Consiglio Grande e Generale, report pomeriggio 1° luglio 2020

Consiglio Grande e Generale, report pomeriggio 1° luglio 2020

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 23-24-25-26-29-30 GIUGNO E 1° LUGLIO 2020

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 1° LUGLIO

    

La seduta pomeridiana del Consiglio Grande e Generale si apre con l’approvazione – al termine di un lungo e corposo dibattito – del Progetto di legge “Variazione del Bilancio dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2020”.

L’Aula procede quindi con l’esame del Comma 7, il progetto di legge “Legge istitutiva dei certificati di compensazione fiscale sammarinesi”. Relatore del progetto di legge è Giovanni Maria Zonzini (Rete) che illustra quelle che saranno le caratteristiche principali dei ‘Titani’ (questo il nome scelto per i certificati di compensazione fiscale). Il progetto, chiarisce il consigliere, “costituisce uno sforzo di creatività politica ed economica per rispondere ad una crisi di liquidità che, ben lungi dall’interessare il solo sistema bancario, affligge oggi più che mai il settore dell’economia cosiddetta reale”. Il controvalore di 1 Titano sarà pari ad 1 euro. Verrà consentito “il pagamento in CCFS di una quota dei salari, sussidi e pensioni”. Le banche potranno “prestare CCFS contro euro, ad un tasso di interesse però più basso di quello corrente sui normali prestiti”. Il Governo assegnerà “2000 Titani ai disoccupati privi di ammortizzatori sociali e agli imprenditori costretti a sospendere le proprie attività, a cui s’aggiungono 1000 Titani per gli imprenditori di quei settori maggiormente colpiti dall’emergenza Covid, 700 Titani ai lavoratori e disoccupati che hanno ricevuto ammortizzatori sociali inferiori a 700 euro, durante l’emergenza, 500 Titani a disoccupati e lavoratori che hanno percepito ammortizzatori sociali superiori a 700 euro”. L’articolo 13 “sancisce un margine di favore nell ‘assegnazione dei pubblici appalti alle aziende che dichiarano di essere disposte ad accettare una quota più ampia di CCFS”.

 
Si apre quindi il dibattito. Vladimiro Selva (Libera), nell’evidenziare l’apertura del proprio gruppo consigliare al progetto della maggioranza, chiede tuttavia “di lavorare tantissimo sulla condivisione”. “Ogni moneta – avverte – si basa su un elemento fondamentale: quello della fiducia”. Importante, inoltre, che i Titani “si aggiungano agli euro che i sammarinesi hanno già nelle tasche, senza però sostituirli”. Più critica la posizione di Andrea Zafferani (Rf), che individua alcune criticità: “I consumi dei sammarinesi avvengono per lo più all’esterno del territorio. A San Marino le banche non sono in grado di scontare i CCF in euro”. Inoltre “non abbiamo una minima stima econometrica su quanto un euro in più impatti sul Pil rendendo tutto un esercizio di astrologia”. Il progetto servirà a “risolvere un problema di liquidità dello Stato almeno nel breve termine, ma nel medio termine i CCF aumenteranno i problemi”. Riccardo Stefanelli (Pdcs) chiede che il meccanismo di entrata ed uscita “sia eso più fluido con un lasso di tempo ragionevole”. Adele Tonnini (Rete) ricorda che ci sarà occasione di confronto con le parti sociali ed economiche. “La sostenibilità dell’impianto – charisce Giovanni Maria Zonzini (Rete) – si basa sul fatto che l’immissione sia ridotta. L’ipotesi è quella di una immissione di 15,20 o 30 milioni: difficilmente potrebbe ingenerare un aumento dell’inflazione”. “La piccola dimensione del nostro territorio è elemento fondamentale da tenere in considerazione” evidenzia Marika Montemaggi (Libera). William Casali (Pdcs) propone di “selezionare neodiplomati e neolaureati meritevoli e avviarli all’occupazione in un contesto finanziato attraverso i Titani”.

Comma 6

Mirko Dolcini (Domani – Motus Liberi): E’ una variazione infarcita di sfide. Necessario un confronto. Confronto che in passato è mancato. Confronto che abbiamo promesso: onestamente possiamo fare di più per ampliarlo. Non è retorica chiederlo e non è banale perseguirlo. Quando si affrontano come sfide come queste ci vuole la massima consapevolezza del Paese perché il Paese serve. Sfide che vengono portate avanti da tutta la cittadinanza. Quando manca il confronto viene meno la conoscenza delle cose.

Denise Bronzetti (Npr): Alla fine di questo lungo dibattito credo vadano tenuti in considerazione alcuni aspetti emersi in maniera abbastanza chiara. Ma ci sono anche alcune critiche. Alcune comprensibili – quando si muove alla maggioranza l’accusa che l’assestamento non è operazione meramente contabile. Dell’una l’altra: o si voleva un esercizio contabile o si pretendevano scelte che facessero fronte ad un’emergenza economica e di bilancio. Non è vero che non ci sono scelte economiche e finanziarie. Questo assestamento di bilancio con gli interventi contenuti dovrà necessariamente camminare di pari passo con le riforme su cui non abbiamo alcuna intenzione di rallentare il percorso. Chiaro che la scelta dell’indebitamento sta in piedi nella misura in cui dall’altra parte si interviene radicalmente sugli asset importanti. Mi auguro che ci sia anche una presa di coscienza da parte di tutti quanti i cittadini. Questo non significa che non si dovrà tenere conto di un concetto fondamentale che è quello dell’equità. Un richiamo forte che mi sento di fare nei confronti della cittadinanza. Su questo concetto dovremo lavorare forte.

Francesco Mussoni (Pdcs): L’indebitamento è un fatto necessario non politico per dare sostegno alla liquidità e allo Stato. Non possiamo dimenticare che questo è un assestamento di bilancio. Da oggi inizia quel percorso di riforme e riorganizzazione intelligente e serie, ordinata e confrontata con il Consiglio e le parti sociali. E’ chiaro che va registrato come il confronto fino adesso sia stato forse insufficiente. Però non dobbiamo dimenticare quella che è la situazione che si vive e gli aspetti critici di questo periodo storico. Accettiamo insieme questa sfida. Registro una volontà di mettersi al lavoro per fare queste riforme. Dobbiamo cercare di lavorare bene e in modo ordinato. Noi come Dc non solo sosteniamo questo progetto di legge ma ci crediamo fortemente nella sfida che questo atto politico comporta.

Comma 7

Giovanni Maria Zonzini (Rete): E’ opportuno evidenziare come la Repubblica di San Marino – di fatto – non si sia mai completamente ripresa da quella iniziata come indiretta conseguenza del crack di Lehman Brothers: la fine dei capisaldi, ovvero sia di quelle peculiarità normative che avevano caratterizzato per circa un ventenni o il nostro sistema economico-finanziario, assicurandogli uno sviluppo tanto impetuoso sul fronte della creazione di ricchezza quanto discutibile sul piano della sua redistribuzione, dell’etica nonché della sostenibilità sociale, politica e finanziaria sul medio – lungo periodo. Il nuovo tracollo economico che si prospetta sin d’ora appare quindi come l’ennesima scossa di terremoto, che s’abbatte questa volta su una città dai molti ruderi e dalle fondamenta traballanti. Il presente Progetto di Legge costituisce uno sforzo di creatività politica ed economica per rispondere ad una crisi di liquidità che, ben lungi dall’interessare il solo sistema bancario, affligge oggi più che mai il settore dell’economia cosiddetta reale. La proposta dell’ istituzione dello strumento dei Certificati di Compensazione Fiscale Sammarinesi (CCFS) persegue quindi l’intento di aumentare la capacità di spesa dei cittadini, al fine di aumentare – per mezzo dell’aumento dei consumi all’interno della Repubblica – la domanda aggregata e quindi il Prodotto Interno Lordo, o quantomeno lirnitarne il crollo verticale previsto in seguito all’ emergenza pandemica. Il progetto prende le mosse dal manifesto per una moneta fiscale lanciato, fra gli altri, dall’economista Biagio Bossone e dal sociologo Luciano Gallino con l’obiettivo di creare liquidità senza emettere onerosi titoli di debito e, al tempo stesso, senza battere moneta nel rispetto degli accordi con l’Unione Europea. Ogni tempo ha bisogno di condotte alla sua altezza: una situazione straordinaria richiede azioni e approcci fuori dall’ordinario. È necessario pertanto implementare nuove politiche, costruire un nuovo paradigma di sviluppo che possa garantire un futuro prospero e dignitoso alla nostra comunità, che non può passare attraverso politiche depressive. È sulla scorta di questi assunti che nasce il progetto di legge per l’istituzione, la regolamentazione e l’emissione di Certificati di Compensazione Fiscale. Si tratta di una proposta che scientemente fuoriesce dal percorso di politiche economiche finora considerate ordinarie a San Marino (i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti) pur rimarcando elementi di continuità e di implementazione dell’esistente, come lo strumento della San Marino Card. Il titolo I del Progetto di Legge è incentrato sulla definizione e sul funzionamento dello strumento e del sistema CCFS.: L’articolo l definisce il CCFS e ne stabilisce gli ambiti di utilizzo, nonché la sua necessaria integrazione col sistema San Marino Card e la volontari età della sua accettazione. L’articolo 2 stabilisce le modalità dell’emissione dei CCFS, garantendone il controllo politico. L’articolo 3 conferisce ai CCFS la denominazione di “Titani” e ne stabilisce altresì il controvalore di l Titano == l euro. L’articolo 5 permette il pagamento di una quota dei salari, sussidi e pensioni venga pagata in CCFS, oltre stabilisce le modalità di utilizzo da parte degli operatori economici, la loro convertibilità presso gli Istftuti di Credito, la possibilità per questi ultimi di depositare una quota di ROB in Titani. L’articolo 4 stabilisce che la scontistica effettuata su San Marino Card viene accreditata in Titani.L’articolo 6 disciplina il credito e il credito sociale mediante l’utilizzo di CCFS. Questo provvedimento consente quindi alle banche di prestare CCFS contro euro, ad un tasso di interesse però più basso di quello corrente sui normali prestiti, specie quelli consumo a cui fisiologicamente i Titani si prestano. Gli Istituti di Credito, così, una volta convertiti alle aziende i Titani, potranno di fatto riconvertirli in maniera remunerativa col sistema economico, spingendo altresì la spesa per il consumo interno e assicurando così la redditività della propria liquidità. L’articolo 7 regola l’acquisto di CCFS da parte degli Istituti di Credito, assicurando tempistiche e modalità di conversione tali da consentire agli Istituti la capacità di meglio organizzare la propria liquidità. L’articolo 8 stabilisce la possibilità di pagare una quota dei pubblici appalti tramite Titani. L’articolo 9 assicura un tasso di remunerazione ai depositi in CCFS. Il Titolo II è invece afferente alla necessaria iniezione di liquidità a fondo perduto a sostegno delle famiglie, degli imprenditori, dei disoccupati, dei lavoratori duramente colpiti dall’ emergenza pandemica: L’articolo IO stabilisce gli aventi diritto ai sussidi, nonché l’entità degli emolumenti, e segnatamente: 2000 Titani ai disoccupati privi di ammortizzatori sociali e agli imprenditori costretti a sospendere le proprie attività in seguito al DL 52/2020 e successivi a cui s’aggiungono 1000 Titani per gli imprenditori eli quei settori maggiormente colpiti, 700 Titani ai lavoratori e disoccupati che hanno ricevuto ammortizzatori sociali inferiori ad € 700,00 durante l’emergenza, 500 Titani a disoccupati e lavoratori che hanno percepito ammortizzatori sociali superiori ad € 700,00. L’articolo 11 ordina le modalità di richiesta dei sussidi, demandando al Congresso di Stato l’onere di stabilire un preciso regolamento per l’accesso, ma stabilendo il principio che i controlli verranno fatti ex-post, cioè quello successivo all’ effettiva erogazione. L’articolo 12 stabilisce sanzioni a chi, al fine di accedere ai finanziamenti, dichiara il falso. Il Titolo minserisce elementi di incentivo alla circolazione e accettazione dei CCFS: L’articolo 13 sancisce un margine di favore nell ‘assegnazione dei pubblici appalti alle aziende che dichiarano di essere disposte ad accettare una quota più ampia di CCFS rispetto a quella proposta dal bando di gara. L’articolo 14 stabilisce uno sconto fiscale sulla tassa di licenza – o un bonus di 250 Titani annui per chi ne è esente – agli operatori economici che decidono di aderire al circuito CCFS L’articolo 15 stabilisce un bonus per i lavoratori, i disoccupati, i pensionati che aderiscono al circuito CCFS. L’articolo 16 consente il finanziamento di progetti di San Marino Tnnovation tramite CCFS. L’articolo 17 apre alla possibilità di immettere sul mercato numismatico emissioni fisiche dei Titani, che certamente potrebbero garantire un gettito importante per l’Ufficio Filatelico e Numismatico. Al Titolo IV, che contiene le norme transitorie e finali, si stabiliscono le norme volte agli aggiustamenti tecnici e all’adattamento della San Marino Card al circuito CCFS: L’articolo 18 dà mandato a San Marino Innovation di procedere con la creazione di opportune infrastrutture tecnologiche ed informatiche volte all’intennediazione dei Titani. L’articolo 19 converte l’intero valore in euro presente sulle San Marino Card in CCFS. L’articolo 20 stabilisce le modalità di adeguamento per gli operatori economici, i pensionati, i dipendenti e i disoccupati aderenti al circuito CCFS. L’articolo 21 disciplina l’entrata in vigore del presente Progetto di Legge.

Segretario di Stato Marco Gatti: La prima domanda che tutti si pongono è: l’introduzione dei CCFS può andare in contrasto con gli accordi monetari della Repubblica di San Marino? All’articolo 1 mi pare di cogliere che lo strumento non è obbligatorio ma su base volontaria. Dà la possibilità di intervenire negli scambi attraverso questa moneta fiscale che nel momento del suo ritiro costituisce una minore entrata dello Stato. In un momento di crisi può essere utile perché aumenta la liquidità a sostegno delle famiglie. Dobbiamo essere attenti sulle criticità. Siamo un territorio piccolo quindi una eccessiva emissione di questa moneta fiscale potrebbe bloccare l’economia. Dobbiamo trovare gli strumenti di compensazione quando si superano determinati livelli. So che c’è stata un confronto con le parti interessate: ABS, Banca Centrale.

Stefano Giulianelli (Pdcs): La convenzione del 2012 riconosce a San Marino una sovranità monetaria interna. E’ interessante comprendere se possono qualificarsi come sostituti monetari i CCFS. Al fine di formulare una risposta al quesito è necessario interrogarsi sulle principali differenza. La seconda differenza riguarda la presenza di incentivi alla circolazione, con una vera e propria data di scadenza. La terza differenza attiene al profilo locale. La ricchezza prodotta rimane in loco. Si mettono in relazione bisogni insoddisfatti con risorse che altrimenti rimarrebbero improduttive. Possono esistere diversi tipi di bisogni insoddisfatti. Con la valuta complementare si promuove il valore della reciprocità.

Vladimiro Selva (Libera): Crediamo che quanto sia stato fatto sia molto positivo dal punto di vista dell’occasione di parlare di strumenti che fino ad oggi erano solo nella mente di qualcuno. Fuori dai nostri confini ci sono realte che utilizzano questi strumenti. Su questo progetto abbiamo una serie di perplessità che tuttavia non vanno a inficiare la nostra condivisione dell’obiettivo che si vuole raggiungere. Speriamo ci possano essere occasioni di confronto diretto con chi ha steso il progetto di legge. Di cosa ci preoccupiamo? Ogni moneta si basa su un elemento fondamentale: quello della fiducia. Rischiamo che si dia una lettura errata di questo strumento, come una sorta di paracadute. Questa sarebbe la cosa più deleteria che potrebbe succedere. Ci vuole poco a trasformare un’ottima in una cattiva idea a causa di una comunicazione sbagliata. Per questo credo sia necessario lavorare tantissimo sulla condivisione. Altra cosa irrinunciabile è la salvaguardia della Smac Card che in qualche misura potrebbe sposarsi con una moneta locale. Se le cose non vengono fatte nel giusto modo rischiamo di affossare uno o l’altro. I titani si devono aggiungere agli euro che hanno i sammarinesi, non che li sostituiscano. L’auspicio che mi sento di fare: affiancare all’entusiasmo la ponderazione.

Andrea Zafferani (Rf): Il progetto è stato presentato in Italia da tempo ma non ha avuto attuazione nonostante si basi su propositi ben più solidi. L’Italia ha numeri per non fare un esercizio di astrologia ma qualcosa di ragionato. Ciò nonostante non ha ancora reso legge questa proposta perché il rischio di fare male i conti è alto. Tre le caratteristiche della proposta italiana: possibilità di scontare i CCF nel sistema bancario convertendoli in liquidità immediata, scadenza posticipata nel tempo di almeno 2 anni per dare al Pil il tempo di crescere, stime sui dati econometrici che consentono di capire quanti CCF immettere. I consumi dei sammarinesi avvengono per lo più all’esterno del territorio. A San Marino le banche non sono in grado di scontare i CCF in euro. Quindi non sanno cosa farne di un titolo che dà diritto a sconti fiscali. Non abbiamo una minima stima econometrica su quanto un euro in più impatti sul Pil rendendo tutto un esercizio di astrologia. Semplici considerazioni che fanno capire quanti rischi porti con sé la proposta. Forse per questo la maggioranza ha pensato di caricare i CCF sulla Smac Card. Però c’è un problema: il meccanismo di pagamento non può che essere volontario. Viene meno la possibilità per lo Stato di pianificare le proprie entrate e quindi tenere sotto controllo la liquidità. Vi chiederei di prevedere che la conversione dei CCF in meno tasse pagate possa avvenire dopo qualche tempo dalla loro emissione per poter pianificare la liquidità dello Stato. Cosa potrebbe ragionevolmente succedere nella nostra economia? Se una quota di sussidi venisse messa sulla Smac, con tutta probabilità spenderebbe in territorio la stessa cifra di prima. Cambierebbe solo il metodo di pagamento. Non sono cifre extra, ma conversione di cifre già esistenti. Aumentano solamente i costi. Per gestire questa cosa bisogna mettere in piedi una infrastruttura tecnica. A cosa serve realmente questa cosa? A risolvere un problema di liquidità dello Stato almeno nel breve termine. Nel medio termine i CCF aumenteranno i problemi di liquidità. Si capisce bene da questi punti che ho evidenziato quale sia la vera funzione dello strumento. Non pagare oggi, fare finta di non incrementare il debito pubblico, spostandolo sul domani.

Riccardo Stefanelli (Pdcs): A livello europeo la crisi è stata affrontata privilegiando l’esportazione mentre le politiche interne sono state approntate a criteri di austerità che hanno ridotto i consumi interni. Lo strumento che viene introdotto con questo progetto di legge ha un aspetto di fondo. Si basa sulla fiducia. Ho cercato di leggere il progetto di legge da questo punto di vista per rilevare se il testo è capace di generare fiducia. Non si dice nulla sul prosieguo. Una volta accettati sono accettati vita natural durante? Penso che questo meccanismo sia un po’ troppo rigido. Il meccanismo deve essere reso più fluido e dare la possibilità di entrare ed uscire con un lasso di tempo ragionevole. Un altro aspetto che non ho capito è l’articolo 4: si dice che gli acquisti effettuati pagando con questi Titani non generano scontistica. Sono aspetti sui quali occorre lavorare. Questo strumento impatterà sulla vita delle persone e deve essere qualcosa che dovrà essere sentito come un qualcosa di comunitario. E’ opportuno che si lavori anche con le parti sociali. Le associazioni non possono non essere coinvolte nella costruzione di questo modello di modo che possa essere sentita come una costruzione comune. Spetta a chi propone questa legge mettersi al tavolo con la volontà di creare condivisione.

Alberto Giordano Spagni Reffi (Rete): L’idea funziona se le persone – e dovremo essere bravissimi a livello di comunicazione, perché è uno strumento su base volontaria – avranno fiducia. Incentivare i soggetti sarà un nostro compito e andrà fatto. Bisognerà far capire che c’è una utilità nell’utilizzare i CCF. Dal mio punto di vista il CCF è uno strumento che se ben utilizzato potrà valorizzare lo strumento della Smac Card. Non li abbiamo creati noi i problemi in BNS e Asset. Siamo noi che ci troviamo con il cerino in mano. Si cercano delle soluzioni, noi ci stiamo provando. Questo è uno strumento in cui dovranno credere tutti.

Guerrino Zanotti (Libera): Non prendetela come la solita critica che arriva da parte dell’opposizione. Lavoratori e pensionati possono determinare il successo o l’insuccesso di questo progetto. Non ascoltarli è un errore fondamentale che mina alle basi il progetto. Invito a fare un confronto con le parti che non sono state coinvolte prima di ora. Quali le criticità? Il progetto originario, che nasce dagli ideatori richiamati nell’intervento del collega Zonzini, perché dava un sostegno reale? Prevedeva una remunerazione che andasse oltre la retribuzione mensilmente percepita. Si introduceva una ricchezza ulteriore. L’invito è a ponderare bene e non avere fretta. I tempi sono dettati dalle necessità dello Stato. Chiedo confronto, coinvolgimento e apertura alle proposte e idee che arrivano da fuori e dalle parti sociali in particolare.

Adele Tonnini (Rete): E’ una materia ostica, un progetto difficile da comprendere. Come scritto nella relazione, in momenti straordinari serve un approccio non ordinario. Bisogna vedere oltre. I CCF sono uno strumento complementare all’euro, si affianca ad esso senza sostituirla. A differenza di altre realtà, a San Marino si vuole definire la possibilità di pagare con i Titani tasse e tributi dello Stato. Il pdl è una prima lettura ed è aperto a modifiche. Ci sarà occasione di confronto con le parti sociali ed economiche. Il passaggio non sarà immediato. Chiedo a tutti di guardare a questo progetto con un occhio anticonformista, uno sforzo a non pesare ulteriormente sul debito. Non abbiamo nessuna pretesa che possa risolvere la crisi economica. Siamo però consapevoli che sia perseguito con le dovute cautele.

Maria Luisa Berti (Npr): E’ un progetto di legge da apprezzare se non altro per la rivoluzione che introduce nel sistema economico del Paese. E’ avvertito ed è stato espresso da tutti i consiglieri di maggioranza che è sicuramente un progetto perfettibile e dovrà essere fatto oggetto di confronto per definire e portare in seconda lettura il testo migliore possibile. Apprezzabile l’approccio di ch valuta positivamente i suggerimenti per rendere migliore il testo. Invito a fare delle valutazioni in termini di convenzione monetaria con la vicina Italia. Un approfondimento ulteriore va fatto. L’accordo monetario del 91 e l’accordo aggiuntivo della convenzione del 1939, preve l’obbligo per San Marino di non creare e coniare monete di nessuna specie ad esclusione di quelle d’oro. Facciamo un esame dell’articolo affinché si vada a togliere qualsiasi riferimento che possa essere interpretato come l’adozione dei Titani paragonati ad una moneta.

Giovanni Maria Zonzini (Rete): Se lo Stato può spendere 5 CCFs e ne incassa 10, avrà una diminuita capacità di spesa di 5. Viceversa potrebbe esserci un avanzo. Zafferani dice che non si crea nuova moneta. I sussidi che vengono dati sono nuova moneta. Lo sono indiscutibilmente. Di per sé l’emissione di CCFs non determina di per sé una diminuita capacità di spesa dello Stato. Sostenere che l’introduzione dei CCFS determinerebbe un aumento dei prezzi, non capisco in base a cosa lo si afferma. La sostenibilità dell’impianto si basa sul fatto che l’immissione sia ridotta. L’ipotesi è quella di una immissione di 15,20 o 30 milioni: difficilmente potrebbe ingenerare un aumento dell’inflazione. Non è un provvedimento che mina la libertà dei cittadini perché è volontario. Prestare CCFS contro euro ad un tasso più agevole significa spingere il consumo all’interno del nostro territorio. Questo potrebbe essere interessante anche per i cittadini stranieri all’interno del nostro Stato. Ribadisco la mia apertura a tutta l’opposizione, da parte mia assoluta disponibilità ad arrivare ad un testo il più condiviso possibile.

Marika Montemaggi (Libera): La prima domanda che mi sorge spontanea: le percentuali le avete calcolate perché avete avuto dei tecnici o avete calcolato voi la sostenibilità? Sono percentuali che il nostro sistema può reggere? La piccola dimensione del nostro territorio è elemento fondamentale da tenere in considerazione. Condivido il senso di ponderatezza che ha avuto il Segretario. La territorialità: qual è l’emissione giusta che il nostro Paese può sostenere? Questo mi mette preoccupazione perchè non abbiamo un calcolatore oggi adatto che ci permette di tenere sotto controllo i flussi. Abbiamo già difficoltà a tenere calcolato l’effetto dei prezzi. Un controllo sui prezzi difficile da tenere dovrà essere ancora più importante. Credo che anche i suggerimenti e le perplessità arrivate dai consiglieri di maggioranza debbano essere colte in maniera propositiva. Ci consente di aumentare i consumi nel territorio, però di certo è uno strumento che ci saremmo aspettati che si sommasse a quello che abbiamo già oggi non che lo andasse a sostituire. Se partiamo con chiusura e autoreferenzialità il progetto è già minato.

Sandra Giardi (Rete): Doveroso ringraziare chi si è speso nella stesura di questo progetto di legge. Qualcuno si è veramente impegnato per portare in Consiglio il progetto di legge. E’ mancato di un’ampia discussione, ma questa è solo una prima lettura. Ringrazio chi ha steso il progetto di legge e che la discussione che si apra qui all’interno porti a delle migliorie che potranno essere condivise da tutta l’Aula in una seconda lettura del progetto di legge.

Alessandro Bevitori (Libera): Sotto questo aspetto ci tengo a ribadire il mio interessamento. Mi ero interessato a questi Certificati di Credito Fiscale. Questo strumento può essere sicuramente letto come un qualcosa che può inficiare i dati precisi sammarinesi. Lo strumento dei CCF potrebbe essere un ulteriore elemento che non chiarisce bene la reale posizione di San Marino. Al di là del fatto che possa essere uno strumento interessante, a livello temporale muovo questo rilievo. Dopo di che riconosco una validità nell’immediato. Dopo la crisi finanziaria del 2008 molti Paesi hanno cercato di mettere in campo soluzioni alternative. Non mi risultano però Paesi che abbiano dimostrato una effettiva efficacia di questo strumento. L’emissione di questi certificati che possono essere riconosciuti da soggetti terzi per avere immediata liquidità, credo possa essere uno strumento interessante per incentivare i consumi. Dobbiamo trovare il modo di incentivare i consumi. Non vorrei che questa misura dei CCF andasse a far naufragare definitivamente la Smac Card.

Paolo Rondelli (Rete): Indipendentemente dalla perfezione che il testo depositato possa avere, credo vada sottolineato un aspetto importante. E’ un primo provvedimento che segna una road map, una serie di provvedimenti che vanno ad articolare la proposta di una San Marino del futuro, un nuovo modello economico che auspichiamo darà dei frutti.

Fernando Bindi (Rf): I Titani nel mito greco rappresentavano la forza: voi dovreste essere un po’ meno Titani e un po’ più realisti.

William Casali (Pdcs): San Marino Innovation avrà il compito di realizzare gateway di pagamento elettronici. I Titani non solo questo anche se da imprenditore posso dire che non è poco. I Titani devono diventare uno strumento di welfare per sostenere famiglie e imprese. Il sostegno viene offerto con il minimo della burocrazia anche per stimolare progetti di ricerca e formazione. Saranno queste leve a supportare un domani l’economia del Paese. Perché non selezionare neodiplomati e neolaureati meritevoli e avviarli all’occupazione in un contesto finanziato attraverso i Titani? Non si può parlare di truffa ai danni dei cittadini come ha fatto Zafferani. Abbiamo la possibilità di portare la Smac ad un nuovo livello. L’obiettivo non è la creazione di debito ma incentivare lo sviluppo economico. In una prima battuta possono nascere diversi dubbi, lo riconosco, ma è necessario un confronto approfondito con tutte le parti economiche.

Luca Boschi (Libera): Sul metodo penso che siamo partiti con il passo sbagliato. Sia per il mancato confronto con le parti sociali. Mi rivolgo a lei consigliere Zonzini: oggi lei ha riconosciuto a Libera di avere un atteggiamento costruttivo. Peccato che in democrazia se si vuole il confronto l’atteggiamento costruttivo lo deve avere la maggioranza. Allo stato attuale questo strumento servirebbe per far acquisire al sistema uno o due mesi di liquidità. Nessun danno da questo, ma non è questa la soluzione finale al problema della liquidità. C’è un dibattito che si sta sviluppando in tutta Europa. E’ importante che il clima collaborativo prima di tutto ce l’abbia la maggioranza.

——

Caro lettore, Libertas mai come ora svolge un servizio pubblico importante per tutta la comunità. Se apprezzi il nostro lavoro, da 20 anni per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per aiutarci in questo momento straordinario. 
 
Anche un caffè alla settimana per noi può fare la differenza.
 
Puoi usare Paypal cliccando qui:
 
 
oppure facendo un bonifico con causale DONAZIONE all’IBAN intestato a Libertas:
 
SM78R0606709802000020148782
 
 
 
Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy