Consiglio Grande e Generale. Lunedì 25 novembre 2013. Seduta pomeridiana. Agenzia dire

Consiglio Grande e Generale. Lunedì 25 novembre 2013. Seduta pomeridiana. Agenzia dire

 

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 22-27 NOVEMBRE 

LUNEDI’ 25 NOVEMBRE – pomeriggio 

La seduta del Consiglio grande e generale riprende nel
pomeriggio dalla ratifica dei decreti scorporati: approvati a maggioranza il
n.120, “Norme in mediazione familiare”; il n. 125 “Modifica al decreto delegato
23 luglio 2013 n.92, Alta formazione all’estero di giovani diplomati e
laureati”; il n.121, “Modifiche al decreto delegato n.90 del 23 luglio 2013-
imposta straordinaria sugli immobili”, (che permette ad alcune categorie,
escluse dalla prima formulazione, di accedere alla detrazione, per esempio gli
anziani ospiti di casa di riposto, religiosi etc); il n.132, “Disposizioni
transitorie sulla Direzione generale della Funzione pubblica”, il n. 133 “Caccia
al cinghiale”, il n. 126 “Aggiornamento dell’assegno di studio e di merito, del
contributo libri, dei prestiti e delle borse di studio”.

Ritirato il n. 154,
“Compenso dei membri del Cda dell’Ente Poste San Marino”: a seguito di numerosi
interventi dei consiglieri di opposizione volti a chiederne la sospensione,
sono intervenuti i consiglieri di maggioranza, Maria Luisa Berti, Ns, e Mario
Lazzaro Venturini, Ap, per esprimere il proprio disappunto nei confronti del
decreto presentato dall’esecutivo. “Sottolineo- ha puntualizzato Berti, Ns- la
contraddizione di questo provvedimento rapportato all’esigenza di spending
review-  l’invito è di dare concretezza
nel più breve tempo possibile a questi tagli. Ed esprimo un po’ di imbarazzo
nel vedere che determinati trattamenti nei corrispettivi siano ancora di una
certa consistenza, mi auguro sia l’ultimo intervento di questo tipo e che, in
tempi strettissimi, si possa mettere mano all’individuazione generale di
criteri per compensi riferiti a tutti gli organismi di nomina consiliare”.
Unità di visione per Venturini, di Ap: “Esprimo a nome del mio gruppo
consiliare il medesimo imbarazzo del consigliere Berti, è un brutto presagio,
perché tra meno di un mese ci ritroveremo in Aula a discutere di bilancio,
questo è cadere sulla buccia di banana”.

Di qui l’accordo raggiunto con
gli altri gruppi di maggioranza per invitare il governo a “una pausa di
riflessione” e chiedere l’impegno di portare a gennaio in Aula un provvedimento
unico di revisione dei gettoni di presenza per i Cda delle aziende di Stato e
quelle partecipate.

 

Terminato l’esame dei decreti
delegati, si è quindi passati alla votazione di in ordine del giorno
condiviso da gruppi di maggioranza, Ps e Upr a conclusione del dibattito sul
riferimento del governo sullo stato e sulle prospettive del settore turistico.
Il testo è stato approvato con voto palese a maggioranza.

E’ iniziata quindi la
presentazione di una serie di progetti di legge in prima lettura: al comma 11,
Progetto di legge “Norme in materia di estradizione”, e il comma 12, Progetto
di legge “Modifica alla legge 9 settembre 1919 n.35; Legge che istituisce il
decreto penale”.

 I lavori riprenderanno domani pomeriggio alle
16, per accordo con i capigruppo.

 

Di seguito un sunto dei lavori
della seduta pomeridiana:

 

Ordine del giorno a
conclusione del comma 9:

Fabio Berardi, Pdcs: “Si è
sviluppato un confronto con le forze di maggioranza, Partito socialista e
Unione per la Repubblica che hanno condiviso il testo che andrò a leggere, in
cui sono state accolte e inserite anche osservazioni di Sinistra unita e Civico
10.

Il Consiglio grande e
generale, a seguito dell’articolato e approfondito dibattito sul piano
strategico di sviluppo del settore turistico (…) condivide gli obiettivi
evidenziati cui occorre dare concreta applicazione al fine di poter generare
quanto prima i benefici derivanti dallo sviluppo di una corretta ed efficace
politica turistica; impegna il governo a intervenire prioritariamente
nell’ambito dei settori 1) salute e benessere, valutando la fattibilità del
progetto di riqualificazione delle aree oggetto del concorso di idee ‘Cava
degli Umbri’ e ‘Cava Antica’ mediante l’avvio, entro il 30 giugno 2014 del
progetto di infrastruttura già vincitore
del concorso mediante il ricorso all’istituto della finanza di progetto, (…);
riqualificazione l’area dell’ex Tiro a volo di Murata attraverso un concorso di
idee nel rispetto delle pregevoli caratteristiche ambientali e naturalistiche
dell’area; realizzando uno studio organico entro il 30 giugno 2014 per
ripristinare e mettere in collegamento tra loro percorsi naturalistici e
sentieri al fine di di creare una rete tra i nove Castelli e per costruire le
infrastrutture necessarie allo scopo di sviluppare e promuovere il turismo
sportivo ed eco sostenibile (…); 2) Arte e cultura,

valorizzando il sito
Unesco/centro storico mediante la riattivazione dell’unità di indirizzo  e con la partecipazione delle associazioni di
categoria del settore, implementando il piano di gestione previsto; dando esecutività
al progetto museale del centro storico, che rispetti le caratteristiche, le
peculiarità e le specificità urbanistiche e architettoniche esistenti e quelle
che sono le reali capacità di espressione culturale e artistica del Paese,
rendendo la Città di San Marino un contenitore a vocazione espositiva e
museale, idoneo ad accogliere eventi e mostre di livello internazionale e
dotato di spazi connotati da flessibilità e utilizzo tali da consentire di
ospitare grani e piccole esposizioni, raccolte storiche e artistiche, nonché
eventi di richiamo culturale entro il 30 giugno 2014; approvando entro tale
data una nuova normativa di regolamentazione relativa agli oggetti d’arte,
intervenendo sull’impianto legislativo per renderlo moderno, trasparente,
compatibile con il contesto internazionale;(…) 3) intrattenimento e
ospitalità; definendo entro il 31 marzo 2014, tramite apposito intervento
normativo, i criteri per l’erogazione di contributi pubblici per la
realizzazione di manifestazioni ed eventi, al fine di razionalizzare la spesa
pubblica e di creare, al contempo, i presupposti per un cartellone unico degli
eventi in grado di valorizzare al meglio le potenzialità di offerta turistica,
culturale e sportiva; favorendo la piena funzionalità del Palazzo dei Congressi;creando
i presupposti per lo sviluppo di un forte indotto per il settore turistico e
commerciale, nella Città di San Marino attraverso l’attività della Giochi del
Titano, dando l’avvio a una sinergia tra l’odierna sede e una nuova, da
individuare nel centro storico, prioritariamente tra le proprietà pubbliche, in
cui sviluppare attività quali poker e scommesse sportive, entro il 30 giugno
2014; sviluppando concretamente il progetto di realizzazione di un parco a tema
a carattere medioevale, emettendo entro il 31 marzo 2014 apposito Concorso di
idee; individuando aree o strutture da riqualificare per l’ospitalità e
l’intrattenimento favorendo la partecipazione di investimenti privati; 4)
Turismo sostenibile e commercio; rilanciando
il centro storico nella sua funzione non solo istituzionale e culturale ma
anche commerciale

 attraverso politiche di sostegno e
incentivanti per l’offerta di prodotti tipici e di qualità;
realizzando uno studio organico volto a qualificare il settore in chiave
ecosostenibile, verificando entro il 30 giugno 2014 anche la possibilità per la
Repubblica di San Marino di aderire alla Carta europea del Turismo sostenibile,
sviluppando i principi codice etico del turismo. Logistica, potenziando ufficio
del turismo”.

Hanno sottoscritto l’odg Pdcs-Ns, Psd, Ap, Pss, Upr.
Approvato a maggioranza.

Dibattito:

Roberto Ciavatta, Rete: “Ci convinceva di più il
dibattito rispetto l’odg condiviso che per lunghe parti non possiamo
condividere. Il nostro voto sarà contrario”.

 

Comma 11. Progetto di legge “Norme in materia di
estradizione”, prima lettura.

Segretario di Stato per gli Affari Interni e Giustizia,
Gian Carlo Venturini legge la relazione:
“L’estradizione consiste nella
consegna di una persona da parte di uno Stato, nel cui territorio questo si
trova, ad un altro Stato (detto “richiedente”) che ne abbia fatto domanda al
fine di sottoporre detta persona a giudizio o per dare esecuzione nei suoi
confronti di una sentenza di condanna o altro provvedimento restrittivo della
libertà personale. In ambito sammarinese la disciplina è rinvenibile
nell’articolo 8 del codice penale. Questo progetto di legge contiene
un’articolata disciplina dell’istituto dell’estradizione in riferimento al
quale sono individuabili alcuni fondamentali principi: 1) il principio della
doppia punibilità (articolo 3 progetto di legge) ovvero l’estradizione può
essere consentita solo quando il fatto costituisca reato a San Marino e nello
stato richiedente 2) il principio di specialità (articolo 5) che stabilisce che
il segretario di Stato alla Giustizia possa concedere l’estradizione alla
condizione espressa che l’estradato non venga sottoposto a restrizione della
libertà personale né assoggettato ad altra misura restrittiva della libertà
personale né consegnato ad altro Stato, per un fatto anteriore alla consegna
diverso da quello per il quale l’estradizione è stata concessa. Sono previsti
due discipline per l’estradizione:quella per l’estero/passiva e quella
dall’estero/attiva.

Estradizione passiva: I limiti sostanziali: sono quelli in
base ai quali l’estradizione non può essere concessa se richiesta per un reato
politico o un reato ad esso connesso, né quando vi è ragione di ritenere che
l’imputato o il condannato verrà sottoposto ad atti persecutori o
discriminatori per motivi di razza, religione, sesso, nazionalità, lingua,
opinioni politiche o condizioni personali/sociali oppure che verrà sottoposto a
trattamenti crudeli o se per il reato in questione è prevista la pena di morte.
I limiti formali: è necessaria un’apposita domanda da parte dello Stato estero
alla quale deve essere allegata tutta una serie di documenti a sostegno della
domanda stessa e nell’effettuazione di apposito procedimento di estradizione

Estradizione attiva: Si ha quando è la Repubblica di San
Marino a presentare la richiesta di estradizione e per la quale un ruolo
centrale è svolto dal segretario di Stato alla Giustizia. Anche per
l’estradizione attiva vige il principio di specialità, derogabile in virtù di
un espresso consenso dello Stato estero o a seguito di un comportamento
volontario dell’estradato”.  

Antonella Mularoni, Ap: “E’ un progetto di legge
doveroso, il Paese non aveva ad oggi una normativa sull’estradizione e la
questione era stata sollevata dagli organismi internazionali. Benissimo le commissioni
tecniche che elaborano i progetti, ma ci sono temi politici di non secondaria
importanza. Andiamo infatti a prevedere con questa legge che si superi un
divieto e si possano estendere i casi di estrazioni dei cittadini.

In Commissione ci dovranno essere le condizioni per un
dibattito sereno, se vogliamo superare un divieto che il nostro Paese ha
osservato finora. Si tratta di scelte politiche importanti, è bene ci sia
dibattito politico. Anche il fatto che sarà segretario di Stato per la Giustizia,
e non più i Capitani Reggenti, ad autorizzare l’estrazioni, è una scelta
politica. Mi auguro che su questo ci sia approfondimento in Commissione e che
non si lascino zone d’ombra per non incorrere in giudizi della corte di
Giustizia europea”.

Andrea Belluzzi, Psd: “E’ uno di quegli strumenti
giuridici di cui è necessaria l’adozione da parte nostro Paese, per poter
partecipare alla collaborazione giudiziaria, che è sempre più elemento di
vicinanza tra gli Stati. Ho un’osservazione sull’ articolo 4, comma 3, sulle
riserve per cittadini sammarinesi. Chiedo se c’è già intenzione per prevedere
eccezioni di legge e ulteriori concessioni, o se si vuole mantenere la
limitazione all’estradizione solo per i reati previsti da questo testo. Andiamo
a fare infatti un rosso superamento di quanto previsto. Rispetto alla
responsabilità di ammettere o meno la richiesta di estradizione, una scelta
comunque difficile e politica, ritengo debba essere compiuta da un organismo
politico. E’ infatti una leva di politica estera, secondo il ruolo che si vuole
giocare”.

Ivan Foschi, Su: “E’ sicuramente un provvedimento
importante che va ad integrare meglio quella che è la collaborazione
giudiziaria internazionale. Avanzo qualche domanda. Ci sono questioni di natura
tecnica che portano a scelte politiche. Forse deve essere disciplinato meglio,
con un protocollo, l’aspetto di richieste di estradizione temporanea o rispetto
Paesi in cui vige la pena di morte. E credo si debba arrivare alla revisione
dell’accordo del ’39 con l’Italia: è opportuno lavorare infatti che ci sia la
possibilità bilaterale, perché la nostra controparte in questo modo continuerà
ad attuare l’accordo del ’39. Chiedo quindi al segretario se c’è questa
volontà”.

Rossano Fabbri, Ps: “Nel caso ci sia un concordato
bilaterale credo prevalga rispetto la norma, condivido le perplessità del
consigliere Foschi. Questa è una legge di cui si sentiva la necessità, per la
condanna che la Repubblica di San Marino ha ricevuto per questa sua lacuna. Ci
dovremo interrogare se possiamo accontentarci di rassicurazioni nel caso di
estradizioni nei Paesi dove vige la pena di morte, forse dovremo essere più
categorici”.

Matteo Zeppa, Rete: “Chi mi ha preceduto ha espresso
i miei stessi dubbi. E’ cosa buona e giusta riuscire a dare una cucitura alla
carenza normativa in tema di estradizione. Ho due perplessità, sulla
definizione di reato politico, che anche nel diritto italiano non ha
definizione chiara. Poi non leggo che il segretario di Stato per la Giustizia
debba riferirsi per forza ad un altro ente per concedere l’estradizione. Al di
là delle parti in questione, credo ci sia un altissimo potere discrezionale per
un singolo segretario di Stato. Sono d’accordo di non concedere l’estradizione
nei Paesi dove vige la pena di morte, ma ricordo a Foschi che anche gli Stati
uniti la prevedono”. 

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per la
Giustizia
, replica: “Questo è frutto di lavoro di un gruppo tecnico e va a
colmare una lacuna da troppo tempo non disciplinata. Da parte mia non c’è preclusione
a un confronto in Commissione, sui temi dei diritti delle persone ci deve
infatti essere condivisione ampia di tutto il Consiglio grande e generale, non
è un tema di maggioranza o di minoranza”.

 

Comma 12. Progetto di legge “Modifica alla legge 9
settembre 1919 n.35; Legge che istituisce il decreto penale

Segretario di Stato per gli Affari Interni e Giustizia, Gian Carlo Venturini
legge la relazione:
“Con la legge 9 settembre 1919 n. 35, successivamente
modificata, è stato istituito in questa Repubblica il Decreto Penale, l’unico
procedimento speciale contemplato dalla procedura penale sammarinese.
Specialità che consiste nell’eliminazione in via originaria della fase
dibattimentale, decretata dal Giudice inquirente, ma che può essere reintrodotta
in un secondo momento. Dalla lettura del testo riformulato dall’articolo 1
della legge n.43 del 1963, che stabilisce le ipotesi in cui il giudice
inquirente in seguito all’esame degli atti e alle investigazioni compiute può
concludere il processo senza passare al dibattimento, si comprende come tale
procedimento si inserisca attualmente nella logica di accelerazione del rito
per fattispecie sanzionabili solo con pena pecuniaria, al fine di pervenire a
una pronta definizione delle
controversie bagatellari. Con il presente progetto di legge si intende
apportare alla normativa
vigente alcuni correttivi proprio in un’ottica di deflazionamento del carico di
lavoro in capo ai singoli magistrati, in riferimento ai reati bagatellari,
evitando così di assoggettare i reati “minori” e dunque di limitata offensività
sociale al più complesso iter processuale che porterebbe all’unico risultato di
congestionare il lavoro dei magistrati.
In particolare viene riformulato l’articolo 2, prevedendo che il commissario
della legge, quando in seguito all’esame degli atti e delle investigazioni
compiute ritenga di dover applicare la multa, la multa a giorni e
l’interdizione, ovvero o l’una o l’altra di tali  pene, anche se previste in alternativa alla
prigionia o all’arresto, possa pronunciare decreto penale di condanna, ponendo
a carico del prevenuto le spese del procedimento. Viene stabilito, inoltre, che
con il decreto penale il commissario della Legge ordini la confisca o la
restituzione delle cose sequestrate possa disporre la sospensione condizionale
dell’interdizione o della multa e la non menzione della
condanna nel certificato del casellario. Mentre al terzo comma è contemplato
che il decreto penale non possa essere pronunciato per i reati dell’articolo
164 del codice penale (lesione colposa) (…)”.

Antonella Mularoni, Ap: “Noi avremmo così un
provvedimento che va modificare un decreto penale del ’19, modificato nel ’63.
Cogliendo l’auspicio fatto dagli operatori del diritto, riterremmo sia
un’ipotesi migliore andare a fare un decreto completamente nuovo, daremmo una
legge del 2013 che raggruppa tutto. Tanto vale fare una legge nuova”.
Rossano Fabbri, Ps: “Condivido le osservazioni consigliere Mularoni”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Da un punto di vista
logistico e regolamentare mi chiedo se è valido procedere con l’Aula vuota”.

Andrea Belluzzi, Psd: “A nome del Psd mi unisco alla
richiesta in modo che con questo provvedimento si includano gli elementi di
novità introdotti dal ‘19 in
poi.  E’ un provvedimento volto ad
alleviare il carico dei procedimenti in Tribunale, mi auguro si portino al più
presto in discussione i riti alternativi, oggetto del mandato delle
commissioni”.

San Marino, 25 novembre 2013/02 

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