Consiglio Grande e Generale, seduta 19 giugno, primo pomeriggio

Consiglio Grande e Generale, seduta 19 giugno, primo pomeriggio

COMUNICATO
STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E
GENERALE 19-26 GIUGNO

 

MARTEDI’
19 GIUGNO

La
seduta di giugno del Consiglio grande e generale si è aperta con il riferimento
del segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli, sull’attività
dell’Ufficio centrale di collegamento (Clo) e dell’Ufficio di controllo e
vigilanza sulle attività economiche.  Sono
seguiti gli interventi di consiglieri e segretari di Stato. L’Unione per la
Repubblica ha presentato un ordine del giorno per una moratoria sui mutui per
la prima casa. Il capogruppo del Pdcs, Luigi Mazza, a nome della maggioranza,
uno sulla riforma tributaria.

Di seguito un riassunto del comma.

Marco Arzilli, segretario di Stato
per l’Industria
: “Con grande piacere illustro la relazione del Clo e
dell’Ufficio di controllo delle attività economiche, anche se con due anni di
ritardo per la complessità e la mole del loro lavoro. I due organismi hanno un
ruolo centrale nel controllo e
monitoraggio sulle attività economiche del nostro Paese, oltre che di collaborazione
con le analoghe istituzioni italiane. Fondamentale è stato il loro apporto nel
recupero di credibilità con l’Italia. L’Ufficio di controllo e vigilanza sulle
attività economiche è stato istituito con la Legge 18 giugno 2008 n.95. La
principale funzione è la vigilanza, il controllo e il monitoraggio sulle
attività economiche per prevenire e contrastare le frodi fiscali, i comportamenti
analoghi, le truffe e le distorsioni in materia d’interscambio. L’ufficio ha
puntualmente e tempestivamente svolto l’attività informativa circa l’esito
delle indagini e dei controlli effettuati, segnalando prontamente le anomalie
riscontrate al congresso di Stato. Sulla base delle segnalazioni, l’esecutivo
ha adottato provvedimenti di revoca della licenza d’esercizio. La presente
relazione comprende l’attività svolta dal 2 aprile 2009 a tutto il 2011. Nel
primo periodo il lavoro è stata incentrato sulla struttura e organizzazione
dell’ufficio e sull’acquisizione di strumenti per la sua funzionalità. E’ stata
attivata, fin dall’apertura, una collaborazione con altri uffici,
collaborazione volta a ottenere, in una prima fase, l’acquisizione in
consultazione di banche dati essenziali e pertinenti. L’ufficio si è altresì
dotato di strumenti informatici per acquisire informazioni su operatori economici
italiani. E’ stato ritenuto di maggior importanza, dato anche il momento
storico e i rapporti con la vicina Italia, intraprendere l’attività di
monitoraggio l’interscambio di beni svolto da operatori sammarinesi con la
vicina Italia. All’interno dell’interscambio di beni con l’Italia, dovendo operare
ulteriori scelte, è stato valutato prioritario concentrare l’attenzione al settore
dell’elettronica, telefonia, tv e prodotti informatici, settore notoriamente
considerato a rischio anche per i volumi movimentati e per l’elevato numero di
operatori. Conclusa questa prima fase di attività, svolta nell’anno 2009 e in
parte nel 2010, l’ufficio ha proseguito nel monitoraggio nel settore degli
elettrici, dell’elettronica e dell’informatica anche con riferimento alle nuove
attività che nel tempo si sono costituite ed anche con riferimento alle vendite
all’estero incrementate in tale settore nell’arco dell’anno 2010. In
particolare sono stati attivati controlli su operatori nel settore tessile e dell’abbigliamento,
nel settore alimentare e generi di privativa, nel settore dell’energia alternativa.
A partire dall’anno 2011, in considerazione di segnalazioni e notizie
nell’ambito della collaborazione amministrativa e di articoli sulle fonti
aperte, è stata posta l’attenzione su attività di vendita e noleggio di
autovetture e autoveicoli.
I numeri che sintetizzano l’attività: i controlli sugli operatori economici
sono stati 166 nel 2009, 193 nel 2010 infine, 262 nel 2011. Da tali controlli e
verifiche, sono scaturiti i seguenti riferimenti al congresso di Stato: quattro
relazioni nel 2009, 23 nel 2010, 17 nel 2011. A seguito di queste relazioni, il
congresso di Stato nel 2009 ha revocato 2 licenze, nel 2010 le revoche sono
state 28, cui si aggiungono 2 licenze sospese, infine nel 2011 le revoche sono
state 18. Si evidenzia inoltre che a seguito di richiesta di acquisizione di documentazioni
o informazioni, numerose attività economiche si sono poste in liquidazione
volontariamente.  

L’Ufficio centrale di collegamento,
istituito con la legge 18 giugno 2008 n. 95, “Riorganizzazione dei servizi
di vigilanza sulle attività economiche”, é operativo dal 2 aprile 2009.
Con il decreto legge, 24 febbraio 2011 n. 36, “Misure urgenti di adeguamento
agli standard internazionali in
materia di trasparenza e scambio di informazioni”, è stato designato quale
autorità competente per implementare e dare seguito alla collaborazione
amministrativa e lo scambio di informazioni in materia fiscale, conformemente
agli accordi internazionali in vigore fra la Repubblica di San Marino e gli
altri Stati e giurisdizioni. La complessità dei compiti e delle problematiche
legate al varo del nuovo Ufficio, rapportata alle limitate risorse umane a
disposizione, non ha reso possibile la presentazione della relazione nei
termini previsti; si è ritenuto pertanto di accorpare in questa prima relazione
l’operato degli anni 2009, 2010 e 2011.

Dal 2 aprile al 31 dicembre
2009, il Clo ha ricevuto da parte di autorità estere 43 richieste di collaborazione
amministrativa/scambio di informazioni. Nel 2010, le richieste da parte di
autorità estera sono state 69, salite a 79 l’anno successivo. In totale, dal 2
aprile 2009 al 31 dicembre 2011, l’Ufficio centrale di collegamento ha ricevuto
191 richieste di collaborazione amministrativa e scambio di informazione da
parte di autorità estere per un totale di 553 rapporti di interscambio.
Viceversa, dal 2 aprile 2009 al 31 dicembre 2011 sono state inoltrate alle
autorità estere 63 richieste di collaborazione, 10 nel 2009, 38 nel 2010, 15
nel 2011, per un totale di 342 rapporti di interscambio. Infine nel 2011, oltre
alla già consolidata attività di interscambio informativo con la Repubblica
d’Italia, sono state ricevute tre richieste di scambio di informazioni riguardante
un
accordo basato sul modello Ocse tra la Repubblica di San Marino e altro Paese
alle quali è stato dato riscontro nei termini di rito
”.

Stefano Macina, Psd: Ritengo il ruolo del Clo importante e quindi è
opportuno che la relazione della sua attività venga riportata in Consiglio
grande e generale attraverso l’inserimento di un apposito comma, in modo da
discuterla in maniera approfondita. La mia seconda comunicazione riguarda
l’annuncio dello sciopero generale, connesso alla riforma tributaria e agli
interventi venuti
fuori a tarda notte in commissione Finanze sul diverso trattamento del reddito.
Rispetto anche all’iter avuto dalla legge, di confronto di tutte le parti
sociali e politiche, credo sia più che opportuno fare in modo da parte del governo
e del Consiglio grande e generale di riportare le parti attorno al tavolo per
vedere di trovare soluzioni più condivise, lo scontro sociale non è opportuno.
Aspetto una risposta anche prima di venerdì
”.

Claudio Felici, Psd:
Rispetto
ai contrasti provocati tra le diverse categorie di lavoratori, sta alla politica
trovare una situazione di sintesi. Con lo sciopero generale alle porte, il
Consiglio grande e generale può riprendere in mano la riforma tributaria, sui
contrasti che il governo non è stato in grado di risolvere. Un confronto, anche
all’interno del Consiglio, prima dello sciopero generale, é possibile per
trovare, anche se su versanti distanti, una condivisione. Diamo un messaggio in
quest’Aula del fatto che la politica vuole ragionare. Crediamo si debba trovare
in queste ore, negli spazi che il dibattito consente, il filo del dialogo.

Un’altra questione su
cui volevo porre l’accento è che nell’ultima seduta consiliare è stata
approvata la trasformazione dell’ente postale. Abbiamo avuto dal segretario di
Stato Mussoni la garanzia che l’aspetto finanziario ci sarà solo in una seconda
fase dell’attività dell’ente. Invece ci sono stati, negli ultimi giorni, incontri
oltre confine per il suo delineamento, sotto il profilo finanziario.
Infine, poche ore fa il referendum in favore dell’adesione all’Unione europea
ha raggiunto il numero di firme necessario per richiederne l’ammissibilità al
Collegio garante. Su questo tema abbiamo costruito una battaglia permanente,
vogliamo sia data la possibilità ai sammarinesi di esprimere le proprie idee
liberamente e serenamente con lo strumento del referendum sulla scelta
strategica di adesione
”.

Romeo Morri, segretario di Stato per
la Cultura
: “Il 10 settembre scorso abbiamo organizzato con
tutti gli ordini di scuola il convegno ‘
Il sistema formativo a San Marino: la sfida
dell’inclusione e dell’eccellenza
’. Oggi abbiamo
presentato gli atti e domani li metteremo a disposizione di tutti i membri del
Consiglio, del congresso di Stato, delle parti sociali ed economiche, e del
personale docente. L’obiettivo è che tutte le forze politiche aprano sulla
scuola un dibattito in commissione per condividere le linee di sviluppo con
tutti i direttori e i presidi. Vogliamo infatti mantenere la scuola, in ogni
ordine, a un livello di eccellenza”.

Gabriele Gatti, Pdcs:
“Desidero testimoniare un disagio che la politica non può non avvertire. La
crisi nel nostro Paese va ben oltre quella generale. Negli ultimi anni San
Marino ha subito, tra scudo fiscale, black list e aggressioni quotidiane,
fenomeni che hanno portato il Paese in una situazione drammatica. E con
l’euforia certo non se ne esce. Serve un progetto economico, ma non ce
l’abbiamo. Non sappiamo dove andare e la miseria si moltiplica. Si parla di
tavoli di confronto, ma la gente rischia di prenderci per dei falegnami se non
diamo soluzioni alla crisi. L’incertezza è il peggio, ma intanto c’è chi pensa
alle elezioni e alla campagna elettorale, mentre nel Paese c’è paura per il
futuro. Prima il consigliere Felici parlava di Ue, ma la cosa peggiore è la
mancanza di un obiettivo in chi gestisce il Paese.

La
trasparenza è un concetto assodato, ma non basta, dobbiamo sapere come fare
quadrare i conti dello Stato. Prima che uscisse che il ministro Tremonti aveva
chiesto la mia testa, valutavamo settimanalmente la liquidità. Ora sembra quasi
che non ci siano problemi. Invece parliamo senza conoscere la situazione del
Paese e non è da persone oneste e serie, perché le aziende sono in estrema
difficoltà. E’ inutile fare differenze tra lavoratori e imprese, il futuro di
San Marino non può essere solo nella Pa, l’economia privata è necessaria.

Sul
sistema bancario non sappiamo se vogliamo nazionalizzare o meno, c’è molta
confusione. Ma non ho mai visto una situazione così grave, mi sento a disagio.
Sulla riforma tributaria ho delle valutazioni molto diverse da chi la difende,
ma va comunque inserita in un progetto di sviluppo. Da segretario di Stato ci
stavo lavorando, puntando a dare sviluppo all’economia. Dobbiamo sapere che
futuro dare al Paese, invece siamo senza un quadro della situazione economica,
la politica è in paralisi, con numeri scarsi. Durante la campagna elettorale,
che si faccia a novembre, a ottobre o a marzo, voglio vedere chi andrà in giro
a chiedere voti in un Paese disastrato che dà gravi responsabilità alla
politica. Se siamo convinti che stiamo dando il massimo rispetto questa
posizione, ma diciamolo. Se invece si può fare di più occorre un progetto.

Sempre
da segretario di Stato misi a punto una relazione sullo sviluppo del sistema
bancario. Ora non ci sono più leve per attirare investimenti, dobbiamo trovarne
altre. Che sono gli accordi con l’Italia e con altri Paesi. Ma Banca d’Italia
dice che non ha intenzione di stringere un accordo con Bcsm, per cui quale può
essere il futuro? Una o due banche con interventi dello Stato di fronte alle
difficoltà? Non è la strada ottimale: intervenire è giusto se c’è un progetto.
Quindi serve un accordo con Bankitalia, e poi con la Svizzera, Malta e
Lussemburgo. Ma anche prestiti internazionali.

Non
possiamo vivere alla giornata discutendo di coalizioni. Tutto il Paese deve
vedere una classe politica che ha un obiettivo. Ora siamo già nel baratro per
cui occorre lavorare ed essere politicamente onesti. Serve un quadro della
situazione. Invece prima facciamo interventi e poi ce li rimangiamo, come per
la crisi immobiliare. Diciamo di non volere intervenire per le crisi delle
banche e poi lo facciamo. Se il governo è in grado di governare lo deve
dimostrare nei fatti, perché le riforme non servono se le aziende se ne vanno,
e le entrate che venivano dalle banche non si compensano con i tagli.

Dopo
le mie dimissioni ci sono voluti oltre due anni per la firma, ma ricordiamoci
che non arriva nessuno ad aiutarci se non lo chiediamo e se non ce lo meritiamo”.

Paride Andreoli, Psrs: “Tra le tante preoccupazioni, vorrei invitare
il governo e in particolare il segretario di Stato per il Lavoro a dare seguito
all’odg presentato dal Psrs e condiviso da tutte le forze presenti in Aula,
considerando che il termine per il progetto concreto è luglio 2012. Sono
trascorse non meno di 3 settimane dall’approvazione, invito a un dibattito e a
un confronto fuori dall’Aula per raggiungere l’obiettivo, ogni giorno ci sono
aziende che chiudono e la disoccupazione aumenta”.
Giovanni Lonfernini, Upr: “Volevo
dare lettura di un odg che l’Upr ha intenzione di presentare.
Riguarda una dinamica sociale sempre più frequente nella nostra comunità.
Sempre più emerge la tendenza per i concittadini disoccupati ad avanzare richieste
di sospensione del pagamento delle rate legate al mutuo prima casa erogato
dallo stato. Sarebbe il caso che una sessione consiliare prima della pausa
estiva sia dedicata al cambiamento sociale di cui moltissimi parlano
all’interno del paese. Chiediamo che il governo si muova per avviare un
percorso con gli istituti di credito per una moratoria per dare risposta ai
tantissimi casi che sono emersi nelle ultime settimane. Sarebbe opportuno che questo
odg fosse un punto di partenza.

‘La crescente disoccupazione,
unita alla recessione economica in atto, sta creando forti disagi alla nostra
comunità.
In particolar modo sono sempre più numerosi i casi di concittadini che, a
causa della crescente disoccupazione, non riescono a pagare regolarmente le
rate del mutuo prima casa erogato dello Stato e si rivolgono alla commissione
per la gestione dell’edilizia sovvenzionata chiedendo la sospensione del
pagamento delle rate.
A fronte di tutto questo si chiede che il Congresso di Stato si impegni a
concordare con gli istituti di credito – entro il 31 luglio 2012 – un percorso
finalizzato alla definizione di una moratoria sui mutui per la prima casa’”.
Roberto Giorgetti, Ap: “Faccio
alcune considerazioni sulle politiche sociali. Sono stati predisposti degli
strumenti per tutelare in maniera particolare chi perdeva il lavoro, e proprio
in occasione dell’ultimo Consiglio c’è stato un incontro molto interessante con
chi si trova in questa situazione e si sono poi focalizzati degli interventi
che invitavano il segretario di Stato Mussoni a predisporre degli interventi. Dall’istituzione
di un fondo di garanzia, all’idea di intervenire sulla rateizzazione delle
utenze. Alla luce delle risorse limitate di cui lo Stato dispone è opportuno
limitare questi interventi badando a chi effettivamente ne ha bisogno”.
Paolo Crescentini, Psrs: “La materia
degli accordi mi induce a una riflessione volto a uno che
ancora non si vede. Quello in materia radiotelevisiva tra Repubblica di San
Marino e Repubblica italiana. L’accordo del 2008, che il governo ha sempre
giudicato negativo, tra circa sei mesi scadrà e ad oggi non sappiamo se il
governo stia lavorando o meno per rivederlo. Ogni anno è finito nel cosiddetto
‘milleproproghe’. Ad oggi non sappiamo ancora che strada verrà presa. Ci si appresterà
a
vivere il 2013 senza un accordo, noi non vorremmo questo.  Tra l’altro abbiamo
nominato un nuovo cda, però ad oggi mi risulta inoperoso”.
Francesco Mussoni, segretario di Stato
al Lavoro
: “L’approfondimento delle politiche sociali e sulle fasce in
estrema difficoltà per la crisi che stiamo vivendo è un lavoro che è in itinere
e per cui entro il mese di luglio faremo degli incontri con le forze politiche
per discutere della situazione. La disponibilità è mia personale oltre che del
governo. Colgo l’occasione per incentivare delle proposte da parte dei consiglieri,
oggi ne ho sentite di interessanti. Siamo impegnati su questi fronti.

Nicola Selva, Upr: “L’Unione per la Repubblica aveva già
presentato un ordine del giorno per approfondire la problematica del
caro-carburante per trovare delle soluzioni. Intendiamo nel prossimo futuro, se
non c’è intendimento del governo in questa direzione, di fare noi delle proposte.
Abbiamo visto che in Italia i carburanti iniziano a costare meno che a San
Marino, è iniziata la promozione Eni del fine settimana con tanto di
automobilisti in fila. Com’è possibile che in Italia il
carburante costi meno che a San Marino? Credo ci sia stata troppa
superficialità nel valutare il nostro ordine del giorno. E’ arrivato il momento
di aggiornare l’articolo 4 dell’accordo aggiuntivo tra
Italia e San Marino in materia economica e finanziaria in cui si obbliga di
acquistare carburanti e non venderli a prezzi inferiori all’Italia. Ci faremo
promotori di una stesura di modifica, in rispetto della normativa comunitaria
sui prodotti energetici”.

Antonella Mularoni, segretario di
Stato per gli Affari esteri
: “Rispondo al consigliere
Crescentini. Non siamo fermi, ma in attesa di risposte da parte della Rai.
L’accordo c’è, anche se non lo apprezziamo molto. La Rai è in una fase di
transizione ma ha dato la disponibilità a darci risposte entro l’estate.
Auspichiamo che vogliano mantenere la collaborazione ma anche che la loro
presenza sia più convinta. Siamo al lavoro per essere un valore aggiunto per la
Rai.

Per
il nuovo cda è stata fissata un’assemblea il 20 luglio, comunque quello vecchio
è al lavoro. La situazione viene tenuta sotto controllo perché i dati non
soddisfano, né per l’ascolto, né per gli investimenti. Servirebbe una convenzione
triennale con la Rai.
Quella attuale non prevede neanche un euro, quella vecchia 6
miliardi di lire. Ci auguriamo che l’Italia sciolga a breve il nodo.

Come
governo siamo al lavoro anche su un progetto di legge sulle telecomunicazioni,
che mi auguro sia portato in prima lettura a luglio”.

Claudio Podeschi, segretario di
Stato per la Sanità
: “Il protocollo d’intesa sulla sanità è molto
importante sotto l’aspetto politico e tecnico. Il percorso è stato lungo. Il
nostro settore ha risentito di poca credibilità e qualche episodio ha
contribuito a un clima di tensione. Piano piano siamo però riusciti a
ristabilire serenità e credibilità.

Abbiamo
instaurato una serie di rapporti non solo con il ministero italiano, ma con
tutti i direttori generali e dipartimentali, per una collaborazione fattiva e
uno scambio di informazioni e dati. La fiducia è di nuovo aumentata e sono
stati definiti una serie di punti riassunti nel memorandum che danno
prospettive importanti al Paese. Possiamo donare sangue e organi fuori territorio,
sviluppare la ricerca attraverso progetti condivisi con l’Italia e attingere
così a fondi europei. Purtroppo c’è ancora troppo burocrazia, dobbiamo
eliminarla.

Siamo
inseriti in tutte le reti di eccellenza della sanità italiana e possiamo accogliere
utenze nei nostri reparti, non più solo per le urgenze. Importante è anche la
possibilità di sviluppare formazione di qualità e vedere riconosciuti i nostri
corsi di accreditamento. Ci sarà inoltre un collegamento più diretto con l’Oms,
un progetto che sta a cuore anche all’Italia. Insomma abbiamo preso la strada
giusta e dobbiamo rafforzarla”.

Luigi Mazza, Pdcs:
“Fino a qualche mese fa si pensava che questa seduta non ci sarebbe mai stata.
Ora il quadro internazionale è più chiaro e con l’Italia sono stati firmati
molti accordi settoriali. Questa legislatura è nata con un sistema economico
completamente diverso da quello con cui finirà. Il Paese, oltre ai rapporti
internazionali, aveva bisogno di riforme per riposizionare il sistema economico
e i conti pubblici. E la riforma tributaria è sicuramente tra le più
importanti. Il confronto c’è stato e il sindacato ne chiede ancora. Per questo
abbiamo deciso di farla slittare a luglio. Alcuni dubbi sull’efficacia ci sono
per cui è giusto prendersi qualche settimana per intervenire poi con delle
modifiche in sede di attuazione.

Per
questo presento a nome della maggioranza un ordine del giorno aperto che possa
stemperare una tensione non utile al Paese da mettere in votazione durante i
lavori consiliari e non alla fine

‘La
generale condivisione (..) sulla necessità (…) della riforma tributaria in
grado di (…) garantire una maggiore efficienza del prelievo (…)

L’esigenza
di preservare e ottimizzare l’equità fiscale (…)

(…)

Impegna
il governo (…) ad avviare celermente gli adeguamenti organizzativi e
strumentali in capo all’Ufficio tributario affinché il nuovo sistema di
controllo e verifica delle dichiarazioni sia pienamente operativo in tempo
utile per l’esame delle dichiarazioni 2013 e nel contempo sia effettuato un
concreto progetto di riqualificazione, formazione e rafforzamento dell’organico
dell’Ufficio al fine di una efficiente implementazione delle nuove attività
demandate allo stesso dal progetto di riforma tributaria e altre iniziative per
addivenire a soluzioni equilibrate che diano garanzia di raggiungere gli
obiettivi di trasparenza ed equità fiscale’”.

Federico Pedini Amati, Psrs:
Il problema
che tutti hanno sollevato è la mancanza di un progetto di sviluppo economico.
Su questo ci si sarebbe dovuti confrontare molto di più negli ultimi anni. Un
progetto economico è indispensabile. Non si può pensare di lanciare sul tavolo una
risoluzione del momento, come un albergo a sette stelle, l’apertura delle
residenze a tutti, non è questo il modo. Arrivati a questo punto della
legislatura, le mille insidie e differenze dei vari partiti del Patto, i mille
dissapori mi fanno pensare che da oggi a fine legislatura non si possa produrre
un progetto di rilancio del Paese. Ecco perché noi parliamo di elezioni.

Anche la riforma tributaria,
che sta vivendo un iter difficoltoso, è difficile farla passare quando manca un
progetto economico. C’è poi una commissione di inchiesta sulla corruzione dei
politici, mi auguro non si tenga più il coperchio chiuso. Non ce lo possiamo
più permettere, chiunque qui
dentro e fuori ha commesso dei reati, deve pagare. Siamo politici, non giudici,
non sta a noi indagare, ma chi ha la competenza e il ruolo deve andare fino in
fondo, chiunque siano i possibili personaggi inquisiti, non vedo perché ci deve
essere una casta che tiene chiuso il coperchio e che per un motivo o un altro
non emerga mai niente. Qui deve emergere la verità
”.

 

 

 

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