Consiglio Grande e Generale, seduta notturna

Consiglio Grande e Generale, seduta notturna

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 19-23 GENNAIO 2015 

                                           LUNEDI’ 19 GENNAIO- notturno

La seduta consiliare
notturna riprende dal dibattito sul decreto legge 23 ottobre 2014 n.166
“Attribuzione al Capo del Servizio di Protezione Civile del potere di ordinanza
di cui all’articolo 42 della Legge 19 luglio 1995 n. 87”, che viene ratificato.
Stessa sorte per il successivo, il n.186 “Disposizioni in materia di bollo per
la riscossione in modo virtuale”. Si apre quindi un lungo dibattito sui
contenuti del decreto n.187, “Incentivi per l’effettuazione di interventi di
riqualificazione energetica ed impiantistica degli edifici esistenti e per
l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili o
cogenerazione”, ratificato infine a maggioranza dopo l’esame, in cui sono
approvati gli emendamenti del governo e respinti quelli di Rete. L’esame dei
decreti rimasti all’ordine del giorno proseguirà domani.

Di seguito una sintesi
degli interventi della seduta notturna.

Ratifica decreti
delegati e decreto-legge

Decreto 2. Ratifica
decreto legge 23 ottobre 2014 n.166 – Attribuzione al Capo del Servizio di
Protezione Civile del potere di ordinanza di cui all’articolo 42 della Legge 19
luglio 1995 n. 87.
Filippo
Tamagnini, Pdcs:
“Il decreto ha lo scopo
di adeguare le norme esistenti, derivando dalla costituzione della Protezione
civile. Non c’è nessuna incompatibilità, c’è un potere attribuito a Protezione
civile e all’ufficio edilizia di ricevere comunicazione su pericoli per la pubblica
incolumità e il potere di intimare provvedimenti urgenti, in determinati tempi.
Il servizio Protezione civile, in caso di manufatti, ha il compito di intimare
ai proprietari di far abbandonare un edificio pericolante.
Antonella Mularoni segretario di Stato per il Territorio replica: “Il primo
articolo ha un’unica finalità, eliminare le ambiguità e indicare poteri che
aspettano agli organi della Pa , non più si prevede l’intervento della Reggenza.
Il secondo articolo distingue i poteri previsionali, con interventi di urgenza e
pubblica incolumità. Siamo andati a discpliare in modo più chiaro i poteri
dell’autorità amministrativa preposta”.

Decreto 4: Incentivi per
l’effettuazione di interventi di riqualificazione energetica ed impiantistica
degli edifici esistenti e per l’installazione di impianti per la produzione di
energia da fonti rinnovabili o cogenerazione.
Antonella Mularoni, segretario di
Stato per il Territorio:
“E’ un decreto
atteso e che ha raccolto giudizi favorevoli anche dall’apposizione. E’ stato
sollecitato dall’associazione competente e dagli uffici per rendere una dizione
chiara dove potevano esserci ambiguità. Al momento le domande sono di numero
contenute, questa è sede per rendere il decreto di ancora più facile
applicazione. Non ci sono emendamenti di carattere sostanziale al decreto, che
da le gambe all’ultima legge portata in Aula dal mio predecessore, una
normativa che ha contribuito a rendere il Paese più moderno rispetto queste
problematiche”.
Augusto Michelotti, Su: “Ho notato una cosa che poi è stata parzialmente
corretta dagli emendamenti del governo. Si andava a toccare troppo il Prg e il testo
unico, norme tecniche in vigore da più di venti anni. Ci sono modifiche
strutturali, non è un decreto ‘finalizzato a’. E’ ora di mettere le mani al testo
unico di leggi urbanistiche, perché è ancora più un colabrodo con leggi di
questo tipo”.
Elena Tonnini, Rete: “In effetti questo decreto sembra più una legge
perché accorpa molti temi. Ma devo dare merito di affrontare nel concreto il
tema dell’efficenza energetica attraverso questo decreto, è un tema strategico
per sviluppo Paese. Detto questo faccio alcuni rilievi, con questo
provvedimento sono concessi incentivi di tipo urbanistico, proponendo
demolizioni/ricostruzioni pur di raggiungere 25% di miglior efficientamento
energetico, si interviene sugli indici, viene fatto tutto questo al di fuori della
pianificazione del territorio. E’ quasi un pegno da pagare per chi vuole
costruire. Ci sono poi importanti sgravi economici. Quello che doveva essere un
nuovo modo di concepire il territorio nasce già vecchio, rispondendo alle
esigenze di pochi. Ci sono molti passi in avanti, ma anche dubbi e per questo
abbiamo presentato emendamenti su aspetti urbanistici e sull’introduzione di parametri
di reddito per accedere agli incentivi”.
Franco Santi, C10 : “Per noi è un decreto strutturato in modo corretto,
questi interventi introducono a San Marino concetti sulla ristrutturazione del patrimonio
esistente che vanno a cogliere l’opportunità di dare una risposta efficace a un
settore in crisi attraverso l’obiettivo virtuoso della riduzione dei consumi.
Certamente si può fare di più. Le osservazioni dei miei colleghi sono
condivisibili, ma credo ci sia cura da parte dell’esecutivo su interventi in
deroga alla materia urbanistica. Bene quindi il mantenere fermo l’obiettivo di
ristrutturazione a quelli di riduzione energetica. Sugli incentivi legati al
Fer credo ci sia un approccio più corretto in questo decreto rispetto quelli
precedenti”.
Stefano Canti, Pdcs: “Ringrazio il segretario di Stato per l’adozione di
un decreto molto apprezzato da chi opera nel settore progettazioni. Mira verso
la direzione giusta perché accorpa tutti i decreti precedenti in materia,
abbiamo una sorta di testo unico che offre semplificazione. E’ vero si
introduce un incentivo di carattere urbanistico e a fondo perduto ed è la
novità sostanziale. Lo abbiamo ritenuto fondamentale perché con la
ristrutturazione e possibilità di demolizione e ricostruzione dell’intero
fabbricato si ha la possibilità di ricostruire in modo più efficiente per i
consumi energetici, ma anche con adeguamento antisismico. Si prevedono poi gli
incentivi a fondo perduto, per rilanciare anche un settore in forte
difficoltà”.
Matteo Fiorini, Ap: “E’ un decreto che ha visto un percorso di
emanazione e uno studio complesso e approfondito. E’ un punto d partenza
importante per il nostro contesto urbanistico che è in gran parte un patrimonio
vecchio. E’ utile quindi che la politica con un intervento indirizzi i cittadini
a effettuare investimenti in questo senso. Oggi è importante far arrivare un
messaggio chiaro alla popolazione, si offre una potenziale risposta a un
settore in difficoltà ma anche un settore strategico. E’ uno strumento che deve
essere recepito dai cittadini come occasione per rimettere mano agli edifici
vecchi. Rispetto agli incentivi dovremmo, come Consiglio, monitorare il
processo e regolarli in modo opportuno perché sono un reale investimento, dato
il loro potenziale moltiplicatorio. Questo decreto è un traguardo sicuramente
importante”.
Alessandro Mancini, Ps: “Anche io credo che il decreto sia un tassello
importante, esprimo quindi una considerazione positiva sul lavoro fatto dalla
segreteria di Stato, tutta la materia che riguarda l’uso di fonti di energia
rinnovabili è molto recente, del 2008, si è avuta un’evoluzione positiva.
Decreto fa ordine, ma non vorrei raffreddare gli entusiasmi di chi pensa che
sia la risoluzione di tutti i problemi del settore immobiliare. Non basta
questo provvedimento per affrontare la crisi di un intero settore, mi auguro
che in Aula presto si possa affrontare anche questo tema”.
Vladimiro Selva, Psd: “Sono fermamente convinto che questo decreto
segnerà per quel che riguarda le politiche energetiche della Repubblica e per
la ripresa del settore edile un punto di svolta. Gli incentivi: non vedo niente
di male se dovranno essere rivisti al rialzo, anzi indicherà successo del
provvedimento”.
Marco Podeschi. Upr: “E’ sicuramente un intervento positivo. Ma non
penso ci sarà un impulso tanto importante nel settore edilizio, non prevedo la
svolta copernicana, ma una serie di interventi di ristrutturazione che potranno
essere positivi. Il mio auspicio: spero che anche lo Stato pensi a
riqualificare i suoi edifici che fanno pena dal punto di vista energetico. Lo
faccia anche per dare un esempio ai cittadini, ma lo Stato è latitante su
questo aspetto”.
Antonella Mularoni, segretario di Stato, replica: “Ci tengo a
ringraziare lo staff della segreteria ma anche i consiglieri di maggioranza che
si occupano di questi temi che hanno dato un contributo fattivo. Sono
dispiaciuta per l’intervento prevenuto del consigliere Tonnini. Anche io
consigliere sono amareggiata come lei che questo Paese non è stato protetto in
passato dagli abusi edilizi, ma questo intervento non va in questa direzione.
Anche Rete è a favore della riduzione degli sprechi energetici e l’intervento
si inserisce in quest’ottica. L’obiettivo è questo, dando incentivo economico a
chi decide di fare interventi che sono costosi. E’ un intervento fatto i buona
fede, se poi vedremo che certe cose si sono assoggettate ad abusi,
interverremo. Non intendiamo portare avanti interventi spot, come paventato dal
consigliere Michelotti.  Lungi da me
sostenere che questo intervento è la panacea del settore edilizio, sarebbe
sciocco sostenerlo. Sono diversi gli interventi che stiamo facendo per il
settore, come la riforma sistema appalti. Noi cercheremo di aiutare e
migliorare il patrimonio, senza deturpare il Paese”.  

San Marino, 19 Gennaio 2015/03

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy