedi’ 9 ottobre, pomeriggio. Agenzia Dire

COMUNICATO
STAMPA

 

                        CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 8-9 OTTOBRE
 

GIOVEDI’ 8
OTTOBRE

 

Il Consiglio Grande e Generale si
apre con l’indirizzo di saluto della Reggenza che, tra l’altro, rilancia
l’invito all’Aula a riprendere il tavolo di lavoro sul Regolamento consiliare.
A questo appello rispondono positivamente, nel comma comunicazioni, numerosi
consiglieri di maggioranza e minoranza, finché Giovanni Francesco Ugolini,
Pdcs, stabilisce una tempistica: “Nel giro di 15-20 giorni- assicura-
cercheremo di portare un progetto di legge in prima lettura che riformi
l’attuale regolamento”.
Tra i riferimenti in comma comunicazioni, il primo è quello del segretario di
Stato per gli Affari Esteri, Pasquale Valentini, che dà aggiornamenti
sugli incontri in corso per il negoziato con l’Ue: lunedì prossimo è convocato
un appuntamento con tutte le forze politiche e la Direzione Affari europei per
un confronto sulla bozza  della
Commissione europea sul quadro istituzionale. A questo primo momento, seguirà poi
un incontro istituzionale in Commissione consiliare esteri.  

Anche il
segretario di Stato per il Territorio, Antonella Mularoni, interviene in
Aula, annunciando il raggiungimento di un accordo per la cessione della
Centrale del latte e toccando il tema del centro multi-raccolta per i rifiuti
organici, assicurando la disponibilità a individuare un’area alternativa alla
zona Laghi, recentemente contestata.
Il segretario di Stato per la Sanità, Francesco Mussoni, anticipa che
nella prossima sessione consiliare presenterà un programma di lavoro stilato
dalla commissione tecnica incaricata a elaborare proposte risolutive sui
problemi del personale medico dell’Iss.

In tema di
assistenza per gli anziani, Francesca Michelotti, Su, presenta un ordine
del giorno come Cittadinanza attiva per dibattere in Consiglio grande e
generale su questa problematica e per avere un riferimento sul progetto di
accorpamento in corso delle due attuali residenze per la terza età.

Un altro Odg
viene anticipato, ma non ancora presentato in Aula, da parte di Andrea
Zafferani,
C10, su Cassa di Risparmio di San Marino, in vista
dell’intervento di ricapitalizzazione previsto dall’Assestamento di bilancio.

Terminato il
comma Comunicazione, l’Aula affronta le sostituzioni degli attuali Capitani
Reggenti dalle commissioni consiliari in cui sono membri: Gian Franco
Terenzi,
Pdcs, sostituisce

S. E. Lorella
Stefanelli in commissione consigliare Affari Costituzionali e Istituzionali,
Pubblica Amministrazione; Affari Interni. S. E. Nicola Renzi viene sostituita da
 Mario Venturini  in Commissione Consiliare Igiene e Sanità, e
da Matteo Fiorini in Commissione per le Politiche Territoriali.

Viene quindi
presentato da Roberto Ciavatta, in prima lettura, il progetto di legge
di Rete, “Modifiche alla legge 23 dicembre 2014 n.219 e Variazione al bilancio
di previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico allargato per
l’esercizio finanziario 2015” cui segue un breve dibattito. Dall’intervento di Guerrino
Zanotti,
Psd, emerge la volontà di confronto sul provvedimento da parte
della maggioranza.

I lavori
odierni terminano con la ratifica dei Decreti delegati-decreti legge e
riprenderanno domani mattina con la presentazione e il successivo dibattito
sull’Assestamento di Bilancio 2015.

 

Di
seguito un estratto degli interventi odierni.

 

Comma 1. Comunicazioni

Pasquale
Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri
: “Compio una
breve comunicazione per dare continuità al discorso del negoziato Ue, rendendo
edotto il Consiglio Grande e Generale di come procedono i lavori che sono
continuati anche dopo la pausa estiva. Ci sono stati due incontri importanti a
Bruxelles, uno relativo alla libertà di circolazione delle merci, tema che
riguarderà la prossima parte del negoziato, e l’altro sul quadro istituzionale
dell’accordo, il cui confronto in atto vedrà il 23 ottobre prossimo un
ulteriore momento di incontro. La parte sul quadro istituzionale sarà comune e
dovrebbe costituire la parte generale dell’accordo cui dovrebbero seguire
protocolli specifici per ciascuno Stato. La bozza di lavoro della Commissione
sul quadro istituzionale è stata consegnata a tutte le forze politiche e su
questa è stato convocato un incontro per lunedì 13 ottobre alle 15, insieme
alla Direzione Affari europei e al nostro consulente. E’ un primo confronto
sulla bozza stessa, cui dovrebbe seguire un incontro istituzionale, una seduta
della Commissione consiliare esteri in cui su quel testo ci sia un confronto in
cui tutte le forze siano coinvolte e possano emergere osservazioni e
suggerimenti sul quadro istituzionale da portare in ambito del negoziato. Non
siamo ancora in una fase conclusiva anche su questa parte, non  stiamo esaminando in via definitiva un testo.
La Commissione esteri sarà un luogo in cui affrontare i diversi passaggi
istituzionali, se saranno necessari momenti che coinvolgano l’intero Consiglio
grande e generale per sancire passaggi più decisionali sulle trattative in
corso ci saranno. Il negoziato sulla libera circolazione delle merci
proseguirà, al momento abbiamo assistito solo alle comunicazioni della
Commissione, seguiranno osservazioni e proposte dei tre Paesi. Rispetto ai
lavori tra i tre Paesi, pur con tutte le differenze e le inevitabili
sottolineature, anche da incontri espliciti avuti, l’ultimo dei quali a New
York con i ministri degli Esteri, è stato confermato che in questo momento che
tutti e tre i Paesi devono lavorare a una struttura comune dell’accordo e nel
proseguire  un serrato confronto comune.

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “L’ Odg del 23
luglio scorso sulla sanità ha conferito un impegno al congresso di Stato di
riferire entro settembre 2015 su un programma di interventi contenuti nel testo
volti a ‘risolvere celermente le questioni riguardanti il personale medico
dell’Istituto per la Sicurezza Sociale’. Il congresso ha costituito una commissione
tecnico-scientifica con delibera del 31 agosto scorso, commissione che si insediata
a metà settembre. Sono in corso incontri serrati e tenevo a comunicare all’Aula
che c’è un forte impegno e ci sarà un programma di lavoro dettagliato
presentato nella prossima seduta del Consiglio grande e generale”.  Andrea Zafferani, C10: “L’appello della
Reggenza uscente, che le nuove Eccellenze hanno ripreso in maniera forte nel
loro discorso di insediamento, deve essere fatto proprio dal Consiglio grande e
generale. Esorto a passare dalle parole ai fatti, tutte le forze politiche a
parole dicono di volere presto il regolamento, ma di fatto le forze non riesco
neppure più a riunirsi per parlarne. La sperimentazione su alcuni aspetti del
regolamento è stata fatta in passato e su questo c’è disponibilità a
riproporle, come forze politiche dobbiamo però passare ai fatti e riprendere
assolutamente il dialogo sul regolamento consiliare, cercando di non fare in
modo che qualche forza politica voglia ‘fare da sola’. Seconda cosa, bisogna riaprire
il ragionamento in modo concorde a partire da discorsi fatti in modo concorde e
che si sono arenati, quando l’elaborazione sul testo era a buon punto su
diversi aspetti, anche centrali. Ha lavorato un tavolo, che aveva
rappresentanti di tutti i partiti, su una tematica su cui è impossibile
accontentare tutti, ma serve la volontà di lavorare insieme senza strappi. Come
forze politiche abbiamo bisogno di rimetterci al tavolo. Ben venga la
sperimentazione, se comprende più ambiti, ma priorità è riprendere la discussione
al tavolo.
Altro tema che vorrei toccare è la Cassa di risparmio, rispetto agli aspetti
più generali discussi anche ieri, qualche riferimento credo sia opportuno e non
credo che riguardi solo l’assestamento e per questo vorrei intervenire ora. Noi
intendiamo presentare un Odg che stiamo discutendo. Ieri c’è stato un incontro
significativo, ha visto la presenza dello stato maggiore della Cassa di
risparmio insieme alle forze politiche, ciò ha consentito di avere diverse
informazioni, ma era inatteso, sono emerse questioni recenti legate alla
gestione dell’istituto e ad alcune scelte del Cda che meritano attenzione. Nel
comma dell’assestamento discuteremo della ricapitalizzazione, uno dei diversi
interventi che lo Stato va a fare su Cassa. Merita qui sottolineare che noi
facciamo questi interventi in una situazione di non piena consapevolezza della
situazione. Ci sono state scelte recenti del Cda che meriterebbero spiegazioni,
ci sono indicazioni dell’Fmi su governance e sull’assetto societario che il
Consiglio non ha fino questo momento affrontato e cui non ha dato risposta.
Prima di porre in essere interventi la situazione va quindi a affrontata. Qui
proponiamo che è necessario avere dati approfonditi e certificati da un
organismo terzo, in questo caso Bcsm, e non dai diretti interessati. Altre
questioni politiche da affrontare sono quelle della governance e dell’assetto
societario, sottolineate dall’Fmi più volte, quindi il ruolo ancora preponderante
della Fondazione nella società, e una governance che è ancora della vecchia
gestione. L’Fmi chiede competenze sulle ristrutturazioni bancarie nel
management che ad oggi ancora non ci sono, c’è una dirigenza che rispecchia il vecchio
regime e non ha le giuste competenze. Questi aspetti andrebbero approfonditi
prima di fare certe scelte. Ultimo tema, la voluntary disclosure, il cui
dibattito in Aula è saltato. In un incontro sono arrivati dati non aggiornati, mi
auguro ci siano consultazioni dei gruppi successive. Al tavolo è stata presa poi
la decisione di non prendere decisioni su un’eventuale linea di credito con
l’Italia, in caso di necessità di iniezioni di liquidità, senza
consultazioni  in Consiglio grande e
generale”.
Oscar Mina, Pdcs: “Cogliamo l’invito della Reggenza per riprendere i
lavori sul regolamento consiliare. Il lavoro fatto non va accantonato”.
Paride Andreoli, Ps: “Il gruppo sul lavoro del regolamento consiliare in
dodici mesi di impegno ha prodotto oltre 100 articoli, anche se non tutte le
parti sono state concordate e sono state fatte considerazioni diverse, queste
non sono tante, ma ci sono e per questo motivo il gruppo ha inviato a tutti i
gruppi consiliari il lavoro per prendere atto di questo e delle differenze
scaturite. Non voglio fare ricadere le colpe sui gruppi, ci sono stati
sporadici incontri all’interno delle forze. Il Ps si è seduto al tavolo in modo
propositivo, portando proposte e non intende tornare indietro nelle parti su
cui c’è stato accordo generale. Sulle parti giudicate improponibili, che vanno
contro la stessa legge elettorale, non ci troverà d’accordo né al gruppo di
lavoro né al tavolo con tutte le forze politiche. Ci sono aspetti che vanno
contro le leggi vigenti e questo non può essere. Infine sulla linea di credito
e sulla voluntary disclosure, il Partito Socialista ha aderito fin da subito,
con responsabilità, alla richiesta del governo nel precedente Consiglio di
sospendere il dibattito in Aula. In un ulteriore incontro il Ps, sull’ulteriore
richiesta del segretario di allungare i tempi su questo confronto, è stato
promotore della richiesta di monitorare la situazione con confronti periodici e
di interpellare il Consiglio prima di ogni decisione.
Per ultimo, a nome delegazione del Consiglio d’Europa desidero fare un
riferimento. Come capodelegazione, insieme al collega Giovagnoli abbiamo
partecipato all’Assemblea parlamentare plenaria, dal 28 settembre al 2 ottobre
scorso. La presidente nell’intervento di apertura ha introdotto il tema
principale sulla crisi migratoria. Il segretario generale Jagland ha ribadito
nel proprio appello affinché chi giunga ne Continente europeo, sia posto sotto
tutela della Convenzione dei diritti del Consiglio d’europa”.
Andrea Santolini, C10: “Ricordo all’Aula che ci sono due argomenti
importanti in sospeso da inizio legislatura o poco dopo. Il primo l’Isee che
consentirebbe di ottimizzare le uscite su welfare e assistenza per i cittadini,
in modo da destinare le risorse a chi effettivamente ha bisogno. E’ un tema
fermo, sembra che sia stato avviato un gruppo di lavoro, così come sull’altro
aspetto in stand by ovvero la riforma previdenziale, su cui non abbiamo più
avuto aggiornamenti. E’ auspicabile nel prossimo Consiglio grande e generale di
fine ottobre un riferimento su questi gruppi di lavoro che qualche risultato
dovrebbero avere prodotto. Chiedo quindi al segretario Belluzzi di riferire in
merito. Altro argomento in ballo, è il contributo che san marino ha deciso di
dare su questione rifugiati, anche su questo chiedo riferimenti”.
Roberto Ciavatta, Rete: “Visto l’auspicio della Reggenza uscente e
attuale sul regolamento consiliare anche io faccio alcune considerazione. Mi fa
piacere si sia imposta come urgenza. Non credo ci sia stato abuso del regolamento
consiliare e risulta difficile da digerire la considerazioni che vede il
regolamento e le varie tematiche correlate solo da un punto di vista. Anche da
parte nostra c’è volontà di razionalizzare le sedute consiliare.  Le decisioni di un partito mandano all’aria
più di un anno di lavoro. Se si riparte con ciò su cui si è ragionato fino ad
ora va benissimo, altrimenti è una forzatura di un gruppo rispetto ad altri e
non è un atto di responsabilità”.
Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs: “Sul regolamento consiliare, c’è stata
un ottima collaborazione tra i gruppi e sull’80% del testo è stato trovato
accordo. Non è giusto dire che il nostro partito ha fatto fare un passo
indietro. Il percorso è stato precluso anche da altri partiti. Ma accettiamo la
sfida e tra 15-20 giorni ci confronteremo su una bozza di lavoro, per mettere
nelle  stesse condizioni lavoratori della
Pa e del privato, un punto spinoso in cui dovremo trovare soluzione al tavolo.
Nel giro di 15-20 giorni cercheremo di portare un progetto di legge in prima
lettura che riformi l’attuale regolamento”.
Nicola Selva, Upr: “La riforma del regolamento si è arenata. Qualcosa di
misterioso nell’agenda politica è successo. Se non riusciamo a regolamentarci
noi qui dentro, come pensiamo di essere in grado di regolamentare il Paese?
Auspico che quanto prima si riesca a riprendere il percorso di riforma del
regolamento consiliare”.
Francesca Michelotti, Su: “C’è un progetto di accorpamento delle due
residenze per anziani (La Fiorina e quella ospitata nei tre piani dell’edificio
dell’ospedale di Stato). Il timore è che la nuova gestione possa essere
improntata a criteri privatistici. La gestione operata con criteri meramente
aziendalistici in un settore così delicato è a mio avviso da rivedere. Il
Consiglio grande e generale non può ignorare questa tematica, soprattutto in
riferimento alle 4 mila firme di sammarinesi che chiedono resti tutto in mano
allo Stato. Proponiamo un Odg come Cittadinanza Attiva sul progetto di
accorpamento delle due residenze per anziani. ‘Nella consapevolezza che la
sostenibilità del sistema è quanto mai importante per garantire la tenuta dello
stato sociale chiediamo al Consiglio Grande e Generale di impegnarsi a
iscrivere alla discussione un apposito comma dedicato alla materia di assistenza
agli anziani e alle prospettive future del servizio. Chiediamo un riferimento
dettagliato in merito per avere sufficienti e adeguati elementi di valutazione
affinché ogni decisione in materia risulti frutto delle decisioni del Consiglio
stesso’”.
Antonella Mularoni, segretario di Stato al Territorio: “Sulla
Centrale del latte: siamo in dirittura d’arrivo. La trattativa si è
praticamente conclusa. Ci sono ancora riunioni tecniche in corso, però abbiamo
avuto nel corso della settimana un incontro con i rappresentanti sindacali e mi
sento di poter dire che siamo giunti a un buon compromesso. I produttori di
latte sammarinesi sono riusciti a strappare condizioni più favorevoli. Ci
sentiamo di dire però che il compromesso raggiunto è onorevole per entrambe le
parti. Sette degli attuali dipendenti verranno assunti mentre per gli altri
auspichiamo l’inserimento in altre realtà produttive analoghe.
Per quanto riguarda la notizia, comparsa sulla stampa locale, di un Centro
multiraccolta nella zona Laghi, precisiamo che non vogliamo realizzare una
discarica. Non faremo né discariche, né inceneritori. Vogliamo evitare di
creare discariche a cielo aperto, ossia create da gente che in barba alle
normative sammarinesi porta rifiuti di ogni genere in mezzo ai fiumi o ai
fossati. Al di là di un discorso educativo che dovremo approfondire, dovremo
cercare di avere un centro multi-raccolta in una zona piuttosto baricentrica
rispetto ai tre Castelli di Serravalle, Borgo e Domagnano. Oggi fuori dal
nostro territorio tutti i Comuni sanno che non si può più raccogliere
immondizia come l’abbiamo raccolta per tanti anni. Dall’Italia abbiamo proteste
da lungo tempo: ci siamo sempre dovuti adattare alle richieste italiane, perché
per anni abbiamo raccolto immondizia con pratiche che sappiamo non essere
regolari. Deve essere un’ambizione per il nostro Paese non essere fanalino di
coda o non essere considerati un Paese incivile perché non sappiamo raccogliere
l’immondizia come si deve. L’area può cambiare. Non va bene Laghi? Cercheremo
la soluzione migliore. La volontà è di trovare l’area migliore possibile.
L’importante è capire che non possiamo più raccogliere i rifiuti come abbiamo
fatto fino ad oggi”
Marco Podeschi, Upr: “Il vero problema è che non c’è un sistema
sanzionatorio importante capace di perseguire cittadini e imprese che non
rispettano la normativa. Noi non abbiamo problemi a sostenere quanto detto dal
Segretario Mularoni sul centro raccolta rifiuti”
Gian Matteo Zeppa, Rete: “Sulla questione della gestione dei rifiuti non
c’è stata una politica in grado di programmare. Quando non c’è la politica con
la P maiuscola, capace di darsi tempi e logistiche in grado di risolvere
problemi, ci ritroviamo con i Segretari di Stato che danno le colpe a
precedenti legislature o precedenti Segreterie di Stato. E non si può neppure
continuare a dare la colpa alla popolazione che, poverina, è barbara e dunque
non sa fare la differenziata. Se secondo il Governo è barbara, occorre
indirizzarla su questo fronte. Chi deve farlo? Il Governo. Non si può sempre
incolpare qualcuno. Anche perché chi gestiva quelle Segreterie è ancora oggi in
Consiglio. Quello che è emerso dai giornali è che non c’è dialogo e
collaborazione tra le segreterie di Stato. E’ vero che è necessario un secondo
centro di smistamento, ma nel momento in cui uno propone qualcosa del genere,
occorrerà definire una programmazione. Io credo che San Marino da tutti i punti
di vista sia a un punto di non ritorno. E chi deve metterci la pezza sono gli
stessi cittadini che molte volte vengono definiti quasi dei barbari”.
Manuel Ciavatta, Pdcs: “E’ positivo un dibattito all’interno del
Consiglio sul tema dell’assistenza agli anziani. Una riflessione va fatta in
maniera curata sulla valutazione se il servizio è sostenibile o meno. Sul tema
dell’accorpamento delle due strutture. E’ chiaro che l’intento del Governo in
questo momento è quello di rendere la struttura pubblica, perché viene
acquisita una società che adesso è privata. Credo che chi ha un anziano in casa
non può essere lasciato al proprio destino. Attraverso le strutture pubbliche
dobbiamo fare il massimo per garantire il massimo benessere della persona.
Questa prima azione non è un’azione di privatizzazione ma è esattamente
l’opposto”.
Franco Santi, C10: “Mi associo al consigliere Zeppa sull’intervento del
segretario Mularoni e sull’opportunità che questi riferimenti i segretari di
Stato li facciano subito. Non condivido assolutamente l’attitudine del
segretario di illustrare una situazione ridicola con una serenità imbarazzante.
Credo non abbia oggettivamente considerato appieno quello che sta succedendo.
L’Aass ha individuato quell’area sulla base di un progetto messo a punto dalla
società di consulenza, il governo ha predisposto una variante di Prg per poter
fare una zona di raccolta del materiale differenziato. La popolazione quando è
venuta a saperlo, dopo mesi che la decisione era già stata presa, ha espresso
il suo  disaccordo e questa presa di
posizione ha fatto incrinare i rapporti interni al governo. Al che si è
concordato che si può cambiare area e tornare indietro. Questo significa
perdere altri tre mesi e rimandare ancora. Stiamo andando già oltre il 2016,
stiamo implementando attualmente due sistemi di raccolta di rifiuti a San
Marino, pagando di più. Ma questa inefficienza chi la paga? Ci dirà chi ha
sbagliato, o no? Non è possibile affrontare problemi con questa
superficialità”.

Comma 10. Progetto di legge “Modifiche alla
legge 23 dicembre 2014 n.219 e Variazione al bilancio di previsione dello Stato
e degli Enti del Settore Pubblico allargato per l’esercizio finanziario 2015”.
Prima lettura.
Roberto
Ciavatta, Rete
: “E’ una legge depositata nel luglio 2013, non vede più un
carattere di urgenza, ma la riteniamo ancora valida. Il pdl ha duplice intento,
quello di aprire la possibilità ai cittadini di ricoprire il ruolo di di
scrutatore o presidente del seggio elettorale, e quello di supportare i
cittadini iscritti alle liste di disoccupazione, prevedendo la loro priorità al
momento del sorteggio. Anche nel 2016 ci saranno elezioni, la legge attuale
prevede l’iscrizione in un’apposita lista per dare la propria disponibilità con
una serie di requisiti che comunque non vengono stravolti con questa legge. Al
momento di questa lista si prevede di stabilire i ruoli all’interno dei seggi e
si riconosce una quota simbolica per l’attività prestata. Spesso chi ricopre
questi compiti sono persone già ben retribuite, il compenso è di 100-150 euro,
non sarà risposta risolutiva per la disoccupazione, ma è un elemento
assolutamente gradito per chi ha perso lavoro”.
Andrea Zafferani, C10: “L’idea espressa dai colleghi di Rete di
prevedere una corsia preferenziale nella scelta di scrutatori e presidenti di
seggio per chi è disoccupato ci trova concordi. Di certo servono politiche più
strutturali per dare risposte, ma è segno di attenzione”.
Guerrino Zanotti, Psd: “Il Pdl ha una portata limitata, si limita ad
intervenire sui requisiti e sulle modalità di sorteggio e sull’individuazione
dei cittadini per ricoprire il ruolo di presidente e scrutatore di seggio. La
volontà di agevolare chi sta attraversando difficoltà economiche è argomento
interessante su cui vogliamo discutere. In questo senso diamo la disponibilità
al confronto in seconda lettura. E’ un atteggiamento corretto da parte delle istituzioni,
anche se con interventi limitati, andare nella direzione di individuare
esigenze economiche di alcuni concittadini. Da parte del Psd c’è quindi
disponibilità a ragionare su questo Pdl”.

 

Comma 11. Ratifica Decreti Delegati e Decreto-
Legge

Decreto delegato n.135 – Caccia al cinghiale 2015 – 2016
Augusto
Michelotti, Su
: “La caccia al cinghiale è una caccia pericolosa. Io
ritengo che sia un elemento di pericolosità dentro il territorio. Spero venga
ridimensionato questo tipo di caccia. Propongo che questo tipo di caccia venga
completamente abolito all’interno del nostro territorio”.
Antonella Mularoni, segretario di Stato al Territorio: “Negli anni sono
state introdotte misure di salvaguardia. Devo però evidenziare che il numero di
cinghiali è in aumento anche nel nostro territorio. La caccia dunque diventa
una delle misure più efficaci rispetto al proliferare di questi animali che
quando superano certi numeri possono diventare pericolosi. Comprendo le
preoccupazioni di Michelotti, ma all’interno di un ecosistema occorre rendersi
conto anche delle problematiche legate al proliferare di una specie animale.
Sia in riferimento all’uomo sia in riferimento alle colture. Chiedo di
ratificare il presente decreto”.
Il decreto è ratificato a maggioranza.

Decreto Delegato n.133 – Modifiche alla Legge 29 luglio 2014
n.125 “Legge di riforma in materia di Aviazione Civile”.
Mimma
Zavoli, C10
:
“E’ una modifica sostanziosa di un provvedimento portato in Aula meno di un
anno fa. Ci preoccupa reiterata modalità di cambiare, questa volta in maniera
estremamente sostanziale, leggi approvate recentemente”.
Marco Arzilli, segretario di Stato all’Industria: “Stiamo parlando di
materie che hanno un’evoluzione quotidiana. Continuamente vengono promulgate
nuove direttive. La nostra esigenza è che questa norma continui a rimanere una
norma attuale. Avere una norma che ha un alto standard significa avere una
norma che tutela tutti. Abbiamo presentato due emendamenti aggiuntivi”.
Civico 10 presenta un emendamento all’articolo 22 aggiuntivo del comma 12.
Il testo, concordato con il governo, viene approvato. Respinto invece
l’emendamento modificativo dell’articolo 30
.
Il decreto è ratificato a maggioranza.

 

San Marino, 8 Ottobre 2015/01

 

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