Consiglio Grande e Generale. Giovedi’ 17 ottobre 2015. Seduta notturna. SMNA

Consiglio Grande e Generale. Giovedi’ 17 ottobre 2015. Seduta notturna. SMNA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 10-21 DICEMBRE

GIOVEDI’
17 DICEMBRE- SEDUTA NOTTURNA

In
serata prosegue l’esame della legge di Bilancio: l’Aula boccia il
pacchetto
sviluppo” di Cittadinanza attiva, ovvero una serie di emendamenti
aggiuntivi che vanno dall’articolo 37 bis all’articolo 37 Sedecies.
Le proposte di C10 e Su riguardano:
San
Marino digitale, s
portello
unico per le imprese, agenzia per lo sviluppo,registro delle imprese,
Smac card turistica nel centro storico, i prestito sulla fiducia,
residenza per motivo economici, incentivi acquisto prodotti
commerciali, part time imprenditoriale, appalti pubblici, incentivi
ad attività in centro storico, formazione all’estero, sgravi fiscali
per l’assunzione di sammarinesi o residenti, altre norme a sostegno
dell’assunzione di lavoratori sammarinesi o residenti, infine norme
per favorire operazioni di rifinanziamento bancario.

Tra
questi, in particolare, si apre un dibattito partecipato
sull’emendamento
Art.
37 octies aggiuntivo “Residenza per motivi economici”
.
La proposta suggerisce “l’
introduzione-
spiega
Andrea
Zafferani,

C10- di una forma di residenza semplificata per imprenditori che
intendono aprire un’impresa in territorio”. Cittadinanza attiva
ritiene infatti che “i criteri fissati sulla legge per lo sviluppo
siano un po’ alti e possano precludere di attirare un’impresa senza
grandi numeri ma comunque importante per l’assunzione di lavoratori
sammarinesi
”.
Per
il segretario di Stato per gli Affari Esteri,

Pasquale Valentini
,
l’idea proposta non è applicabile, perché “contraria a tutte e
regole di reciprocità degli Stati”. Il segretario spiega poi che
nel corso della negoziazione per l’accordo di associazione con l’Ue,
uno degli oggetti di trattativa sarà la libertà di circolazione
delle persone e quindi proprio la residenza. “Possiamo a riguardo
chiedere delle clausole di salvaguardia, dare delle quote-
prosegue-ma al momento che concederemo la residenza, non ci saranno
residenze di serie a e B, le residenze non prevedono
discrezionalità”. Constatata la non disponibilità
all’accoglimento delle proposte, Ca attiva ritira infine gli ultimi
emendamenti del pacchetto sviluppo.
Si passa quindi ad
affrontare il
Titolo
II – Disposizioni sul contenimento della spesa.


All’
articolo
38

Proroga
delle disposizioni relative al contenimento dei costi del personale
del Settore Pubblico Allargato ed a contratti, collaborazioni e
rapporti formativi”,Upr presenta un emendamento interamente
soppressivo. Rete ne presenta tre: il primo volto a m
antenere
la decurtazione del 10% degli emolumenti per i membri di tutti gli
organi di nomina politica e non solo ai consiglieri, il secondo per
prevedere che il fisso mensile dei consiglieri sia il parametro per i
fissi mensili di tutti organismi nomina politica e infine il terzo
affinché non si riducano gli straordinari alle forze dell’ordine.
Per
Roberto
Ciavatta
di
Rete, quello proposto dal governo è “un intervento pre-elettorale
e allo stesso tempo lesivo per le forze dell’ordine che proteggono il
Paese”. Replica alle accuse il segretario di Stato agli Affari
interni,
Gian
Carlo Venturini:

“La riduzione degli straordinari dei dipendenti pubblici non è una
novità, l’anno scorso abbiamo ridotto il 20% e oltre, quest’anno la
riduzione è del 10%. Per le forze dell’ordine pensiamo sia
necessario sopperire alle necessità con ulteriori risorse umane,
oltre che mantenere gli straordinari”. Tutti e 4 gli emendamenti
dell’opposizione sono respinti.
Attacchi
durissimi dalle file di minoranza
sono
rivolti all’
emendamento
del Governo Art.38 bis “Superamento del precariato nel Settore
Pubblico Allargato”
,
che viene discusso in chiusura di seduta, insieme all’e
mendamento
di Su
Art.
39 bis “Provvedimenti contro il precariato atipico e le disparità
di trattamento”
.
Mimma
Zavoli,

C10, definisce l’emendamento del governo un

articolo
pre-elettorale perfetto”, per

Marco Podeschi, Upr

è un articolo ‘monster’: “Qui potete fare tutto- manda a dire-
accordi, decreti, è una grande macedonia”.

Dalla
maggioranza lo difende invece
Vladimiro
Selva,

Psd: “E’ un articolo necessario, nella Pa c’è una situazione
incresciosa di precariato”. Allarga le braccia
Roberto
Ciavatta
di
Rete: “E’ evidente che la Pa così sarà sempre un bacino
elettoralistico
”.
Rossano
Fabbri
,
Ps si limita ad augurare “buone elezioni a tutti”, denuncia
invece lo “squallore totale”,
Federico
Pedini Amati
,
Indipendente. Infine
Francesca
Michelotti,

Su, suggerisce che “negli anni elettorali tutti i provvedimenti sul
personale dovrebbero essere soggetti a moratoria”. Il dibattito
sugli emendamenti si interrompe con l’intervento del consigliere
Michelotti e riprenderà domani mattina alle 9.

Di
seguito un estratto degli interventi della serata.

Comma
7.

Provvedimenti in esecuzione della legge 18 Febbraio 1998 n. 30 “Norme
Generali sull’Ordinamento contabile dello Stato”: a) Rendiconto
generale dello Stato e degli Enti pubblici per l’esercizio
finanziario 2014 (II lettura); b) Progetto di legge “Bilanci di
Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio
finanziario 2016 e Bilanci Pluriennali 2016/2018 (II lettura)”.

Art.
37 octies aggiuntivo “Residenza per motivi
economici”/respinto
Andrea
Zafferani, C10
:
“Proponiamo un emendamento che riguarda l’introduzione nel nostro
sistema di una forma di residenza semplificata per imprenditori che
intendono aprire un’impresa in territorio. Oggi il nostro regime
prevede solo la possibilità di assegnazione di un tipo di residenza,
chiamiamola residenza base, che può essere concessa o tramite il
decreto sullo sviluppo, in presenza di alcuni parametri
predeterminati, per es. assunzione di 6 dipendenti, 10 se si tratta
di imprese industriali, oppure tramite la commissione Esteri in modo
più discrezionale. Riteniamo che i criteri fissati sulla legge per
lo sviluppo siano un po’ alti e possono precludere di attirare
un’impresa senza grandi numeri ma comunque importante per
l’assunzione di lavoratori sammarinesi”.
Francesca
Michelotti, Su:

“Dobbiamo essere rispettosi delle proposte altrui. E’ un’idea bella
e soprattutto che cerca di correggere il tiro di norme già
esistenti. Spesso esprimiamo delusione per il decreto sullo sviluppo
e sulle norme fatte per incentivarlo, la residenza è sempre stata un
tabù nel nostro Paese e con la crisi se n’è iniziato a parlare.
Abbiamo bisogno di grandi ma anche di piccoli investitori che fanno
tessuto”.
Pasquale
Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri:

“Apprezziamo la creatività di tanti emendamenti al bilancio
dell’opposizione, ma poiché quello che si dice qui viene registrato
e ascoltato fuori di qui, allora bisogna chiarire qual è la
posizione di San Marino sul concetto di residenza. Nella
negoziazione per l’accordo di associazione, stiamo parlando con l’Ue
della libertà di circolazione delle persone. Possiamo a riguardo
chiedere delle clausole di salvaguardia, dare delle quote. Ma al
momento che concederemo la residenza, non ci saranno residenze di
serie a e B, le residenze non prevedono discrezionalità. O una è
residenza o non lo è. Questa cosa è contraria a tutte le regole di
reciprocità degli Stati. Noi non sempre ci siamo comportanti in modo
limpidissimo e attualmente le procedure per l’Europa non sono
completamente corrette e ci chiederà di correggere alcune cose.
Questa idea qui contenuta non è applicabile. Se la legge che abbiamo
ha requisiti alti la possiamo cambiare, ma già il fatto che noi
ritiriamo le residenze ci mette in difficoltà. Se un’impresa va
male, lo Stato toglie la residenza. Pensate che a livello
internazionale sia accettato? Tutti i nostri percorsi di
internazionalizzazione non andranno nella direzione di
discrezionalità che si sta suggerendo. Mi preoccupa che fuori da qui
si ascoltino queste proposte”.
Marco
Podeschi, Upr:

“Infatti bisogna preoccuparsi dell’emendamento che vedo più avanti
sulle residenze, alcuni consiglieri di maggioranza propongono che se
si portano 5 mln di euro allora si può avere la residenza. E’
evidente che, se trattiamo con l’Ue, il discorso della residenza
andrà assolutamente a cambiare, è un dato di fatto”.
Ivan
Foschi, Su
:
“L’osservazione del segretario di Stato è pertinente, ma questo
emendamento riprende i termini della legge sulle residenze. Si parla
di concessioni di residenze per chi investe e si elencano i motivi di
revoca. Se una residenza deve essere piena e non può avere revoca,
noi possiamo concordare, ma avete sostenuto che era congruente con la
realtà fino a pochi mesi fa quando si è messa mano alla legge sulle
residenze. Quella è la norma vigente e su quella ci siamo
uniformati”.
Guerrino
Zanotti, Psd:

“Ribadisco il mio personale apprezzamento del lavoro su tutti gli
emendamenti di minoranza, e anche quello del mio gruppo. Podeschi si
farà un’idea migliore quando presenteremo il nostro emendamento. Il
nostro Paese ha bisogno di grandi investimenti ma anche di tanti
piccoli imprenditori che vogliono avviare un’impresa, concordo. Però
ci sono cose all’interno dell’emendamento che non mi convincono, come
la residenza senza diritti, perché mi sembra ingestibile una
situazione già complicata. Poi il fatto che con questa residenza ci
si possa intestare un immobile, salvo revoca della residenza
successiva”.
Gian
Matteo Zeppa, Rete
:
“E’ capitato molte volte in commissione Esteri che sono state date
residenze a imprenditori con business plan attendibili. Sono state
poi chieste verifiche su casi particolari e dove il business plan
prevedeva 5-6 dipendenti sammarinesi. Quindi ci siamo trovati
business plan disattesi e si è andati in deroga alla legge in questi
casi, con la scusa del periodo storico di crisi”.
Franco
Santi, C10
:
“Ribadisco quanto detto prima da Foschi, i termini del nostro
emendamento sono gli stessi della legge sulle residenze”.
Marino
Riccardi, Psd
:
“L’intervento di Zeppa è fuori dalla realtà e le chiedo, Zeppa,
quando c’è la radio di essere corretto e non dire bugie. Lei ha
detto che si è andati fuori dalla legge, invece abbiamo revocato
diverse residenze, anche con il suo voto, perché non corrispondenti
ai business plan. Bisogna essere corretti, Come commissione non
abbiamo mai fatto forzature e mi sento rammaricato quando sento in
diretta radio certi tipi di commenti”.
Pasquale
Valentini, segretario di Stato

replica:
“La
sostanziale differenza fra questa proposta e legge in vigore è che
la legge stabilisce quali sono i criteri per avere la residenza, ha
introdotto nuove possibilità per ottenerla, in particolare, si è
legata la residenza all’avvio di un’impresa e al ruolo di dirigenza
di un’impresa. La riforma è stata un passo avanti ma non è un
percorso completato perché con l’accordo di associazione dovremo
intervenire perché ci sono condizioni discriminatorie. Non voglio
mortificare la proposta, ma quando dice che si disciplina la tenuta
separata di un registro di residenze per motivi economici, non è una
cosa possibile”.
Andrea
Zafferani, C10
:
“Questo punto è puramente amministrativo, il residente è
residente come tutti gli altri e a tutti gli effetti. Ci sono poche
differenze rispetto la residenza base: la polizza assicurativa per il
welfare che avete messo anche nel decreto sviluppo, idem per la
fidejussone per l’acquisto dell’immobile. Quello che cambia rispetto
al decreto sviluppo sono i parametri che sono più bassi. Non
vogliamo fare residenze di serie A e B”.

Emendamento
del Governo Art.38 bis “Superamento del precariato nel Settore
Pubblico Allargato”

discusso insieme all’
emendamento
di Sinistra unita aggiuntivo dell’articolo
39bis/in
discussione
Mimma
Zavoli, C10
:
“Questo
è un articolo preelettorale perfetto. Voglio vedere chi dirà che
non è così, se lo dite è una falsità. Ci avete lavorato ai
fianchi finora sui nostri emendamenti, in alcuni casi erano
dispendiosi, in altri casi non avevano senso, poi arriviamo a questa
meraviglia di articolo e vi chiedo per quale motivo venite a
raccontarci che avete un disegno per il Paese, delle prospettive.
Voglio sapere con un articolo che è una sanatoria del settore
pubblico allargato dove sta la vostra progettualità”.


Francesca
Michelotti, Su: “
Il
nostro è un emendamento volto a mettere nelle pari condizioni i
dipendenti della Pa in alcuni settori. Ci sono persone che hanno
maturato periodi molto lunghi di anzianità, ma sono stati borsisti
per esempio, non hanno seguito un percorso ordinario del pubblico. Si
chiede poi, alla luce delle sollevazioni recenti dei medici, una
verifica su tutti i rapporti contrattuali instaurati tra Iss e medici
o professionisti esterni per ripristinare le medesime condizioni in
caso si registrino
disparità
di trattamento a fronte di analoghe mansioni, funzioni e
responsabilità”.
Marco
Podeschi, Upr:
“Sono
a disagio con l’emendamento del governo, aggiunto all’ultimo, che non
è tecnico. E’ una cosa ad ampio raggio. Upr ha sollevato da tempo la
problematica nel settore sanitario, il precariato poi c’è anche nel
settore della sicurezza. Per la precarietà stanno andando via medici
da San Marino. Negli anni per motivi sbagliati nella Pa si è
accumulato precariato su cui bisogna intervenire. Ma sono a disagio
perché ci sono da una parte lavoratori che rischiano di perdere il
lavoro, dall’altro c’è un articolo ‘monster’, diabolico. Qui potete
fare tutto, accordi, decreti, è una grande macedonia. Il precariato
non lo si scopre ieri. C’era bisogno di fare un emendamento in
seconda lettura della Finanziaria? L’auspicio è venga risolto il
problema della sanità e che nella sicurezza non mettiate nuovi
precari. Cercate di avere buon senso”.
Vladimiro
Selva, Psd:
“E’
un articolo necessario, nella Pa c’è una situazione incresciosa di
precariato. Non c’è dubbio che questo emendamento avrà il mio
consenso. Nel ’98, 20 anni fa, si fece un provvedimento
sbandierandolo come contrario al clientelismo, sul blocco delle
assunzioni. Da allora ad oggi di questi provvedimenti se ne è fatti
tanti perché non si è riusciti a mettere regole certe per
regolamentare le assunzioni nella Pa. Ancora non siamo stati in grado
di approvare il Fabbisogno”.
Roberto
Ciavatta, Rete:
“C’è
forte situazione di disparità che periodicamente va sanata. Ma
quando è stata fatta l’ultima stabilizzazione? Proprio prima delle
ultime elezioni. Da una parte mi fa piacere che arrivino le elezioni.
Chi può negare che ci siano difficoltà nell’avere dipendenti con
stipendi diversi che fanno lo stesso lavoro? A me piacerebbe essere
un Paese normale in cui si assumono le persone con i concorsi. Perché
se uno viene assunto per concorso è un diritto, se vieni
stabilizzato ottieni un favore. E’ evidente che la Pa così sarà
sempre un bacino elettoralistico”.
Franco
Santi, C10
:
“E’ un emendamento in linea con il modo di procedere di sempre. Con
una tempistica studiata a tavolino per permettere interventi
straordinari, slegato alla logica di programmazione e in deroga alla
normativa vigente. E’ un metodo che non accetto, mi fa molto
arrabbiare. Sono tre anni che perdiamo tempo a parlare di
riorganizzazione della Pa, di spending review e riforme strutturali e
ribadiamo la necessità del fabbisogno. Dopo tre anni il fabbisogno
non c’è e c’è questo bel’ 38 bis’ che dimostra l’incapacità del
governo”.
Rossano
Fabbri, Ps
:
“C’è poco da dire, buone elezioni a tutti”.
Nicola
Selva, Upr
:
“Il titolo di articolo ‘monster’ è azzeccato. Abbiamo una
Finanziaria dove la spesa corrente non diminuisce ed entriamo nel
solito circolo vizioso, aumentiamo i precari a inizio legislatura che
vanno sanati in tempo di elezioni. La politica non riesce a cambiare,
malgrado si sbandieri tanto la nuova politica. Condivido che servono
regole certe, i concorsi, quello che serve non è dentro questo
articolo”.
Federico
Pedini Amati, Indipendente
:
“Arrivare allo squallore totale dell’Aula a mezzanotte, dopo giorni
di lavoro, non me lo sarei immaginato. Mi auguro vi vergogniate di
quello che proponete, non parlo dei precari che avete alimentato voi,
tenendoli in ostaggio e privandoli di diritti. Nel privato non ci
possono essere precari per più di sei mesi, qui ci sono precari da
10-15 anni. Siete squallidi. Il fabbisogno di doveva fare il primo
giorno di legislatura”.
Francesca
Michelotti, Su
:
“Se si fa il fabbisogno, è evidente che questo dovrà essere
accompagnato da un intervento di stabilizzazione dei precari. In un
anno come quello che stiamo per affrontare, e tutti stiamo pensando
che sarà un anno elettorale, significherà che non si potrà fare né
la stabilizzazione, né il fabbisogno. Negli anni elettorali tutti i
provvedimenti sul personale dovrebbero essere soggetti a moratoria,
non vogliamo che le elezioni possano essere turbate da provvedimenti
con ricadute sul personale. E’ questione di etica della politica. E’
un intervento inconciliabile con momento pre elettorale”.

San Marino,
17 Dicembre 2015/03

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy