COMUNICATO STAMPA
CONSIGLIO
GRANDE E GENERALE 17-21 DICEMBRE
VENERDI’ 21 DICEMBRE- mattina
L’esame
del Bilancio previsionale 2013 riparte dalla San Marino card, articolo 23.
Bocciato, in merito, un emendamento di Intesa per il Paese per renderla obbligatoria
negli esercizi commerciali e renderla strumento di pagamento elettronico.
All’articolo
24, Proroga dei provvedimenti fiscali straordinari, sono 23 gli emendamenti,
presentati da governo e opposizione, tra aggiuntivi, soppressivi e
modificativi. E il dibattito si apre su minimum tax, imposta sui servizi,
addizionale Ig e riforma fiscale. Ma anche sui frontalieri, con l’emendamento
aggiuntivo del governo, articolo 24 ter
approvato a maggioranza, che dà “mandato al congresso di Stato di disciplinare
con apposito Decreto delegato da emanarsi entro il 31 marzo 2013 il regime di
applicazione di uno sgravio fiscale da riconoscere ai lavoratori frontalieri da
determinare sulla base della differenza fra l’ammontare dell’imposta
sammarinese di competenza dell’esercizio fiscale 2011 applicata alle
retribuzioni e l’ammontare del credito d’imposta, riferito a detta imposta,
riconosciuto nel medesimo anno dall’amministrazione fiscale del paese di
residenza. Lo sgravio potrà essere riconosciuto solo ai lavoratori con
retribuzioni annue lorde inferiori o uguali a 30.000 euro e presupposto per il
riconoscimento dello sgravio è l’avere presentato la dichiarazione dei redditi
per l’esercizio fiscale di riferimento nel Paese di residenza. Le disposizioni si applicano con riferimento
ai redditi 2011 e potranno essere estese agli esercizi fiscali 2012 e 2013. Lo
sgravio è liquidato dal datore di lavoro con facoltà di recupero dalle ritenute
alla fonte sul lavoro dipendente operate in qualità di sostituto d’imposta”.
Passa l’emendamento aggiuntivo
del governo per una tassazione del 4%
del ramo danni delle assicurazioni che operano in Repubblica. Tra quelli
dell’opposizione bocciati, tra gli altri, gli emendamenti per l’abrogazione delle
tasse straordinarie, per portare al 10% le aliquote dell’imposta speciale di
bollo sui servizi, per introdurre il
pass viario, per eliminare la tassa sui frontalieri e per il reintegro delle
spese produzione reddito. Diversamente,
è stato approvato all’unanimità l’emendamento articolo 24 ter “Imposta
valore aggiunto” presentato da tutta l’opposizione, modificato con accordo
della maggioranza, con cui si impegna il congresso di Stato “a presentare
entro il 30 settembre una proposta normativa per introdurre sistema imposte indirette
(Iva)”.
Passa
l’emendamento del governo art. 24 quater “Imposta Straordinaria sugli
immobili”. Di conseguenza, respinto l’emendamento di Intesa per il Paese
“24 bis” che chiedeva di abrogare l’articolo 36 della legge 200 del 2011,
quindi l’imposta patrimoniale, mentre Cittadinanza Attiva ritira il suo
emendamento “Art 24 bis – Modifica imposta patrimoniale” in quanto
“sostanzialmente recepito” dalla riformulazione in accordo con il
governo. Cittadinanza attiva incassa
l’approvazione a maggioranza anche dell’emendamento “Articolo 24 quater-
Obblighi di dichiarazione dei redditi a partecipazioni societarie”.
E ancora: l’emendamento di tutte
le forze di minoranza “Articolo 24 quater- contributo di
solidarietà”, riformulato d’intesa con la maggioranza, viene accolto
all’unanimità. In dettaglio, la proposta prevede l’introduzione per il 2013 di
una tassa di solidarietà pari allo 0,10% dei redditi lordi percepiti dai
dipendenti a tempo indeterminato sia del settore pubblico che privato, ad
eccezione di chi appartiene a una fascia di esenzione pari a 10 mila euro,
“al fine di finanziare
provvedimenti normativi a favore delle persone inoccupate e dei lavoratori
dipendenti che stanno usufruendo degli ammortizzatori sociali”. Queste
risorse saranno imputate “sul fondo speciale per l’occupazione e il
contenimento del costo del lavoro”.
Tra gli
emendamenti aggiuntivi presentati dal governo c’è anche quello, accolto
all’unanimità, per l’istituzione di un tavolo di confronto sullo sviluppo
economico “impegnato nella formulazione di proposte per
l’elaborazione entro il 30 aprile 2013 di un piano strategico pluriennale di
sviluppo economico”.
I lavori dell’Aula proseguiranno senza interruzione
fino al termine della seduta pomeridiana.
Di seguito un riassunto dei
dibattiti sull’articolo 24 e relativi emendamenti
Articolo 24 Proroga dei
provvedimenti fiscali straordinari
Emendamento Intesa per il Paese
per l’abrogazione
Marco Podeschi, Upr: “L’abrogazione sarebbe la cosa
più sensata”.
Andrea Zafferani , C10: “E’ possibile mettere a
verbale che tra fascia di esenzione e maggiore tassazione, dall’imposta sui
beni di lusso ci saranno maggiori introiti?”.
Alessandro Rossi, Su: “Pieno sostegno
all’abrogazione. Ma eliminare le tasse una tantum non basta, occorre
compensarle con una revisione temporanea ed equa delle aliquote fiscali, in
attesa della riforma tributaria”.
Simone Celli, Ps: “Per impostare un nuovo
modello di sviluppo è fondamentale la certezza delle regole e la filosofia
delle tasse una tantum è in controtendenza. Ha aggravato la recessione
economica, pesando su famiglie e imprese”.
Luigi Mazza, Pdcs: “Così si offende
l’intelligenza di chi ci ascolta. L’intervento va superato, non è organico,
serve una riforma fiscale, ma non si può dire che il carico fiscale per le
famiglie è aumentato. Sono interventi minimali”.
Giovanni Lonfernini, Upr: “La riforma tributaria non è
stata approvata per una scelta politicamente mirata, la maggioranza con il Psd
aveva i numeri. Sull’imposta del 3% sui servizi la Commissione di controllo della
finanza pubblica parla di parziale fallimento. La minimum tax non è un elemento
che incide sulla competitività del sistema”.
Rossano Fabbri, Ps: “Siamo esterrefatti dai toni
di Mazza che non rispettano una posizione politica degna di considerazione. La maggior
parte di quelle tasse ha fallito”.
Luca Beccari, Pdcs: “Si parla di 10 milioni di
euro, un’entrata che ci aiuta a contenere il livello di deficit. La controparte
è il livello dei servizi di ritorno, che non è stato messo in discussione. Per
le imprese queste imposte non minano la competitività”.
Paride Andreoli, Ps: “La reazione di Mazza è fuori
luogo è scomposta. La campagna elettorale è finita. Per il terzo anno si
applicano queste imposte e non fanno fronte a un disavanzo di bilancio. Servono
forme intelligenti di nuove entrate”.
Alessandro Mancini, Ps: “La posizione politica di
Intesa per il Paese è nota, con questi provvedimenti non si riforma il sistema
fiscale, ma si attacca una pezza, si aumenta la burocrazia. Auspicavo una
svolta con l’ingresso in maggioranza di una forza riformista come il Psd. Ma
non è così”.
Gian Matteo Zeppa, Rete: “Pessimo teatrino in Aula. E’
avvilente il continuo rimarcare il proprio ruolo di maggioranza, a volte
infervorandosi. Ci si stupisce delle prese di posizione dell’opposizione e si
chiedono continui sacrifici”.
Federico Pedini Amati, Ps: “Dire che siamo d’accordo
sulla riforma fiscale proposta nella scorsa legislatura è falso. Condividiamo
la necessità di farla”.
Stefano Macina, Psd: “Non si fanno le nozze con i
fichi secchi, dice un vecchio proverbio. Sono state fatte proposte tra le più
disparate, rientriamo nel giusto binario, basta alla demagogia. Non siamo
favorevoli alle tasse spot, ma è una fase di passaggio, che sarà sorpassata con
al riforma tributaria. Abbiamo calibrato meglio le tasse sui beni di
lusso, stiamo intervenendo sulla spesa
pubblica e abbiamo creato il tavolo per lo sviluppo per i vari provvedimenti”.
Mimma Zavoli, C10: “Fuori c’è un Paese che
attende risposte. Dobbiamo dare un segnale di discontinuità e cominciare a
costruire”.
Paolo Crescentini, Ps: “Sentire che i nostri
interventi sono demagogici mi fa chiedere dove fosse il Psd tre anni fa, quando
non condivideva le una tantum. Che ora sono una costante. Il Psd si sta
appiattendo sulle vecchie logiche del governo”.
Marco Gatti, Pdcs: “Lo Stato ridistribuisce
reddito, non lo produce, tendendo conto dello stato sociale della popolazione.
Nel dibattito c’è poca educazione civica sul tema dell’imposizione fiscale, in
media la persona fisica a San Marino paga il 6%, molto bassa. E abbiamo grandi
servizi. Abbiamo preferito introdurre un’imposta fissa minimale, non è contro
l’economia”.
Claudio Felici, segretario di
Stato per le Finanze: “Non sono stupito dai toni. Abbiamo bisogno di dire quale sarà il
nostro prossimo passo, vale a dire dare risposte organiche sul tema della
fiscalità. L’imposizione straordinaria non è ordinaria, e noi del Psd siamo
sempre stati molto critici. E’ un emendamento politico che non ha che fare con
l’equilibrio del bilancio”.
Marco Podeschi, Upr: “L’emendamento per
l’abrogazione non ha fini elettorali e demagogici, fa parte del nostro
programma elettorale e prevedeva interventi per compensarlo, ponderati, come
quello sui giochi. Sindacati, associazioni di categoria e cittadini hanno più
volte avversato questi interventi. Questa filosofia di fondo non ci piace.
Abbiamo visioni diverse, cerchiamo di trovare una sintesi”.
Articolo 24 ter Regime fiscale
del lavoro frontaliero e relativi emendamenti della minoranza per abrogare
l’articolo 56 del bilancio 2010 e di Sinistra unita per il reintegro delle
spese produzione reddito per tutti i lavoratori.
Tony Margiotta, Su: “La tassa etnica è discriminatoria
perché grava sul reddito dei frontalieri, divide i lavoratori e inasprisce i
rapporti con l’Italia”.
Marino Riccardi, Psd: “Quando venne introdotta la
differenziazione, per i residenti ci fu l’addizionale del 15% sull’Igr. Se si
mette mano all’equilibrio, non si devono creare disparità in senso inverso. Con
l’emendamento del governo c’è infatti un danno per i residenti. Serve
equilibrio. Con la legge tributaria si deve sistemare tutto”.
Andrea Zafferani, C10: “L’abrogazione serve a
rimodulare il carico fiscale pesante per una vasta categoria di lavoratori. E’
un’importante fonte di entrate per il bilancio per cui serve un punto di
compromesso tra le due opposte esigenze. E l’emendamento del governo va in
questa direzione”.
Luigi Mazza, Pdcs: “La differenza di trattamento
l’ha fatta la normativa italiana. E serve un accordo sul lavoro
transfrontaliero. La riforma tributaria faceva differenza, non sulla residenza,
ma tra chi faceva spese in territorio e chi no. Con l’emendamento non
rinunciamo del tutto al gettito di 10 milioni di euro, ne perdiamo tre, e
facciamo recuperare reddito al lavoratore”.
Gerardo Giovagnoli, Psd: “Il Psd era contrario
all’articolo 56 e con questo provvedimento si rimettono in linea le questioni,
compensando quanto i lavoratori hanno
perso. Rimane una differenziazione, ma
c’è un ritorno. Stiamo andando nella direzione giusta”.
Antonella Mularoni, Ap: “Il provvedimento serve anche
a dare il giusto riconoscimento a chi osserva gli obblighi fiscali verso
l’Italia. Ci auguriamo inoltre che nella prossima legislatura italiana si
arrivi alla modifica dell’articolo sui frontalieri dell’accordo contro le
doppie imposizioni per un regime di chiarezza assoluta sul trattamento
fiscale”.
Gian Matteo Zeppa, Rete: “Non si tengono conto le difficoltà
nelle aziende. Condivido quanto detto dal consigliere Riccardi. E’
inaccettabile il principio di tassare sempre i redditi accertati”
Claudio Felici, segretario di
Stato per le Finanze: “Il quadro dell’intervento è chiaro. Chi viene a San Marino a produrre
ricchezza va trattato nella stessa maniera. Non condividevo l’articolo 56 e
dopo un confronto di due anni si è condiviso un intervento che non penalizza il
lavoratore in base alla residenza. La riforma fiscale poi neutralizzerà tutto.
La scelta è un passo in avanti notevole da sostenere”.
Articolo 24 quater Contributo di
solidarietà dell’opposizione
Paride Andreoli, Ps: “Vorrei ricordare che nella scorsa legislatura è stato votato
all’unanimità un ordine del giorno per istituire un fondo di solidarietà.
Vorrei capire se quanto deciso ora va a sminuire quell’ordine del giorno o se
quello viene ripreso e integrato con questo emendamento.
Sottolineo poi un altro aspetto: al Fondo di
solidarietà dovrebbero partecipassero attivamente anche altri. Intendo le
associazioni sindacali, coloro che devono tutelare i diritti dei lavoratori,
perché in un momento così difficile tutti devono fare la loro parte. Il nuovo segretario di Stato deve prendere in
mano questi pezzi di carta e tirare fuori il fondo di solidarietà”.
Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro: “Volevo rassicurare Andreoli sul fatto che già
si sta valutando come intervenire al
meglio per poter garantire sostegno a chi resta senza lavoro. L’emendamento
portato alla finanziaria non prevede sicuramente un fondo, quello da lui
indicato scaturisce da un Consiglio grande e generale e da un governo
differente. E’ iniziata una nuova legislatura, l’attenzione verso le fasce
deboli sarà sicuramente alta. Cercheremo di costruire uno strumento meno
svincolato dal tempo e ad effetto spot del fondo di solidarietà. Insieme al
contributo deciso oggi e tanti altri elementi come gli ammortizzatori sociali è
possibile realizzare uno strumento che dia, in maniera certa, un aiuto a chi
sia veramente in difficoltà. Il contributo della collettività dovrà essere
commisurato alla ricchezza di ogni singola persona finché non si arriverà, con
la riforma tributaria, alla certezza del reddito di ogni sammarinese”.
Paolo Crescentini, Ps: “Mi sembra di aver capito che ‘aria nuova, vita
nuova’ e che del fondo di solidarietà della precedente legislatura non si veda
più traccia”.
Rossano Fabbri, Ps:”Staremo attenti affinché venga realizzata la
solidarietà necessaria per costruire un nuovo progetto-San Marino, dobbiamo intervenire
in tempi brevissimi per far giungere i contributi a chi soffre questa
situazione”.
Andrea Zafferani, C10: “Chiedo se è possibile precisare che sono
compresi nel termine inoccupati coloro che hanno finito gli ammortizzatori
sociali. E’ una precisazione utile”.
Articolo 24 nonies Tavolo di confronto sullo sviluppo economico
Giovanni
Lonfernini, Upr: “L’emendamento
ricalca un odg depositato da Intesa per il Paese, appoggiato da una larga parte
dell’aula. Ci ritroviamo nelle finalità e negli obiettivi del metodo”.
Simone
Celli, Ps: “Il Ps voterà a favore”.
Ivan Foschi,
Su: “Confermiamo una linea di
credito, anche se l’anno scorso le attese sono andate deluse. Vedremo se ci
sarà l’effettiva possibilità di confronto e di arrivare a soluzioni condivise. Noi
porteremo il nostro contributo”.
Andrea
Zafferani, C10: “Finalità è corretta.
Dobbiamo capre se la volontà c’è veramente o il tavolo è una sede di concordato
su ogni provvedimento”.
Claudio
Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Sono soddisfatto per questo punto fondamentale. Confido che al
tavolo ci saremo tutti”.
San Marino, 21 Dicembre 2012/02