Consiglio grande e Generale, giovedi’ 21 luglio, seduta della mattina

Consiglio grande e Generale, giovedi’ 21 luglio, seduta della mattina

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 18-21 LUGLIO

GIOVEDI’ 21 LUGLIO- Seduta della mattina

Smac e sistema Iva sono al centro
del dibattito consiliare di questa mattina, in cui prosegue l’esame delle Istanze
d’Arengo. I lavori riprendono dall’esame, iniziato ieri, dell’Istanza
d’Arengo n.4
che richiede “migliorie tecniche in tema di certificazioni
fiscali SMAC e la detraibilità totale dei costi sostenuti per la
certificazione” che alla fine viene respinta con 32 voti contrari e 13
favorevol
i. Stessa sorte per l’Odg presentato nel corso del dibattito dal
consigliere Federico Pedini Amati, Lbsm, sottoscritta anche da Rete e dal
consigliere indipendente Luca Lazzari.  L’Ordine del giorno chiedeva di impegnare il
congresso di Stato ad un intervento correttivo che tenesse conto
dell’impossibilità per i disabili e allettati di usufruire delle deduzioni
fiscali previste tramite Smac. Il segretario di Stato per le Finanze, Gian
Carlo Capicchioni, si è comunque impegnato a portare una soluzione normativa per
questi casi con l’Assestamento di bilancio. 
L’Aula quindi è passata ad esaminare l’istanza d’Arengo successiva, la  n.5 “Per la ricerca della compatibilità tra
un sistema IVA per imprese volte al mercato esterno ed un sistema monofase
rispettoso delle imprese al dettaglio ed alla tutela del consumo in
territorio”. I lavori si sono interrotti a dibattito in corso e riprenderanno
nel pomeriggio.

Di
seguito un estratto degli interventi della mattinata.

Comma
28
– Istanze
d’Arengo

Istanza
d’Arengo n.4

“Per richiedere migliorie tecnica in tema di certificazioni fiscali SMAC e la
detraibilità totale dei costi sostenuti per la certificazione”/ Respinta con 32
voti contrari e 13 favorevoli. Respinto con voto palese anche l’Odg di Rete e
dei consiglieri Federico Pedini Amati e Luca Lazzari.

Vladimiro
Selva, Psd
Per la parte
dell’istanza che chiede la detrazione totale delle spese sostenute, il
principio è sicuramente giusto. Ma l’esenzione totale senza un tetto, una
specificazione e degli aggiustamenti, così come è posta dagli istanti, si
presta ad effetti distorsivi. Se lo stato paga al 100% di quello che il
cittadino spende, questo non ha nessun interesse a spendere un po’ meno di
fronte a due opzioni possibili. L’istanza così come è non può essere accolta.

Federico
Pedini Amati, Lbsm
Credo che questa
richiesta non sia del tutto capestre. I problemi del circuito Smac permangono
come tempo fa, non è più lo strumento che incentiva i consumi interni, rimane
un metodo per il controllo fiscale solo per il settore del commercio, come se
fosse il settore degli evasori. Ci sono distorsioni: per i diplomatici, una
circolare ha reso possibile lo sgravio della quota Igr Smac, mentre per i
disabili o chi è allettato in una casa di riposo e chi non può usare la Smac in
autonomia, per loro, non c’è nessuna detraibilità. La Smac non funziona,
ridiamole la sua funzione, quella di incentivare i consumi e correggiamo le
storture.  

Alessandro
Cardelli, Pdcs

La maggioranza deve cambiare passo rispetto ultimi anni, le istanze piccola media
impresa sono reali, ci sono grossi problemi quotidiani. La richiesta di
migliorie tecniche è più che legittime, è un sistema che ha portato maggior
burocrazia. In Commissione finanze vediamo poi che il gettito delle piccole
attività è diminuito e le entrate calate, dobbiamo interrogarci su questo e
dare un risposta. Se viene detto che il gettito del forfettario era superiore
c’è un problema e bisogna intervenire.Io credo che investire su piccola impresa
sia doverosa, non si può alzare quota di rimborso a 400 euro? Io credo di sì.
Non si può continuare ad acuire lo scontro, le rivendicazione fatte sono
legittime.

Nicola
Selva, Upr
E’ un’istanza
d’Arengo legittima. Come Upr da tempo abbiamo sottolineato le difficoltà legate
all’uso della Smac. Resto stupito che dalla maggioranza non si sia mai detto
niente e oggi si colga invece l’occasione di accattivarsi le simpatie dei
commercianti. Così non funziona la politica. La Smac ha sempre avuto problemi
operative, lo sapevate dall’inizio. E’ un’istanza che si può accogliere o, per
lo meno, il Segretario prenda impegni per risolvere i problemi. La Smac deve
riprendere il ruolo di incentivazione dei consumi.

Roberto
Ciavatta, Pdcs

La Smac Era l’unico modo per verificare le transazioni? No, non lo era. E non
necessariamente si parlava di scontrino fiscale. Ogni intervento che va nelle
direzione di certificare le transazione a latere deve prevedere una serie di
controlli. Noi avevamo previsto il sistema delle casse telematiche che, una
volta fatto lo scontrino, avrebbero trasmesso la comunicazione della
transazione. In questo modo si sarebbero evitati disagi per i turisti e anche
storture. Un ristoratore che vende pizzette è stato sanzionato perché non aveva
fatto volta per volta la certificazione. Dal mio punto di vista c’è un
accanimento verso un settore. Le certificazioni e i controlli ci vogliono, ma
si tratta di trovare la modalità migliore e meno impattante possibile per i
commercianti. L’istanza chiede la totale detraibilità dei costi e modalità
certificazione off line. Dopo un periodo di transizione vanno fatto i conti con
le difficoltà oggettive.

Andrea
Zafferani, C10

Le stesse questioni sollevate dal nostro movimento e da altri erano state
derubricate. Oggi che arriva l’istanza invece bisogna tenerne conto e avere a
cuore le piccole imprese. E’ l’ennesimo esempio del modus operandum di governo
e maggioranza. Rispetto le richieste delle istanze: non si può far ricadere
sugli operatori i costi del sistema obbligatorio per certificare i ricavi, che
sia giusto o sbagliato. Per la trasmissione off line dei dati non penso sia
impossibile inventare un sistema che consenta a fine giornata l’invio dei dati
di tutte le transazioni. Sono due anni che ne parliamo. Sono entrambi questioni
ragionevoli.  Voteremo favorevolmente
l’istanza, ci sono poi tanti altri aspetti che possono essere messi in atto a
costo zero o quasi e che possono migliorare la vita agli operatori.
Bisognerebbe inoltre spingere su altri sistemi di contrasto all’evasione, non
esiste solo la certificazione dei ricavi.

Ivan
Foschi, Su
Noi da tempo abbiamo
detto che se era chiesta maggiore responsabilità agli operatori bisognava
venirgli incontro da un punto di vista economico: quindi totale detraibilità e
un modello telematico più snello che faccia perdere meno tempo. La posizione
del governo mi sembra contraddittoria. Da un lato si dice che si è già a buon
punto perché la modalità off line è in parte applicata, dall’altra si respinge
l’istanza. A nostro avviso quanto chiesto è sostenibile. Non è utopia poi pensare
che con un solo passaggio si può avere funzione fiscale e scontistica, che sia
applicabile il contacless per i pagamento, ci sono diversi modi per snellire
l’uso. L’ammodernamento deve riguardare Smac, reti telematiche, Pa. Da questo
punto di vista si è rimasti indietro, si è richiesto uno sforzo alle categorie,
ma lo Stato non sempre è stato conseguente. Non ci devono essere più scuse, si
deve fare il necessario per migliorare le tecnologie Smac e andare incontro
agli operatori, applicando quanto chiede l’istanza. Se si decide di andare in
questa direzione allora è strano sentire di voler bocciare l’istanza. Come
gruppo la sosterremo.

Gian
Carlo Capicchioni, segretario di Stato

Sulla questione Smac si è riaperto l’ennesimo dibattito, sempre sul fatto che
la Smac non funziona ed è penalizzante per gli operatori etc..io non credo sia
così. Già dal 2015 abbiamo riconosciuto le spese detraibili per persone
disabili inserite in strutture e queste non hanno corrisposto il conguaglio che
in un primo momento l’amministrazione fiscale gli aveva richiesto. La
problematica sollevata da Pedini è già stata risolta. E’ poi avviato lo studio
per poter trasferire la deducibilità da genitore a figlio. Nel merito
dell’istanza: deve essere respinta per un motivo. Gli istanti parlano di
detraibilità pensandola dall’imposta: lo Stato gli pagherebbe tutto il costo e
questo non è possibile. Non si tratta di 400 euro. Se un operatore decide di
installare un gestionale ad hoc, per cui la certificazione  è solo una delle funzioni possibili, può
costare anche 20 mila euro. La Smac inoltre è in continua evoluzione, stiamo
pensando al contactless, al’uso dal cellulare, è in continua implementazione
sia per andare incontro esigenze esercente sia nei confronti del contribuente.

Matteo
Zeppa, Rete

Da più parti è emersa la richiesta per avviare un tavolo di confronto con gli
operatori e io ho proposto di fare un Odg per fissare le date che portino a
questo.  Qui non c’è intenzione neanche
di calendarizzare un incontro. E’ il segnale che la legislatura è alla fine. Ho
detto che ci sono esercenti che hanno investito per velocizzare e dare risposta
alla  clientela e li avete costretti a
migliorare. Sono d’accordo che non è possibile coprire tutte le spese, ma
servono aliquote più alte. Il segretario ha fatto l’esempio di 20 mila euro,
quanto è il rimborso su questa cifra? Di fatto lo prevede la legge che si abbia
gestionale che dialoghi con il sistema Smac.

Federico
Pedini Amati, Lbdm

Avevamo pensato di presentare un Odg per prevedere di riconoscere la
deducibilità fiscale in pieno o prevedere l’integrazione della norma vigente
che dia possibilità di passarla da padre a figlio per le persone
impossibilitate  ad usare la Smac per
disabilità o degenza in casa di riposo. Parlando con il segretario di Stato, la
sensibilità su questo argomento c’è, l’assestamento di bilancio è l’occasione
giusta per intervenire, chiederei comunque se si può mettere in votazione l’Odg
alla fine delle istanze.

Vladimiro
Selva, Psd

Sarebbe opportuno prendersi una riflessione su questo Odg che ha effetti
normativi. Se è stato riconosciuto come affrontare il problema, il segretario
potrebbe impegnarsi ad una soluzione, piuttosto che mettere al voto l’Odg senza
questo approfondimento. Preferiremmo evitare di metterlo al voto

Gian
Carlo Capicchioni, segretario di Stato

Per la detraibilità di invalidi, la soluzione è già in corso d’opera. Oggi la
trasferibilità delle quote Smac è possibile da figlio a genitori, per la
possibilità di farlo in senso inverso posso prendere l’impegno di valutarlo e
vedere se c’è la possibilità di modificare la norma. Non escludo che
nell’Assestamento sia possibile farlo.

Federico
Pedini Amati, Lbsm

Chiedo la possibilità di legge l’Odg, spiace di non aver trovato un punto di
incontro. Io, Rete e Lazzari abbiamo sollevato un problema che esiste, alcune
di queste persone possono mettere in deduzione la quota Smac, chi è ospite
della casa di riposo, ma non tutte. C’è disparità. Mi aspettavo che un Odg del
genere, che offre solo un indirizzo, si potesse accettare, non era nulla di
eclatante. ‘Con riferimento all’istanza d’Arengo (…) il Consiglio Grande e
Generale rileva quale lesione della dignità personale e grave ingiustizia
sociale la non possibilità per i diversamente abili o allettati di usare la
Smac e raggiungere la quota minima di deducibilità e impegna il congresso di
Stato a intervenire già dal prossimo anno fiscale ad addivenire a un
correttivo’
. Mi appello a tutti i consiglieri per votare questo Odg.

Alessandro
Mancini, Ps

Pur non avendo sottoscritto Odg, il Ps crede che questo sia un buon dispositivo
e dia un indirizzo politico importante e c’è spazio al confronto. Invito i
colleghi a votare questo Odg. Da parte del Ps c’è disponibilità a mettere al
voto l’Odg.

Denise
Bronzetti, Indipendente

Dichiaro
anche la mia disponibilità nel poter valutare l’Odg dei colleghi.

Elena
Tonnini, Rete

Siamo tra firmatari dell’Odg, non volevamo fare nessuna forzatura. Ma ci hanno
segnalato il problema di persone che non raggiungono la quota minima di deducibilità
cui si deve dare urgentemente risposta. Siamo disponibili a modificare l’Odg
lasciato volutamente generico per valutare le soluzioni possibili. Se la
volontà c’è credo si possa andare avanti.

Marco
Gatti, Pdcs

Il tema contenuto nell’Odg sta cuore a tutti ed è condivisibile da parte di
tutti, ma non vorremmo fossero fatte speculazioni. Va benissimo aver presentato
un Odg, ma non si possono fare Odg parziali su una sola problematica, devono
riguardare più problematiche che sono molte e complesse. L’Odg non risolve
nessun problema, serve una norma. La disponibilità del Segretario ad affrontare
la tematica credo sia il punto di arrivo. Se nell’ambito dell’Assestamento a
settembre c’è possibilità di farlo, questo non si modifica adesso con un Odg
che serve solo a mettere una bandiera, non a risolvere un problema.

Nicola
Renzi, Ap

Il problema è rilevante e urgente e c’è condivisione di tutta l’Aula. Nel
riferimento del segretario è già emersa la disponibilità di affrontare la
questione nell’anno fiscale. Perché allora l’Odg diventa superfluo e anche il
suo esito? Perché è un Odg di indirizzo recepito dalla parole del segretario
che dice che ci sta già lavorando. L’unica cosa che possiamo fare è vigilare
che queste migliorie siano messe in atto prima possibile.

Vladimiro
Selva, Psd

Da parte di tutti c’è volontà di risolvere il problema. Bisogna poi riconoscere
che per chi è ricoverato in casa di riposo il problema è già risolto. Chiedo a
Rete e ai proponenti di non costringere l’Aula a votare l ‘Odg perché così come
scritto pone una questione di ‘lesione dignità della persona’ che forse è
un’altra cosa. Il Segretario ha detto che il tema sarà affrontato, vi chiedo di
poter evitare di mettere al voto Odg.

Gian
Matteo Zeppa, Rete

Cercherò di stare calmo. Qui non si fa lotta di bandiera, si sono evidenziate
diverse problematiche. E’ una questione che si può mettere a posto con un
impegno ufficiale. Allora fatelo voi un Odg dove vi impegnate a dirimere tutti
i casi emersi. E’ stata sollevata la lesione di un diritto.

Marco
Podeschi, Upr

Rimango basito sul dibattito. Io voterò l’Odg non perché risolve il problema.
Qui siamo all’ipocrisia allo stato puro. Noi da sempre abbiamo detto che la
Smac non andava bene. Io lo voto e non ho problemi. Ma se chi vi parla si ritrova
ricoverato per mesi, impossibilitato a spendere, che senso ha la deducibilità?
Si apre un discorso più ampio sulla deducibilità.

Andrea
Zafferani, C10
Quando la
maggioranza fa Odg che trattano questioni parziali, allora gli Odg sono
doverosi, quando li fa l’opposizione sono parziali e non si possono affrontare
ma ci si può accontentare della dichiarazione del Segretario. Sto notando una
differenza forte e strumentale di atteggiamento. Andando al tema, penso l’Odg
non tocchi tutti i problemi, ma ne tocca alcuni che sono importanti. Nulla
vieta, una volta approvato l’Odg che va attuato, che quando si farà la norma si
possa inserire altre fattispecie che meritano tutela sulla deducibilità di
spese.

Maria
Luisa Berti, Ns

Mi sembra si stia discutendo troppo sulla forma, nella sostanza non ci sono
contrapposizioni, tutti vogliono mettere mano a una situazione di disagio, il
Segretario di Stato Capicchioni ha rassicurato che è in atto uno studio per
migliorare il sistema Smac ed evitare pregiudizi. Prendo atto di questo
intendimento sia l’uno che l’altro portano allo stesso risultato. Evitiamo di
fare contrapposizioni politiche e condividiamo il risultato. Se anche si vota
l’Odg non vedo nulla di problematico e anche se venisse ritirato, di fronte le
rassicurazioni di tutti. Applichiamo un po’ di buon senso.

Tony
Margiotta, Su

Anche noi votero favorevolmente l’Odg.

Federico
Pedini Amati, Lbsm
Mi spiace che si sia
detto che si vuole speculare su questo argomento. Tengo l’Odg in votazione.

 

Istanza
d’Arengo n.5

“Per la ricerca della compatibilità tra un sistema IVA per imprese volte al
mercato esterno (import/export) ed un sistema monofase rispettoso delle imprese
al dettaglio ed alla tutela del consumo in territorio”/ in discussione

Giancarlo Capicchioni, segretario di Stato alle Finanze
La Segreteria
per le Finanze ha attivato dell’ottobre 2015 un confronto con le categorie
economiche e sociali, dai quali sono emerse problematiche che richiedono
ulteriori incontri. Vanno definite le aliquote, le franchigie. Il governo
intende assicurare che all’entrata in vigore dell’imposta generale sui consumi
il gettito sia pari o superiore a quello della monofase. Si chiede
l’introduzione di un sistema misto. Su ciò la segreteria alle Finanze ha
diversi dubbi. Non aiuta la semplificazione, è complicata. Ci sarebbero due
procedure. Per il piccolo imprenditore è più efficace agire sulle franchigie.
Ci sarà l’esenzione per servizi medici, dentistici e funebri. Ci saranno
registri speciali per l’agricoltura e i beni usati. Non si ritiene opportuno
accogliere l’istanza, è prioritario ricercare gli strumenti per cercare le
competività anche delle piccole imprese mediante l’IGC, senza creare
distorsioni amministrative.

Alessandro Cardelli, Pdcs
La
politica deve trovare una soluzione per rendere competitivo il settore
economico sammarinese, e non solo una parte di esso. La proposta è giusta. Si
chiedono di rendere più facile l’interscambio. I problemi di interscambio con
l’Europa riguardano il T2 e le dogane. I commercianti vedono l’Iva come un
ostacolo. Non riescono nemmeno oggi a essere concorrenziali rispetto alle zone
limitrofe. Introdurre immediatamente un sistema Iva può creare difficoltà. Come
Pdcs in più occasioni ci siamo espressi dicendo che il percorso va valutato,
non va fatto nell’immediato. Crediamo che l’istanza non sia accoglibile perché
chiede un sistema ibrido, misto, strutturale. Il sistema ibrido secondo noi può
essere transitorio.

Andrea Belluzzi, Psd
C’è una
richiesta di competitività da parte di un settore della nostra economia.
L’industria ha bisogno di un sistema diverso per essere competitiva. Il
problema non è l’Iva, è non perdere competitività. Il segretario di Stato ha
spiegato che è in corso un confronto con i settori. Non ci possiamo permettere
di ridurre i saldi di entrata. Dobbiamo riflettere per aumentare la
competitività per avere saldi uguali anche se il numero di merci che circola è
superiore. Potrebbe servire una normativa elastica, per intervenire e
rettificare se serve. Non è il momento di vincolarsi a una scelta come quella
chiesta dall’istanza. Non sono per l’accoglimento.

Alessandro Mancini, Ps
Il Ps ha da sempre sostenuto la necessità di riformulare il sistema delle
imposte indirette. Crediamo che il nostro sistema abbia bisogno di armonizzarsi
agli standard internazionali e avere un elemento di competitività, che si
divide nel settore industriale, che avrebbe un vantaggio, e un altro settore,
che avrebbe degli svantaggi se non ci fosse la giusta armonizzazione. Non
condivido l’istanza d’Arengo. A me il sistema misto non appassiona. Il Ps
voterà no. Ma sugli elementi posti all’attenzione vanno cercate soluzioni.

Ivan Foschi, Su
La
riforma rimarrà un’utopia, non verrà realizzata nonostante fosse nel programma
di governo. Non condivido l’Istanza dove dice che un sistema è in
contrapposizione a qualcun altro. L’Iva non deve essere un vantaggio per
l’industria e una punizione per artigianato e commercio. La competitività non
c’è più. Vedo prezzi a San Marino, nell’abbigliamento per esempio, uguali all’Italia,
dove c’è l’Iva mentre qui c’è la monofase. E c’è scritto “prezzo imposto”. E’
una distorsione, perché la differenza non va a svantaggio dello Stato e nemmeno
del consumatore. Dove va a finire? E’ un vantaggio per l’operatore. Ciò non
aumenta la competitività del sistema. La monofase prevede diversi punti in meno
dell’Iva ed è calcolata su una base inferiore.

Maria Luisa Berti, Ns
Abbiamo
l’esigenza di rendere competitivo il sistema economico, e questo per certi
versi la monofase l’ha garantito. Dobbiamo inoltre integrarci in un contesto
internazionale nel quale questo regime ha delle difficoltà. Il sistema misto
potrebbe essere una soluzione, ma in una fase di studio come quella attuale
l’Istanza è limitativa e quindi non possiamo sostenerla.

Nicola Selva, Upr
Di questi due sistemi uno è utile all’industria, l’Iva, l’altro alle piccole
imprese, all’artigianato e ai commercianti, ed è la monofase. Il sistema Iva è
uniformato in più Stati. E’ presente in tutta Europa. Ci potrebbe essere uno
svantaggio per le piccole imprese, se le aliquote non saranno assoggettate in
modo adeguato. I prezzo potrebbero aumentare, anzi aumenteranno di sicuro.

Marco Gatti, Pdcs
Fuori di qui non ci sono più i piccoli commercianti. Ci sono i grandi gruppi,
che acquistano grandi quantitativi e hanno grande vantaggio. Il costo del
lavoro è diverso. I nostri contratti danno un potere d’acquisto alle famiglie,
chi fa il commesso è pagato bene, fuori di qui ci sono contratti da fame. Ciò
incide negativamente sui margini delle imprese. Non possiamo dire che i
commercianti sammarinesi si mettono i soldi del differenziale monofase – Iva in
tasca. Se non stiamo attenti ai meccanismi non rischiamo qualcosa? Chi ha
presentato l’Istanza ha le cose più chiari di quanto le ha qualcuno che è
intervenuto in Aula oggi. Quando si interviene in settori che possono fare
calare la competitività bisogna valutare le cose con attenzione. Siamo contrari
a trovare la competitività dell’impresa negli stipendi. Il sistema misto
potrebbe essere transitorio, è vero, ma se la problematica dei due settori è
rilevante, si può intervenire anche con 2 righe sulla monofase. Soluzione
possono essere trovate senza stravolgere il sistema.

Vladimiro Selva, Psd
Il costo dell’affitto degli immobili incide sulle marginalità dell’impresa.
Avere una crescita costante nel valore degli immobili mette in difficoltà chi
deve fare impresa. Abbiamo molti immobili vuoti. Avevamo posto idee come una
lista di immobili che potevano essere considerati a disposizione dello sviluppo
con canoni di affitto particolari, più attrattivi. Il macigno che abbiamo sul
tema delle imposte indirette non è strettamente legato alle imposte indirette.
I problemi del commercio sono slegati dal regime delle imposte indirette. Non
si deve pensare che la riforma deve portare nuovo gettito.

Matteo Zeppa, Rete
L’Istanza evidenzia le diverse visioni fra Pdcs e Psd. A San Marino ci sono
piccole e medie imprese, di grandi non ne abbiamo. Il nostro tessuto sociale è
questo. Servirebbe uno studio certo, mi pare che non ci sia. Voi avete tecnici
che vi hanno dato pareri che sono discordanti. Ieri in commissione Finanze sono
stati dati numeri allarmanti. C’è un problema sui crediti non performanti degli
istituti bancari. La situazione è drammatica. Ha detto che la priorità sono le
riforme, come previdenza e mercato del lavoro. La scelta fra la monofase e
l’Iva non è un problema attuale. I problemi reali di San Marino sono altri. Il
sistema monofase, se correttamente applicato, dovrebbe darci un vantaggio. Ma
non è attuato bene, evidentemente. Servirà un’analisi sui vantaggi e svantaggi
del sistema Iva, del sistema misto, della monofase.

Andrea Zafferani, Civico 10
Il tema dovrà essere riaggiornato nella prossima legislatura. Fra le categorie
economiche sensibili a un intervento come questo abbiamo le piccole e medie
imprese. Nel settore dei servizi c’è l’attuale imposta del 3%, che è la più
evasa della storia. Il sistema misto è sempre stato tradotto come monofase per
qualcuno e Iva per altri. Nell’Istanza si parla invece anche di regime
forfettario Iva.

 


San Marino,
21 LUGLIO 2016/01

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