Consiglio Grande e Generale. Seduta notturna. Lunedì 14 dicembre 2015. SMNA

Consiglio Grande e Generale. Seduta notturna. Lunedì 14 dicembre 2015. SMNA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 10-21 DICEMBRE

LUNEDI’
14 DICEMBRE- SEDUTA NOTTURNA

In
apertura dei lavori, viene esaminato e quindi approvato, con
32
voti a favore e 20 contrari
,
il Rendiconto generale dello Stato e degli enti pubblici per
l’esercizio finanziario 2014. L’Aula inizia quindi l’esame
dell’articolato del Bilancio di previsione dello Stato e degli Enti
pubblici per l’esercizio finanziario 2016. I lavori si interrompono
con l’approvazione dell’articolo 5 e riprenderanno domani
dall’articolo 6. Respinti tutti gli emendamenti dell’opposizione
esaminati nel corso della serata, mentre Rete decide di ritirarne
uno, l’articolo aggiuntivo 1 bis, volto a escludere dall’esame della
legge di Bilancio articoli od emendamenti non strettamente correlati
al provvedimento.

Di seguito un
estratto degli interventi.

Comma
7.

Provvedimenti in esecuzione della legge 18 Febbraio 1998 n. 30 “Norme
Generali sull’Ordinamento contabile dello Stato”: a) Rendiconto
generale dello Stato e degli Enti pubblici per l’esercizio
finanziario 2014 (II lettura); b) Progetto di legge “Bilanci di
Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio
finanziario 2016 e Bilanci Pluriennali 2016/2018 (II lettura)”.

Articolo
1 “Bilancio di previsione dello Stato”

Andrea
Zafferani,
C10
chiede chiarimenti sull’emendamento governo che cambia i valori delle
voci di bilancio in base a riduzione disavanzo da 16 a 10 mln di euro
circa e al mancato accordo con gli istituti di credito.

Gian
Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze
,
risponde:“La
riduzione del disavanzo è riferito ai libretti al portatore che sono
stati confiscati. I dossier privi di adeguata verifica confiscati
ammontano a 11 milioni di euro, di cui 5 mln andranno al Fondo
garanzia depositanti e 6 mln a favore del bilancio dello stato, di
cui un milione è stanziato per le spese destinate all’investimento
per informatizzazione e sviluppo. Rispetto
al mancato accordo sull’emissione del prestito obbligazionario con le
banche: noi siamo andati in trattativa. Quando ci siamo trovati a
discutere per l’emissione prestito abbiamo proposto un tasso attorno
all’1,75-1,80, ci siamo trovati di fronte a una controproposta delle
banche notevolmente superiore. Su questo abbiamo ragionato, non
possiamo andare ad emettere un prestito obbligazionario con tasso
2,50 più Euribor, sarebbe fuori mercato. Ci siamo sentiti in dovere
di dire di no attorno ad un prestito di questo tipo. E abbiamo
operato per l’accensione di un mutuo”.

Rete
presenta l’emendamento aggiuntivo “1 bis” /ritirato

Roberto
Ciavatta, Rete
:
“E’ un emendamento che renderebbe più snello il lavoro di
bilancio, si richiede che nel dibattito della legge di bilancio si
discutano articoli che riguardi esclusivamente il bilancio dello
Stato e non si modifichino norme esistenti e che quanto approvato
non possa essere modificato se non in assestamento o nei bilanci
degli anni successivi”.

Andrea
Zafferani, C10
:
“Non sarebbe male se si desse ordine al bilancio, ma dovrebbe
valere per tutti”.

Filippo
Tamagnini, Pdcs:
“Ho
dubbi che una norma di questo tipo sia inserita in norme
sovraordinate”.

Andrea
Belluzzi, Psd:

“Apprezzo lo spirito provocatorio di chi ha portato l’emendamento.
La legge finanziaria è spesso usata come veicolo per inserire norme
varie e crea confusione, si potrebbe inserire oltre al bilancio un
altro momento normativo in cui trattare, per esempio, norme collegate
su sviluppo, potrebbe essere riflessione utile”.

Iro
Belluzzi, segretario di Stato
:
“Accetto la provocazione dell’emendamento. Il legiferare dovrebbe
ricercare norme coerenti, proponendo testi unici, è pur vero che la
legge bilancio nel tempo si è trasformata, per tutte le forze
politiche valgono i tentativi di inserire norme scollegate e che si
inseriscono tra norme esistenti Non sarebbe male pensare un
regolamento con cui approcciare la legge di bilancio”.

Rossano
Fabbri, Ps:

“Pur condividendo le riflessioni di Tamagnini, credo interessante
la proposta di Rete per una riflessione”.

Roberto
Ciavatta, Rete:
“Anche
per noi sono valide e fondate le osservazioni di Tamagnini, non è
sicuramente all’interno del bilancio il luogo idoneo per ragionare su
questo intervento quanto una legge qualificata. Apprezziamo
l’apertura al dialogo e ragionamento su una volontà condivisa da
tutti, ovvero redere più snello possibile i lavori della legge di
bilancio. Nostra intenzione è ritirare l’emendamento, chiedendo
-senza nulla a verbale- la disponibilità di incontrarci e discutere
la stesura di questo principio. Intendiamo ritirato emendamento”.

Art.
3
“Bilancio di previsione dell’Aass”. Presentati due
emendamenti, uno da Upr e uno di Rete/entrambi respinti

Marco
Podeschi, Upr
:
“Proponiamo di abbassare le spese di investimenti di un milione per
l’Aass e darne rendicontazione degli interventi che fa l’Azienda dei
servizi per conto dello Stato”.

Elena
Tonnini, Rete
:
“Il nostro emendamento sostituisce l’articolo 3 comma 4 in cui si
va a trattare rispetto l’esigenza di usare il fondo rischi e
aumentare questo fondo rischi dell’azienda di Stato. Chiediamo che il
congresso di Stato sia impegnato entro dicembre 2016 a definire
strumenti utili a scongiurare l’accumulo div crediti inesigibili
nonché indicare modalità di recupero di crediti vantati da società
e aziende che prevedano pignoramento beni in capo agli
amministratori”.

Stefano
Canti, Pdcs
:
“L’azienda dei servizi accantona somme per interventi importanti
Paese. L’Emendamento Upr non è accoglibile perché, se si abbassa
l’accantonamento, non si riescono a fare interventi strutturali
previsti, tra cui quelli per funivia e per posa fibra ottica”.

Franco
Santi, C1
0:
“Dichiaro condivisione degli emendamenti proposti”.

Matteo
Zeppa, Rete:

“Abbiamo fatto questo emendamento perché, grazie a due
interpellanze, abbiamo visto la problematica dei crediti inesigibili
di grosse aziende che avevano un trattamento preferenziale perché
ritenute di utilità pubblica. Qui c’è stato un abuso, un voler
frodare lo Stato, aziende che a fronte di milioni di euro non pagare
in bollette, aziende che dal 2011 non pagano ma a cui non vengono
staccate le utenze, l’atteggiamento per le famiglie in difficoltà è
completamente diverso”.

Maria
Luisa Berti, Ns:

“Condivido la preoccupazione dell’mendamento di Rete, ma la
predisposizione degli strumenti richiesti credo sia in capo
all’Azienda, non al congresso. Condiviso l’input rivolto all’azienda
di avviare recupero crediti per società, ma spetta a chi ha poteri
amministrativi e dirigenziali in quella realtà, così come formulato
l’emendamento non può essere approvato”.

Alessandro
Mancini, Ps:

“ Rimasto stupido dai 2 mln di euro stanziati per funizia, se è
intervento straordinario o ordinario perché se no è ora di pensare
a rinnovo impianto”.

Augusto
Michelotti, Su
:
“Forse si può chiedere l’impegno al congresso per chiedere le
dimissioni dei dirigenti di aziende che da anni non riscuotono
crediti per cifre spropositate per servizi erogati”.

Vladimiro
Selva, Psd:

“Non
è un tema semplice e non si può risolvere con un emendamento. Ci
vuole una regolamentazione e auspico che a breve si arrivi a questo
risultato”.

Roberto
Ciavatta, Rete:

“Tutti
i casi di cui siamo venuti a conoscenza non erano casi che
riguardavano pinco-pallini, ma rinomati personaggi della Repubblica
di San Marino con ruoli importanti in politica anche in passato. Chi
arriva a centinaia di migliaia di debiti con lo Stato non è l’ultimo
arrivato. Se un’azienda arriva ad avere in 4-5 anni un milione e
passa di debiti i problemi saranno enormi, va bene preservare i posti
di lavoro ma ipotizzare che sia lo Stato ad inserire in queste
attività degli uffici e che pagherà quindi i debiti diventa
difficilmente accettabile. Non è certo con qualche riga in
Finanziaria che si risolve il problema, ma dobbiamo rilevare che in
passato abbiamo sollevato problemi e piano piano anche lo Stato poi
li ha risolti”.

Remo
Giancecchi, Pdcs
:
“Qualche risposta a Mancini. Per la funivia si prevede u
adeguamento a standar tecnici di sicurezza internazionale”.

Luigi
Mazza, Pdcs:

“La riscossione dei crediti viene inviata all’ufficio esattoria dal
2014, è evidente che la problematica non riguarda tanto le modalità,
m ail problema è legato alla situazione economica per famiglif e
impreseW.

Teodoro
Lonfernini, segretario
:
“Stiamo affrontando la situazione, sarà poi introdotto un nuovo
sistema di bollettazione che riguarderà tutte le utenze per evitare
disagio e discrezionalità nella concessione di più tempo per i
pagamenti”.

Mimma
Zavoli, C10
:
“Sentiremo spesso ‘la filosofia ci piace ma non lo possiamo
accogliere’, sarà il tormentone della Finanziaria. In questo Paese
qualcuno si può permettere di rimanere in condizione di elevata
morosità e non subire nulla, mentre un semplice cittadino che
dimentica una bolletta è richiamato all’ordine e paga mora. Inutili
le giustificazioni che lasciano il tempo che trovano. I morosi tutti
dovrebbero saldare immediatamente i debiti con lo Stato, diversamente
non avete la possibilità di essere autorevoli con i cittadini. Il
primo passo sarebbe accogliere l’emendamento”.

Gian
Carlo Capicchioni, segretario di Stato
:
“Su emendamento Upr, non capisco la ratio per ridurre la
disponibilità del’azienda per fare investimenti, sono accantonamenti
che l’azienda ha fatto da tempo e le rendicontazioni ci sono. Per
Rete, i crediti dell’azienda che non sono stati pagati sono riscossi
con le procedure dell’esattoria di Stato, ci sono provvedimenti
amministrativi che l’esattoria può mettere in campo, incluso la
rateizzazione fino a 5 anni e credo che l’esattoria stia andando in
questa situazione. Oggi la crisi mette in difficoltà diverse aziende
e purtroppo anche le famiglie, non credo ci sia comportamento
diversificato. L’aziende chiede a entrambi di pagare i debiti”.

Elena
Tonnini, Rete:

“Ho apprezzato il dibattito che si è sviluppato in Aula in modo
trasversale. Concordo con Berti e Selva, che sostengono che le
modalità di riscossione dovrebbero essere in capo ad Aass e
dovrebbero essere certe e regolate. Lasciamo l’emendamento al voto.
E’ vero che i piani di rientro ci sono, ma non sono assolutamente
rispettati. Peccato poi che le aziende in questione abbiano debiti
importanti sia per lo Stato sia per i propri dipendenti”.

Art.4.
Bilancio di previsione del Cons. Due emendamenti, uno di Upr e uno di
Rete/entrambi respinti.

Marco
Podeschi, Upr:

“Questo articolo è scritto in modo fantasioso, si dice che si farà
decreto delegato per cambiare una legge, ci sono escamotage
legislativi per definire la manutenzione ordinaria al Multieventi”.

Roberto
Ciavatta, Rete:
“Nella
sostanza il nostro emendamento è simile a quello di Upr. Al Cons si
deve chiedere il rispetto della norma che annualmente viene
derogata. O si abroga la legge o non si può derogare ad ogni
finanziaria, se penaste che le spese della manutenzione non siano di
competenza al Cons ma dello Stato, abrogatela”.

Paolo
Crescentini, Ps:
“Sono
emendamenti interessanti e giusti. Questo articolo è dimostrazione
di come il Consiglio legiferi spesso e male, perché poi si va
delegare a decreti, a cambiare etc.Ps li voterà”.

Gian
Nicola Berti, Ns
:
“Vorrei riflettere sugli effetti degli emendamenti se approvati. In
caso il Cons si troverebbe a gestire una struttura con costi
rilevanti senza copertura adeguata. Si dovrebbe tagliare quella parte
di contributi che vanno alle federazioni e all’attività sportiva.
Sono due emendamenti molto cattivi. Invito il congresso a non
presentare più reiterazione eccezione, ma se abbiamo a cuore lo
sport e i nostri ragazzi gli emendamenti devono essere rifiutati”.

Teodoro
Lonfernini, segretario di Stato per lo Sport
:
“Un paio di anni fa si è dovuti intervenire in modo pesante per
recuperare una struttura, il Multieventi, che aveva generato una
conduzione dell’infrastruttura che avrebbe portato a conseguenze
gravi. Siamo intervenuti in modo deciso per il recupero di
quell’infrastruttura che è bene funzionale alla collettività. Fermo
restando che la 188 è una legge e va rispettata, abbiamo fatto una
considerazione e con coraggio abbiamo voluto non solo salvare
l’infrastruttura e mantenerla sotto una gestione prevalentemente dela
segreteria e dell’ufficio del turismo. E oggi con coraggio
all’interno del Bilancio mettiamo qualcosa che forse non ha niente a
che fare con il bilancio ma è opportuna perché ci consente di
continuare ad operare. Poi se si vuole modificare la legge 188
dobbiamo avere il coraggio di farlo. Possiamo prendere l’impegno. Le
motivazioni della scelta: non caricare Cons di impegni eccessivi,
secondo mantenere gestione del multieventi per funzionalità che va
al di là dell’evento sportivo”.

Paride
Andreoli, Ps
:
“Non riesco a capire se è il Cons che non vuole prendere sotto le
sue ali il Multieventi, o è il segretario che ci tiene tanto ad
averlo sotto la segreteria di sua competenza, o è il Multieventi che
non vuole andare sotto il Comitato olimpico. Poi ho ascoltato che al
di là del valore del Multieventi, in questi anni, da parte
segreteria c’è forte attenzione su alcune situazioni da mettere a
punto. E chiedo se queste situazioni sono sotto controllo”.

Marco
Podeschi, Upr:

“Upr non vuole togliere contributi al Cons. Andreoli ha detto qual
è la realtà delle cose, la gestione sarà della segreteria di Stato
allora aboliamo l’autonomia della Pa e diamo tutto alle segreterie di
Stato”.

Roberto
Ciavatta, Rete
:
“Si è finto di non voler capire la proposta, lungi da noi voler
mettere in difficoltà il Cons. Si aumentino gli stanziamenti per il
Cons in modo che gestisca il Multiventi, oppure se vuole gestirla la
segreteria si modifichi la legge. Ultima osservazione: un milione per
il Multieventi, 4 per il Cons, 5 mln in totale molto più di quanto
si da alla Gendarmeria”.

Art.
5,
Bilancio di
previsione Iss

Emendamento
di Rete/ f 19 c 33 a 2. respinto

Roberto
Ciavatta, Rete:
“E’
vietato investire i fondi pensione dei lavoratori sammarinesi in
investimenti che non presentino un rendimento minimo garantito’ E’
questione di attualità, sono emersi dati secondo cui una tranche di
10 mln dei fondo sono stati investiti in un fondo lussemburghese, si
è poi risposto da parte dell’Iss che il fondo è sicuro. Si tratta
di stabilire un principio di buon funzionamento dei fondi pensione.
E’ un principio di buon senso e mi auguro ci sia condivisione”.

Gian
Nicola Berti, Ns:

“Mi piace da matti questo emendamento. Il principio sta a cuore a
tutti, ma la mia esperienza dei mercati finanziari mi fa capire che
un investimento a rischio zero non esiste. Ho sensazione che sia più
che altro un desiderio auspicabile, ma un rendimento minimo garantito
non ha una logica vera propria”.

Augusto
Michelotti, Su
:
“C’è sempre un livello minimo di rischio, ma che questo livello
sia minimo credo sia assolutamente auspicabile. Il livello di rischio
va conosciuto, serve trasparenza.”.

Guerrino
Zanotti, Psd:

“Corretto usare la giusta informazione, trattandosi dei soldi dei
lavoratori. Mi chiedo se sia garantista di più avere tutti i 400 mln
investiti nel sistema interno. Non credo che chiunque possa darci
consigli su come differenziare investimenti, ci consiglia di metterli
tutti nello stesso sistema. Cmq la scelta è stata di un organismo
collegiale”.

Rossano
Fabbri, Ps:
“Rispetto
la necessità di trasparenza dei fondi pensione, ci vuole veramente
poco a rendere pubblici dati su come e dove sono investiti soldi che
appartengono ai lavoratori”.

Andrea
Zafferani, C10
:
“Perplesso sul modo di scegliere i consulenti, senza bandi. Il
problema poi è nella trasparenza. Non capisco perché siamo riusciti
dopo tanta fatica a rendere pubbliche le delibere del comitato
esecutivo del’Iss, è possibile che non avvenga per il Consiglio di
previdenza? Non va bene perché si prla di soldi dei
lavoratori.Vorrei dal segretario un impegno a verbale in questo
senso”.

Paolo
Crescentini, Ps:

“La Commissione di controllo della finanza pubblica dice che negli
enti l’assenza di controlli sia rischioso. Visto che qui si parla
dei soldi dei lavoratori, riteniamo sia doveroso ogni tipo di
controllo. Invito governo a porre massima attenzioni a indicazioni
della commissione”.

Elena
Tonnini, Rete:
“D’accordo
con Zafferani, sulla necessità, qualora ci sia una decisione su
investimenti alternativi, che siano prese anche con un confronto più
allargato. Oggi abbiamo depositato interpellanza per chiedere
riferimenti rispetto all’incarioc previsto per questo
broker-consulente del consiglio di previdenza. Obiettivo del nostro
emendamento non è lasciare i soldi nella pancia delle banche, ma che
abbiano renditi minimi garantiti. Ci auguriamo sia votato”.

Gian
Carlo Capicchioni, segretario di Stato
:
“Condivido quanto detto da Berti, non esistono investimenti con
rendimento minimo garantito, mentre è possibile minimizzare il
rischio, diversificando gli investimenti. Non ho difficoltà a far
mettere a verbale che le deliberazione del Cdp siano rese pubbliche”.

Roberto
Ciavatta, Rete
:
“Mi chiedo come si faccia a dire che non esistono investimenti con
un reddito minimo garantito, allora i Bot?”.

San Marino, 14 Dicembre 2015/02

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